Elezioni del 27 aprile: i...

Elezioni del 27 aprile: il centrodestra in frantumi.

Dopo un lungo e com­ples­so per­cor­so po­li­ti­co, che ha visto in­teres­sa­to il li­vel­lo re­gio­na­le e quel­lo pro­vin­cia­le, il cen­tro­d­estra ibleo non ries­ce a tro­va­re un nome uni­ta­rio per le ele­zio­ni del 27 ap­ri­le: il co­mu­ni­ca­to di oggi con cui viene can­di­da­ta alla pre­si­den­za del Li­be­ro Con­sor­zio co­mu­na­le la Sin­d­a­ca di Co­mi­so Maria Rita Schem­ba­ri non porta, in­fat­ti, in calce la firma della De­mo­cra­zia Cris­tia­na.

Ma chi sono i vin­ci­to­ri e i vinti di ques­ta tor­men­ta­ta par­ti­ta?

Pre­li­mi­nar­men­te, non si può non af­fer­ma­re che il cen­tro­d­estra, nel suo com­ples­so, può con­si­de­rar­si per­den­te per non es­se­re rius­ci­to a tro­va­re una qua­dra e a con­ver­ge­re su un nome unico, da con­trap­por­re al can­di­da­to uni­ta­rio del cen­tro­si­nis­tra.

Alle belle par­ole, emer­se giovedì scor­so in oc­ca­sio­ne del primo in­con­tro dei rap­pre­sen­tan­ti del cen­tro­d­estra, sul va­lo­re dell’unità non solo per l’oc­ca­sio­ne delle ele­zio­ni del Li­be­ro Con­sor­zio ma anche per i fu­tu­ri ap­pun­ta­men­ti elet­to­ra­li, non sono poi se­gui­ti fatti con­cre­ti ri­ma­nen­do il tutto a li­vel­lo di in­uti­li af­fer­ma­zio­ni di prin­ci­pio.

Sarà da ca­pi­re e va­lu­ta­re come ques­ta spac­ca­tu­ra avrà ri­pe­r­cus­sio­ni nel pros­si­mo fu­tu­ro quan­do molti co­mu­ni della pro­vin­cia an­dran­no al voto. Siamo di fron­te a sco­rie che dif­fi­cil­men­te po­tran­no es­se­re smal­ti­te.

All'in­ter­no della co­ali­zio­ne, emer­go­no, in ogni caso, fi­gu­re che hanno gio­ca­to un ruolo di primo piano e altre che, in­ve­ce, sono an­da­te al tra­ino aven­do un ruolo mar­gi­na­le sotto un pro­fi­lo nu­me­ri­co.

Fra­tel­li d'Ita­lia è si­cu­ra­men­te il par­ti­to che esce raf­for­za­to da con­fron­to in­ter­cor­so, ha fatto va­le­re il suo peso po­li­ti­co di primo par­ti­to della co­ali­zio­ne for­zan­do anche la mano dato che nella spar­ti­zio­ne delle pro­vin­ce a Fra­tel­li d’Ita­lia era stata as­seg­na­ta la pro­vin­cia di Agri­gen­to. Ri­ven­di­ca­re la pro­vin­cia iblea è stato si­cu­ra­men­te un atto di forza di  cui bisognerà com­pren­de­re finalità, scopi e pos­si­bi­li ri­pe­r­cus­sio­ni.

L’ Ono­revo­le As­sen­za è si­cu­ra­men­te trai vin­ci­to­ri , anzi forse l’unico vero vin­ci­to­re.

Maria Rita Schem­ba­ri , in­fat­ti, è con­si­de­ra­ta da sem­pre molto vi­ci­na alle po­si­zio­ni po­liti­che all'ono­revo­le As­sen­za, che sem­bra aver gio­ca­to un ruolo de­ter­mi­nan­te nella sua can­di­da­tu­ra. As­sen­za, in par­ti­co­la­re, si can­di­da a di­ven­ta­re una fi­gu­ra di ri­fe­rimen­to per il fu­tu­ro, in vista delle tanto ago­gna­te ele­zio­ni di­ret­te a Pre­si­den­te della Pro­vin­cia.

Il se­na­to­re Salvo Sal­le­mi, altra anima di Fra­tel­li d’Ita­lia in pro­vin­cia, in ques­ta oc­ca­sio­ne fa buon viso a cat­ti­vo gioco. Non mette i bas­to­ni fra le ruote ad As­sen­za e paga, forse, la man­can­za di un sin­da­co vi­ci­no alle sue po­si­zio­ni, no­no­stan­te le voci di una nuova, ma forse tar­di­va, sin­to­nia con il Sin­da­co di Santa Croce Ca­me­ri­na Peppe Di Mar­ti­no.

Ca­pi­to­lo a parte me­ri­ta la De­mo­cra­zia Cris­tia­na di Igna­zio Ab­ba­te  e il suo nuovo mo­vi­men­to Ra­di­ci Iblee.

il per­cor­so av­via­to con largo an­ti­ci­po con la can­di­da­tu­ra del Sin­da­co di Acate Gian­fran­co  Fi­do­ne, non è bas­ta­to a far con­ver­ge­re gli altri par­ti­ti della co­ali­zio­ne su ques­to nome. Ab­ba­te ha te­nu­to la po­si­zio­ne forte del fatto che la pro­vin­cia ra­gu­s­a­na toc­cas­se alla DC, ma non ha fatto i conti con gli altri par­ti­ti che pur di non dargli altro spa­zio po­li­ti­co di cres­ci­ta, lo hanno es­clu­so dal ta­vo­lo non in­vi­tan­do­lo e con­ver­gen­do su un altro can­di­da­to.

Ora Ab­ba­te e i suoi gio­ca­no un ardua par­ti­ta fi­na­li­z­za­ta a “con­tar­si” , a di­mos­tra­re il peso del par­ti­to in pro­vin­cia e pur di vin­ce­re apre un dia­lo­go e una col­la­bo­ra­zio­ne “ con tutte le realtà ci­vi­che che non si iden­ti­fi­ca­no in ques­te sigle po­liti­che, per dare vita a un'al­ter­na­ti­va con­cre­ta, ra­di­ca­ta e ca­pa­ce di ris­pon­de­re re­al­men­te alle necessità del ter­ri­to­rio” per come è sc­rit­to nel pic­ca­to e po­le­mi­co co­mu­ni­ca­to  stam­pa della De­mo­cra­zia Cris­tia­na e Ra­di­ci Iblee . Un sfida forte, tipi­ca dell’uomo po­li­ti­co Ab­ba­te, po­li­ti­co na­vi­ga­to e di lungo corso ca­pa­ce di fare po­li­ti­ca nei ter­ri­to­ri so­pr­at­tut­to , con quell’ im­por­tan­te azio­ne di re­pe­r­imen­to di ri­sor­se che sono sem­pre utili e ne­ces­sa­rie per tro­va­re nuove fonti di con­sen­so.

Poche par­ole per Forza Ita­lia, che con poche "trup­pe" nei con­sigli co­mu­na­li, e con un Sin­da­co , Leon­ti­ni a Ispi­ca non can­di­da­bi­le per la nor­ma­ti­va delle ele­zio­ni a pre­si­den­te del Li­be­ro Con­sor­zio, ha visto il co­or­di­na­to­re pro­vin­cia­le Cug­na­ta svol­ge­re es­sen­zial­men­te un ruolo di or­ga­ni­z­za­to­re del ta­vo­lo del cen­tro­d­estra ma , in­fi­ne, ha scor­da­to o vo­lu­ta­men­te messo da parte il patto fe­de­ra­ti­vo che lega Forza Ita­lia alla DC di Cuf­fa­ro.

La Lega, e gli altri par­ti­ti e mo­vi­men­ti del cen­tro­d­estra, dato il loro scar­so peso po­li­ti­co nei vari con­sigli co­mu­na­li della pro­vin­cia , hanno avuto un ruolo mar­gi­na­le e si sono posti sem­pli­ce­men­te e co­m­od­amen­te al tra­ino del par­ti­to più’ forte.

In tutta ques­ta par­ti­ta chi ne esce pe­san­te­men­te scon­fit­to e per­den­te è il Sin­da­co di Ra­gu­sa Peppe Cassì. Quest’ul­ti­mo, dopo aver ten­ta­to, senza suc­ces­so, di pro­por­si a tutti i par­ti­ti del cen­tro­d­estra, a causa della sua in­de­ci­sio­ne, e per non aver scel­to nei tempi gius­ti uno di quei par­ti­ti da lui de­fi­ni­ti “gusci vuoti”, perde la sua credibilità agli occhi delle forze po­liti­che e ri­ma­ne im­briglia­to nel suo falso ci­vis­mo in salsa ra­gu­s­a­na.

Tuto ciò, in uno alla sua incapacità di fare “po­li­ti­ca” nel senso più alto del ter­mi­ne, ha l’ef­fet­to di di farlo ri­ma­ne­re fermo al palo senza rius­ci­re a com­pe­te­re. Bat­tu­ta di arr­es­to che può ri­sul­ta­re pe­san­te per le velleità di Cassì di pro­se­gui­re a Pa­ler­mo la sua attività po­li­ti­ca una volta con­clu­so il man­da­to di Sin­da­co. Cassì perde, in­fat­ti, una gran­de oc­ca­sio­ne di ra­di­car­si nel ter­ri­to­rio pro­vin­cia­le, di an­da­re oltre gli stret­ti con­fi­ni del co­mu­ne di Ra­gu­sa amb­ito ter­ri­to­ria­le quest’ul­ti­mo che si di­mos­tra es­se­re, an­co­ra una volta la sua es­clu­si­va “com­fort zone”.

In con­clu­sio­ne, la tor­na­ta elet­to­ra­le di se­con­do li­vel­lo del pros­si­mo 27 sarà per il cen­tro­d­estra ibleo una par­ti­ta com­ples­sa per certi versi peri­co­lo­sa , dagli esiti in­cer­ti perchè l’at­tua­le spac­ca­tu­ra del fron­te apre sc­ena­ri i cui pos­si­bi­li ef­fet­ti ne­ga­ti­vi re­ste­ran­no in cir­co­lo per molto tempo.


TARI a Ragusa: interve...

TARI a Ragusa: intervento di Legambiente.

Una lunga e ar­ti­co­la­ta let­te­ra è stata in­via­ta da Cir­co­lo “ Il Car­ru­bo” di Le­gamb­ien­te Ra­gu­sa a firma del Pre­si­den­te An­ge­lo Ri­nol­lo al Sin­da­co Cassì e aven­te ad ogget­to: pos­si­bi­li in­ter­ven­ti per la ri­du­zio­ne della TARI in Città

Per Le­gamb­ien­te , la tassa sui ri­fiu­ti (TARI) a Ra­gu­sa con­ti­nua a es­se­re un tema caldo, ali­men­tan­do il mal­con­ten­to dei cit­ta­di­ni e sol­le­van­do in­ter­ro­ga­ti­vi sull'ef­fi­cien­za della ges­tio­ne dei ri­fiu­ti ur­ba­ni. No­no­stan­te una ti­mi­da di­mi­nuzio­ne re­gis­tra­ta negli ul­ti­mi tempi, le pro­s­pet­ti­ve fu­tu­re non sono rosee, con pre­vi­sio­ni di un nuovo au­men­to che in­com­be sulle fa­miglie ra­gu­s­a­ne.
Da una at­ten­ta ana­li­si dei costi emer­go­no si­cu­ra­men­te dei dati molto al­lar­man­ti.
I dati par­la­no chia­ro: la TARI a Ra­gu­sa è tra le più one­ro­se d'Ita­lia. Se­con­do i re­port di Cit­ta­di­nan­zat­ti­va e della UIL, nel 2024 si è as­sis­ti­to a una lieve ri­du­zio­ne della tassa, ris­pet­ti­va­men­te del 2,4% e del 3,05%. Tut­ta­via, ques­ta boc­ca­ta d'os­si­ge­no po­treb­be es­se­re di breve du­ra­ta, po­iché si pre­ve­de un in­cre­men­to del 2,8% nel pros­si­mo anno.
A pre­oc­cu­pa­re mag­gior­men­te sono i costi com­ples­si­vi del ser­vi­zio di igie­ne ur­ba­na, che a Ra­gu­sa rag­g­iun­go­no cifre esor­bi­tan­ti. I dati uf­fi­cia­li ISPRA del 2023 in­di­ca­no un costo di 312,8 €/ab­itan­te/anno, ben su­pe­rio­re alla media pro­vin­cia­le (+46%), re­gio­na­le (+58%) e na­zio­na­le (+81%). Un di­va­rio che sol­le­va dubbi sulla ges­tio­ne delle ri­sor­se e sull'ef­fi­cien­za del ser­vi­zio.
Sem­pre se­con­do Le­gamb­ien­te l'as­pet­to più cri­ti­co è che ques­ti costi ele­va­ti non si tra­du­co­no in un ser­vi­zio di qualità. La rac­col­ta dei ri­fiu­ti e la pu­li­zia delle stra­de la­s­cia­no spes­so a de­si­de­ra­re, ali­men­tan­do il senso di frus­tra­zio­ne dei cit­ta­di­ni. A ciò si ag­g­iun­ge il man­ca­to ris­pet­to degli ob­iet­ti­vi di rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta (RD) da parte del ges­to­re del ser­vi­zio. In sede di gara d'ap­pal­to, l'azien­da si era im­pe­g­na­ta a rag­g­iun­ge­re il 65% di RD il primo anno e il 75% a par­ti­re dal se­con­do anno. Ob­iet­ti­vi che, a quan­to pare, non sono mai stati rag­giun­ti, com­por­tan­do delle penalità a ca­ri­co del ges­to­re.
A pa­re­re dell’as­so­cia­zio­ne amb­ien­ta­lis­ta per al­leg­ge­r­i­re il peso della TARI sui cit­ta­di­ni, il Co­mu­ne di Ra­gu­sa po­treb­be ad­ot­ta­re di­ver­se stra­te­gie che si sos­tan­zia­no in :
* Ap­pli­ca­zio­ne ri­go­ro­sa delle penalità: Il Co­mu­ne deve esi­ge­re il pa­ga­men­to delle penalità do­vu­te dal ges­to­re per il man­ca­to rag­g­iun­gi­men­to degli ob­iet­ti­vi di RD.Ques­ti fondi pos­so­no es­se­re uti­li­z­za­ti per ri­dur­re la TARI.
* Re­cu­pe­ro dei costi ag­giun­ti­vi: È pos­si­bi­le re­cu­pe­ra­re il 50% dei mag­gio­ri costi di se­le­zio­ne della fra­zio­ne umida e degli im­bal­la­g­gi, che gra­va­no sul ges­to­re oltre la fran­chi­gia.
* Re­vi­sio­ne della gara d'ap­pal­to: La pros­si­ma gara d'ap­pal­to deve es­se­re un'oc­ca­sio­ne per ri­ve­de­re i ter­mi­ni del con­tr­at­to, po­nen­do l'ac­cen­to sulla qualità del ser­vi­zio e sulla ri­du­zio­ne dei costi.
* Traspa­ren­za e in­for­ma­zio­ne: Il Co­mu­ne deve ga­ran­ti­re la mas­si­ma traspa­ren­za nella ges­tio­ne dei ri­fiu­ti e in­for­ma­re i cit­ta­di­ni sulle ta­rif­fe e sui ser­vi­zi of­fer­ti.
* Bonus TARI: Pro­muo­ve­re e fa­ci­li­ta­re l'ac­ces­so ai Bonus TARI per le fa­miglie con ISEE basso, per dare un aiuto con­cre­to alle fasce più de­bo­li.
La ques­tio­ne della TARI a Ra­gu­sa, in­fi­ne, se­con­do La­gamb­ien­te ri­chie­de un'azio­ne con­giun­ta da parte del Co­mu­ne, del ges­to­re del ser­vi­zio e dei cit­ta­di­ni. Solo at­tra­ver­so una ges­tio­ne ef­fi­cien­te, traspa­ren­te e re­spon­sa­bi­le dei ri­fiu­ti sarà pos­si­bi­le ga­ran­ti­re un ser­vi­zio di qualità a costi sos­ten­ibi­li.


Ragusa-Catania: un bil...

Ragusa-Catania: un bilancio dei lavori

A due anni dalla conseg­na uf­fi­cia­le delle aree alle im­pre­se ap­pal­ta­tri­ci, il Com­ita­to per la re­a­li­z­za­zio­ne della Ragusa-​Catania ha ef­fet­tua­to un mo­ni­to­r­ag­gio sullo stato di avan­za­men­to dei la­vo­ri gra­zie ad una pro­fi­cua in­ter­lo­cu­zio­ne sia con il RUP dell’opera Ing. Luigi Mupo, che con le società che si sono ag­giu­di­ca­te i la­vo­ri dei quat­tro lotti in cui è stata su­d­di­vi­sa l’opera. Il bi­lan­cio che ne è sca­tu­ri­to è un bi­lan­cio  che evi­den­zia luci e ombre del can­tie­re nel suo com­ples­so.

Ri­tar­di e pro­gres­si ete­ro­ge­nei

Il com­ita­to ha ri­le­va­to un leg­ge­ro ri­tar­do com­ples­si­vo nella cos­tru­zio­ne dell'au­tos­tra­da, con un avan­za­men­to dei la­vo­ri non uni­for­me tra i di­ver­si lotti. Se da un lato l'an­ti­ci­po della conseg­na delle aree, av­ve­nu­ta il 16 marzo 2023, ha dato un im­pul­so in­izia­le ai la­vo­ri, dall'altro la scarsità di ri­sor­se dis­po­n­ibi­li in Si­ci­lia ha crea­to al­cu­ne difficoltà.

Lotti a con­fron­to

* I lotti 1 e 4 ri­sul­ta­no i più avan­za­ti. In par­ti­co­la­re, per il lotto 4 è pre­vis­to un au­men­to sig­ni­fi­ca­ti­vo delle mae­s­tran­ze nei pros­si­mi mesi, a causa della complessità della re­a­li­z­za­zio­ne della gal­le­ria di 800 metri. In par­ti­co­la­re dagli at­tua­li 300 ope­rai im­pie­ga­ti si passerà a breve a oltre 500 ope­rai con un sig­ni­fi­ca­ti­vo au­men­to della mano d’opera uti­li­z­za­ta.

* Il lotto 2, data la sua na­tu­ra spe­ci­fi­ca, ri­chie­de tempi di re­a­li­z­za­zio­ne più strin­gen­ti anche peer evi­ta­te la per­di­ta del fi­nan­zia­men­to  re­la­ti­vo a tale lotto.

* Il lotto 3 è quel­lo che ha ac­cumu­la­to il mag­gio­re ri­tar­do, a causa di difficoltà di rior­ga­ni­z­za­zio­ne in­ter­na. Tut­ta­via, negli ul­ti­mi otto mesi si è re­gis­tra­ta una sta­bi­li­z­za­zio­ne ges­tio­na­le e un rin­no­va­to im­pe­g­no nell'ac­ce­le­ra­re i la­vo­ri.

Pre­vi­sio­ni e pro­s­pet­ti­ve

Il 2025 sarà un anno cru­cia­le per va­lu­ta­re l'and­amen­to dei la­vo­ri e de­fi­ni­re con mag­gio­re pre­ci­sio­ne i tempi di com­ple­ta­men­to dell'opera. Temi di com­ple­ta­men­to dell’opera che è bene ri­cor­da­re sono pre­vis­ti  con­tr­at­tual­men­te per due lotti ad Agosto, del 2026 e per altri due a Di­cem­bre 2026

Anas e i cos­trut­to­ri pre­ve­do­no l'aper­tu­ra pa­r­zia­le di al­cu­ni tr­at­ti (lotti fun­zio­na­li) sub­ito dopo il 2025.

Im­pe­g­no e mo­ni­to­r­ag­gio cos­tan­te

Il Com­ita­to per la re­a­li­z­za­zio­ne della Ragusa-​Catania continuerà a mo­ni­to­ra­re l'avan­za­men­to dei la­vo­ri, for­nen­do in­for­ma­zio­ni ag­gior­na­te e sol­le­ci­tan­do le parti co­in­vol­te a ris­pet­ta­re i tempi pre­vis­ti. L'ob­iet­ti­vo è ga­ran­ti­re che ques­ta in­fras­trut­tu­ra stra­te­gi­ca sia com­ple­ta­ta nel minor tempo pos­si­bi­le, por­tan­do be­ne­fi­ci con­cre­ti al ter­ri­to­rio.

In sin­te­si

No­no­stan­te al­cu­ni ri­tar­di e difficoltà, i la­vo­ri per la Ragusa-​Catania pro­se­guo­no. L'im­pe­g­no delle im­pre­se e il mo­ni­to­r­ag­gio cos­tan­te del Com­ita­to fanno ben spe­ra­re per il fu­tu­ro, con l'ob­iet­ti­vo di conseg­na­re un'opera fon­d­amen­ta­le per lo svi­lup­po della Si­ci­lia orien­ta­le.


Restaurare il bassorilie...

Restaurare il bassorilievo del Maestro Cappello.

Ra­gu­sa, re­stau­ro in vista per le opere di Car­me­lo Cap­pel­lo in Pia­z­za Mat­teot­ti.
Ra­gu­sa si pre­pa­ra a re­sti­tui­re alla sua comunità e ai vi­si­ta­to­ri, un te­so­ro ar­tis­ti­co di gran­de va­lo­re: le opere del maes­tro Car­me­lo Cap­pel­lo, si­tua­te in Pia­z­za Mat­teot­ti. Il Co­mu­ne, in col­la­bo­ra­zio­ne con il Ro­ta­ry Club Ra­gu­sa Hybla He­raea, ha an­nun­cia­to l'avvio del re­stau­ro della fon­ta­na e del bas­so­ri­lie­vo, un in­ter­ven­to che si in­se­ris­ce in un più ampio pro­get­to di ri­qua­li­fi­ca­zio­ne del cen­tro sto­ri­co.
Un'opera che rac­con­ta la sto­ria della città
Il bas­so­ri­lie­vo, in par­ti­co­la­re, rap­pre­sen­ta un'opera di stra­or­di­na­ria im­por­tan­za per la città. Re­a­li­z­za­to nel 1958, rac­con­ta la sto­ria di Ra­gu­sa, dalla sua ri­nas­ci­ta dopo il de­vas­tan­te ter­re­mo­to del 1693 alla sua tras­for­ma­zio­ne da città ru­ra­le a cen­tro in­du­stria­le. Un'opera che, come ha sot­to­li­nea­to il sin­da­co Peppe Cassì, tes­ti­mo­nia la lun­g­imi­ran­za del maes­tro Cap­pel­lo, ca­pa­ce di pre­fi­gu­ra­re il fu­tu­ro della città.
Un pro­get­to di ri­qua­li­fi­ca­zio­ne a 360 gradi
Il re­stau­ro delle opere di Cap­pel­lo è solo una delle tappe di un am­bi­zio­so pro­get­to di ri­qua­li­fi­ca­zio­ne del cen­tro sto­ri­co di Ra­gu­sa. L'am­mi­nis­tra­zio­ne co­mu­na­le ha in­fat­ti av­via­to una serie di in­izia­ti­ve volte a va­lo­ri­z­za­re il pa­tri­mo­nio storico-​artistico della città e a pro­muo­ve­re la residenzialità.
La col­la­bo­ra­zio­ne con il Ro­ta­ry Club Ra­gu­sa Hybla Herae.
Un ruolo fon­d­amen­ta­le in ques­to pro­get­to è svol­to dal Ro­ta­ry Club Ra­gu­sa Hybla He­raea, che ha de­ci­so di ce­le­bra­re il suo ven­te­si­mo an­ni­ver­sa­rio con­tri­buen­do, in ma­nie­ra sig­ni­fi­ca­ti­va sotto il pro­fi­lo fi­nan­zia­rio, al re­stau­ro del bas­so­ri­lie­vo. La pre­si­den­te del club, Bar­ba­ra Iu­ra­to, ha espres­so l'or­goglio dei soci nel par­te­ci­pa­re a ques­ta in­izia­ti­va, che restituirà presti­gio all'arte e alla fi­gu­ra di Car­me­lo Cap­pel­lo.
Il Ro­ta­ry Club Ra­gu­sa Hybla He­raea in ques­ti vent'anni si è sem­pre con­tra­ddis­tin­to per una gran­de at­ten­zio­ne ai temi so­cia­li e cul­tu­ra­li della città con attività di ser­vi­zio con­cre­te e sem­pre nel solco dei prin­ci­pi e delle linee guida del Ro­ta­ry In­ter­na­tio­nal.
L'aver scel­to, nel ven­ten­na­le dalla fon­da­zio­ne di par­te­ci­pa­re al re­stau­ro del bas­so­ri­lie­vo del Mar­stro Cap­pel­lo di­mos­tra, an­co­ra una volta l'at­ten­zio­ne che il Club ha per la Città di Ra­gu­sa e per il suo pa­tri­mo­nio ar­tis­ti­co cul­tu­ra­le. La Pre­si­den­te Iu­ra­to ha altresì di­chia­ra­to che il Club organizzerà un con­ve­g­no/dibat­ti­to sul fu­tu­ro di Ra­gu­sa co­in­vol­gen­do fi­gu­re chia­ve dell'eco­no­mia lo­ca­le e gli stu­den­ti di ogni or­di­ne e grado, per com­pren­de­re come le nuove ge­ne­ra­zio­ni im­ma­gi­na­no la Ra­gu­sa del fu­tu­ro e quali in­ter­ven­ti pos­sa­no con­tri­bui­re al suo miglio­ra­men­to.
Un re­stau­ro che guar­da al fu­tu­ro.Leg­ge­re di più


Per la Guardia Medica ...

Per la Guardia Medica a Ibla

Lan­cia­ta ieri una pe­ti­zio­ne per ria­pri­re la guar­dia me­di­ca a Ra­gu­sa Ibla. Già oltre 1.000 le firme rac­col­te in meno di 24 ore a chia­ra di­mos­tra­zio­ne di come il tema sia molto sen­ti­to dagli ab­itan­ti il quar­tie­re ba­r­oc­co.
Pro­mo­to­re dell’in­izia­ti­va è il Con­siglie­re Co­mu­na­le Sor­ti­no, che dopo una serie di in­con­tri te­nu­ti con il Di­ret­to­re ge­ne­ra­le dell'ASP di Ra­gu­sa dott. Giu­s­ep­pe Drago, ha ri­te­nu­to ne­ces­sa­ria la rac­col­ta di firme a sos­teg­no della causa. Una guar­dia me­di­ca, al mo­men­to stagio­na­le, da mag­gio a ot­to­bre, viste le ca­ren­ze che af­flig­go­no la sanità na­zio­na­le e re­gio­na­le.
La guar­dia me­di­ca a Ibla costi­tui­reb­be un punto di as­sis­ten­za me­di­ca con­ti­nua­ta di fon­d­amen­ta­le im­por­tan­za per l’in­te­ra città, non solo per i re­si­den­ti del quar­tie­re ma anche per gli stu­den­ti uni­ver­si­ta­ri is­c­rit­ti ai mol­te­pli­ci corsi di lau­rea e ai tan­tis­si­mi vi­si­ta­to­ri che soggior­na­no o sem­pli­ce­men­te pas­sa­no da Ra­gu­sa Ibla.
Il Con­siglie­re Sor­ti­no ha in­ol­tre sot­to­li­nea­to come “in ques­ti mesi ho sen­ti­to l’esi­gen­za di por­ta­re avan­ti tale necessità che non tocca solo il quar­tie­re di Ibla ma l’in­te­ra città. Avere un ul­te­rio­re punto me­di­co fisso, so­pr­at­tu­to con l’ap­pros­si­mar­si della bella stagio­ne e quin­di con l’af­flue­n­za dei tanti tu­ris­ti evi­te­reb­be l’in­ta­sa­men­to quo­ti­dia­no del pron­to soc­cor­so del Gio­van­ni Paolo II. Altro ele­men­to che spin­ge per l'is­ti­tu­zio­ne della guar­dia me­di­ca, è la cir­cos­tan­za che spes­so e vo­len­tie­ri le am­bu­lan­ze hanno difficoltà a muo­ver­si tra le stra­di­ne dell’an­ti­co quar­tie­re e anche per ques­to mo­ti­vo la pre­sen­za fissa di un me­di­co ap­pa­re in­dis­pen­sa­bi­le per la po­po­la­zio­ne.
Po­po­la­zio­ne re­si­den­te che è bene ri­cor­da­re è com­pos­ta in larga parte da per­so­ne an­zia­ne che ne­ces­si­ta­no di un pre­si­dio me­di­co fa­cil­men­te ac­ces­si­bi­le.
Per ques­ti mo­ti­vi, si è ri­tie­ni­to fon­d­amen­ta­le ri­chie­de­re il ri­pris­ti­no del ser­vi­zio, sep­pur stagio­na­le, af­fin­ché venga ga­ran­ti­ta un’ad­egua­ta as­sis­ten­za sa­ni­ta­ria a chi vive, stu­dia o vi­si­ta Ra­gu­sa Ibla.
Le rac­col­ta delle 1000 firme in poche ore, in­di­ce di tanto en­tu­s­ias­mo, si è resa pos­si­bi­le gra­zie alle par­roc­chie San Gior­gio e San Tomma­so, , ai cir­co­li pri­va­ti, ai rap­pre­sen­tan­ti degli stu­den­ti uni­ver­si­ta­ri, ai me­di­co di fa­miglia, ai tanti com­mer­cian­ti che tutti con­vi­ta­men­te hanno spo­sa­to la causa. La pe­ti­zio­ne è stata fir­ma­ta anche dal sin­da­co Cassi, da as­ses­so­ri e con­siglie­ri co­mu­na­li, pro­prio per­ché un punto me­di­co a Ibla è una ric­che­z­za per la città in­te­ra e non solo di un quar­tie­re.
A Ibla è pos­si­bi­le tro­va­te un po’ dap­per­tut­to la pe­ti­zio­ne da fir­ma­re, dai su­per­mer­ca­ti alla far­ma­cia, attività pri­va­te e info point tu­ris­ti­co. La pros­si­ma set­ti­ma­na sarà pos­si­bi­le tro­va­re i fogli di rac­col­ta fime anche in al­cu­ni bar di Ra­gu­sa su­pe­rio­re.


I Piani di Spesa per Ibla

I Piani di Spesa per Ibla

Non si pla­ca­no le po­le­mi­che sul piano di spesa 2023 della Legge su Ibla ap­pro­va­to in Con­siglio co­mu­na­le lunedì scor­so .
Se ieri il Con­siglie­re co­mu­na­le Fe­de­ri­co Ben­nar­do in una in­ter­vis­ta al Di­ret­to­re Mario Papa ( che tro­va­te in fondo ) ha spie­ga­to in ma­nie­ra chia­ra le tante criticità emer­se in sede di ana­li­si dell'atto, è di oggi la pre­sen­ta­zio­ne da parte dei Con­siglie­ri Co­mu­na­li Fe­de­ri­co Ben­nar­do, Ros­sa­na Ca­ru­so e Ro­sa­rio Mauro, di una In­ter­ro­ga­zio­ne con­si­lia­re a ris­pos­ta sc­rit­ta aven­te ad ogget­to i Piani di Spesa, le ren­di­con­ta­zio­ni e le even­tua­li somme re­gio­na­li tras­fe­ri­te ai sensi della legge re­gio­na­le 61/81 su Ibla.
In par­ti­co­la­re nella in­ter­ro­ga­zio­ne ven­go­no ri­chies­ti chia­ri­men­ti e dettag­lia­te spie­ga­zio­ni su ben sei punti.
I con­siglie­ri co­mu­na­li chie­do­no nello spe­ci­fi­co : lo stato di avan­za­men­to la­vo­ri re­la­ti­vi ai Piani di Spesa L.R. 61/81 già ap­pro­va­ti dal Con­siglio Co­mu­na­le per le annualità a par­ti­re dal 2019 ad oggi e per le st­es­se annualità si chie­de di co­nos­ce­re quali opere even­tual­men­te siano state ul­ti­ma­te. Si chie­de, in­ol­tre, di co­nos­ce­re per ques­te ul­ti­me, qua­lo­ra i la­vo­ri siano stati ul­ti­ma­ti, se sia av­ve­nu­ta ren­di­con­ta­zio­ne. Con ri­fe­rimen­to ai Piani già ap­pro­va­ti, si chie­de altresì l'am­mon­ta­re delle ri­sor­se re­si­due, dis­tin­te per anno, che la Re­gio­ne deve an­co­ra tras­fe­ri­re.
I con­siglie­ri co­mu­na­li , alla luce poi degli evi­den­ti ri­tar­di nell'ap­pro­va­zio­ne dei Piani di Spesa chie­do­no di co­nos­ce­re le mo­ti­va­zio­ni di tali in­gius­ti­fi­ca­ti ri­tar­di e, quin­di, il conseguen­te ri­tar­do nell'uti­li­z­zo delle re­la­ti­ve somme.
In ul­ti­mo si chie­de quali siano tempi pre­vis­ti per l'ap­pro­va­zio­ne del piano di spesa per l'anno 2024.
Ri­chies­te senza ombra di dub­bio del tutto le­git­ti­me e sup­por­ta­te dai no­te­vo­li ri­tar­di nei tempi
nell'esame dei piani di spesa, siamo an­co­ra
fermi all'anno 2023, e dalla evi­den­te man­can­za di opere e di in­fras­trut­tu­re
im­por­tan­ti in corso nel quar­tie­re ba­r­oc­co ri­fe­ribi­li ai piani di spesa di anni
pre­ce­den­ti.
C'è solo da au­gu­rar­si che l'am­mi­nis­tra­zio­ne Cassi, che so­li­ta­men­te non bril­la per la celerità e chia­re­z­za nelle ris­pos­te alle in­ter­ro­ga­zio­ni delle op­po­si­zio­ni, ques­ta volta for­nis­ca ai con­siglie­ri co­mu­na­li in­ter­ro­gan­ti e quin­di alla cit­ta­di­nan­za tutta , ris­pos­te es­aus­ti­ve , chia­re e in tempi brevi su una ques­tio­ne di no­te­vo­le im­por­tan­za per tutta la Città di Ra­gu­sa.


Le Province ed il decre...

Le Province ed il decreto emergenze

È oramai chia­ro come il de­sti­no delle Pro­vin­ce si­ci­lia­ne è le­ga­to al Par­la­men­to Na­zio­na­le. Ques­to in­con­tro­ver­ti­bi­le dato è stato ul­te­rior­men­te ribad­i­to dal Pre­si­den­te della Re­gio­ne Re­na­to Schi­fa­ni: senza una de­ro­ga ap­pro­va­ta da Ca­me­ra e Se­na­to alla legge De­lrio, non è pos­si­bi­le ag­gi­ra­re il prob­le­ma. Di consegue­n­za, ogni pro­v­ved­imen­to vo­ta­to dall’Ars, com­preso il di­seg­no di legge de­po­si­ta­to a Sala d’Er­co­le dal pre­si­den­te della I Com­mis­sio­ne Igna­zio Ab­ba­te, ris­chie­reb­be di es­se­re im­pug­na­to dagli or­ga­ni di con­trol­lo di Roma.
Serve, quin­di, un es­camo­tage nor­ma­ti­vo che sem­bre­reb­be es­se­re stato in­di­vi­dua­to in un emen­d­amen­to al “de­cre­to emer­gen­ze” che fra poco verrà tr­at­ta­to in Par­la­men­to.
A pre­sen­ta­re ques­to emen­d­amen­to, che as­su­me il sa­po­re dell’ul­ti­mo ten­ta­ti­vo per evi­ta­re, in ex­tre­mis, le ele­zio­ni di se­con­do li­vel­lo nell’Isola , ci ha pen­sa­to il co­or­di­na­to­re na­zio­na­le di Noi Mo­de­ra­ti Sa­ve­rio Ro­ma­no. Il de­pu­ta­to na­zio­na­le cen­tris­ta ha au­spi­ca­to la più ampia con­di­vi­sio­ne pos­si­bi­le all’in­ter­no del cen­tro­d­estra.
A com­men­ta­re l’emen­d­amen­to al “de­cre­to emer­gen­ze” è lo st­es­so Sa­ve­rio Ro­ma­no, in una in­ter­vis­ta ri­la­s­cia­ta a Il­Si­ci­lia.it nella quale evi­den­zia l’ampia col­la­bo­ra­zio­ne all’in­ter­no del cen­tro­d­estra sul tema. “Par­lia­mo di un testo con­di­vi­so con tutta la co­ali­zio­ne in Si­ci­lia e che vuole por­ta­re al voto i si­ci­lia­ni, per­met­ten­dogli così di sceg­lie­re i pre­si­den­ti e i con­siglie­ri della Pro­vin­cia.
Ma se il nodo per così dire tec­ni­co/giu­ri­di­co, pare es­se­re stato sciol­to con la pre­sen­ta­zio­ne dell'emen­d­amen­to, resta da scioglie­re, no­no­stan­te le par­ole di Sa­ve­rio Ro­ma­no, il nodo po­li­ti­co.
Ad ap­poggia­re l’emen­d­amen­to ro­ma­no c’è chia­ra­men­te Forza Ita­lia. Ma gli az­zur­ri non sono da soli. In­tan­to, c’è una spon­da con­cre­ta da parte della Lega. Il ca­po­grup­po all’Ars Salvo Ge­ra­ci ha re­cen­te­men­te di­chia­ra­to come “sul su­pe­ra­men­to della legge De­lrio e il ri­tor­no all’ele­zio­ne di­ret­ta per le pro­vin­ce c’è un im­pe­g­no so­len­ne della Lega, ad­es­so è la co­ali­zio­ne di cen­tro­d­estra che deve de­ter­mi­nar­si a Roma“.
Ov­via­men­te a sup­por­ta­re l’azio­ne sul ri­pris­ti­no delle Pro­vin­ce por­ta­ta avan­ti da Noi Mo­de­ra­ti, c'è la DC di Totò Cuf­fa­ro. D'al­tron­de ivl due par­ti­ti sono uniti da un so­li­do patto fe­de­ra­ti­vo. E pro­prio l’ex pre­si­den­te della Re­gio­ne si è più volte espres­so per ri­da­re la par­o­la agli elet­to­ri.
Resta però, in ques­to qua­dro, da ca­pi­re la po­si­zio­ne di Fra­tel­li d’Ita­lia.
Non è un mis­te­ro che all’in­ter­no di FdI ci siano sensibilità di­ver­se sul tema. Fatto che ha por­ta­to il par­ti­to di mag­gio­ran­za re­la­ti­va a fare una ri­fles­sio­ne ap­pro­fon­di­ta sul tema, la quale si protrarrà fino al ter­mi­ne ul­ti­mo dis­po­n­ibi­le e cioè fino al voto in Com­mis­sio­ne .
Da al­cu­ne anime me­lo­nia­ne sa­reb­be ar­ri­va­ta un’aper­tu­ra, in par­ti­co­la­re da più di un’espo­nen­te della cor­ren­te pa­ler­mi­ta­na, in par­ti­co­la­re la de­pu­ta­ta Caroli­na Var­chi che pare abbia ap­posto anche la sua firma all'emen­d­amen­to pre­sen­ta­to.
Ma nem­me­no ques­to po­treb­be bas­ta­re, anche se in tanti nel cen­tro­d­estra vogl­io­no evi­ta­te le ele­zio­ni di se­con­do li­vel­lo, ri­te­nu­te trop­po di­vi­si­ve da più di un com­po­nen­te della co­ali­zio­ne, sia a Roma che a Pa­la­z­zo dei Nor­man­ni.
L' On. Sa­ve­rio Ro­ma­no sui tempi e sull'iter dell'emen­d­amen­to si di­chia­ra fi­du­cio­so. Il testo approderà la pros­si­ma set­ti­ma­na nelle com­mis­sio­ni par­la­men­ta­ri, per poi an­da­re in aula. Se da Roma arriverà l’ok, si potrà pro­ce­de­re con l’or­ga­ni­z­za­zio­ne delle ele­zio­ni in Si­ci­lia. “Spe­ria­mo in un’ap­pro­va­zio­ne ra­pi­da, in modo da an­da­re a vo­ta­re in ques­ta pri­ma­ve­ra“.
In caso di fal­li­men­to, dalle parti di Pa­la­z­zo dei Nor­man­ni non ci sa­reb­be altra via che apri­re la par­ti­ta per le ele­zio­ni di se­con­do li­vel­lo. Al mo­men­to, il ter­mi­ne è fis­sa­to per la pros­si­ma pri­ma­ve­ra. In molti però te­mo­no ques­to ap­pun­ta­men­to. Una cosa è certa. Il caso delle Pro­vin­ce si­ci­lia­ne non è più pro­cras­ti­na­bi­le. Dopo dieci anni di com­mis­sa­ria­men­ti, con­ti­nua­re su ques­ta stra­da è im­pos­si­bi­le. In un modo o in un altro, si tornerà a vo­ta­re. Se a farlo sa­ran­no gli elet­to­ri o gli am­mi­nis­tra­to­ri dell’Isola, lo deciderà il Par­la­men­to Na­zio­na­le.


Modica: le conseguenz...

Modica: le conseguenze amministrative e politiche del dissesto

La de­ci­sio­ne della Giun­ta Co­mu­na­le di Mo­di­ca, gui­da­ta dalla Sin­d­a­ca Mo­nis­te­ri, di av­via­re la pro­ce­du­ra di dis­ses­to, con­ti­nua a te­ne­re banco nel dibat­ti­to po­li­ti­co e si sus­se­guo­no le prese di po­si­zio­ne.
Si­cu­ra­men­te l'iter at­ti­va­to dalla Giun­ta che ora spetterà al Con­siglio Co­mu­na­le com­ple­ta­re ap­pa­re come l’unica stra­da pos­si­bi­le da per­cor­re­re.
Ri­cor­dia­mo , in­fat­ti, che già la Corte dei Conti con la de­ci­sio­ne del 9 set­tem­bre 2024 che ri­de­ter­mi­na­va il vero di­sa­van­zo d’am­mi­nis­tra­zio­ne del Co­mu­ne di Mo­di­ca aveva di fatto reso im­pos­si­bi­le ri­pris­ti­na­re i pa­ra­me­tri di equi­li­brio utili a scon­giu­ra­re il dis­ses­to.
Alla luce di quel­la de­ci­sio­ne e della suc­ces­si­va re­la­zio­ne sulla si­tua­zio­ne fi­nan­zia­ria dell’ente, tras­m­es­sa dalla di­ri­gen­te co­mu­na­le del set­to­re fi­nan­zia­rio e tri­bu­ti Maria Di Mar­ti­no il 15 no­vem­bre suc­ces­si­vo al sin­da­co, al se­gre­ta­rio ge­ne­ra­le, al com­mis­sa­rio ad acta la
di­re­zio­ne del dis­ses­to era seg­na­ta ed era l'unica pra­ti­ca­bi­le.
Al di là delle di­chia­ra­zio­ni di rito della st­es­sa Sin­d­a­ca e delle forze po­liti­che sia di mag­gio­ran­za che di op­po­si­zio­ne e la­s­cian­do sullo sfon­do la de­li­ca­ta ques­tio­ne delle responsabilità e in capo a chi ad­de­bi­ta­re tali responsabilità, si apre lo sce­na­rio delle consegue­n­ze sia am­mi­nis­tra­ti­ve che po­liti­che che la di­chia­ra­zio­ni di dis­ses­to porta con sé.
Ri­cor­dia­mo che la dis­ci­pli­na giu­ri­di­ca dell’is­ti­tu­to ha 36 anni di vita, in­tro­dot­ta la prima volta con l'ar­ti­co­lo 25 del de­cre­to legge, n. 66 del 2 marzo 1989.
Ve­dia­mo, in primo luogo le consegue­n­ze di tipo am­mi­nis­tra­ti­vo .
La di­chia­ra­zio­ne di dis­ses­to ha un im­pat­to im­me­dia­to sulle fi­nan­ze dell'ente lo­ca­le.
Fino all’ap­pro­va­zio­ne dell’ipo­te­si di bi­lan­cio rie­qui­li­bra­to, sono ap­pli­ca­ti i se­guen­ti li­mi­ti e restri­zio­ni:
Li­mi­ti all’ac­cen­sio­ne di nuovi mutui: tran­ne in al­cu­ne ec­ce­zio­ni spe­ci­fi­che, come quel­li con oneri a ca­ri­co dello Stato o delle re­gio­ni, o mutui per fi­nan­zia­re pro­get­ti co­fi­nan­zia­ti dall’Unio­ne Eu­ro­pea o da altre is­ti­tu­zio­ni pu­bbli­che o pri­va­te. Ques­to serve a con­trol­la­re ul­te­rio­ri in­de­bi­ta­men­ti.
Vi sono poi i li­mi­ti agli im­pe­g­ni fi­nan­zia­ri: le am­mi­nis­tra­zio­ni non pos­so­no im­pe­g­na­re somme su­pe­rio­ri a quan­to sta­bi­li­to nell’ul­ti­mo bi­lan­cio ap­pro­va­to per l’anno in corso. I pa­ga­men­ti men­si­li per conto com­pe­ten­za sono sogget­ti a li­mi­ti, con al­cu­ne ben pre­ci­se ec­ce­zio­ni.
Vi è poi l'au­men­to delle ali­quo­te fis­ca­li: gli enti sono te­nu­ti ad au­men­ta­re le ali­quo­te e le ta­rif­fe delle im­pos­te e tasse lo­ca­li, ad ec­ce­zio­ne della tassa per lo smal­ti­men­to dei ri­fiu­ti ur­ba­ni. Ques­ta de­li­be­ra ha una validità di 5 anni e non può es­se­re re­vo­ca­ta.
È già evi­den­te come gli im­pat­ti di un ente dis­ses­ta­to su­perino am­pia­men­te i con­fi­ni delle casse co­mu­na­li, ge­ne­ran­do consegue­n­ze es­tre­ma­men­te gravi e spia­ce­vo­li nei con­fron­ti dei vari por­ta­to­ri di in­ter­es­se, in pri­mis i cit­ta­di­ni e le im­pre­se, ma anche per lo st­es­so per­so­na­le.
Im­por­tan­ti sono le consegue­n­ze del dis­ses­to per il per­so­na­le dell'ente.
Scat­ta, in­fat­ti, au­to­ma­ti­ca­men­te il ri­dimen­sio­na­men­to dell’or­ga­ni­co: l’ente deve ri­dur­re l’or­ga­ni­co met­ten­do in “disponibilità" i di­pen­den­ti in so­pran­nu­me­ro ris­pet­to ai rap­por­ti di­pen­den­ti/po­po­la­zio­ne, ai quali il Mi­nis­te­ro dell’In­ter­no for­nis­ce un con­tri­bu­to per 5 anni.
Ul­te­rio­ri consegue­n­ze verso terzi.
Sos­pen­sio­ne delle azio­ni ese­cu­ti­ve: du­ran­te il dis­ses­to fi­nan­zia­rio, le azio­ni ese­cu­ti­ve nei con­fron­ti dell’ente per i de­bi­ti sotto l’or­ga­no stra­or­di­na­rio di li­qui­da­zio­ne sono sos­pe­se, for­nen­do una pro­te­zio­ne tem­po­ra­nea con­tro azio­ni le­ga­li e pi­g­no­ra­men­ti.
Es­ti­n­zio­ne delle pro­ce­du­re ese­cu­ti­ve pen­den­ti: le pro­ce­du­re in corso alla di­chia­ra­zio­ne del dis­ses­to, senza possibilità di op­po­si­zio­ne da parte dell’ente o re­s­pin­te, ven­go­no es­tin­te dal giu­di­ce e l’im­por­to do­vu­to è in­clu­so nella massa pas­si­va del dis­ses­to.
Ces­sa­zio­ne di in­ter­es­si e ri­va­lu­ta­zio­ni: i de­bi­ti in­so­lu­ti al mo­men­to della li­qui­da­zio­ne e le somme do­vu­te per an­ti­ci­pa­zio­ni di cassa non ge­ne­ra­no più in­ter­es­si né sono sogget­ti a ri­va­lu­ta­zio­ne mo­ne­ta­ria, sta­bi­li­z­zan­do il de­bi­to.
Nella fase che si aprirà, i de­bi­ti ri­ca­den­ti nel dis­ses­to sono posti a ca­ri­co dello Stato che li ripianerà at­tra­ver­so un or­ga­no stra­or­di­na­rio di li­qui­da­zio­ne (Osl) il quale sarà no­mi­na­to con de­cre­to del pre­si­den­te della Re­pu­bbli­ca, su pro­pos­ta del mi­nis­tro dell’in­ter­no, dopo la de­li­be­ra­zio­ne del con­siglio co­mu­na­le.
Tale or­ga­no avrà com­pe­ten­za as­so­lu­ta sull’es­ti­n­zio­ne dei de­bi­ti e sulla li­qui­da­zio­ne del pa­tri­mo­nio del Co­mu­ne, men­tre sin­da­co, giun­ta e con­siglio co­mu­na­le po­tran­no ope­ra­re in una ges­tio­ne or­di­na­ria ri­guar­dan­te il fu­tu­ro e non il pas­sa­to,
Fin qui gli ef­fet­ti am­mi­nis­tra­ti­vi della di­chia­ra­zio­ne del dis­ses­to fi­nan­zia­rio.
Ma vi è una parte pret­ta­men­te "po­li­ti­ca" che ri­guar­da le consegue­n­ze del dis­ses­to per gli am­mi­nis­tra­to­ri.
La norma è chia­ra in pro­pos­i­to . in­fat­ti
il primo comma dell’art. 248 del Tuel ( testo unico enti lo­ca­li) così re­ci­ta "gli am­mi­nis­tra­to­ri che la Corte dei conti ha ri­co­nos­ciu­to, anche in primo grado, re­spon­sa­bi­li di aver con­tri­bui­to con con­dot­te, do­lo­se o gra­ve­men­te col­pose, sia omis­si­ve che com­mis­si­ve, al ve­ri­fi­car­si del dis­ses­to fi­nan­zia­rio, non pos­so­no ri­co­pri­re, per un pe­rio­do di dieci anni, in­ca­ri­chi di as­ses­so­re, di re­vi­so­re dei conti di enti lo­ca­li e di rap­pre­sen­tan­te di enti lo­ca­li pres­so altri enti, is­ti­tu­zio­ni ed or­ga­nis­mi pu­bbli­ci e pri­va­ti. I sin­da­ci e i pre­si­den­ti di pro­vin­cia ri­te­nu­ti re­spon­sa­bi­li ai sensi del pe­rio­do pre­ce­den­te, in­ol­tre, non sono can­di­da­bi­li, per un pe­rio­do di dieci anni, alle ca­ri­che di sin­da­co, di pre­si­den­te di pro­vin­cia, di pre­si­den­te di giun­ta re­gio­na­le, non­ché di mem­bro dei con­sigli co­mu­na­li, dei con­sigli pro­vin­cia­li, delle as­sem­blee e dei con­sigli re­gio­na­li, del par­la­men­to e del par­la­men­to eu­ro­peo. Non pos­so­no altresì ri­co­pri­re per un pe­rio­do di tempo di dieci anni la ca­ri­ca di as­ses­so­re co­mu­na­le, pro­vin­cia­le o re­gio­na­le né al­cu­na ca­ri­ca in enti vi­gi­la­ti o par­te­ci­pa­ti da enti pu­bbli­ci. Ai me­de­s­i­mi sogget­ti, ove ri­co­nos­ciu­ti re­spon­sa­bi­li, le se­zio­ni giu­ris­di­zio­na­li re­gio­na­li della Corte dei conti ir­ro­ga­no una san­zio­ne pe­cu­nia­ria pari ad un mi­ni­mo di cin­que e fino ad un mas­si­mo di venti volte la re­tri­bu­zio­ne men­si­le lorda do­vu­ta al mo­men­to di com­mis­sio­ne della vio­la­zio­ne…"
Siamo di fron­te a una du­pli­ce san­zio­ne – eco­no­mi­ca e in­ter­dit­ti­va – che pre­sup­po­ne però dolo o colpa grave: in pro­pos­i­to c’è una fitta ca­sis­ti­ca di sen­ten­ze che es­clu­de ogni in­sus­sis­ten­za di responsabilità in tutti i casi di dis­ses­to. Dis­cor­so di­ver­so, ov­via­men­te, per gli am­mi­nis­tra­to­ri in­col­pe­vo­li che suc­ce­da­no nelle ca­ri­che agli au­to­ri dei pro­v­ved­imen­ti che hanno de­ter­mi­na­to il dis­ses­to e sem­pre che la loro presa d’atto, con conseguen­te in­ter­ru­zio­ne delle con­dot­te dan­no­se e in netta discontinuità, ri­sul­ti tem­pes­ti­va, piena, ef­fi­ca­ce e coe­ren­te.
Fin qui il qua­dro pret­ta­men­te giu­ri­di­co/am­mi­nis­tra­ti­vo che la di­chia­ra­zio­ni di dis­ses­to porta con sé. Altre le va­lu­ta­zio­ni sulle responsabilità, sulle pos­si­bi­li ri­pe­r­cus­sio­ni sulle fu­tu­re car­rie­re po­liti­che di quei sogget­ti che a vario ti­to­lo hanno par­te­ci­pa­to e por­ta­to a tale si­tua­zio­ne per il Co­mu­ne di Mo­di­ca.
Ma ques­ti sono dis­cor­si an­co­ra al di là da venire e che per come ab­bia­mo visto pas­se­ran­no at­tra­ver­so un lungo va­g­lio della ma­gis­tra­tu­ra con­ta­bi­le.


Di nuovo insieme dopo...

Di nuovo insieme dopo 28 anni

Si è svol­ta sta­ma­ni, pres­so la sala Giun­ta del Co­mu­ne di Ra­gu­sa, la con­fe­ren­za stam­pa di pre­sen­ta­zio­ne alla città, delle in­izia­ti­ve
in oc­ca­sio­ne della ri­cor­ren­za del ter­re­mo­to dell'11 gen­naio 1693. Oltre al Sin­da­co Peppe Cassì, erano pre­sen­ti il par­ro­co della Cat­te­dra­le di San Gio­van­ni Bat­ti­s­ta, don Giu­s­ep­pe Bur­ra­fa­to, e il par­ro­co del Duomo di San Gior­gio, don Giu­s­ep­pe An­to­ci.
Il Sin­da­co Cassì, ha espres­so viva sod­dis­fa­zio­ne per ques­to even­to che vede dopo ben 28 anni, i due Santi pa­tro­ni della Città di nuovo insie­me nel ri­cor­do di un tra­git­to even­to come quel­lo del ter­re­mo­to del 1963 .
Il Sin­da­co ha quin­di espres­so un forte e sen­ti­to rin­gra­zia­men­to alle due par­roc­chie e a tutti i vo­lon­ta­ri che tanto si stan­no spen­den­do per la rius­ci­ta di ques­to mo­men­to di fede e di ri­cor­do.
Don Giu­s­ep­pe An­to­ci ha evi­den­zia­to come ques­to mo­men­to di ce­le­bra­zio­ne si in­nes­ti nel solco di due altri im­por­ta­ti even­ti che sono il giu­bi­leo della Dio­ce­si di Ra­gu­sa che fes­teg­gia i 75 anni delle sua fon­da­zio­ne, e l'anno santo in­au­gu­ra­to la notte di Na­ta­le da Papa Fran­ces­co.
Un mo­men­to quin­di di pre­ghie­ra, di mes­sag­gio di fra­tel­lan­za e di co­mu­nio­ne.
Padre An­to­ci ha posto in­ol­tre l'ac­cen­to sulla im­ma­gi­ne che cam­peg­gia al cen­tro della lo­can­di­na dell'even­to par­ti­co­lar­men­te evo­ca­ti­va e ricca di sim­bo­li opera dell'ar­ti­s­ta vit­to­rio­se Gior­gio Cic­cia­rel­la.
Il par­ro­co della Cat­te­dra­le Don Giu­s­ep­pe Bur­ra­fa­to ha, in­ve­ce il­lus­tra­to il ricco e ar­ti­co­la­to pro­gram­ma che ha in­izio già il pros­si­mo 4 gen­naio con una Ce­le­bra­zio­ne Eu­ca­ris­ti­ca nella Cat­te­dra­le di San Gio­van­ni Bat­ti­s­ta, e la suc­ces­si­va aper­tu­ra della cap­pel­la e tras­la­zio­ne del si­mu­la­cro del Pa­tro­no San Gio­van­ni Bat­ti­s­ta nel brac­cio si­nis­tro del tran­set­to della Cat­te­dra­le. Il clou dell'even­to sarà però nei gior­ni 10,11 e 12 gen­naio 2025.
Venerdì 10 gen­naio alle ore 18.00 avrà luogo la pro­ces­sio­ne del si­mu­la­cro di San Gio­van­ni  bat­ti­s­ta dalla Cat­te­dra­le, con in­gres­so alle 20.00 nel Duomo di San Gior­gio. Sa­ba­to 11 gen­naio, gior­no in cui ri­cor­re l'an­ni­ver­sa­rio del ter­re­mo­to, avrà luogo la so­len­ne
pro­ces­sio­ne dei due si­mu­la­cri a par­ti­re dalle ore 16.30 con la pro­ces­sio­ne per le vie di Ra­gu­sa e alle 20.00 l'in­gres­so de
due si­mu­la­cri nella Cat­te­dra dove si terrà il So­len­ne Pon­ti­fi­ca­le pre­sied­uto da S.E.R. Mons. Giu­s­ep­pe La Placa, Ves­co­vo di
Ra­gu­sa con la par­te­ci­pa­zio­ne dei Ca­nonici del Ca­pi­to­lo della Cat­te­dra­le e del Clero, Da seg­na­la­re, per la do­me­ni­ca 12 gen­naio " La cam­mi­na­ta della Spe­ran­za" a cura dell'Uf­fi­cio Dio­ce­sa­no per la Pas­to­ra­le del Tempo Li­be­ro, Tu­ris­mo e Sport. Un per­cor­so di 8 Km con ra­duno e par­ten­za alle ore 09.00 da pia­z­za San Gio­van­ni e ar­ri­vo in pia­z­za Duomo a Ibla. Per tutto il pe­rio­do dell'even­to , che vedrà i due cen­tri sto­ri­ci della Città par­ti­co­lar­men­te uniti e im­pe­g­na­ti anche dal punto di vista della viabilità, sa­ran­no po­ten­zia­ti i col­le­ga­men­ti con i mezzi pu­bbli­ci come ha as­si­cu­ra­to l'As­ses­so­re ai cen­tri sto­ri­ci Gio­van­ni Gur­rie­ri in­ter­ven­to a fine della con­fe­ren­za stam­pa.
Da sot­to­li­nea­re come la ri­cor­ren­za del 332° an­ni­ver­sa­rio del Ter­ri­to­rio del 1693 , segni un mo­men­to per en­tram­be le par­roc­chie, di con­di­vi­sio­ne e di unità dopo le note e aspre dia­tri­be dell'ul­ti­mo pe­rio­do. Mo­men­to uni­ta­rio che ha perm­es­so la crea­zio­ne di un pro­gram­ma di ce­le­bra­zio­ni che si può de­fi­ni­re e a ben ra­gio­ne sto­ri­co per la città di Ra­gu­sa .


Sostiene Pe..ppe Lizzio

Sostiene Pe..ppe Lizzio

Che l'am­mi­nis­tra­zio­ne Cassì non abbia a cuore le sorti delle tante Con­tra­de che in­sis­to­no nel ter­ri­to­rio co­mu­na­le, è ele­men­to noto e fa­cil­men­te ris­con­tra­bi­le.
Da tempo in­cu­ria, ab­ban­do­no, man­ca­ta ma­nu­ten­zio­ne e il­lu­mi­na­zio­ne af­flig­go­no le Con­tra­de del nos­tro ter­ri­to­rio.
Tutto ques­to evi­den­zia il ne­ga­ti­vo tr­at­to dis­tin­ti­vo di una am­mi­nis­tra­zio­ne e so­pr­at­tut­to di un As­ses­so­re al ramo, che la­ti­ta e che si pre­oc­cu­pa so­la­men­te di as­se­con­da­re i vo­le­ri del Sin­da­co as­si­cu­ran­do­si in tal modo il re­mu­ne­ra­ti­vo in­ca­ri­co.
Ques­ta volta, a pe­na­li­z­za­re i cit­ta­di­ni delle Con­tra­de ri­te­nu­ti sem­pre più di serie B, è l'au­men­to delle ta­rif­fe per lo sv­uo­ta­men­to delle fosse bi­o­lo­gi­che, Con De­li­be­ra­zio­ne della Giun­ta Co­mu­na­le n. 409 del 06/11/2024, l' am­mi­nis­tra­zio­ne co­mu­na­le ha ri­de­ter­mi­na­to le Ta­rif­fe per Ser­vi­zi a Do­man­da In­di­vi­dua­le per l'anno 2025 (Espur­go Fosse Bi­o­lo­gi­che).
Con la de­ci­sio­ne as­sun­ta le ta­rif­fe ven­go­no au­men­ta­te di euro 8,00 nel caso di un ISEE su­pe­rio­re a 40.000 euro, pas­san­do da 80,00 a 88,00 euro, pochi spic­cio­li si po­treb­be pen­sa­re, anche se si parla del 10% di au­men­to. Leg­gen­do at­ten­ta­men­te la De­li­be­ra­zio­ne, ci si ac­cor­ge in­ol­tre, che per fare cassa l'am­mi­nis­tra­zio­ne ha eli­mi­na­to la voce “costo di sv­uo­ta­men­to suc­ces­si­vo al primo”. Sta qui la vera sor­presa e il vero sa­las­so : un cit­ta­di­no che de­ci­de­va di ef­fet­tua­re 4 viag­gi con la vec­chia ta­rif­fa­zio­ne pa­ga­va € 200,00 (80 primo viag­gio +40+40+40 viag­gio suc­ces­si­vo al primo) con la nuova ta­rif­fa la spesa per 4 viag­gi sarà di 352,00 euro ben 152 euro in più.
Una fa­miglia da 4 per­so­ne con una fossa “non a per­de­re”, avrà bi­so­gno di un ser­vi­zio di sv­uo­ta­men­to con ca­den­za men­si­le, pari a 12 in­ter­ven­ti l’anno che con le ta­rif­fe at­tua­li am­mon­ta­no a circa 600 euro. Dal 1 gen­naio 12 ser­vi­zi a 88,00 euro ca­dau­no cos­te­ran­no 1.056,00 euro, ben 456,00 euro in più con un au­men­to del 120%
A pa­gar­ne le consegue­n­ze sa­ran­no i cit­ta­di­ni re­si­den­ti delle con­tra­de e dei vil­la­g­gi non ser­vi­ti da fo­gna­tu­ra co­mu­na­le.
Si è di fron­te alla as­sur­da si­tua­zio­ne che cit­ta­di­ni già pri­va­ti di al­cu­ni ser­vi­zi es­sen­zia­li, ven­go­no ul­te­rior­men­te ves­sa­ti e pe­na­li­z­za­ti.
Sul punto è in­ter­ve­nu­to con un co­mu­ni­ca­to stam­pa il Par­ti­to De­mo­cra­ti­co il cui ca­po­grup­po in Con­siglio co­mu­na­le Peppe Ca­la­bre­se, af­fer­ma che “l'au­men­to è in­gius­ti­zia nei con­fron­ti dei cit­ta­di­ni delle con­tra­de”
Ca­la­bre­se sos­tie­ne in­ol­tre che "ques­ta de­ci­sio­ne rap­pre­sen­ta un duro colpo per le fa­miglie che risie­do­no nelle zone peri­fe­ri­che della città, già for­te­men­te pe­na­li­z­za­te dalla man­can­za di una rete fo­gna­ria ad­egua­ta.
Ca­la­bre­se, in­fi­ne, "ribad­is­ce la necessità di in­ves­ti­re im­me­dia­ta­men­te nella re­a­li­z­za­zio­ne della rete fo­gna­ria nelle con­tra­de" con­ge­la­re le ta­rif­fe per lo sv­uo­ta­men­to dei pozzi neri e ri­pris­ti­na­re la ta­rif­fa ri­dot­ta"
Fin qui la netta presa di po­si­zio­ne del Par­ti­to De­mo­cra­ti­co.
Anche la indi­pen­den­te con­siglie­ra co­mu­na­le Ros­sa­na Ca­ru­so nel corso della se­duta del Con­siglio di lunedì scor­so ha sol­le­va­to il prob­le­ma delle ta­rif­fe chie­den­do, nel suo in­ter­ven­to, una re­vi­sio­ne del pro­v­ved­imen­to ri­ce­ven­do però dal vice Sin­da­co Giuf­fri­da una ris­pos­ta in­com­pren­si­bi­le.
Non si com­pren­de, in­fat­ti, per­ché il Vice Sin­da­co, nel vano ten­ta­ti­vo di pren­de­re tempo, ha glis­sa­to e ha
detto che avreb­be aper­to una in­ter­lo­cu­zio­ni con gli as­ses­so­ri all'amb­ien­te e al bi­lan­cio quan­do tutto è stato de­ci­so con una de­li­be­ra di giun­ta che lo ha viso pre­sen­te.
Da amb­ien­ti dell'am­mi­nis­tra­zio­ne co­mu­na­le più fer­ra­ti e com­pe­ten­ti sulla ma­te­ria, si pone l'ac­cen­to sulla cir­cos­tan­za fa­cil­men­te ris­con­tra­bi­le at­tra­ver­so una let­tu­ra com­pa­ra­ti­va delle de­li­be­re di giun­ta del 2023 e del 2024, del no­te­vo­le au­men­to del costo del ser­vi­zio pas­sa­to dai 93.700,00 euro del 2023 ai 143.069.37 euro del 2024.
Ques­ta lie­vi­ta­zio­ne del costo ha por­ta­to alla de­ci­sio­ne di au­men­ta­re le ta­rif­fe del 10%.
Si evi­den­zia, in­ol­tre, come dall'anno 2013, anno in cui con De­li­be­ra del Com­mis­sa­rio Stra­or­di­na­rio n. 215/C.S. del 24/04/2013 sono state de­ter­mi­na­te le ta­rif­fe per il ser­vi­zio di espur­go delle fosse bi­o­lo­gi­che, per dieci anni non sia in­ter­ve­nu­to nes­sun au­men­to del costo a ca­ri­co dei cit­ta­di­ni.
La pre­pa­ra­ta voce dell'am­mi­nis­tra­zio­ne fa pre­sen­te, in­fi­ne, che si è do­vu­to pro­ce­de­re all'au­men­to del ser­vi­zio a ca­ri­co dei cit­ta­di­ni per­ché, a dif­fe­ren­za di altri anni, non si è po­tu­to sca­ri­ca­re l'au­men­to sulle casse del co­mu­ne stan­te il dif­fi­ci­le equi­li­brio fi­nan­zia­rio del co­mu­ne . Ques­to in un ot­ti­ca che vede il Co­mu­ne di Ra­gu­sa cer­ta­men­te in una tran­quil­la po­si­zio­ne con­ta­bi­le , ma con la necessità di fare molta at­ten­zio­ne a de­ter­mi­na­te voci eco­no­mi­che di spesa.
Le rac­col­te voci pro­ve­nien­ti dall'am­mi­nis­tra­zio­ne co­mu­na­le però fanno emer­ge­re , chia­ra­men­te, il serio prob­le­ma di come l'am­mi­nis­tra­zio­ne Cassi uti­li­z­zi le ri­sor­se eco­no­mi­che che ha a dis­po­si­zio­ne.
Non si pos­so­no spen­de­re, in­fat­ti, in­gen­ti somme, si veda ad esem­pio quan­to speso per la stagio­ne degli spet­ta­co­li, o si cer­chi­no e si ot­ten­go­no fi­nan­zia­men­ti per la ri­qua­li­fi­ca­zio­ne di strut­tu­re come Villa Mol­ti­san­ti, ma nulla si fac­cia per av­via­re pro­get­ti e ot­te­ne­re fi­nan­zia­men­ti volti alla re­a­li­z­za­zio­ne di fon­d­amen­ta­li opere quali la rete fo­gna­ria nelle Con­tra­de.
In altri ter­mi­ni, an­co­ra una volta viene di­mos­tra­to come il Sin­da­co Cassi pensi più all'ap­pa­ri­re che alle cose con­cre­te. Ci si tras­tul­la e si go­n­fia il petto per­ché Ra­gu­sa e stata in­se­ri­ta quale mem­bro del Con­siglio Di­ret­ti­vo dell'As­so­cia­zio­ne Na­zio­na­le Cen­tri Storico-​Artistici, ma poi si scor­da di dare ai cit­ta­di­ni ser­vi­zi che ri­sul­ta­no es­se­re es­sen­zia­li per la loro qualità di vita.