Tg del 17 settembre
Tg del 17 settembre
Nell'Indice: Lo scontro al vertice del M5S. La camera di commercio del Sud Est commissariat da 18 mesi e nessuno dice niente. Lavori in aula. Approvate il documento rpogrammatico. Intervento dell'On Campo su Autostrada Siracisa Gela, aeroporto di Comiso e partenariato del castello. L'indice di gradimento del sindaco in calo. La FAM e il G7. Parla Battaglia degli allevatori. La polemica sulle scacce ed il pane di casa. Intervista al geologo Orici
Falde idriche, risorsa pregiata e preziosa
Falde idriche, risorsa pregiata e preziosa
Si è parlato nei mesi scorsi delle riserve di acqua che esiste nel nostro sottosuolo. Al Congresso Nazionale Congiunto della Società Geologica Italiana e Società Italiana di Mineralogia e Petrologia, sono stati illustrati studi e ricerche sulla risorsa idrica sotterranea”. “A livello globale le acque sotterranee, che rappresentano la principale fonte di approvvigionamento umano per uso sia potabile che irriguo, sono fortemente minacciate a causa dello sfruttamento eccessivo, dell’inquinamento, dell’intrusione marina e degli effetti del cambiamento climatico. In tale contesto la zona insatura, che è la porzione di sottosuolo compresa tra il piano campagna e la profondità di rinvenimento della falda idrica, ha un ruolo cruciale nei processi che regolando il flusso dell'acqua nonché il trasporto dei contaminanti da essa veicolati, condizionando fortemente lo stato quali-quantitativo delle risorse idriche sotterrane. Lo ha dichiarato Maria Clementica Caputo del CNR - IRSA. Illustrati studi al Congresso Nazionale Congiunto della Società Geologica Italiana e Società Italiana di Mineralogia e Petrologia. Approfondimenti sperimentali, attraverso tecniche innovative, finalizzati alla comprensione di tali processi e alla quantificazione dei meccanismi che li governano, nonché alla valutazione del rischio potenziale per la salute umana, costituiscono il migliore approccio per prevenire, contenere o contrastare il degrado delle falde idriche, risorsa pregiata e preziosa per la vita sul pianeta. Le nuove frontiere della conoscenza in questo ambito mirano a fornire strumenti metodologici in grado di valutare, ma soprattutto di modulare, le pressioni antropiche al fine di minimizzare l’impatto sull’ambiente e sulla salute umana con conseguenti ricadute sociali ed economiche”.
Ci saremo anche noi.
Ci saremo anche noi.
“Saremo presenti al G7 Agricoltura che si terrà a Siracusa dal 26 al 28 settembre – comunica il presidente del consorzio olio dop Monti iblei, Giuseppe Arezzo – un’occasione unica per mostrare, al mondo,l’eccellenza e la validità del nostro modello agroalimentare. Questa manifestazione sarà una vetrina internazionale che metterà in luce le potenzialità e la qualità del made in Italy. Saremo presenti insieme agli altri consorzi di tutela (dop Val di Mazara, consorzio per la tutela e la valorizzazione olio extra vergine di oliva Sicilia Igp, dop Monte Etna). Da Siracusa puntiamo a fare conoscere ai relatori internazionali e ai visitatori l'olio dop”. La raccolta delle olive, per la produzione dell’olio dop, avrà inizio a breve nelle aziende associate al consorzio di tutela che include le province di Ragusa, Siracusa e Catania. Una stagione caratterizzata da una forte siccità che ha compromesso, in parte, la produzione delle olive. La qualità dell’olio, comunque, sarà superiore alle attese. Un gusto delicato e armonioso in un olio di eccelsa qualità. In bocca rileva un mix equilibrato di dolce amaro con una nota leggermente piccante. “Sì, è vero, una stagione caratterizzata da mille problematiche legate alla siccità – spiega
il presidente del consorzio di tutela olio dop Monti iblei, Giuseppe Arezzo – che hanno penalizzato, e non poco, la produzione delle olive. Abbiamo chiesto, come consorzio, più volte, di snellire le procedure burocratiche per realizzare, all'interno delle aziende, delle vasche di raccolta e di accumulo dell’acqua e più risorse economiche per i consorzi di bonifica per ripristinare i canali di raccolta e distribuzione dell'acqua nei territori”. Il consorzio, come sempre, farà la propria parte per la promozione e la valorizzazione dell’olio dop.
Comodo, puntuale e.. non lo devi parcheggiare! .
Comodo, puntuale e.. non lo devi parcheggiare! .
Finita l'estate e rientrati tutti in città è il momento di parlare del nuovo servizio bus urbano cittadino. Ragusa, con la sua particolare conformazione e due splendidi centri storici, rappresenta un caso emblematico dove utilizzare il trasporto pubblico urbano basato soprattutto su piccoli bus.. I mezzi della Etna Trasporti, che da qualche mese è il vettore ufficiale per il trasporto pubblico urbano, per loro dimensioni contenute, sono in grado di muoversi agevolmente nelle vie di Ragusa, alcune strette e tortuose , raggiungendo luoghi difficilmente accessibili con mezzi più grandi.
La flotta dei bus dell'Etna, tutti a basso impatto ambientale, si inseriscono armoniosamente nel contesto urbano, senza creare disturbo visivo o acustico e la loro manovrabilità riduce al minimo il rischio di danneggiare le pavimentazioni, soprattutto a Ibla, e le strutture architettoniche, preservando così il prezioso patrimonio storico e culturale della città. L'Etna Trasporti ha anche predisposto servizi navetta serali, con numerose frequenze, che collegano con la parte superiore a Ibla in pochi minuti favorendo la fruizione del quartiere barocoo. C'è pure un collegamento con Donnafugata.
Per questo pensiamo sia ormai arrivato il momento di approfittare di questo tipo di mobilità più sostenibile che mira a ridurre il traffico privato e le emissioni inquinanti, contribuendo a migliorare la qualità dell'aria e la vivibilità della nostra città. E' però fondamentale perchè questo nuovo sistema di trasporto pubblico abbia successo, superare le resistenze dii tanti Ragusani che non sono abituati ai mezzi pubblici. E' necessario prima di tutto conoscere i vantaggi di questo servizio che è già efficiente, puntuale e confortevole. Sono previste, tra l'altro, delle importanti novità tecnologiche come ad esempio le tabelle luminose che grazie al GPS informano l'utente dei tempi d'attesa o l'app che da un quadro completo del servizio. Grazie ad orari e percorsi chiari e facilmente comprensibili sarà davvero molto comodo muoversi in città senza utilizzare la propria auto.
Infatti uno slogan che calzerebbe a pennello è proprio questo: Comodo, puntuale e.. non lo devi parcheggiare! .
Tg 12 settembre
Tg 12 settembre
Nell'Indice: Le origini ragusane di Luca Giurato. La sagra del G7. La critica di Mariano Ferro. La concomitanza con la Fiera del Mediterraneo. Il dossier sullo sviluppo degli iblei. Stracquadanio della CNA. La politica comunale. Tutti contro il sindaco. Sostiene Pe..ppe Lizzio e la Tassa di Soggiorno,. Intervista per manifestazione equestre a Erice
Cna: Investire per migliorare
Cna: Investire per migliorare
Rafforzare il tessuto imprenditoriale della provincia di Ragusa (al 31 luglio 2024
censite 37.247 imprese e di queste le attive sono 31.922 così suddivise: 8.711 in
agricoltura, 2.237 attività manifatturiere, 4.162 costruzioni, 8.269 nel commercio,
8.543 nei vari settori dei servizi) composto principalmente da microimprese. Un
rafforzamento che richiede investimenti in infrastrutture, digitalizzazione e
sostenibilità ambientale, come previsto dalla Zes unica del Mezzogiorno e dal Pnrr.
E’ quanto emerso, questa mattina, dall’analisi dei dati fornita dal Centro studi della
Cna territoriale di Ragusa che, nel report messo a disposizione, offre un quadro
complesso della situazione economica e infrastrutturale della provincia di Ragusa,
mettendo in luce le sfide e le opportunità che il territorio affronta, specialmente nei
settori dell'agroalimentare e del turismo.
All’incontro di questa mattina erano presenti il segretario territoriale Cna Ragusa
Carmelo Caccamo, il coordinatore del centro studi, Giorgio Stracquadanio, con un
componente dello stesso, Gianfranco Motta. “Nonostante la vitalità
dell’agroalimentare e del turismo – è stato chiarito – emergono criticità significative
legate a due nodi analizzati: siccità e carenza infrastrutturale. In particolare, la siccità
è una delle maggiori minacce per l'agricoltura, pilastro dell’economia ragusana. La
lunga aridità (nel 2021 si sono contati più di 290 giorni senza pioggia in 5 delle 9
province siciliane tra cui Ragusa), gli eventi climatici parossistici e l’inadeguatezza
della rete idrica (in provincia la dispersione è pari al 46,5%) aggravano la
vulnerabilità del territorio, già a rischio desertificazione, come dimostrato dalla Carta
della vulnerabilità alla desertificazione. Questo influisce direttamente sulla capacità
delle imprese agroalimentari di operare in modo efficiente e sostenibile, mettendo in
pericolo la competitività del settore a livello nazionale e internazionale”.
“Il ritardo infrastrutturale – è stato chiarito altresì – è l'altro ostacolo allo sviluppo
economico. In Italia, su 107 province Ragusa è 92esima per rete stradale, 96esima per
quella ferroviaria, 73esima per la portualità. La provincia si ferma al 91° posto per
logistica, mentre sale al 51° posto per aeroportualità. In questo studio si è focalizzata l'attenzione sulla portualità. In particolare, la situazione del porto di Pozzallo
potrebbe essere un vantaggio competitivo sia per il turismo che per l'export, ma per
diventare un reale catalizzatore economico serve accelerare l'iter e la realizzazione
degli investimenti previsti nel Piao (Piano integrato di attività e organizzazione)
2024/2026. Alla luce di ciò, la legge sull'autonomia differenziata (86/2024) introduce
ulteriori complessità in quanto potrebbe accentuare le diseguaglianze tra le regioni
italiane. Infatti, anche se la norma prevede dei Livelli essenziali di prestazioni (Lep),
cioè i servizi essenziali che vanno garantiti in modo uniforme sull’intero territorio
nazionale, la preoccupazione principale è che con questa legge le regioni più ricche
del Nord puntino a trattenere il gettito dei loro tributi erariali. Così verrebbero meno
le risorse disponibili per il Sud, aggravando le già esistenti disparità socio-
economiche. In questo modo in Sicilia potrebbero essere insufficienti i fondi per
affrontare i problemi come la siccità e la carenza infrastrutturali. Preoccupazioni che
affiorano all'interno della stessa norma all'art.10. Infine, la cabina di regia dei fondi su Zes uica e Pnrr è nelle mani del governo nazionale, quindi vi è una
centralizzazione gestionale che è in netta contraddizione con l'idea di un'autonomia differenziata, che affida e affiderà la gestione di diverse materie economiche e sociali alle regioni”.
In conclusione, è stato precisato che il rafforzamento del tessuto imprenditoriale ibleo
richiede una strategia integrata che non solo affronti le sfide ambientali e
infrastrutturali, ma che promuova anche la crescita dimensionale delle imprese e
l'attrazione di nuovi investimenti. Le agevolazioni della Zes e gli investimenti del
Pnrr rappresentano un'opportunità, ma la norma sull'autonomia differenziata può
introdurre elementi di “scissione”. Serve invece rendere conveniente un investimento
sia a Ragusa come a Treviso. Serve evitare che braccia, manodopera specializzata e
laureati del Sud si rechino al Nord. Per fare questo bisogna avere chiaro un concetto:
le imprese nascono e crescono dove si sta bene e dove si creano condizioni coerenti
per stare bene, viceversa se si creano circostanze contraddittorie si genera
sottosviluppo.
Calabrese: è successo quello che ci aspettavamo
Calabrese: è successo quello che ci aspettavamo
C'è un altro consigliere che chiede le dimissioni di Cassì dalla sua carica in seno all'assemblea dei sindaci di Iblea Acque. Il segretario cittadino del Pd eppe Calabrese che dichiara: Alla fine è successo quello che in molti andavamo ripetendo da un paio d’anni, adesso chi ha sbagliato se ne assuma la responsabilità dimettendosi dai ruoli che ricopre e lasciando ad altri il compito di azzerare tutto e ripartire”.
“I soci di IbleaAcque - dice Calabrese - non si sono fidati dell’Assessorato agli Enti Locali della Regione Siciliana che, con una nota, spiegava che a un dirigente in quiescenza dalla pubblica amministrazione non può essere riconosciuto alcun compenso per l’incarico di amministratore unico di una società partecipata da enti pubblici, generando, invece, un’anomalia che è costata 95mila euro lordi l’anno, da maggio 2022 a marzo 2024, e hanno voluto il parere di un soggetto terzo che, in quasi sei mesi, è arrivato alla stessa identica conclusione. Ora i soci si sono decisi a chiedere la restituzione delle somme spese, ma alcune domande sorgono spontanee: è l’amministratore unico che deve restituire somme che ha percepito secondo un contratto o sono i sindaci che dovranno farlo? Il professionista incaricato aveva il dovere di conoscere la norma e rifiutare o dovevano essere i sindaci, supportati dai propri uffici legali (qualcuno anche dalle conoscenza della propria professione) a evitare l’errore? Serve fare tabula rasa e ricominciare da capo”.
“Per ripartire, tuttavia - aggiunge il segretario dem - è necessario che rispondendo a un principio di etica e opportunità politica i responsabili di questo pasticcio abbandonino i propri ruoli, perché la gestione delle risorse idriche in provincia di Ragusa è affare assai serio e non possiamo permetterci di ricominciare con le stesse figure che hanno portato a questo pasticcio che, con tutta probabilità, porterà presto a una battaglia legale per la restituzione delle somme”.
“Da tempo diciamo che IbleaAcque è un carrozzone - dichiara ancora Calabrese - e se consideriamo quanto accaduto con Poidomani, con le assunzioni dalla procedura opaca, con la gestione carente sia per le riparazioni della rete idrica che per l’emissione delle bollette, se si considera la precaria capacità economica della società e l’assoluta mancanza di nuova progettazione infrastrutturale, non possiamo che esserne sempre più convinti e temiamo che IbleaAcque non sarà in grado di restituire al Comune di Ragusa le somme anticipate (tra gli 8 e i 9 milioni di euro). Siamo sinceramente preoccupati - conclude il segretario cittadino del PD - e siamo convinti che bisogna correre ai ripari al più presto”.
Iblea Acque: E' ancora da vedere
Iblea Acque: E' ancora da vedere
Come era stato annunciato si è svolta oggi l’assemblea dei soci di Iblea Acque convocata d'urgenza dopo il famoso parere legale richiesto dai comuni sull'argomento " emolumento dell'Amministratore Unico". L'ing Franco Poidomani, si è riservato di confutare il parere legale pervenuto tramite propri legali ed ha manifestato la disponibilità a proseguire a titolo gratuito nel proprio incarico, come peraltro già accade dal febbraio di quest’anno, fino al termine del mandato previsto nella primavera del 2025. L’amministratore unico ha quindi lasciato i lavori,
dichiarando formalmente chiusa l’assemblea. I sindaci presenti hanno proseguito la riunione in via informale e, dopo articolato confronto, preso atto delle conclusioni cui è pervenuto il professionista incaricato di
fornire un parere legale pro-veritate, avv. Harald Bonura secondo cui:
1. la Società – in quanto controllata da pubbliche amministrazioni locali, di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001 – ricade nell’ambitodi applicazione del divieto di cui all’articolo 5, comma 9, del decreto-legge n. 95 del 2012 (s.m.i.), anche in considerazione dell’espresso richiamo operato dall’articolo
11, comma 1, ultimo periodo, del TUSPP;
2. in ragione di ciò, la carica di amministratore unico della Società non poteva essere attribuita a un soggetto già collocato in quiescenza, se non a titolo gratuito; Tenuto conto della volontà manifestata dall’amministratore unico di proseguire nel proprio incarico a titolo gratuito fino al termine naturale dell’incarico; hanno convenuto, in conformità con quanto suggerito dal legale incaricato, di chiedere intanto formalmente all’amministratore unico la restituzione di tutte le somme allo stesso corrisposte per l’espletamento del suo incarico, riservando,
all’esito di detta istanza, ogni successiva decisione.
Tg del 9 settembre
Tg del 9 settembre
Nell'Indice: IL caso Sangiuliano. La eicetta di Mario Draghi. Servizio. La politica regionale. In studio l'on Campo. Si parla anche del Castello. Quale conflitto d'interessi. La sagra del pesce a Pozzallo. Servizio. Commento sulla sagra. Lo sport.
Energia e risorse idriche. Incontro al LCC
Energia e risorse idriche. Incontro al LCC
È stata ricevuta al Palazzo della Provincia una delegazione dell’Oman, accompagnata dal CEO di Regran, Marco Anfuso. Sul tavolo, il Direttore Generale Nitto Rosso ha posto il tema dello sviluppo ambientale che riguarda la realizzazione di tre dissalatori in provincia di Ragusa per uso irriguo in agricoltura.
Il CEO della società energetica nazionale del sultanato dell’Oman, Mustafa Mohammed Al Hinal, ha dichiarato: “Il motivo della visita è quello di costruire dei partenariati, attraverso i quali impiegare la nostra tecnologia e know how, per diversificare il mercato e garantire ai loro azionisti una maggiore garanzia di successo dell’investimento. Il 49% della quota azionaria della società è infatti nelle mani del sultano dell’Oman. Siamo protagonisti dal 1975 dei processi di desalinizzazione e riteniamo che, su questo campo, unitamente alle tecnologie per l’approvvigionamento di energie alternative, possiamo concorrere”.
“È un nostro obiettivo del breve periodo - dichiara la Commissaria Straordinaria del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, Patrizia Valenti -. In sinergia con il Dirigente Denerale dell’Agricoltura, Dario Cartabellotta, stiamo valutando la possibilità di utilizzare somme del PSR per la costruzione di dissalatori, unitamente ad un circuito parallelo per far fronte alle crisi idriche che risultano essere da qualche anno a questa parte sempre più frequenti”.
“La proposta della delegazione omanita appare sicuramente di grande interesse ed attualità, verificheremo se l’utilizzo delle risorse del PSR è compatibile con la formula del partenariato pubblico privato. I nostri tecnici sono già al lavoro su questo progetto e speriamo che, nell’orizzonte temporale del mio commissariamento, si possa approdare a qualcosa di concreto su questo tema che ritengo personalmente strategico”.