Etica e giornalismo

Etica e giornalismo

Chi segue da tempo Teleiblea e Reteiblea sa che non amiamo sbattere in prima pagina una notizia di cronaca, che siamo garantisti fino al midollo, perché spesso - anzi spessissimo - i protagonisti del clamore mediatico vengono poi scagionati e il loro coinvolgimento ridimensionato. Nel frattempo, però, la loro vita è rovinata. Da cosa, poi? Non dalla voglia di qualche collega di riportare una notizia, non dal furor sacro dell’informazione ad ogni costo, ma dall’avidità di click e visualizzazioni.
Non avremmo voluto parlarne in alcun modo, tuttavia abbiamo ricevuto la nota degli avvocati che rappresentano il dr. Giancarlo Migliorisi, capo della segreteria tecnica della Presidenza dell’ARS e oggi protagonista, suo malgrado, di diversi articoli di stampa che lo danno coinvolto in un fatto di cronaca relativo l’acquisto di alcuni grammi di cocaina, episodio in seguito al quale sarebbe stato licenziato.
La pubblichiamo per intero:

"Apprendiamo con stupore dei plurimi articoli di stampa del celebrato processo mediatico in danno del dott. Migliorisi.
Il dott. Migliorisi non solo non è stato arrestato, ma non risulta indagato in alcun procedimento penale.
Con la presente smentiamo categoricamente qualsiasi coinvolgimento in procedimenti penali da parte del dott. Migliorisi, quale persona sottoposta ad indagini o destinataria di provvedimenti restrittivi, come invece erroneamente riportato dalla stampa.
Inoltre si censura con forza la pubblicazione o comunque la rivelazione di notizie e atti che dovrebbero rimanere sottoposte a segreto d’indagine e il cui svelamento comporta la violazione di norme anche penali. Ribadiamo ancora l’estraneità a qualsivoglia indagine da parte del dott. Migliorisi. Per il resto il dott. Migliorisi risulta come sempre disponibile a qualsivoglia approfondimento fisico sulla sua persona.
Si prende atto con dispiacere delle dichiarazioni prematuramente rese dalla Presidenza dell’ARS, anch’esse conseguenza del distorto esercizio del diritto di cronaca.
Si chiede pertanto la rimozione di ogni articolo che indichi il dott. Migliorisi come persona destinataria di provvedimenti restrittivi o come persona sottoposta ad indagini, si chiede inoltre il rigoroso rispetto degli artt. 114 e 115 del codice di procedura penale".

La redazione di Teleiblea/Reteiblea esprime solidarietà nei confronti del dr. Migliorisi augurandogli di poter chiarire al più presto la sua posizione.


Niente 118 a Ragusa nei giorni di Pasqua? Cultrera: "Non si può rimanere inerti"

Niente 118 a Ragusa nei giorni di Pasqua? Cultrera: "Non si può rimanere inerti"

“L’oggettiva carenza di medici, infermieri e autisti soccorritori del 118 non è notizia di oggi. Di oggi, però, è la notizia che questo quadro rischia di avere effetti devastanti e immediati. Su cui non si può restare fermi e su cui ogni cittadino responsabile e, a maggior ragione, la massima Istituzione cittadina, deve fare qualcosa”. A dirlo è Giovanni Cultrera, candidato sindaco del centrodestra a Ragusa, dopo la notizia che filtra dagli ambienti del mondo della sanità iblea secondo cui la carenza di organico medico e infermieristico - ma anche di mezzi- nei servizi di pronto intervento, rischia di fare restare Ragusa senza 118 nei prossimi giorni di festa.
“Sto cercando, in queste ore, di capire se risulti a vero la notizia che alcuni medici in servizio negli ospedali di Ragusa avrebbero scritto al Prefetto denunciando questo stato di cose - afferma Cultrera - E’ ormai da troppo tempo che la sanità nella nostra Città e nell’intera provincia vive in costante carenza di organico. A Ragusa, poi, c’è anche il problema ben noto - e mai affrontato col piglio risolutivo necessario da chi governa la Città - relativa al servizio ambulanze, con i mezzi che invece di aumentare, vengono spostati di luogo in luogo a seconda delle esigenze, lasciando zone della città senza. C’è una vera e propria carenza di medici e operatori sanitari in genere; sono sempre meno ed è come se l’emergenza pandemica che ci stiamo, fortunatamente, mettendo alle spalle, non ci avesse insegnato nulla”.
Giovanni Cultrera, afferma che chi governa Ragusa, il Sindaco, che poi è anche la massima autorità sanitaria cittadina, deve agire su questo versante senza tergiversare. “Uno degli aspetti prioritari del mio programma, facendo leva sull’allineamento istituzionale che un governo di Ragusa affidato al centrodestra può avere con i governi ‘gemelli’ di Roma e Palermo, sarà quello di chiedere la modifica dell’accesso universitario in Medicina che è a numero chiuso, palesando come esempio e conseguenza, proprio la situazione dei medici a Ragusa, dove l’eccellente professionalità di molti di loro, si scontra con organici sempre più risicati”.
Nel programma di Giovanni Cultrera, c’è attenzione anche per gli infermieri: “Occorre lavorare per dare a chi intraprende la professione di infermiere, prospettive occupazionali immediate; per loro come per gli autisti soccorritori. Chiederò di disporre concorsi ad hoc di fronte ad una situazione sanitaria che è critica in generale e ancora di più in un servizio essenziale e vitale come il 118 dove, nonostante turnazioni, abnegazione ed impegno anche oltre degli operatori, le carenze d’organico non assicurano risposte ottimali alla popolazione”


Università a Ragusa, Cultrera a confronto con Lavima: "Potenziare l'offerta"

Università a Ragusa, Cultrera a confronto con Lavima: "Potenziare l'offerta"

Colloquio cordiale, ma anche concreto e utile in prospettiva. “L’offerta universitaria a Ragusa, può e deve essere più importante; abbiamo la possibilità e le credenziali per farlo. L’istituzione cittadina ne sia supporto e sprone”.
Un momento importante di confronto, al di là del clima cortese e di condivisione che contraddistingue il rapporto tra Giovanni Cultrera, candidato sindaco per il centrodestra a Ragusa, e Pinuccio Lavima, presidente del Consorzio Universitario di Ragusa. Questo il senso dell’incontro fra i due, il cui primo momento di assoluta condivisione di idee e di progetti, è la sfida che oggi l’università a Ragusa può lanciare: rafforzare la su presenza e tornare a crescere nei numeri.
“Una sfida condivisa, che ci vede dalla stessa parte; fatta di idee concrete da portare avanti insieme”, il commento di Giovanni Cultrera. “L’università a Ragusa, è una ricchezza per il territorio, per la nostra Città e per un’intera provincia. Una ricchezza che va tutelata e resa ancora più forte attraverso un costante rapporto di collaborazione a livello istituzionale. Su questi temi, con il presidente Lavima, la convergenza di idee è stata naturale. Il processo di collaborazione, si può portare avanti, condividendo, innanzitutto, gli obiettivi da raggiungere”. “Per essere concreti - spiega Giovanni Cultrera - un passaggio nodale può essere quello, ad esempio, di implementare il Polo Ibleo della Dieta Mediterranea”. Di recente infatti, il coordinatore scientifico del primo Parco Mondiale dello Stile di Vita Mediterraneo, Beppe Desantis, è stato ospite del presidente del Consorzio Universitario di Ragusa. Hanno sottoscritto un protocollo che coinvolge le espressioni istituzionali, culturali e sociali, per promuovere la Dieta Mediterranea. “La sottoscrizione di quel protocollo - afferma Giovanni Cultrera - è un esempio dell’importanza della presenza universitaria a Ragusa, per diffondere e promozionare la filiera agricola, agroindustriale ed enogastronomica e rafforzare l’offerta turistica”.
“Per questo e per tantissime altre ragioni, l’università a Ragusa - conclude Cultrera - non è una scommessa da giocare e rilanciare ma una certezza da fortificare, con vista sulle nuove generazioni, sullo sviluppo di Ragusa e del territorio che la circonda. Su questo modo di pensare, con il presidente, Lavima, la sinergia di idee e progettuale, è stata spontanea ed immediata”. Al termine del confronto, il candidato sindaco del Centrodestra a Ragusa e il presidente del Consorzio Universitario, si sono dati appuntamento a breve, per dettagliare ancora di più un piano di azione condiviso, che sia utile alle nuove generazioni che vogliono studiare in città ed utile anche a rendere sempre più importante e necessaria, la presenza universitaria nel capoluogo ibleo.


Autismo, Cultrera: "Lavorare perché la vita dei ragazzi e delle loro famiglia sia più semplice"

Autismo, Cultrera: "Lavorare perché la vita dei ragazzi e delle loro famiglia sia più semplice"

Il candidato sindaco del centrodestra a Ragusa, Giovanni Cultrera, presente alla manifestazione per la Giornata mondiale della consapevolezza sull’Autismo.
Non una presenza di cortesia ma esserci per la possibilità di prendere contezza in modo ancora più esaustivo di un problema serio e reale: l’autismo e le sue declinazioni per chi ne soffre e per le loro famiglie. Giovanni Cultrera, candidato sindaco a Ragusa, è stato presente ieri ad un momento importante e significativo, nel corso della Giornata mondiale della consapevolezza sull’Autismo. “Vedere collocate grazie all’eccezionale aiuto dei Vigili del Fuoco, quelle casette per gli uccelli realizzate dai ragazzi autistici, significa tanto; significa innanzitutto, la consapevolezza di come dobbiamo, nei nostri ruoli, essere un punto di riferimento assoluto perché questi ragazzi possano continuare a realizzare i loro piccoli e grandi progetti”, ha detto Giovanni Cultrera.
“Ho avuto modo di parlare con loro, di incontrare i loro genitori, i responsabili dell’associazione Raggio di Sole che si occupa di loro ed ho capito che dobbiamo ‘sporcarci le mani’, dobbiamo agire e non parlare, fare e non promettere, essere di aiuto attivo e non di sponda passiva. Il comune di Ragusa, può e deve fare di più, mettere la questione come prioritaria e lavorare perché la loro, sia una vita più semplice e quella delle loro famiglie, meno complessa. ‘Sporcarci le mani’, significa agire in prima persona e non delegare ad altri. Io, ieri, ha avuto contezza di volerlo fare”


Riccardo Schininà: “La diversità è un valore aggiunto, per questo lavoreremo al piano di eliminazione delle barriere architettoniche"

Riccardo Schininà: “La diversità è un valore aggiunto, per questo lavoreremo al piano di eliminazione delle barriere architettoniche"

“A Ragusa, 1200 nostri concittadini sono persone con disabilità, circa il 30% ha difficoltà a deambulare e oltre 100 sono non vedenti”. Dati che fanno riflettere se si compie una valutazione oggettiva su quanto Ragusa sia sostenibile per le persone che hanno difficoltà a deambulare.
Da qui i chiari impegni che il candidato sindaco Riccardo Schininà ha assunto proprio per contribuire a diffondere il principio che la diversità non deve fare paura, ma va considerata un valore aggiunto, come ha sostenuto Giampaolo Cocco nel corso della passeggiata compiuta insieme sul lungomare Andrea Doria a Marina di Ragusa, dove i marciapiedi sono il primo vero ostacolo che una persona con difficoltà a deambulare deve affrontare. È fondamentale lavorare con scelte pratiche per coltivare la cultura della disabilità.
“Riteniamo necessario – ha spiegato il candidato sindaco Riccardo Schininà – adottare il prima possibile il P.E.B.A. (Piano di eliminazione delle barriere architettoniche), altrettanto importante e improcrastinabile istituire e rendere da subito operativa la figura professionale del Disability manager e trasformare l’attuale assessorato dei servizi sociali nell’assessorato dell’inclusione sociale che possa dialogare con tutte le altre componenti dell’amministrazione, in modo particolare con l’assessorato ai lavori pubblici, proprio per una pianificazione della fruibilità della città per tutti. Riteniamo fondamentale – ha aggiunto Schininà - costituire il Forum delle associazioni che operano nell’ambito sociale all’interno del quale inserire la Consulta delle associazioni che sono attive nel mondo della disabilità per avviare un dialogo costante tra l’amministrazione e gli operatori del settore. Impegnarsi di più anche in questo ambito è un monito a cui ciascun amministratore non può sottrarsi”.


[VIDEO] "I Riti della Settimana Santa a Ragusa Ibla" illustrati oggi

[VIDEO] "I Riti della Settimana Santa a Ragusa Ibla" illustrati oggi

Uno dei periodi più importanti e seguiti dell’anno è la Settimana santa a Ragusa Ibla, iscritta dal 2016 nel Registro eredità immateriali della Sicilia. I riti e le funzioni svolte nella città antica in questo periodo assumono un grande rilievo poiché qui vive e si tramanda una secolare tradizione che si porta avanti immutata nel tempo. E si tratta, effettivamente, di un bene prezioso perché racchiude in sé aspetti e caratteristiche che ci tramandano la fede, la devozione e la cultura di un popolo, quello ragusano, in un periodo di spiritualità forte e fervente. Tutti i riti e le funzioni sono basati su un aspetto centrale e fondamentale: l’adorazione eucaristica delle cosiddette Quaranta ore (ricordando in questo modo il tempo in cui il Cristo morto è stato trattenuto nel sepolcro) che si svolge nella chiesa Madre di Ragusa, il Duomo dedicato al patrono San Giorgio. Tutti aspetti che sono stati messi in rilievo, anche storicamente parlando, nella conferenza stampa tenutasi questa mattina nella chiesa dell’Annunziata con le relazioni degli studiosi Giuseppe Arezzo e Andrea Ottaviano e con gli interventi di Stefano Avola e Gabriele Guastella. Protagoniste indiscusse della Settimana santa sono le confraternite, associazioni religiose di laici che hanno come obiettivo quello di mantenere vive le pie devozioni, occuparsi delle chiese di cui sono titolari e provvedere alle opere di carità. Sono attualmente sei le confraternite attive nella città antica e ognuna si occupa, da secoli, della processione in un determinato giorno della Settimana santa. Grazie al loro impegno, ogni processione diventa una occasione per riflettere sulla fede e sulla spiritualità. Un tempo, i confrati, per non farsi riconoscere, indossavano durante le processioni una tunica e un cappuccio bianco. Le processioni conducono fino alla chiesa Madre laddove, nel frattempo, si svolge l’adorazione eucaristica. All’arrivo di ogni gruppo statuario e della confraternita interessata, tutti i fedeli ascoltano le riflessioni e le meditazioni, dette fervorini, relative a un argomento di interesse spirituale e che è legato anche al momento religioso che la statua rappresenta. Fitto già il programma di domani. Alle 9, nella chiesa delle Benedettine, ci sarà la santa messa. Alle 10,30, al Giardino ibleo, la benedizione delle palme e la processione verso il Duomo di San Giorgio dove, alle 11, si terrà la solenne santa messa. Alle 16,30, sempre al Duomo, la solenne esposizione del Santissimo Sacramento mentre alle 16,30 ci sarà la santa messa nella chiesa di Santa Maria dell’Itria da dove, alle 17, prenderà il via la processione con il simulacro dell’Addolorata verso il Duomo nell’ambito delle iniziative del Quarantore. Alle 17,30, al Duomo, il fervorino eucaristico confraternita dell’Addolorata. Alle 18,15, le sante messe al Duomo e nella chiesa della Maddalena. Alle 19, nella chiesa della Maddalena, la processione con il simulacro di Maria Maddalena verso il Duomo. Alle 19,15, il fervorino eucaristico della confraternita della Maddalena. Alle 20, nella chiesa dell’Annunziata la processione con il simulacro del Cristo alla colonna verso il Duomo. Alle 20,30, al Duomo, il fervorino eucaristico confraternita Santissimo Rosario e Sciabica.


Centro storico di Ragusa e via Roma, Cultrera: "Che fine hanno fatto i progetti di rivitalizzazione"

Centro storico di Ragusa e via Roma, Cultrera: "Che fine hanno fatto i progetti di rivitalizzazione"

Nel corso degli ultimi quindici anni - almeno - le amministrazioni comunali che si sono succedute hanno cercato la ricetta per la rivitalizzazione del centro storico di ragusa, con particolare riferimento a via Roma. Con l’amministrazione Dipasquale, allora di centrodestra, si avviò il progetto di ripavimentazione del tratto corso Italia-Hotel Mediterraneo, con annessa pedonalizzazione. La riapertura, dopo diversi mesi di lavoro, si tenne il 21 dicembre 2012. Sembra ieri, ma son passati più di dieci anni.
Da allora il dibattito è stato continuo: riaprire alle auto o completare il progetto di pedonalizzazione? L’eterno dilemma che ha portato solo a soluzioni a metà.
Su questo dibattito interviene con una nota il candidato sindaco del centrodestra Giovanni Cultrera: “Era il 16 febbraio del 2022 quando l’amministrazione in carica portava in conferenza stampa il progetto di riqualificazione di via Roma […] si ebbe l’impressione che si andava a tentoni: troppo semplicistiche le operazioni per favorire l’apertura di nuove attività, del tutto evidente l’incapacità di trovare rimedi allo spopolamento commerciale e residenziale di tutto il centro storico, si aveva la netta percezione che non si aveva contezza delle dinamiche commerciali. L’amministrazione tirò fuori un progetto fantasioso, una nuova architettura del verde, qualche panchina scomoda per evitare che le sedute diventassero un bivacco, una luce tecnologicamente studiata, un brand per la via, sul modello delle vie principali romane. Fu detto che si era davanti all’ipotesi di un centro commerciale all’aperto, attorno al quale, come nei migliori centri commerciali, c’era solo il nulla”.
“Discutibile anche la la trovata della copertura del ponte nuovo - continua Cultrera - che copertura non era, ma solo un susseguirsi di dehors di dubbio gusto. Tutta l’operazione fu criticata pure da chi oggi è alleato di Cassì alle imminenti elezioni di maggio. Al di là della parentesi mediatica avuta con la conferenza stampa, dopo un anno, non si sa più nulla del progetto di riqualificazione. Che fine ha fatto?”.
A Cultrera abbiamo chiesto qual è, secondo lui, la “ricetta” per il centro storico: “Abbiamo diverse idee, alcune in fase di approfondimento con gli alleati, altre ben chiare e già condivise da tutti. Immagino, per ora, la realizzazione di un progetto pilota per valutare l’impatto dell’apertura di via Roma al traffico veicolare nei giorni feriali, mantenendo la ZTL nei fine settimana e nei festivi. Sulla base dei risultati, cioè di come risponderebbe la cittadinanza, si deciderebbe come procedere. È necessario, poi - aggiunge il candidato sindaco - pensare a un sistema per favorire nuove attività commerciali in centro e, quindi, in via Roma, mettendo a disposizione incentivi a fondo perduto, ma non con cifre appena sufficienti per piccoli interventi. L’idea è quella di finanziare fino al 50% a fondo perduto gli interventi necessari all’apertura di un nuovo esercizio commerciale, con un sistema simile a quello della Legge speciale su Ibla, creando magari un capitolo apposito nel bilancio comunale da rimpinguare per esempio con le royalties. Infine, si potrebbe ragionare su un sistema di promozioni diffuse per tutto il territorio comunale, una sorta di brand/spot che porti residenti e forestieri a spendere il proprio denaro nelle attività commerciali del centro storico o delle aree limitrofe. Le mie idee per il centro storico e per via Roma avranno certamente uno spazio nel programma elettorale al quale si sta lavorando insieme a tutte le forze del centrodestra e presto sarà reso pubblico nella sua interezza”.


Presentato il dossier sull'immigrazione della Caritas

Presentato il dossier sull'immigrazione della Caritas

Nel 2021 sono sbarcati sulle coste italiane "poco piu' di 67 mila migranti, 105 mila nel 2022 e nel 2023 finora circa 20 mila. Oggi giorno del click day del 'Decreto flussi' ci sono 83 mila posti disponibili. Possibile che l'Italia non riesca a gestire un flusso che corrisponde alle persone che può contenere uno Stadio Olimpico a Roma, dal momento che i numeri sono quasi corrispondenti tra chi arriva e le persone richieste dall'Italia?". È una delle considerazioni che Vincenzo La Monica, responsabile Osservatorio delle Povertà della Caritas diocesana di Ragusa ha promosso, nell'ambito della presentazione del 'Dossier immigrazione - Costruire il futuro con i migranti' redatto dalla Diocesi di Ragusa. Un punto di partenza per sviluppare di concerto con gli altri 'attori istituzionali del territorio', politiche che puntino ad una integrazione reale che derivi non "dal fare per i migranti" ma dal "fare con". I dati della fotografia attuale (che non tiene conto dei dati di tre comuni della provincia di Ragusa che appartengono alla Diocesi di Noto) indicano la presenza sul territorio, di circa 30.100 stranieri; 16 mila non comunitari e oltre la metà per 'lungo periodo' che hanno reddito e lavoro un livello già di integrazione profonda. Oltre mille gli stranieri che hanno un permesso per motivi umanitari. A questi dati si aggiungono quelli che si riferiscono agli alunni: 5.500 i bambini e ragazzi che frequentano le scuole nel Ragusano, che sono di cittadinanza non italiana anche se 3020 di loro sono nati in Italia. Solo 266 sono inseriti in corso d'anno scolastico. Nella città capoluogo a Ragusa circa 400 scelgono di continuare il percorso di studi iscrivendosi ad un liceo, più o meno altrettanti quelli che scelgono un istituto professionale e un istituto tecnico. Il raffronto con i dati riferiti al registro degli italiani residenti all'estero (AIRE) e che riguarda la provincia di Ragusa dice che i Ragusani residenti all'estero sono 33.239, in gran parte in Argentina, Germania e Paraguay; il 47 per cento sono donne e solo il 21 per cento e' ultra 65enne (circa il 50 per cento del totale ha tra i 18-34 anni e 35-49 anni con percentuali simili). Tra chi se ne va e chi arriva, il saldo è quasi azzerato.
Del mercato del lavoro, dell'impegno della diocesi iblea sulla mobilita' umana ha parlato Renato Meli, direttore Ufficio diocesano delle politiche sociali e lavoro: 2030 domande nel settore del lavoro subordinato; 500 pratiche di ricongiungimento famigliare; 620 pratiche di cittadinanza (450 per residenza e 170 per matrimonio) e 426 permessi di protezione temporanea per i cittadini ucraini in fuga dalla guerra. SI tratta di un processo composito, quello della integrazione lavorativa, ha spiegato Meli, che va dalla sensibilizzazione alla validazione delle competenze, all'incontro tra domanda e offerta di lavoro, alla creazione di modelli e metodologie di concerto con le istituzioni del territorio. Interessanti anche i dati relativi al progetto di microcredito messo in campo dalla Diocesi da qualche anno; 112 le richieste trasmesse alle banche per il finanziamento. Nella sua introduzione, il vescovo di Ragusa, monsignor Giuseppe La Placa, ha sottolineato l'importanza di tutelare e restituire dignità a chi vive condizioni di fragilitaà e povertà, "la Chiesa cresce con la capacità di fare sentire protagonisti i suoi membri" e tutti coloro che hanno scelto di vivere nel territorio. "Non siamo chiamati a costruire un futuro per loro - ha detto il vescovo di Ragusa - ma con loro, fratelli migranti che si devono sentire a casa propria e protagonisti con noi". Ricordate anche le "vittime della mobilità" delle tragedie del Mediterraneo. Prima delle conclusioni affidate a don Rosario Cavallo, direttore Migrantes, Domenico Leggio, direttore della Caritas di Ragusa ha affiancato le testimonianze di Jenny Campagnolo e di Jallow Cherno Momodou, la prima emigrata in Portogallo con la famiglia e il secondo arrivato a Pozzallo in barcone da solo, senza famiglia, il 21 aprile 2017. Toccante la testimonianza di Cherno, gambiano che per sette volte aveva tentato di raggiungere l'Italia. Ha scelto di studiare per capire e farsi capire e anche studiando con determinazione che si e' potuto integrare, imparando, senza dubbio ma anche giocando e frequentando ragazzi italiani. Da solo è riuscito a comprare una casa, una macchina, lavora in un bar del centro di Ragusa grazie anche al sostegno della Caritas che gli ha dato una mano, e si sente accolto come un figlio.

Fonte testo: AGI
Interviste: Leandro Papa


I siti delle Giornate FAI di Primavera in provincia di Ragusa

I siti delle Giornate FAI di Primavera in provincia di Ragusa

Sede Vescovile Ragusa

Oggi e domenica si rinnova l’appuntamento con le “Giornate FAI di primavera”, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del Paese. Due le aperture a Ragusa e una a Modica. Nel capoluogo si potranno visitare la Prefettura e il palazzo vescovile, mentre a Modica A Modica si potrà ammirare la chiesa rupestre di San Nicolò Inferiore.
Oggi, sabato 25 marzo, i tre siti saranno ancora visitabili nei seguenti orari:
Prefettura, dalle 16.30 alle 18.30 (ultimo ingresso ore 18);
Vescovado, oggi dalle 16 alle 18.30 (ultimo ingresso 18), domenica 26 marzo dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.30;
San Nicolò, oggi dalle 16 alle 18.30 (ultimo ingresso 18), domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 18.30 (ultimo ingresso 18)
“Per celebrare i 31 anni delle Giornate FAI trentuno anni delle Giornate FAI di Primavera - dichiara il Capo Delegazione di Ragusa, l’avv. Gisella Scollo - per la città di Ragusa ho puntato l’attenzione su due Palazzi di grande rilievo e pregio artistico e architettonico come il Palazzo del Vescovado e il Palazzo del Governo. Entrambi condividono un pezzo di storia dato che il Vescovado, dal 1926 al 1935 fu sede della Prefettura della nuova Provincia di Ragusa. Nel 1949, poi, la Marchesa Carlotta Schininà ne cedette una parte al Parroco della Chiesa di San Giovanni Battista in modo tale che, con l’istituzione della Diocesi di Ragusa, divenisse sede del Vescovado, del Seminario e della Curia Diocesana”.
Del Vescovado si potranno visitare: l’appartamento del Vescovo con i suoi saloni e la cappella, la biblioteca con testi sacri antichi e il giardino e si racconterà la storia della nobildonna Schininà, donatrice del palazzo.
Il palazzo del Governo di Ragusa nasce quando la città divenne capoluogo di provincia. L’edificio, costruito tra il 1929 e il 1931, è stato progettato dall’architetto Ugo Tarchi, professore di architettura presso l’istituto superiore di Belle Arti di Roma. Al Tarchi è affidata anche la direzione dei lavori, affiancato dall’ingegner Giuseppe Criscione fino al 1932 e successivamente dall’ingegner Francesco Modica. Nel 1923, fu l’artista romano Duilio Cambellotti ad accettare l’incarico di decorare i tre saloni principali.
Per quanto riguarda il terzo sito, cioè la chiesa di San Nicolò Inferiore a Modica, “si tratta di una magnifica chiesa rupestre - spiega Scollo - inaugurata nel mese di gennaio di quest’anno e rappresenta un autentico gioiello, sia per la Città di Modica che per tutta la Sicilia. Inoltre, nel 2020, è stata oggetto di un censimento dall’entusiasmante risultato: è stata eletta tra i Luoghi del Cuore del FAI. L’ importante ristrutturazione finanziata dal FAI ha consentito la riconsegna alla città di Modica, di questo meraviglioso tesoro”.

Salone di Rappresentanza Prefettura di Ragusa
Chiesa rupestre San Nicolò Inferiore Modica

“Da oltre 50 anni il FAI si occupa di tutelare, promuovere e valorizzare il meraviglioso patrimonio, artistico e culturale del Paese - aggiunge ancora il capo delegazione Scollo - contribuendo a salvare beni di incommensurabile valore. La Tutela, la cura e la valorizzazione del patrimonio italiano sono valori fondamentali, tutelati anche dalla Costituzione e nei quali, tutti noi - conclude - dobbiamo riconoscerci ed è quindi importante fare ognuno la nostra parte per diffondere questa cultura”.


ZTL a Ibla, Cultrera: "Nuovamente imposta e non condivisa"

ZTL a Ibla, Cultrera: "Nuovamente imposta e non condivisa"

Parla il candidato sindaco del centrodestra, Giovanni Cultrera, dopo la decisione dell’amministrazione di ripristinare la ZTL a Ibla, il venerdì, nei festivi e prefestivi, dal primo aprile sino a fine luglio e poi per tutto Agosto, senza coinvolgere nelle scelte chi nel quartiere barocco lavora e vive.
“La ZTL a Ibla nei fine settimana dall’uno aprile a fine luglio e poi per tutto agosto - dichiara Cultrera - è una decisione fuori contesto, che rischia di essere inutile se non dannosa perché, ancora una volta, è calata dall’alto e senza coinvolgere chi nel quartiere barocco, vive e lavora. Una scelta priva di ascolto, che è principio minimo di convivenza civile e che dovrebbe essere insito in chi amministra. Mi chiedo come si possa solo pensare a riproporre la stessa modalità di imposizione per la ZTL a Ibla, che l’esperienza di un anno fa ha già certificata come metodologia sbagliata. Chi amministra oggi Ragusa, sembra in preda all’assoluta sordità nell’imparare le lezioni. La ZTL va concordata con chi ‘vive’ Ibla. Ne siamo convinti. E così faremo”
“Pensiamo - aggiunge - che una regolamentazione degli accessi nel nostro quartiere barocco, vada fatta ma non nel modo e col metodo pensati e attuati dal sindaco. Discutiamo di controlli elettronici, blocchi, divieti, avvisi luminosi. Confrontiamoci e risolviamo la confusione che rischia di allontanare la gente e rendere invivibile il quartiere”
“L’attuale sindaco e chi amministra Ragusa - conclude - decide senza ascoltare e cancella concertazione, dialogo e confronto; impone e basta. E chi vive e chi lavora a Ragusa, a Ibla, a Marina, deve solo subire. Non è così che si fa buon governo. Così si fa solo il male di Ragusa e dei Ragusani”.