Beni confiscati alla mafia, il candidato sindaco Schininà propone un regolamento per l'individuazione e la gestione

Beni confiscati alla mafia, il candidato sindaco Schininà propone un regolamento per l'individuazione e la gestione

“Un regolamento condiviso con la città, a partire dalle associazioni che da tanti anni operano nel campo dell'educazione alla legalità e si battono contro le mafie. Un elenco, facilmente consultabile sul sito del Comune, che indichi i beni confiscati alla mafia e il loro utilizzo. Azioni mirate, a partire dalle scuole, per riflettere sul valore educativo dei beni confiscati alla criminalità organizzata”.
Sono queste le proposte del candidato sindaco dell’area riformista, progressista e popolare di Ragusa, Riccardo Schininà, in occasione della XXVIII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, a cui oggi ha preso parte.
“Sono iniziative concrete, alcune più immediate, altre di lungo corso, come tutti i percorsi educativi, che però riteniamo debbano essere avviati da subito. È con un impegno preciso che, come coalizione, vogliamo esprimere piena adesione alla manifestazione di oggi, con la presenza di mille, tra studenti delle scuole secondarie di primo grado, insegnanti, genitori, associazioni e cittadini”.
Importante e articolata la disamina fatta dal candidato sindaco, a nome della coalizione che rappresenta, in ordine allo status quo: “Oggi Ragusa ha dei beni confiscati alle mafie, ma i cittadini neppure sanno quali siano. Non c'è un elenco consultabile sul sito del Comune, non c'è alcuna comunicazione specifica in tal senso. Eppure gli studi ribadiscono la vocazione sociale che la confisca imprime al bene confiscato, collocandolo in un preciso settore economico, che è quello dell’economia sociale. Peraltro, la scelta della destinazione d'uso di quei beni, proprio per la natura educativa che assumono, dev'essere frutto di una concertazione quanto più ampia possibile. I beni confiscati vanno a pieno titolo considerati beni collettivi che presentano un valore sia simbolico che sociale. Il loro riutilizzo, come avviene in altre città anche della nostra provincia, dev'essere portato avanti da associazioni e da cooperative che fanno parte dell’economia sociale, per un profondo impatto sociale, economico e di coesione comunitaria. A Ragusa non solo non si è proceduto in tal senso, ma non sono state neppure ascoltate le associazioni del Terzo settore, che pure hanno provato a far sentire la propria voce, per ragionare insieme su come impiegare quei beni comuni. Il sindaco Cassì ha fatto tutto da solo, confermando come il confronto sia per lui solo un escamotage per produrre proclami, per raccontarci una città che non esiste. Noi riteniamo - ha concluso Riccardo Schininà - che i beni confiscati alla mafia producono un grande valore aggiunto proprio nella condivisione sull’individuazione della destinazione, attraverso un regolamento chiaro, un elenco accessibile a tutti e la costruzione di un percorso comune che generi quella trasformazione voluta proprio dalla legge: la riappropriazione collettiva di un bene che la criminalità organizzata ha realizzato a danno della nostra economia sana e, quindi, di tutti i cittadini”.


Firrincieli ha presentato la propria coalizione

Firrincieli ha presentato la propria coalizione

Il candidato sindaco del M5S, Sergio Firrincieli, ha presentato questa mattina in conferenza stampa la coalizione che lo affiancherà: al tavolo insieme a lui l'on. Stefania Campo, ovviamente, il senatore Gianni Battaglia per Articolo Uno, Angelo Rinollo per Sinistra Italiana, Gabriella Elia per Europa Verde e Aldo Bertolone per Equità Territoriale.
È è stato spiegato l’iter che ha portato ognuno di questi soggetti politici a entrare in coalizione a sostegno di Firrincieli che, secondo gli intervenuti, “rappresenta la vera alternativa progressista della città. Una città che vuole ripartire dai temi più importanti, quali un centro storico colpevolmente dimenticato dall’attuale Amministrazione comunale, dove accanto alle vie principali si trovano mini discariche a cielo aperto e degrado diffuso, ed ancora una città che possa avere finalmente un sistema di mezzi di trasporto che possa consentire ai cittadini di non spostarsi sempre e soltanto con l’auto. Una città che guardi davvero alle categorie più deboli e che di queste si prenda cura, che sia attenta ai diritti civili, mai come in questo momento messi in pericolo dalle destre”. In quanto alle liste e ai possibili nomi della Giunta, il candidato sindaco è stato chiaro: “Nessuna discussione è stata ancora affrontata con i nostri alleati in merito a possibili assessorati, ma è chiaro che ci siederemo attorno a un tavolo al momento opportuno. Per quanto riguarda le liste, siamo convinti che sia necessario presentare nomi che abbiano reali possibilità di approdare in Consiglio comunale, convinti come siamo che a nessuno faccia bene presentare una serie infinita di candidati, che poi sono e restano soltanto di facciata. Noi conosciamo bene la forza del Movimento 5 Stelle, che ha portato a casa un risultato più che prestigioso alle ultime elezioni politiche e regionali dello scorso mese di settembre: numeri che sommati a quelli della nostra coalizione ci mettono in condizione di potere ambire a fare un risultato molto importante. Chiaramente il lavoro da fare è ancora tanto, ma non ci mancano di certo energia, entusiasmo e competenza. In molti sono convinti che con la forza dei numeri riusciranno a vincere le elezioni. Se è vero che la matematica non è un'opinione in politica non è matematica ma opinione. E fortunatamente i cittadini ragusani, che sono elettori evoluti, oggi sanno bene farsela una...opinione”.


"Il centrodestra è con Cultrera", Spadola ha passato il testimone

"Il centrodestra è con Cultrera", Spadola ha passato il testimone

“C’è qualcuno che gioca a fare il candidato sindaco di centrodestra accompagnato da personaggi che con questa area politica non hanno niente a che fare? Dov’è il centrodestra nel progetto politico di Cassì? Non c’è, ve lo dico io, perché il centrodestra di Ragusa è oggi tutto qui a sostenere me e la squadra della coalizione”. Così Giovanni Cultrera, oggi pomeriggio, nella sala conferenze del Mediterraneo Palace Hotel di Ragusa ha presentato la propria candidatura a sindaco della città sostenuto da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, il movimento Insieme e l’associazione politico-culturale Ragusa in Movimento.
Accanto a Cultrera c’era Pasquale Spadola, fino a qualche minuto prima candidato a sindaco per i meloniani, che ha scelto di fare un “passo di lato”. È stato lo stesso Cultrera a chiedere ai presenti un lungo applauso di ringraziamento per Spadola dicendo che “se tutti intendessero la politica come lo fa Pasquale il nostro Paese sarebbe un posto migliore in cui vivere”.
Ad aprire l’incontro con i giornalisti, come previsto, è stato proprio Spadola che, giustamente, ha preso qualche minuto per sé per spiegare ciò che agli occhi dei politici più smaliziati può sembrare incomprensibile e cioè che l’unità di intenti per un progetto vale di più delle proprie ambizioni. “La mia candidatura - ha detto - era ingombrante per varie ragioni: da una parte ha generato entusiasmo, ma dall’altra era troppo dirompente perché potesse generare una sintesi tra le diverse anime”, per consumare, cioè, quel processo nel quale ognuno mette del proprio sacrificando comunque un po’ di sé. “Sono stato io a indicare il nome di Giovanni Cultrera - ha raccontato orgoglioso - e in Giovanni ho riconosciuto le doti necessarie perché ogni componente della coalizione si sentisse garantito”. Poi da Cultrera la conferma di quanto avevamo scritto ieri: già due mesi fa aveva avuto una prima proposta, alla quale però aveva risposto di non essere interessato. In due mesi, si sa, può cambiare il mondo e quando la proposta viene direttamente da chi fino a un attimo prima è il candidato che tu stesso andresti a votare è probabile che non sia più il caso di rifiutare educatamente, ma l’occasione di cogliere il testimone che ti si sta passando.
“C’è molto lavoro da fare - ha detto ancora Cultrera - bisogna smontare la narrazione di un sindaco eletto come esponente di una parte politica che ora, però, si trova altrove e che in quasi cinque anni non ha fatto altro che proseguire il lavoro altrui, senza neanche avere l’onestà politica di riconoscere i meriti di chi lo ha preceduto. La stragrande maggioranza di ciò di cui si vanta è incompleto o ancora lontano dall’essere realizzato. Il teatro Marino potrebbe essere il simbolo di questa amministrazione: ci raccontano che si lavora e si lavora, si fanno sopralluoghi, ci hanno detto che doveva essere pronto entro la scorsa estate e ancora non ha neanche il tetto. Ecco, alla città di Ragusa vogliamo dire che a tutto questo un’alternativa c’è, non prometteremo cose che non saremo in grado di realizzare, quel che pensiamo diremo e quel che diremo faremo, senza nasconderci o doverci mascherare. Vogliamo fare in modo che tra Ragusa, Palermo e Roma ci sia un filo diretto un rapporto che è stato assente in questi anni e siamo sicuri che anche i ragusani comprenderanno l’importanza di questa scelta che è soprattuto di campo. Tra qualche giorno, poi - ha concluso - presenteremo il nostro programma: dieci punti con argomenti concreti e fattibili che ci impegnano a portare avanti”.


Il passo di lato di Spadola per Cultrera sull'altare dell'unità

Il passo di lato di Spadola per Cultrera sull'altare dell'unità

Lì dove sono presenti e pressanti le divisioni e le distanze, la causa dell’unità è sempre un altare sul quale è necessario che qualcuno salga per essere sacrificato. Per l’unità del centrodestra ragusano, questa volta, il sacrificio l’ha dovuto fare Pasquale Spadola, indicato da Fratelli d’Italia quale proprio candidato a sindaco, a favore dell’avvocato Giovanni Cultrera, ex presidente dello IACP di Ragusa in quota Forza Italia (era il 2007) ed ex coordinatore cittadino del PDL (nel 2012 quando il segretario nazionale era Angelino Alfano) al momento non iscritto ad alcun partito e quindi capace di rappresentare tutte le anime del centrodestra.
L’ufficialità si avrà domani, in una conferenza stampa pomeridiana alla presenza dei tre parlamentari del centrodestra ibleo, Assenza, Minardo e Sallemi. Un appuntamento che, immaginiamo, sarà aperto da un Pasquale Spadola ansioso di spiegare le ragioni di questa sua scelta: non un passo indietro, ma di lato, per consentire all’intera coalizione di fare sintesi, finalmente.
Dopo l’indicazione di Spadola da parte di FdI a fine febbraio, infatti, il quadro delle alleanze in quest’area politica non riusciva a definirsi. Di 48 ore in 48 ore le altre componenti della coalizione - in particolar modo il movimento Insieme - continuavano a rinviare i tavoli di confronto per riflettere e cercare alternative. A sbloccare la situazione pare sia stato proprio Spadola con la propria cerchia ristretta che devono aver pensato qualcosa del genere: “mentre qui si discute e si attendono nomi e proposte, gli avversari sono già in campo, con le loro facce sui tabelloni, quasi con il programma tra le mani dei sostenitori e il sindaco uscente gioca di ambiguità presentandosi come quello di destra tanto bravo d’essere sostenuto perfino dalla sinistra. Urge fare sintesi e un cambio di passo”. Prima di tutto, però, serviva un nuovo nome. Qui l’idea: contattare qualcuno al momento senza tessere di partito in tasca, dalla storia politica inequivocabilmente di centrodestra e, soprattutto, amico di tutte le anime della coalizione, capace di garantirne la pari dignità. Una sorta di “Indovina Chi?” della politica ragusana: un avvocato? Sotto i 55 anni? Con trascorsi politici? Trasversale? Appartenente all’area di Governo tanto a Roma che a Palermo?. A quel punto pare che il nome di Giovanni Cultrera sia sgorgato come acqua fresca da una fonte. A Pasquale Spadola è bastato prendere il telefono per consumare qualche passaggio appena trovando pieno riscontro e condivisione.
Questa, è ovvio, è la nostra ricostruzione e pensiamo che possa trovare domani assoluta corrispondenza in conferenza stampa. Però… C’è un però, un retroscena: sappiamo che diverse settimane addietro qualcuno aveva già proposto Cultrera, il quale aveva educatamente rifiutato, scarsamente interessato alla cosa. Probabilmente la condivisione di un percorso comune, capace di mettere insieme tutte le anime dell’area ponendo fine ai tatticismi e all’attendismo, deve aver mutato il clima. Anche questo, domani, potrà essere chiarito dal diretto interessato.
Chi ha sentito Cultrera in queste ultime 24 ore riferisce di un candidato entusiasta e pronto alla battaglia. Le nostre fonti dicono che abbia ricevuto gli auguri pure da qualcuno degli avversari, ma non dal sindaco Cassì. Forse quest’ultimo, il candidato di destra che va con la sinistra, ha paura che Cultrera gli chieda il voto.


Un altro "addio" alla lista CasSìndaco: lascia Corrada Iacono

Un altro "addio" alla lista CasSìndaco: lascia Corrada Iacono

“Ho atteso l'approvazione del bilancio, che nei fatti segna la fine della consiliatura, per chiudere la mia esperienza all'interno della lista CasSìndaco.Una decisione maturata, sofferta, ma serena, al culmine di un percorso che mi ha vista, più volte, chiedere, come componente della maggioranza, collegialità nelle decisioni. Nonostante i miei tentativi di aprire un dialogo sereno per dare risposte alle istanze che provengono dalla città ho trovato un vero e proprio muro da parte del sindaco che non gradisce alcuna forma di dissenso e non permette ai consiglieri comunali, eletti dai cittadini, di svolgere con coscienza e impegno il loro lavoro”. Lo afferma la consigliera comunale Corrada Iacono, presidente della V Commissione consiliare (Cultura, Turismo, Attività sociali e Politiche Giovanili) annunciando la propria decisione di lasciare la lista CasSìndaco e quindi la maggioranza. il secondo consigliere ad abbandonare Cassì in appena 24 ore.
“In questi anni ho avanzato una serie di proposte che provenivano da tanti cittadini. Anche dietro richiesta
di tante mamme e del Centro d'aiuto alla vita ho chiesto la creazione del Giardino degli angeli, per i bambini mai nati: il consiglio comunale, due anni fa, ha approvato un mio atto d'indirizzo ma, a
oggi, nonostante si tratti di un'opera che richiede tempi molto brevi per l'attuazione, non ha visto ancora la luce. Ho chiesto la predisposizione della culla della vita: c'era la disponibilità
dell'Asp, ma ancora una volta, dal sindaco si è registrato totale
disinteresse. Due anni fa sono stata la prima a segnalare il rischio di chiusura di Pediatria all'ospedale di Ragusa. Ho avvertito subito il sindaco perché occorreva un intervento forte sull'Asp, e mi sono sentita rispondere che non era questione di sua competenza. Nonostante tutte queste porte chiuse in faccia da parte del sindaco Cassì, che ho sempre sostenuto lealmente e con il massimo impegno, non ho mai smesso di portare avanti le istanze dei cittadini. Mi sono
spesa per gli Hub vaccinali a San Giacomo, a Marina di Ragusa e per i
cittadini stranieri che vivono in città”. La goccia che ha fatto
traboccare il vaso è stata la discussione in vista dell'approvazione del bilancio, nei giorni scorsi. “In seno alla maggioranza ho chiarito che avrei votato quegli emendamenti che, in scienza e
coscienza, ritenevo utili ai cittadini nell'ambito sociale, anche se
presentati da consiglieri di altri partiti. Sono stata pesantemente
ripresa e messa da parte solo perché ho detto che avrei votato seguendo la mia coscienza e non i diktat del sindaco. Ho fatto ciò che ogni consigliere dovrebbe fare: votare in piena libertà e per il
bene dei cittadini. Per tutta risposta, alla riunione di ieri sera convocata dal sindaco, con i consiglieri dell'attuale maggioranza e con quelli che dovrebbero fare parte della nuova coalizione a suo
sostegno, non sono stata nemmeno invitata. Mi sarei aspettata, da
parte del sindaco, un gesto di apertura e di confronto tenuto conto
del mio operato e del mio senso di responsabilità verso la
maggioranza in questi cinque anni. Al contrario ho ricevuto l'ennesima porta in faccia che ha confermato la mia decisione di lasciare la lista”.
Quello di oggi è un altro duro colpo per il primo cittadino. Da capire ora quale sarà l'approdo della consigliera, se, come dice qualcuno la lista "Patto per Ragusa" di Ciccio Barone con il quale risulta esserci stato sempre un ottimo rapporto o, come sostengono le malelingue, la Lega di Salvo Mallia e dell'on. Nino Minardo. Questa ultima ipotesi sembrerebbe improbabile.


Il Consigliere comunale Anzaldo lascia la lista CasSìndaco. "Unica scelta possibile"

Il Consigliere comunale Anzaldo lascia la lista CasSìndaco. "Unica scelta possibile"

"Ho deciso di lasciare la lista CasSìndaco. Lo faccio a malincuore ma è l’unica scelta possibile, in quanto non sono più riuscito a comprendere, negli ultimi mesi, i passaggi politici consumati dal sindaco, prima con il rifiuto della naturale prosecuzione dell'alleanza con schieramenti di destra e poi con lo sbandamento e la probabile alleanza con liste di Sinistra". Così Carmelo Anzaldo, consigliere comunale eletto cinque anni fa nella lista del primo cittadino. "Soprattutto, poi - continua - lamento il fatto che questi passaggi, oltre a non essere stati illustrati con dovizia di particolari a noi componenti del gruppo di maggioranza, o quantomeno non al sottoscritto, che è sempre stato molto vicino al sindaco, risultano inspiegabili. Altrettanto incomprensibile mi pare, tra l'altro, l'avversione del sindaco nei confronti dei partiti, definiti da lui stesso "contenitori vuoti" quando, invece, essi sono la principale cinghia di trasmissione tra la politica e i territori, oltre che organismi il cui ruolo è costituzionalmente riconosciuto. Lo sforzo che si dovrebbe fare, piuttosto, è cercare di attingere ai loro programmi, alle loro idee e ai loro principi per costruire un Paese migliore". 


Sulle amministrative siciliane piomba l’enigma della sfinge Minardo. Soprattutto per Ragusa e Modica

Sulle amministrative siciliane piomba l’enigma della sfinge Minardo. Soprattutto per Ragusa e Modica

“Il centrodestra siciliano ha due modi di affrontare le prossime elezioni amministrative: o facendosi risucchiare nella girandola dei nomi e dei veti oppure proponendo ai siciliani che vivono a Ragusa, Catania, Siracusa, Trapani, Modica e nelle altre città chiamate al voto progetti amministrativi concreti e candidati di alto livello. Abbiamo l’opportunità storica di poter dare risposte ai territori grazie ad un governo nazionale e regionale di centrodestra. E’ nostro dovere non sprecare questa congiuntura anteponendo l’interesse delle città, l’unità della coalizione e l’allargamento al civismo ai piccoli interessi del proprio orticello”.

Così con un post su Facebook il coordinatore regionale della Lega in Sicilia, l’on. Nino Minardo, questa mattina è intervenuto nel dibattito politico per le amministrative nell’isola.
A leggerlo e rileggerlo non si capisce e pure i commenti al post dimostrano che il testo si presta a più versioni: Minardo è per le candidature d’area sostenute da sole forze civiche o per una coalizione di centro destra con i simboli dei partiti ben in vista e magari qualche lista civica qui e là?
Pare uno degli scherzi del Conte Mascetti, tarapio tapioco come se fosse antani con scappellamento (rigorosamente) a destra, capace d’essere buona per entrambe le posizioni.
Ora, c’è poco da fare, in provincia di Ragusa i destinatari di questo messaggio sono l’on. Ignazio Abbate e il sindaco di Ragusa Peppe Cassì. L’ex sindaco di Modica spingerebbe per la presentazione del proprio assessore Maria Monisteri come candidato sindaco civico, senza simboli di partito, solo liste improntate a un progetto comune; il secondo, lo sappiamo, ha rotto di proposito l’alleanza con Fratelli d’Italia per intraprendere lo stesso percorso forse sostenuto pure da qualcuno che ha recentemente scelto Abbate come proprio riferimento regionale. Il principio è quello delle “mani libere”, nella convinzione di non dover andare dietro alle segreterie di partito, non rendendosi conto, forse, che spesso i movimenti civici sono un ginepraio ben peggiore.
Chi è più vicino al Minardopensiero sostiene che la posizione riguardi specificatamente la contrarietà alla matrice civica delle candidature a sindaco. Insomma: “il segretario della Lega agisce e agirà da politico fautore della politica”.
Già questa sera potremmo avere risposta sull’enigma della sfinge della Contea: a Ragusa si terrà l’ennesimo tavolo di centrodestra, probabilmente il decisivo, nel quale definire davvero chi sta con chi. Il referente della Lega a Ragusa, il dr. Salvo Mallia, dovrebbe essere consequenziale alle parole di Minardo, sempre che l’interpretazione sia quella giusta!


Uomini di Assenza con Cassì? Ecco come qualcuno potrebbe tradire Spadola

Uomini di Assenza con Cassì? Ecco come qualcuno potrebbe tradire Spadola

Agli osservatori più allenati non sarà sfuggito, sabato scorso, alla conferenza stampa di presentazione di Pasquale Spadola come candidato sindaco di Fratelli d’Italia - in attesa di poter diventare il candidato unitario dell’intero centrodestra - che l’on. Assenza era privo del solito codazzo dei fedelissimi ragusani. Mancavano all’appello un po’ di volti noti agli addetti ai lavori, alcuni dei quali transfughi da Fratelli d’Italia ai tempi della frattura più profonda col sindaco Cassì, poi confluiti in Diventerà Bellissima per diluirsi, alla fine, nuovamente in Fratelli d’Italia in occasione delle politiche (conquistando un ministero per Musumeci) e delle regionali 2022. Nelle quali, appunto, Giorgio Assenza, passato da AN al PdL, da Forza Italia a Diventerà Bellissima, ha corso con FdI. Un ritorno di “fiamma” o, meglio, il tipico “giro di Peppe”, come lo definirebbe Giorgia della Garbatella per indicare l’inutile perdita di tempo di chi intraprende la strada più lunga per arrivare alla destinazione dietro l’angolo. Insomma, tutta gente proveniente per lo più da AN e che per varie traversie è approdata in Fratelli d’Italia. Fedeli all’on. Assenza, dicevamo, ma anche al sindaco Cassì, incapaci di riconoscere - secondo i meloniani più puri - le scorrettezze che il primo cittadino avrebbe tirato al partito.
L’amore rende ciechi, si sa, ma chi la luna di miele non ha fatto in tempo a godersela ci vede benissimo, soprattutto nell’epoca delle piazze virtuali nei social. Ecco, allora, che è scattata la “caccia al post” per controllare sul social chi pubblica cosa e perché. Con risultati inattesi: meloniani convinti, dati in quota Assenza, ma strenui sostenitori del sindaco uscente. Ora, lungi da noi voler puntare il dito su qualcuno in particolare, perché poi ogni scelta politica - pur se discutibile - è lecita, ma vien da chiedersi come mai gente che sulla carta è di Fratelli d’Italia stia già facendo campagna elettorale per Cassì che li ha bistrattati e, quindi, per Giorgio Massari se il matrimonio tra i due dovesse tenersi. È forse il modo che Giorgio Assenza ha trovato per ripagare l’impegno del primo cittadino che alle regionali s’è speso (mai alla luce del sole) per aiutalo nella corsa a Palazzo dei Normanni? Certo, se a Ragusa il risultato del capogruppo FdI al parlamento siciliano (con 750 voti in meno rispetto al 2017) è frutto anche delle manovre del sindaco, forse non ci sarebbe proprio nulla da ripagare… Anzi.


Firrincieli candidato sindaco M5S. Campo: "Uniti, ma non da soli"

Firrincieli candidato sindaco M5S. Campo: "Uniti, ma non da soli"

Presentato in conferenza stamani il candidato sindaco del M5S, Sergio Firrincieli. Un nome che già tutta la stampa cittadina aveva anticipato negli ultimi giorni.

Dal Comitato “No muro” a difesa del passaggio a livello di via Paestum nel 2013 al Consiglio comunale nel 2018 col M5S diventandone capogruppo, dal sostegno ufficioso al candidato sindaco Riccardo Schininà all’essere proposto da Forza Italia come nome unitario del del centro destra per le amministrative, fino ad arrivare a essere, in pochi giorni, il candidato “della pace” per i grillini. Questa la sintesi estrema (e ingenerosa, è vero) del percorso politico di Sergio Firrincieli, oggi l’uomo dell’unità interna al movimento che da anni e fino a pochi giorni fa è stato dilaniato da una guerra intestina tra i puristi della prima ora e i più smaliziati. Firrincieli è l’anello di congiunzione tra l’on. Campo e Tringali, il ponte tra la rappresentanza parlamentare a Palermo e il gruppo consiliare.
Ecco le interviste: A battezzare l’operazione il coordinatore regionale on. Nuccio Di Paola - vice presidente all’ARS più bravo del titolare - che insieme al leader nazionale Giuseppe Conte hanno dato il via libera al capogruppo grillino venerdì dopo aver studiato il “dossier Ragusa”. “Uniti, ma non da soli” ha tenuto a precisare l’on. Campo che ha lasciato le porte aperte a tutta l’area progressista da Giorgio Massari a Sinistra Italiana fino ad Articolo 1, dimenticando forse che proprio il partito di Speranza ha iniziato da qualche mese le manovre di ritorno al Partito Democratico. PD che stamattina, con l’elezione di Elly Schlein a segretario nazionale, s’è svegliato molto più progressista del giorno prima. Insomma, Campo ha fatto tutto un ragionamento per segnalare che secondo lei è il M5S a essere veramente progressista rispetto al resto del panorama politico italiano. Poi, sempre Campo ha tenuto a specificare che“Sergio è un ragusano” (gli altri candidati, invece, vengono da Marte) per poi spiegare che è “ragusano” nel senso dell’estrazione più popolare, lasciando intendere che è alternativo a presunte élite rappresentate da Cassì e Schininà.
“Niente strategie, nessun attendismo calcolato - ha aggiunto ancora il parlamentare regionale - ma solo la voglia di offrire ai ragusani un’alternativa”, di matrice grillina.
Una decisione, quella del M5S, che arriva anche in un altro momento importante per il partito e cioè la costituzione di gruppi territoriali e le nomine dei coordinatori provinciali. Quello di Ragusa, molto probabilmente, sarà l’ex sindaco Federico Piccitto, anch’egli presente stamattina in conferenza stampa.
Per Firrincieli ora si apre la campagna elettorale e a chi gli ha chiesto se questa candidatura proposta anche da Forza Italia per il centro destra non rischia di perdere di autorevolezza precisa “Io non ho dato la mia disponibilità, ho molti amici di destra e centro destra con i quali posso andare a mangiare la pizza o andare a prendere un caffè, ma non ci farei alleanze”, precisazione utile a scongiurare il tamtam delle malelingue come accadde cinque anni fa quando si videro i due rivali Antonio Tringali e Maurizio Tumino in un bar del centro intenti a consumare insieme del caffè. Bocche cucite, invece, su cosa potrebbe accedere il giorno dopo le elezioni se il M5S non dovesse arrivare al ballottaggio. “Ragioniamo per step: intanto cercheremo di esserci, se non di vincere!”.

 


[VIDEO] È Pasquale Spadola il candidato sindaco di Ragusa per FdI

[VIDEO] È Pasquale Spadola il candidato sindaco di Ragusa per FdI

Che la propria identità, i propri valori, l’adesione convinta (con orgoglio) a un certo modo di fare politica siano molto più importanti delle logiche di spartizione delle poltrone in cui è possibile veder alleate l’una con l’altra posizioni che si trovano tra loro anche a distanze siderali è il messaggio che il gruppo dirigente di Fratelli d’Italia a Ragusa ha voluto lanciare ai propri elettori con la ufficializzazione di Pasquale Spadola quale candidato sindaco dei meloniani. Un messaggio rivolto, però, anche al sindaco Cassì: “Non potevamo consentire che nonostante le sue dichiarazioni davanti a centinaia di persone alla Camera di Commercio nei confronti dei partiti, e quindi anche nei nostri confronti, potessimo tornare a fargli il favore di appoggiarlo ancora. Tanto più chiedendoci di mettere da parte il nostro simbolo, rinunciando alla nostra identità”, ha commentato qualcuno di FdI poco prima che iniziasse la conferenza stampa.
Fratelli d’Italia, dunque, ha lanciato il sasso nello stagno dell’attendismo ragusano, dove ogni forza politica attende che qualcun altro facci la prima mossa per poi regolarsi di conseguenza. Solo che, a furia di attendere che ci sia un movimento qualsiasi, non si smuove proprio nulla. Ecco che FdI, al termine dell’ennesima riunione, mentre le dicerie sulle decisioni di ogni forza corrono senza conferme, ha deciso di rompere il giocattolo almeno a una parte dei giocatori. Certamente al sindaco Cassì che ai fedelissimi e ai nuovi alleati aveva garantito che alla fine FdI avrebbe capitolato a suo favore per la creazione di una lista civica - una “Ragusa Tricolore” - o diluendosi in una qualsiasi delle liste nella sua cerchia.
Un rospo indigeribile per gente come il sen. Salvo Sallemi, l’on. Giorgi Assenza (che pure è legato a Cassì da una solida) o uno qualsiasi dei dirigenti di FdI a Ragusa, partendo dal coordinatore Sittinieri e il suo vice Calvanese, fino all’ultimo degli iscritti.
Averne dette di tutti i colori sui partiti puntando sul civismo puro, insomma, non è stata per Cassì una gran mossa se intendeva avere il maggior numero di alleati possibile. Ha perso il partito degli amici e colleghi avvocati, dell’amico ministro Musumeci, il partito di Governo a Roma e a Palermo che magari a Ragusa non prenderà il 30%, ma che in prospettiva sarebbe stato meglio avere tra gli alleati.
Con la presentazione di Spadola, la cui candidatura non serve al raggiungimento di un traguardo personale - ha detto - “ma è al servizio della città e del partito”, Fratelli d’Italia ha fatto quindi la prima mossa ufficiale nel campo del centrodestra. Tocca adesso alle altre forze politiche stabilire se sostenere l’uscente mascherandosi da civici o mettere orgogliosamente i propri simboli accanto a quello della Meloni. Discorso a parte fa il movimento Insieme: è civico, certo, ma è fatto da politici navigati. Qualcuno li dà già accordati con Cassì, ma non è detto che con questa mossa possano decidere di cambiare ancora idea. C’è tempo: lunedì sera si terrà una nuova riunione del centrodestra, forse l’ultima.
Di seguito le interviste realizzate questa mattina: