Caldo torrido, vento e.....

Caldo torrido, vento e.. incendi

No­te­vo­le l’attività della sala ope­ra­ti­va dei vi­gi­li del fuoco di Ra­gu­sa che dalle 10 di oggi circa,
opera per ge­s­ti­re le ri­chies­te che per­ve­nu­te dal ter­ri­to­rio.
Tre in par­ti­co­la­re gli even­ti ri­le­van­ti che hanno des­ta­to non poche pre­oc­cu­pa­zio­ni:
 la valle dell’ip­pa­ri a Vit­to­ria, area an­tro­pi­z­za­ta le fiam­me che in ge­ne­re si si
svi­lup­pa­no a valle ri­s­al­go­no verso l’ab­ita­to, mi­nac­cian­do in­se­dia­men­ti ci­vi­li, il
con­cor­so di tutte le com­po­nen­ti del sis­te­ma di pro­te­zio­ne ci­vi­le, vi­gi­li del fuoco corpo
fo­resta­le re­gio­na­le e vo­lon­ta­ria­to di pro­te­zio­ne ci­vi­le hanno evi­ta­to il peg­gio,
l’in­ter­ven­to del “DOS” fo­resta­le, che su ri­chies­ta del per­so­na­le Vi­gil­f­uo­co ha av­via­to
le pro­ce­du­re per l’in­ter­ven­to aereo, è stato de­ter­mi­na­te per la ri­so­lu­zio­ne dell’even­to,,
è in­ter­ve­nu­to un eli­cot­te­ro della flo­t­ta re­gio­na­le e Erickson Air Crane S-64 della flo­t­ta
na­zio­na­le.
 Altre due squa­dre ope­ra­no as­sie­me a vo­lon­ta­ri e fo­resta­le in prossimità di c.da marza
ter­ri­to­rio di Ispi­ca, tutte le attività di sal­va­guar­dia e spe­g­ni­men­to si stan­no ope­ran­do
da terra.
 In c.da ta­bu­na sulla ex S.S. 115 Ra­gu­sa –Mo­di­ca, in parte in­va­sa dal fumo una
squa­dra VV.F. fo­resta­le e vo­lon­ta­ri stan­no ope­ran­do per cir­coscri­ve­re i di­ver­si roghi,
men­tre un DOS, Vi­gi­li del Fuoco ar­ri­va­to da Cta­naia, sta ve­ri­fi­can­do l’even­tua­le
necessità dell’in­ter­ven­to aereo, che pare non ne­ces­sa­rio.
Giun­ge in sala ope­ra­ti­va una ri­chies­ta di in­ter­ven­to sulla SS 514 poco prima dell’in­cro­cio per
Chia­ra­mon­te, dove si è ve­ri­fi­ca­to un in­ci­den­te stra­da­le au­to­no­mo e il con­du­cen­te è ri­mas­to in­cas­tra­to.
Le uni­che due unità pre­sen­ti in sede si met­to­no in mac­chi­na e si av­via­no verso il sito del
si­nis­tro men­tre si di­rot­ta­no due squa­dre una da Vit­to­ria e l’altra da c.da Ta­bu­na per giun­ge­re sulla SS
514, dove per­so­na­le Vi­gil­f­uo­co ha di­vin­co­la­to la mal­ca­pi­ta­ta ed af­fi­da­ta alle cure del 118 che ha
tras­por­ta­to il fe­ri­to in ospe­da­le a Ra­gu­sa.
 la valle dell’ip­pa­ri a Vit­to­ria, area an­tro­pi­z­za­ta le fiam­me che in ge­ne­re si ssvi­lup­pa­no a valle ri­s­al­go­no verso l’ab­ita­to, mi­nac­cian­do in­se­dia­men­ti ci­vi­li, il con­cor­so di tutte le com­po­nen­ti del sis­te­ma di pro­te­zio­ne ci­vi­le, vi­gi­li del fuoco corpo fo­resta­le re­gio­na­le e vo­lon­ta­ria­to di pro­te­zio­ne ci­vi­le hanno evi­ta­to il peg­gio, l’in­ter­ven­to del “DOS” fo­resta­le, che su ri­chies­ta del per­so­na­le Vi­gil­f­uo­co ha av­via­to le pro­ce­du­re per l’in­ter­ven­to aereo, è stato de­ter­mi­na­te per la ri­so­lu­zio­ne dell’even­to,, è in­ter­ve­nu­to un eli­cot­te­ro della flo­t­ta re­gio­na­le e Erickson Air Crane S-64 della flo­t­ta na­zio­na­le.
 Altre due squa­dre ope­ra­no as­sie­me a vo­lon­ta­ri e fo­resta­le in prossimità di c.da marza
ter­ri­to­rio di Ispi­ca, tutte le attività di sal­va­guar­dia e spe­g­ni­men­to si stan­no ope­ran­do
da terra.
 In c.da ta­bu­na sulla ex S.S. 115 Ra­gu­sa –Mo­di­ca, in parte in­va­sa dal fumo una
squa­dra VV.F. fo­resta­le e vo­lon­ta­ri stan­no ope­ran­do per cir­coscri­ve­re i di­ver­si roghi,
men­tre un DOS, Vi­gi­li del Fuoco ar­ri­va­to da Cta­naia, sta ve­ri­fi­can­do l’even­tua­le
necessità dell’in­ter­ven­to aereo, che pare non ne­ces­sa­rio.
Giun­ge in sala ope­ra­ti­va una ri­chies­ta di in­ter­ven­to sulla SS 514 poco prima dell’in­cro­cio per
Chia­ra­mon­te, dove si è ve­ri­fi­ca­to un in­ci­den­te stra­da­le au­to­no­mo e il con­du­cen­te è ri­mas­to in­cas­tra­to.
Le uni­che due unità pre­sen­ti in sede si met­to­no in mac­chi­na e si av­via­no verso il sito del
si­nis­tro men­tre si di­rot­ta­no due squa­dre una da Vit­to­ria e l’altra da c.da Ta­bu­na per giun­ge­re sulla SS
514, dove per­so­na­le Vi­gil­f­uo­co ha di­vin­co­la­to la mal­ca­pi­ta­ta ed af­fi­da­ta alle cure del 118 che ha
tras­por­ta­to il fe­ri­to in ospe­da­le a Ra­gu­sa.


Comiso, gestito da Sac...

Comiso, gestito da Sac, era impreparato a funzionare regolarmente.

Dove non si può ar­ri­va­re con le de­nun­ce è più fa­ci­le agire per chie­de­re rim­bo­r­si che, visti i nu­me­ri "le enor­mi "Male Fiure" e le gran­di i difficoltà di por­ta­re la strut­tu­ra alla normalità. Il Mo­vi­men­to Mec e Vus­sia danno l’an­nun­cio della costi­tu­zio­ne di un Com­ita­to per la tu­te­la dei pas­seg­ge­ri e delle im­pre­se dan­neg­gia­te dall’in­cen­dio dell’ae­ro­por­to di Ca­ta­nia Fon­ta­na­ros­sa: “Si chia­ma Vus­sia con­tro Ne­ro­ne. Per stig­ma­ti­z­za­re i danni che sono stati pro­cu­ra­ti a un’in­te­ra comunità di oltre tre mi­lio­ni di per­so­ne e al­tret­tan­ti tu­ris­ti, da un in­cen­dio che, an­co­ra a tre gior­ni di di­stan­za, non è chia­ro come abbia po­tu­to di­v­am­pa­re ed es­ten­der­si. La nos­tra idea è che qual­co­sa, più di qual­co­sa, non abbia fun­zio­na­to e su ques­to, fi­nal­men­te, tro­via­mo un ac­cor­do con l’am­mi­nis­tra­to­re dele­ga­to della Sac Nico Tor­ri­si che, no­ti­a­mo, non ha an­co­ra ras­seg­na­to le di­mis­sio­ni, no­no­stan­te la per­for­man­ce della sua azien­da ro­vi­ni, con evi­den­za, l’im­ma­gi­ne dell’in­te­ra comunità si­ci­lia­na e ita­lia­na”.  “Non bas­te­ran­no nem­me­no i mi­lio­ni spesi dalla Re­gio­ne Si­ci­lia­na con l’as­ses­so­re Man­lio Mes­si­na in co­mu­ni­ca­zio­ne, e forse non ren­di­con­ta­bi­li alla Ue, per su­pe­ra­re i danni di ques­ti gior­ni. Qual­cu­no ne dovrà ris­pon­de­re e Vus­sia con­tro Ne­ro­ne si costituirà parte ci­vi­le a tu­te­la dei con­su­ma­to­ri, dei cit­ta­di­ni, dell'im­ma­gi­ne della Si­ci­lia orien­ta­le, in par­ti­co­la­re”. A dare l’an­nun­cio della nas­ci­ta di Vus­sia con­tro Ne­ro­ne è Clau­dio Mel­chior­re, pre­si­den­te di Mec e dei Comita­ti Vus­sia. È evi­den­te “la necessità di dare com­ple­ta co­per­tu­ra ai con­su­ma­to­ri che vor­ran­no avere un ri­sar­ci­men­to e anche la necessità” di for­ni­re ga­ran­zie, “in un even­tua­le fu­tu­ro pro­ces­so pe­na­le per le gravi man­can­ze che pro­ba­bil­men­te sa­ran­no ris­con­tra­te”. La scel­ta del nome, spie­ga­no dal Mec, è anche ri­fe­ri­ta al fatto che la chius­u­ra dell’ae­ro­por­to di Ca­ta­nia ha fatto “terra bru­cia­ta” di attività d’im­presa, ral­len­ta­to la vita pro­fes­sio­na­le e im­pe­di­to anche la par­te­ci­pa­zio­ne a con­cor­si pu­bbli­ci, di migliaia di si­ci­lia­ni, la­vo­ra­to­ri e bi­so­gno­si di cure. “Le af­fer­ma­zio­ni che ten­do­no a di­mos­tra­re l’irresponsabilità del ma­na­ge­ment e il cor­ret­to fun­zio­na­men­to di tutte le pro­ce­du­re di si­cu­re­z­za non le ri­te­nia­mo plau­si­bi­li. Il ma­na­ge­ment di Fon­ta­na­ros­sa non ha chia­ro cosa è ac­ca­duto” e quali “danni ha pro­cu­ra­to a tutta la Si­ci­lia. Senza con­si­de­ra­re che l’ae­ro­por­to al­ter­na­ti­vo na­tu­ra­le, vale a dire Co­mi­so, non aveva i ser­vi­zi or­di­na­ri at­ti­vi”.

Il Mec ha fatto un so­pral­luo­go all’ae­ro­por­to di Co­mi­so. Se­con­do il re­port dell’as­so­cia­zio­ne, nei bagni al piano su­pe­rio­re non c’era acqua cor­ren­te nei ru­bi­net­ti dei la­van­di­ni, aper­ta verso le due del po­me­rig­gio, la pu­li­zia la­s­cia a de­si­de­ra­re e cen­ti­naia di pas­seg­ge­ri pos­so­no fare af­fi­d­amen­to es­clu­si­va­men­te sui mes­sag­gi dif­fu­si da un al­to­par­lan­te, per­al­tro senza tra­duzio­ni in in­gle­se, fino alle 15. Un solo punto di ris­to­ro, con ri­tar­di nelle par­ten­ze che la­s­cia­no af­fol­la­to l’ae­ro­por­to per molte ore. Le scale mo­bi­li per l’ac­ces­so al piano su­pe­rio­re non erano fun­zio­nan­ti e due tec­ni­ci hanno co­mincia­to a la­vo­ra­re al ten­ta­ti­vo di riat­ti­va­zio­ne dalle 13. Anche i mo­ni­tor non fun­zio­na­no, né l’ascen­so­re per di­sa­bi­li. L’esis­ten­za di un bagno spor­co de­di­ca­to a loro as­su­me i con­tor­ni di un rac­con­to sa­ti­ri­co.

A una si­tua­zio­ne già dif­fi­ci­lis­si­ma, con viag­gi aerei che, tutto com­preso, si fanno con non meno di sette, otto ore di viag­gio se va tutto bene, si ag­g­iun­go­no ri­tar­di di ore, pro­vo­ca­ti pro­ba­bil­men­te dal nuovo caos di­sor­ga­ni­z­za­to che, se­con­do le or­di­na­rie leggi della fis­i­ca, len­ta­men­te trova uno sboc­co. “L’idea è che Co­mi­so era un ae­ro­por­to ri­dot­to ai mi­ni­mi ter­mi­ni e senza i mi­ni­mi fun­zio­na­li, no­no­stan­te i costi per te­ner­lo aper­to. Il fatto che la ges­tio­ne sia la st­es­sa di Ca­ta­nia Fon­ta­na­ros­sa la­s­cia pen­sa­re e non poco”.

Mel­chior­re e i Comita­ti Vus­sia stan­no pre­pa­ran­do una nota dettag­lia­ta da por­ta­re all’at­ten­zio­ne dell’Enac per sa­pe­re quali siano stati gli esiti delle is­pe­zio­ni degli ul­ti­mi tre anni a Ca­ta­nia e Co­mi­so: “Per quel­lo che ve­dia­mo con i nos­tri occhi, oltre alla responsabilità da ap­pu­ra­re sulla con­di­zio­ne in cui ver­sa­no le due in­fras­trut­tu­re ges­ti­te da Sac, bi­so­gna ca­pi­re chi ha vi­gi­la­to e per­ché nes­su­no si è reso conto della si­tua­zio­ne, che oggi porta i due terzi della Si­ci­lia a vi­ve­re gior­na­te da in­cu­bo per­ché il di­rit­to al mo­vi­men­to non è ga­ran­ti­to”.


“Magna Grecia nel te...

“Magna Grecia nel tempo”

Ha aper­to i bat­ten­ti ieri a Co­mi­so il Forum in­ter­na­zio­na­le “Magna Gre­cia nel tempo”, or­ga­ni­z­za­to da Ar­te­insie­me. Una dele­ga­zio­ne pro­ve­nien­te dalla Gre­cia, con Katerina Gly­cou – Fo­ti­nia, già do­cen­te di Sto­ria an­ti­ca e ar­cheo­lo­gia all’università di Bi­r­min­gham (GB), in rap­pre­sen­tan­za del mi­nis­te­ro della Cul­tu­ra greco e da Ma­ri­na Gonta, Art di­rec­tor di “Magna Gre­cia nel tempo” e ca­po­dele­ga­zio­ne del grup­po di ar­tis­ti greci pre­sen­ti a Co­mi­so, hanno preso parte all’even­to in­tro­d­ut­ti­vo, che si è svol­to ieri nella sala con­fe­ren­ze “Carlo Pace”.  Oltre a Gonta e Gly­cou – Fo­ti­nia, è in­ter­ve­nu­to Paris Katsivelos, at­to­re e re­gis­ta, di­ret­to­re dell’Is­ti­tu­to di Dram­ma An­ti­co. A fare gli onori di casa sono stati il pre­si­den­te di Ar­te­insie­me, Mar­cel­lo Na­ti­vo e la re­spon­sa­bi­le degli even­ti cul­tu­ra­li, Ma­ria­lui­sa Oc­chio­ne, insie­me alla sin­d­a­ca Maria Rita Schem­ba­ri. Ha pre­sen­ta­to il cri­ti­co d’arte Sal­va­to­re Par­la­gre­co.

Un ponte idea­le lega oggi, at­tra­ver­so una serie di in­izia­ti­ve cul­tu­ra­li, la Gre­cia della re­gio­ne at­ti­ca e la Magna Gre­cia delle re­gio­ni ita­lia­ne, so­pr­at­tut­to Ca­la­bria e Si­ci­lia, dove i greci si in­se­dia­ro­no a par­ti­re dall’VIII se­co­lo avan­ti Cris­to, dando vita ad una pro­spe­r­osa e ricca civiltà el­le­nis­ti­ca.

Cuore del Forum in­ter­na­zio­na­le è anche la mos­tra di ar­tis­ti greci e ita­lia­ni, os­pi­ta­ta nelle sale di Pa­la­z­zo Fi­do­ne, sede di Ar­te­insie­me. Hanno es­posto 18 ar­tis­ti greci e 42 ita­lia­ni. Pro­prio Pa­la­z­zo Fi­do­ne ha os­pi­ta­to la se­con­da parte della gior­na­ta, con l’in­au­gu­ra­zio­ne della mos­tra italo-​greca e la per­for­man­ce tea­tra­le degli at­to­ri Gi­an­ni Battag­lia e Paris Katsivelos che hanno pro­posto la dram­ma­ti­z­za­zio­ne di al­cu­ni brani clas­si­ci greci.

“Magna Gre­cia nel tempo” pro­se­gue con un fitto ca­len­da­rio di even­ti: il 29 giug­no la vi­si­ta alla an­ti­ca città greca di Kamarina, uno degli in­se­dia­men­ti più an­ti­chi e sig­ni­fi­ca­ti­vi, gui­da­ta dall’ex di­ret­to­re del Museo di Cama­ri­na, Gio­van­ni Dis­te­fa­no, oggi is­pet­to­re del Parco, non­ché do­cen­te all’università della Ca­la­bria e all’università di Tor Ver­ga­ta a Roma.

Si pro­se­gue con la terza gior­na­ta in pro­gram­ma a Gela, il 30 giug­no. Il pro­gram­ma pre­ve­de la vi­si­ta gui­da­ta alle Mura Ti­mo­leon­tee, con­dot­ta dalla pro­fes­sores­sa Lella Ores­ti, pre­si­den­te dell’Ar­cheo­club di Gela e il con­ve­g­no “Magna Gre­cia nel tempo”, in pro­gram­ma alle 17,30 pres­so la Sala “Fal­co­ne e Bor­sel­li­no” del Liceo Es­chi­lo di Gela, con la pre­sen­za del sin­da­co Lucio Greco, dell’ex so­vrin­ten­den­te di Ra­gu­sa, Ca­ta­nia, Cal­ta­nis­set­ta e Si­ra­cu­sa, Ro­sal­ba Pan­vi­ni e di altri espo­nen­ti della cul­tu­ra lo­ca­le.

Altro mo­men­to clou il primo lu­glio, alle 19, a Pa­la­z­zo Fi­do­ne, con la con­ver­sa­zio­ne di Gio­van­ni Dis­te­fa­no su “I Greci in Si­ci­lia”. Il 2 lu­glio è in pro­gram­ma al mat­ti­no la vi­si­ta alla Valle dei Tem­pli di Agri­gen­to e nel po­me­rig­gio l’in­con­tro con le is­ti­tu­zio­ni cit­ta­di­ne pres­so la Sala Dios­cu­ri del Museo ar­cheo­lo­gi­co. Il 3 lu­glio, la dele­ga­zio­ne italo - greca visiterà il Parco Ar­cheo­lo­gi­co di Si­ra­cu­sa e il Museo Paolo Orsi e nel po­me­rig­gio è in pro­gram­ma l’in­con­tro con le is­ti­tu­zio­ni pres­so l’Au­di­to­rium del Museo Paolo Orsi. Le vi­si­te sono gui­da­te da Enzo Pia­z­ze­se, pre­si­den­te dell’Ar­cheo­club di Ra­gu­sa.

Magna Gre­cia nel tempo toccherà, nelle pros­si­me set­ti­ma­ne anche Pa­la­z­zo­lo Acrei­de, dove sarà tras­fe­ri­ta la mos­tra in­ter­na­zio­na­le di pa­la­z­zo Fi­do­ne.


Venerdì 7 luglio inizia l...

Venerdì 7 luglio inizia la nuova consiliatura

Il nuovo Con­siglio Co­mu­na­le di Ra­gu­sa è con­vo­ca­to pres­so l’Aula Con­si­lia­re del Pa­la­z­zo di Città, per gior­no 7 Lu­glio 2023 alle ore 10:00, Ques­to l'elen­co uf­fi­cia­le dei ne­o­con­siglie­ri

1. Di­gran­di Si­mo­ne
2. Ben­nar­do Fe­de­ri­co
3. Ca­la­bre­se An­to­nio Giu­s­ep­pe
4. Chia­vo­la Mario
5. Iu­ra­to Gio­van­ni
6. Ca­ru­so Ros­sa­na
7. La­por­ta An­ge­lo
8. Ilar­do Fa­b­ri­zio
9. Gur­rie­ri Gio­van­ni
10. Oc­chi­pin­ti Gio­van­na
11. La Li­ca­ta Oria­na
12. Pasta Catia
13. Me­z­za­sal­ma Carla
14. Mau­ro­Ro­sa­rio
15. Cri­scio­ne Gio­van­na Maria Gra­zia
16. Schininà Ser­gio
17. An­to­ci Marco
18. Pod­ima­ni Giu­s­ep­pe
19. Sor­ti­no Trono Gio­van­ni
20. Fir­rin­cie­li Ser­gio
21. Za­ga­mi Se­bas­tia­no
22. Bus­ce­mi Sa­ve­rio
23. Ga­li­fi Marco
24. Bi­tet­ti Rocco
Ques­to è l'or­di­ne del gior­no :

1. Giu­ra­men­to dei Con­siglie­ri
2. Esame delle con­di­zio­ni degli elet­ti – elegibilità, candidabilità - Con­va­li­da ed even­tua­le sur­ro­ga
3. Esame delle cause di incompatibilità
4. Giu­ra­men­to del Sin­da­co
5. Ele­zio­ni del Pre­si­den­te del Con­siglio Co­mu­na­le
6. Ele­zio­ni del Vice Pre­si­den­te del Con­siglio Co­mu­na­le


La difficile vita degli a...

La difficile vita degli anestesisti

Ci seg­na­la­no da più parti un prob­le­ma che sta di­ven­tan­do molto grave in amb­ito sa­ni­ta­rio in par­ti­co­la­re a Ra­gu­sa e e nel re­par­to uro­lo­gia. Sap­pia­mo che da poco è anche an­da­to via il pri­ma­rio e quin­di la lista di at­te­sa per delle ope­ra­zio­ni di un certo li­vel­lo è ormai lun­ghis­si­ma. Si dice che si cer­ca­no ques­ti spe­cia­lis­ti da tutte le parti ma sap­pia­mo anche che ad esem­pio a Ca­ta­nia da do­ta­zio­ne or­gan­za e al com­ple­to. Forse si po­treb­be toglie­re qual­co­sa a Cris­to, 3 o 4 anes­te­sis­ti, per ves­ti­re il Gio­van­ni Paolo II. Si dice si dice ma non si fa mai nien­te ed il cit­ta­di­no o as­pet­ta con gravi ris­chi op­pu­re va da qual­che parte a pa­ga­men­to e non è gius­to.- Il prob­le­ma è emer­so con l'emer­gen­za sa­ni­ta­ria, ma che in realtà ci por­ti­a­mo die­tro da di­ver­si anni. Quali sono le cause? E le pos­si­bi­li so­lu­zio­ni? Per fare un esem­pio  fino allo scor­so anno i posti a dis­po­si­zio­ne per la for­ma­zio­ne spe­cia­lis­ti­ca erano 900 l'anno. Sol­tan­to con l'emer­gen­za Covid sono stati au­men­ta­ti a 1.600, ma negli anni pre­ce­den­ti i nu­me­ri erano in­fe­rio­ri, anche 600-700 l'anno. A ques­to va ag­giun­to anche il prob­le­ma dei tempi per la spe­cia­li­z­za­zio­ne: quel­li che in­izia­no nel 2020 sa­ran­no pron­ti sol­tan­to tra cin­que anni, quin­di nel 2025. Ele­men­ti di un fe­no­me­no che di­mos­tra­no una pro­gram­ma­zio­ne poco in­tel­li­gen­te av­ve­nu­ta nel corso del tempo dalle is­ti­tu­zio­ni e da chi ges­tis­ce il Sis­te­ma Sa­ni­ta­rio Na­zio­na­le''.  Ma il nu­me­ro ri­dot­to di posti non è l'unico mo­ti­vo per cui in Ita­lia man­ca­no gli anes­te­sis­ti: ''Il se­con­do prob­le­ma che rende ques­ta pro­fes­sio­ne poco at­traen­te ri­guar­da la qualità della vita e il ri­tor­no eco­no­mi­co. La vita di una per­so­na  che fa ques­to mes­tie­re ri­sen­te molto dell'im­pe­g­no che, ris­pet­to ad altri, è molto più pe­san­te, so­pr­at­tut­to per­ché una gran parte del la­vo­ro viene fatto in reperibilità: ques­to vuol dire che una volta fi­ni­to il mio turno posso es­se­re chia­ma­to in qual­sia­si mo­men­to, anche nel cuore della notte. E quan­do ar­ri­va una chia­ma­ta, nella mag­gior parte dei casi si tr­at­ta di un'emer­gen­za. In­ve­ce, dal punti di vista eco­no­mi­co, do­ven­do la­vo­ra­re in ospe­da­li, sia pu­bbli­ci che pri­va­ti, sono poche le possibilità rag­g­iun­ge­re ele­va­ti in­tro­iti, in quan­to l'al­ter­na­ti­va è mi­no­re'.  Pro­prio a causa della poca at­tr­at­ti­va do­vu­ta alla qualità della vita e allo sti­pen­dio esis­te un turn-​over molto alto: nella mag­gior parte dei casi chi rag­g­iun­ge i re­qui­si­ti mi­ni­mi per il pen­sio­na­men­to de­ci­de di an­da­re in pen­sio­ne. Uno ''sv­uo­ta­men­to'' in­cre­men­ta­to dal fatto che nel nos­tro set­to­re, il 60% dei la­vo­ra­to­ri sono donne che, come pre­vis­to dalla legge, vanno in pen­sio­ne prima degli uo­mi­ni. Di­cia­mo che, alla luce di ques­to, chi do­ve­va fare delle pre­vi­sio­ni ha sbag­lia­to i conti per al­me­no 10 anni''. Ma, come è in­uti­le pi­an­ge­re sul latte ver­sa­to, anche in ques­to caso più che pen­sa­re alle cause, è im­por­tan­te pen­sa­re alle so­lu­zio­ni . In primo luogo ben venga l'au­men­to dei posti dis­po­n­ibi­li a 1.600 l'anno. Una mi­su­ra che spe­ria­mo di­ven­ti strut­tu­ra­le, così come il se­con­do as­pet­to che ap­pre­z­zi­a­mo, re­la­ti­vo al mec­ca­nis­mo di re­clu­ta­re, sep­pur con com­pi­ti di mi­no­re complessità, gli spe­cia­li­z­zan­di degli ul­ti­mi due anni, a patto che venga ga­ran­ti­ta la loro for­ma­zio­ne e che ven­ga­no in­se­ri­ti in un con­te­s­to la­vo­ra­ti­vo ad­egua­to alla loro pre­pa­ra­zio­ne e al loro pro­ces­so di au­to­no­mi­z­za­zio­ne''.  ''Un'altra so­lu­zio­ne ag­giun­ti­va  è il ri­cor­so alle co­sid­det­te presta­zio­ni ag­giun­ti­ve che po­treb­be­ro per­met­te­re agli spe­cia­lis­ti di ot­te­ne­re nuove ore di la­vo­ro re­tri­bui­te ma ''sle­ga­te'' dallo stra­or­di­na­rio, che con­sen­ta­no so­pr­at­tut­to di smal­ti­re le lun­ghe liste di at­te­sa che si sono ac­cumu­la­te dell'in­izio della pan­de­mia. Un ri­tar­do che va re­cu­pe­ra­to in qual­che modo e con le st­es­se forze che ave­v­a­mo prima della pan­de­mia''.

Ar­ti­co­lo es­tr­at­to dal quo­ti­dia­no on line To day


Meditate gente... medi...

Meditate gente... meditate

I re­cord dell’ae­ro­por­to in­ter­na­zio­na­le Pe­ru­gia spin­go­no il tu­ris­mo e il mer­ca­to delle se­con­de case in Um­bria. Oltre a in­gle­si, fran­ce­si, te­des­chi e olan­desi, sem­pre più pre­po­ten­te­men­te si af­fac­cia­no Stati Uniti e ora anche Ca­na­da. A ri­le­var­lo è Fran­ces­co Marco Ma­iot­ti  mem­bro del com­ita­to per il lis­ti­no della Borsa immo­bi­lia­re dell’Um­bria, or­ga­no della Ca­me­ra di com­mer­cio. "Gli ac­quiren­ti cer­ca­no pre­va­len­te­men­te ca­so­la­ri in cam­pag­na con pis­ci­na, op­pu­re al­loggi nei pic­co­li cen­tri sto­ri­ci di pre­gio. Circa il 24% è dis­posto a in­ves­ti­re nella fa­s­cia di pre­z­zo da 100 a 250mila euro, il 22,7% fino a 500 mila, il 13,8% da 500 mila a un mi­lio­ne e il 6,7% per im­por­ti oltre il mi­lio­ne di euro" ag­g­iun­ge. In una nota della Ca­me­ra di com­mer­cio si evi­den­zia che il tu­ris­mo cul­tu­ra­le fa com­pie­re un ul­te­rio­re balzo in avan­ti all’Um­bria, con lo "sto­ri­co" sor­pas­so ad ap­ri­le 2023, in ter­mi­ni di per­cen­tua­le di cres­ci­ta, sulla Tos­ca­na gra­zie a un + 21%, pia­z­zan­do­si sub­ito die­tro al Lazio che ha messo a segno +24%. "L’Um­bria - af­fer­ma Ma­iot­ti - sem­bra avere im­boc­ca­to una volta per tutte la stra­da gius­ta per us­ci­re dall’ata­vi­co iso­la­men­to al quale è stata per anni de­sti­na­ta per man­can­za di col­le­ga­men­ti e in­fras­trut­tu­re: sono ques­ti i ri­sul­ta­ti che emer­go­no chia­ra­men­te dall’ana­li­si degli ul­ti­mi dati re­la­ti­vi allo scalo ae­ro­por­tua­le in­ter­na­zio­na­le dell’Um­bria San Fran­ces­co".


VITTORIA. SERVIZI STR...

VITTORIA. SERVIZI STRAORDINARI DI CONTROLLO DEL TERRITORIO.

Nel corso dell’in­te­ra set­ti­ma­na ap­pe­na tras­cor­sa è stato im­ple­men­ta­to il ser­vi­zio di
pre­ve­n­zio­ne e con­trol­lo del ter­ri­to­rio nel co­mu­ne di Vit­to­ria, con l’im­pie­go di nu­me­ro­se
pat­tu­glie della Po­li­zia di Stato, dell’Arma dei Ca­ra­bi­nie­ri, della Guar­dia di Fi­nan­za, con
l’au­si­lio di equi­pag­gi del Re­par­to Pre­ve­n­zio­ne Cri­mi­ne della Po­li­zia di Stato, Unità
Ci­no­fi­le della Po­li­zia di Stato e della Guar­dia di Fi­nan­za e con il sup­por­to di ope­ra­to­ri
della Po­li­zia Scien­ti­fi­ca e dell’Uf­fi­cio Im­mi­gra­zio­ne. L’im­pe­g­no messo in campo di­mos­tra l’at­ten­zio­ne verso la cit­ta­di­na vit­to­ri­ese e si in­se­ris­ce nell’amb­ito degli in­ter­ven­ti sta­bi­li­ti in Pre­fet­tu­ra dal Com­ita­to Pro­vin­cia­le
per l’Or­di­ne e la Si­cu­re­z­za Pu­bbli­ca dove sono state ap­pro­fon­di­te di­ver­se te­mati­che
ri­guar­dan­ti al­cu­ne criticità, in par­ti­co­la­re nei luo­ghi di mag­gio­re ag­gre­ga­zio­ne e nei
pres­si delle scuo­le.
Il dis­po­si­ti­vo in­ter­for­ze, im­pie­ga­to con ap­po­si­ta or­di­nan­za del Ques­to­re della
pro­vin­cia di Ra­gu­sa ha avuto come ob­iet­ti­vo l’in­nal­za­men­to dei li­vel­li della si­cu­re­z­za
anche “per­ce­pi­ta” in quel­le aree sen­si­bi­li mag­gior­men­te col­pi­te dal ve­ri­fi­car­si di ep­iso­di
de­lit­tuo­si ri­con­du­ci­bi­li a fe­no­me­ni di criminalità dif­fu­sa.
I con­trol­li di Ca­ra­bi­nie­ri, Po­li­zia di Stato e Guar­dia di Fi­nan­za hanno in­teres­sa­to pia­z­za
del Po­po­lo, pia­z­za sei Mar­ti­ri della Libertà, pia­z­za Hen­ri­quez, pia­z­za Gram­sci, pia­z­za
Manin (in­te­sa Senia), Largo Ca­vour, Quar­tie­re Trinità, San Bi­a­gio e la fra­zio­ne di
Scoglit­ti. Nelle ore se­ra­li e not­tur­ne sono stati mag­gior­men­te at­ten­zio­na­ti i luo­ghi
no­to­ria­men­te fre­quen­ta­ti da gio­v­a­ni e frui­to­ri degli eser­ci­zi com­mer­cia­li anche per
pre­ve­ni­re e re­pri­me­re l’abuso di alcol e l’uso di stu­pe­fa­cen­ti che spes­so sono causa di
risse e in­ci­den­ti stra­da­li.


Questi i soldi andrebbe...

Questi i soldi andrebbero a finire a SAC?

Ap­pren­dia­mo che dalla riu­nio­ne di ieri sull’ae­ro­por­to di Co­mi­so, che si è svol­ta pres­so il Li­be­ro con­sor­zio di Ra­gu­sa, sia stata in­di­vi­dua­ta come so­lu­zio­ne, quel­la di una in­ter­lo­cu­zio­ne con Schi­fa­ni: al pre­si­den­te della Re­gio­ne, di­fat­ti, verrà chies­to di met­te­re mano al por­ta­foglio per fi­nan­zia­re Co­mi­so così come fatto in ques­ti anni con Tra­pa­ni.

“A parte il sa­cro­san­to di­rit­to di ri­ce­ve­re fi­nan­zia­men­ti, al­me­no in egual parte ris­pet­to ad altre aree della Si­ci­lia, non ca­pia­mo, tut­ta­via, a chi esat­ta­men­te do­vreb­be­ro an­da­re a fi­ni­re ques­ti soldi. Se è vero che l’ae­ro­por­to di Birgi è quasi in­te­ra­men­te di proprietà della Re­gio­ne, così non è per l’ae­ro­por­to di Co­mi­so. Quin­di, ques­ti nuovi soldi chies­ti a Schi­fa­ni an­dreb­be­ro a fi­ni­re a SAC? Cioè pro­prio a chi sem­bra non avere per nulla a cuore le sorti del nos­tro ter­ri­to­rio ibleo?”

Se lo chie­de la de­pu­ta­ta re­gio­na­le del Mo­vi­men­to 5 Stel­le di Ra­gu­sa, Ste­fa­nia Campo, all’in­do­ma­ni della riu­nio­ne che si è svol­ta pres­so l’ex Pro­vin­cia re­gio­na­le, la se­con­da nel giro di due set­ti­ma­ne, e che ques­ta volta ha visto anche la par­te­ci­pa­zio­ne delle as­so­cia­zio­ni di ca­te­go­ria.

“Ap­pre­z­zi­a­mo sin­ce­ra­men­te la buona volontà del com­mis­sa­rio Pia­z­za – pro­se­gue la par­la­men­ta­re, Ste­fa­nia Campo – ma ri­ten­go ne­ces­sa­rio ribad­ire che c’è stato un er­ro­re in­izia­le, e im­per­do­na­bi­le, comm­es­so dal nos­tro ter­ri­to­rio. Quan­do, a suo tempo, la sin­d­a­ca di Co­mi­so, Maria Rita Schem­ba­ri, chi­ese agli altri un­di­ci sin­da­ci della nos­tra pro­vin­cia di en­tra­re a far parte dell’as­set­to so­cie­ta­rio, fu sbag­lia­to da parte di quest’ul­ti­mi non ac­cet­ta­re. Se i nos­tri Co­mu­ni, in par­ti­co­lar modo quel­lo di Ra­gu­sa, fos­se­ro di­ven­ta­ti com­pro­prie­ta­ri delle quote già del Co­mu­ne di Co­mi­so, oggi avrem­mo una for­tis­si­ma voce in ca­pi­to­lo sul fu­tu­ro della più im­por­tan­te in­fras­trut­tu­ra del Sud-​est si­ci­lia­no, e pro­ba­bil­men­te non avrem­mo nem­me­no ce­duto l’ae­ro­por­to alla SAC. Oggi, tutti sap­pia­mo che l’unica so­lu­zio­ne ef­fi­ca­ce per la sal­va­guar­dia degli in­ter­es­si della nos­tra pro­vin­cia è quel­la della re­vo­ca della con­ces­sio­ne dell’ae­ro­por­to di Co­mi­so alla SAC. Non ci sono al­ter­na­ti­ve: ri­cor­dia­mo­ci, tra l’altro, che la st­es­sa non ha mai ris­posto a nes­su­na delle nos­tre do­man­de. So­pr­at­tut­to, in me­ri­to ai bandi, alla scel­ta delle com­pag­nie e al per­ché Rya­nair abbia de­ci­so di ab­ban­do­na­re pro­prio il nos­tro ae­ro­por­to di Co­mi­so: do­man­de che l’in­te­ro ter­ri­to­rio si pone”.


Il telegiornale di Teleib...

Il telegiornale di Teleiblea del 1° giugno 2023

Nell'In­di­ce: Il mal­tem­po. L'ae­ro­por­to in una nota dell'on Campo. Ce­ri­mo­nia per l'in­se­dia­men­to del sin­da­co Cassì. In­ter­vis­ta in stu­dio al sin­da­co. Il prob­le­ma della si­cu­re­z­za nelle città ed il fe­no­me­no mi­gra­to­rio. Con­ve­g­no al Fe­li­cia­no Ros­sit­to. In­ter­vis­ta all'on Ches­sa­ri. I gio­v­a­ni in po­li­ti­ca. In­ter­vis­ta a Gae­ta­no Mauro neo con­siglie­re co­mu­na­le. La mos­tra di Giu­s­ep­pe Leone per i Ce­na­co­la­ri.


Prime luci e qualche o...

Prime luci e qualche ombra sui cantieri della RG CT

Il com­ita­to ha par­te­ci­pa­to alla con­fe­ren­za di aper­tu­ra dei la­vo­ri della Ragusa-​Catania or­ga­ni­z­za­ta da Anas, a Ca­ta­nia il 22 mag­gio scor­so, con la par­te­ci­pa­zio­ne del mi­nis­tro delle In­fras­trut­tu­re Mat­teo Sal­vi­ni e del pre­si­den­te della Re­gio­ne Si­ci­lia­na Re­na­to Schi­fa­ni. L’oc­ca­sio­ne è stata utile per ribad­ire an­co­ra una volta la strategicità della cos­truen­da stra­da Ragusa-​Catania che, con il ri­lan­cio della fattibilità del ponte sullo Stret­to di Mes­si­na, viene con­si­de­ra­ta uno degli anel­li fon­d­amen­ta­li del sis­te­ma in­ter­mo­da­le re­gio­na­le si­ci­lia­no. La pre­sen­ta­zio­ne della in­fras­trut­tu­ra che unirà due im­por­tan­ti ca­pol­uo­ghi di pro­vin­cia è stata utile per in­con­tra­re tanti sogget­ti e personalità nuovi e sto­ri­ci che in ques­ti anni ab­bia­mo con­tat­ta­to, sol­le­ci­ta­to e col­la­bo­ra­to per ar­ri­va­re al tra­guar­do dell’in­izio dei la­vo­ri: sin­da­ci, par­la­men­ta­ri, rap­pre­sen­tan­ti is­ti­tu­zio­na­li e delle forze dell’or­di­ne, di­ri­gen­ti e fun­zio­na­ri pu­bbli­ci/pri­va­ti che nelle loro com­pe­ten­ze hanno svol­to un ruolo cos­trut­ti­vo e de­ci­si­vo nelle fasi dell’iter pro­get­tua­le. Il mi­nis­tro Sal­vi­ni ha af­fer­ma­to che in­gen­ti in­ves­ti­men­ti in­fras­trut­tu­ra­li sono in corso e ve ne sa­ran­no di nuovi per dare at­tua­zio­ne al corri­doio Ten-T Berlino-​Malta. In­fat­ti, tutta la Si­ci­lia, e non solo i prin­ci­pa­li snodi di Pa­ler­mo, Ca­ta­nia e Mes­si­na, potrà così con­ta­re su una mobilità ad­egua­ta alle esi­gen­ze im­pos­te dalla stra­te­gia eu­ro­pea delle dor­sa­li stra­da­li che vede la Si­ci­lia come porta eu­ro­pea sul Me­di­ter­ra­neo. E la Ragusa-​Catania sarà vi­ta­le per ab­bat­te­re l’in­ef­fi­cien­za lo­gis­ti­ca si­ci­lia­na, in par­ti­co­la­re del Sud-​Est, e con­tri­bui­re al su­pe­ra­men­to di quel tris­te pri­ma­to che vede l’isola come una delle re­gio­ni più de­strut­tu­ra­te dell’Ue e, anche per ques­to, fra le più po­ve­re. L’in­con­tro, poi, è stata un’oc­ca­sio­ne colta dal com­ita­to per avere di­ret­ta­men­te con­tat­ti con al­cu­ne im­pre­se, proprietà e ma­na­ger a cui sono stati af­fi­da­ti i la­vo­ri, non­ché con i di­ri­gen­ti Anas che si oc­cu­pe­ran­no, se­con­do le com­pe­ten­ze della sta­zio­ne ap­pal­tan­te, delle ve­ri­fi­che e dei con­trol­li sullo stato di avan­za­men­to dei can­tie­ri. Da metà marzo con l’af­fi­d­amen­to ge­ne­ra­le è in­izia­ta la scomm­es­sa di ris­pet­ta­re il cro­no­pro­gram­ma fino all’ul­ti­ma­zio­ne e, sia pure nella complessità, senza gravi in­top­pi. Sa­ran­no mesi dif­fi­ci­li per la viabilità che verrà co­mun­que ga­ran­ti­ta così come pre­vis­to nel pro­get­to ese­cu­ti­vo e come ga­ran­ti­to da parte di Anas; in tal senso il com­ita­to si è già at­ti­va­to per sup­por­ta­re l’ef­fet­ti­va conseg­na e fruibilità dei can­tie­ri e dei ser­vi­zi con­nes­si. Preme però os­ser­va­re che si de­vo­no al più pr­esto ri­m­uo­ve­re le “in­ter­fe­ren­ze” degli enti ges­to­ri di reti de­sti­na­te al pu­bbli­co ser­vi­zio an­co­ra pre­sen­ti nelle aree di can­tie­re. Tutti i sogget­ti pu­bbli­ci ti­to­la­ri di ques­to tipo di in­fras­trut­tu­re de­vo­no ris­pet­ta­re il pro­gram­ma di ri­so­lu­zio­ne delle in­ter­fe­ren­ze nei tempi pre­vis­ti dal pro­get­to de­fi­ni­ti­vo per­ché il man­ca­to ris­pet­to degli ob­bli­ghi im­pos­ti dal Co­di­ce degli Ap­pal­ti oltre a com­por­ta­re responsabilità pa­tri­mo­nia­li per l’ente ges­to­re in­ad­em­pien­te sa­reb­be causa di ri­tar­da­to avvio o ano­ma­lo and­amen­to dei la­vo­ri con gra­vis­si­me ri­pe­r­cus­sio­ni sui tempi pre­vis­ti dal cro­no­pro­gram­ma. Con­ti­nuia­mo, quin­di, nell’opera ca­pil­la­re di in­for­ma­zio­ne e mo­ni­to­r­ag­gio af­fin­ché si per­ven­ga entro al mas­si­mo il pros­si­mo mese, dopo le attività in iti­ne­re, alla piena operatività dei la­vo­ri nei vari can­tie­ri