Elezioni del 27 aprile: il centrodestra in frantumi.

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Dopo un lungo e complesso percorso politico, che ha visto interessato il livello regionale e quello provinciale, il centrodestra ibleo non riesce a trovare un nome unitario per le elezioni del 27 aprile: il comunicato di oggi con cui viene candidata alla presidenza del Libero Consorzio comunale la Sindaca di Comiso Maria Rita Schembari non porta, infatti, in calce la firma della Democrazia Cristiana.

Ma chi sono i vincitori e i vinti di questa tormentata partita?

Preliminarmente, non si può non affermare che il centrodestra, nel suo complesso, può considerarsi perdente per non essere riuscito a trovare una quadra e a convergere su un nome unico, da contrapporre al candidato unitario del centrosinistra.

Alle belle parole, emerse giovedì scorso in occasione del primo incontro dei rappresentanti del centrodestra, sul valore dell’unità non solo per l’occasione delle elezioni del Libero Consorzio ma anche per i futuri appuntamenti elettorali, non sono poi seguiti fatti concreti rimanendo il tutto a livello di inutili affermazioni di principio.

Sarà da capire e valutare come questa spaccatura avrà ripercussioni nel prossimo futuro quando molti comuni della provincia andranno al voto. Siamo di fronte a scorie che difficilmente potranno essere smaltite.

All’interno della coalizione, emergono, in ogni caso, figure che hanno giocato un ruolo di primo piano e altre che, invece, sono andate al traino avendo un ruolo marginale sotto un profilo numerico.

Fratelli d’Italia è sicuramente il partito che esce rafforzato da confronto intercorso, ha fatto valere il suo peso politico di primo partito della coalizione forzando anche la mano dato che nella spartizione delle province a Fratelli d’Italia era stata assegnata la provincia di Agrigento. Rivendicare la provincia iblea è stato sicuramente un atto di forza di  cui bisognerà comprendere finalità, scopi e possibili ripercussioni.

L’ Onorevole Assenza è sicuramente trai vincitori , anzi forse l’unico vero vincitore.

Maria Rita Schembari , infatti, è considerata da sempre molto vicina alle posizioni politiche all’onorevole Assenza, che sembra aver giocato un ruolo determinante nella sua candidatura. Assenza, in particolare, si candida a diventare una figura di riferimento per il futuro, in vista delle tanto agognate elezioni dirette a Presidente della Provincia.

Il senatore Salvo Sallemi, altra anima di Fratelli d’Italia in provincia, in questa occasione fa buon viso a cattivo gioco. Non mette i bastoni fra le ruote ad Assenza e paga, forse, la mancanza di un sindaco vicino alle sue posizioni, nonostante le voci di una nuova, ma forse tardiva, sintonia con il Sindaco di Santa Croce Camerina Peppe Di Martino.

Capitolo a parte merita la Democrazia Cristiana di Ignazio Abbate  e il suo nuovo movimento Radici Iblee.

il percorso avviato con largo anticipo con la candidatura del Sindaco di Acate Gianfranco  Fidone, non è bastato a far convergere gli altri partiti della coalizione su questo nome. Abbate ha tenuto la posizione forte del fatto che la provincia ragusana toccasse alla DC, ma non ha fatto i conti con gli altri partiti che pur di non dargli altro spazio politico di crescita, lo hanno escluso dal tavolo non invitandolo e convergendo su un altro candidato.

Ora Abbate e i suoi giocano un ardua partita finalizzata a “contarsi” , a dimostrare il peso del partito in provincia e pur di vincere apre un dialogo e una collaborazione “ con tutte le realtà civiche che non si identificano in queste sigle politiche, per dare vita a un’alternativa concreta, radicata e capace di rispondere realmente alle necessità del territorio” per come è scritto nel piccato e polemico comunicato  stampa della Democrazia Cristiana e Radici Iblee . Un sfida forte, tipica dell’uomo politico Abbate, politico navigato e di lungo corso capace di fare politica nei territori soprattutto , con quell’ importante azione di reperimento di risorse che sono sempre utili e necessarie per trovare nuove fonti di consenso.

Poche parole per Forza Italia, che con poche “truppe” nei consigli comunali, e con un Sindaco , Leontini a Ispica non candidabile per la normativa delle elezioni a presidente del Libero Consorzio, ha visto il coordinatore provinciale Cugnata svolgere essenzialmente un ruolo di organizzatore del tavolo del centrodestra ma , infine, ha scordato o volutamente messo da parte il patto federativo che lega Forza Italia alla DC di Cuffaro.

La Lega, e gli altri partiti e movimenti del centrodestra, dato il loro scarso peso politico nei vari consigli comunali della provincia , hanno avuto un ruolo marginale e si sono posti semplicemente e comodamente al traino del partito più’ forte.

In tutta questa partita chi ne esce pesantemente sconfitto e perdente è il Sindaco di Ragusa Peppe Cassì. Quest’ultimo, dopo aver tentato, senza successo, di proporsi a tutti i partiti del centrodestra, a causa della sua indecisione, e per non aver scelto nei tempi giusti uno di quei partiti da lui definiti “gusci vuoti”, perde la sua credibilità agli occhi delle forze politiche e rimane imbrigliato nel suo falso civismo in salsa ragusana.

Tuto ciò, in uno alla sua incapacità di fare “politica” nel senso più alto del termine, ha l’effetto di di farlo rimanere fermo al palo senza riuscire a competere. Battuta di arresto che può risultare pesante per le velleità di Cassì di proseguire a Palermo la sua attività politica una volta concluso il mandato di Sindaco. Cassì perde, infatti, una grande occasione di radicarsi nel territorio provinciale, di andare oltre gli stretti confini del comune di Ragusa ambito territoriale quest’ultimo che si dimostra essere, ancora una volta la sua esclusiva “comfort zone”.

In conclusione, la tornata elettorale di secondo livello del prossimo 27 sarà per il centrodestra ibleo una partita complessa per certi versi pericolosa , dagli esiti incerti perchè l’attuale spaccatura del fronte apre scenari i cui possibili effetti negativi resteranno in circolo per molto tempo.

di Peppe Lizzio31 Mar 2025 19:03
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