Caldo torrido, vento e.....
Caldo torrido, vento e.. incendi
Notevole l’attività della sala operativa dei vigili del fuoco di Ragusa che dalle 10 di oggi circa,
opera per gestire le richieste che pervenute dal territorio.
Tre in particolare gli eventi rilevanti che hanno destato non poche preoccupazioni:
la valle dell’ippari a Vittoria, area antropizzata le fiamme che in genere si si
sviluppano a valle risalgono verso l’abitato, minacciando insediamenti civili, il
concorso di tutte le componenti del sistema di protezione civile, vigili del fuoco corpo
forestale regionale e volontariato di protezione civile hanno evitato il peggio,
l’intervento del “DOS” forestale, che su richiesta del personale Vigilfuoco ha avviato
le procedure per l’intervento aereo, è stato determinate per la risoluzione dell’evento,,
è intervenuto un elicottero della flotta regionale e Erickson Air Crane S-64 della flotta
nazionale.
Altre due squadre operano assieme a volontari e forestale in prossimità di c.da marza
territorio di Ispica, tutte le attività di salvaguardia e spegnimento si stanno operando
da terra.
In c.da tabuna sulla ex S.S. 115 Ragusa –Modica, in parte invasa dal fumo una
squadra VV.F. forestale e volontari stanno operando per circoscrivere i diversi roghi,
mentre un DOS, Vigili del Fuoco arrivato da Ctanaia, sta verificando l’eventuale
necessità dell’intervento aereo, che pare non necessario.
Giunge in sala operativa una richiesta di intervento sulla SS 514 poco prima dell’incrocio per
Chiaramonte, dove si è verificato un incidente stradale autonomo e il conducente è rimasto incastrato.
Le uniche due unità presenti in sede si mettono in macchina e si avviano verso il sito del
sinistro mentre si dirottano due squadre una da Vittoria e l’altra da c.da Tabuna per giungere sulla SS
514, dove personale Vigilfuoco ha divincolato la malcapitata ed affidata alle cure del 118 che ha
trasportato il ferito in ospedale a Ragusa.
la valle dell’ippari a Vittoria, area antropizzata le fiamme che in genere si ssviluppano a valle risalgono verso l’abitato, minacciando insediamenti civili, il concorso di tutte le componenti del sistema di protezione civile, vigili del fuoco corpo forestale regionale e volontariato di protezione civile hanno evitato il peggio, l’intervento del “DOS” forestale, che su richiesta del personale Vigilfuoco ha avviato le procedure per l’intervento aereo, è stato determinate per la risoluzione dell’evento,, è intervenuto un elicottero della flotta regionale e Erickson Air Crane S-64 della flotta nazionale.
Altre due squadre operano assieme a volontari e forestale in prossimità di c.da marza
territorio di Ispica, tutte le attività di salvaguardia e spegnimento si stanno operando
da terra.
In c.da tabuna sulla ex S.S. 115 Ragusa –Modica, in parte invasa dal fumo una
squadra VV.F. forestale e volontari stanno operando per circoscrivere i diversi roghi,
mentre un DOS, Vigili del Fuoco arrivato da Ctanaia, sta verificando l’eventuale
necessità dell’intervento aereo, che pare non necessario.
Giunge in sala operativa una richiesta di intervento sulla SS 514 poco prima dell’incrocio per
Chiaramonte, dove si è verificato un incidente stradale autonomo e il conducente è rimasto incastrato.
Le uniche due unità presenti in sede si mettono in macchina e si avviano verso il sito del
sinistro mentre si dirottano due squadre una da Vittoria e l’altra da c.da Tabuna per giungere sulla SS
514, dove personale Vigilfuoco ha divincolato la malcapitata ed affidata alle cure del 118 che ha
trasportato il ferito in ospedale a Ragusa.
Comiso, gestito da Sac...
Comiso, gestito da Sac, era impreparato a funzionare regolarmente.
Dove non si può arrivare con le denunce è più facile agire per chiedere rimborsi che, visti i numeri "le enormi "Male Fiure" e le grandi i difficoltà di portare la struttura alla normalità. Il Movimento Mec e Vussia danno l’annuncio della costituzione di un Comitato per la tutela dei passeggeri e delle imprese danneggiate dall’incendio dell’aeroporto di Catania Fontanarossa: “Si chiama Vussia contro Nerone. Per stigmatizzare i danni che sono stati procurati a un’intera comunità di oltre tre milioni di persone e altrettanti turisti, da un incendio che, ancora a tre giorni di distanza, non è chiaro come abbia potuto divampare ed estendersi. La nostra idea è che qualcosa, più di qualcosa, non abbia funzionato e su questo, finalmente, troviamo un accordo con l’amministratore delegato della Sac Nico Torrisi che, notiamo, non ha ancora rassegnato le dimissioni, nonostante la performance della sua azienda rovini, con evidenza, l’immagine dell’intera comunità siciliana e italiana”. “Non basteranno nemmeno i milioni spesi dalla Regione Siciliana con l’assessore Manlio Messina in comunicazione, e forse non rendicontabili alla Ue, per superare i danni di questi giorni. Qualcuno ne dovrà rispondere e Vussia contro Nerone si costituirà parte civile a tutela dei consumatori, dei cittadini, dell'immagine della Sicilia orientale, in particolare”. A dare l’annuncio della nascita di Vussia contro Nerone è Claudio Melchiorre, presidente di Mec e dei Comitati Vussia. È evidente “la necessità di dare completa copertura ai consumatori che vorranno avere un risarcimento e anche la necessità” di fornire garanzie, “in un eventuale futuro processo penale per le gravi mancanze che probabilmente saranno riscontrate”. La scelta del nome, spiegano dal Mec, è anche riferita al fatto che la chiusura dell’aeroporto di Catania ha fatto “terra bruciata” di attività d’impresa, rallentato la vita professionale e impedito anche la partecipazione a concorsi pubblici, di migliaia di siciliani, lavoratori e bisognosi di cure. “Le affermazioni che tendono a dimostrare l’irresponsabilità del management e il corretto funzionamento di tutte le procedure di sicurezza non le riteniamo plausibili. Il management di Fontanarossa non ha chiaro cosa è accaduto” e quali “danni ha procurato a tutta la Sicilia. Senza considerare che l’aeroporto alternativo naturale, vale a dire Comiso, non aveva i servizi ordinari attivi”.
Il Mec ha fatto un sopralluogo all’aeroporto di Comiso. Secondo il report dell’associazione, nei bagni al piano superiore non c’era acqua corrente nei rubinetti dei lavandini, aperta verso le due del pomeriggio, la pulizia lascia a desiderare e centinaia di passeggeri possono fare affidamento esclusivamente sui messaggi diffusi da un altoparlante, peraltro senza traduzioni in inglese, fino alle 15. Un solo punto di ristoro, con ritardi nelle partenze che lasciano affollato l’aeroporto per molte ore. Le scale mobili per l’accesso al piano superiore non erano funzionanti e due tecnici hanno cominciato a lavorare al tentativo di riattivazione dalle 13. Anche i monitor non funzionano, né l’ascensore per disabili. L’esistenza di un bagno sporco dedicato a loro assume i contorni di un racconto satirico.
A una situazione già difficilissima, con viaggi aerei che, tutto compreso, si fanno con non meno di sette, otto ore di viaggio se va tutto bene, si aggiungono ritardi di ore, provocati probabilmente dal nuovo caos disorganizzato che, secondo le ordinarie leggi della fisica, lentamente trova uno sbocco. “L’idea è che Comiso era un aeroporto ridotto ai minimi termini e senza i minimi funzionali, nonostante i costi per tenerlo aperto. Il fatto che la gestione sia la stessa di Catania Fontanarossa lascia pensare e non poco”.
Melchiorre e i Comitati Vussia stanno preparando una nota dettagliata da portare all’attenzione dell’Enac per sapere quali siano stati gli esiti delle ispezioni degli ultimi tre anni a Catania e Comiso: “Per quello che vediamo con i nostri occhi, oltre alla responsabilità da appurare sulla condizione in cui versano le due infrastrutture gestite da Sac, bisogna capire chi ha vigilato e perché nessuno si è reso conto della situazione, che oggi porta i due terzi della Sicilia a vivere giornate da incubo perché il diritto al movimento non è garantito”.
“Magna Grecia nel te...
“Magna Grecia nel tempo”
Ha aperto i battenti ieri a Comiso il Forum internazionale “Magna Grecia nel tempo”, organizzato da Arteinsieme. Una delegazione proveniente dalla Grecia, con Katerina Glycou – Fotinia, già docente di Storia antica e archeologia all’università di Birmingham (GB), in rappresentanza del ministero della Cultura greco e da Marina Gonta, Art director di “Magna Grecia nel tempo” e capodelegazione del gruppo di artisti greci presenti a Comiso, hanno preso parte all’evento introduttivo, che si è svolto ieri nella sala conferenze “Carlo Pace”. Oltre a Gonta e Glycou – Fotinia, è intervenuto Paris Katsivelos, attore e regista, direttore dell’Istituto di Dramma Antico. A fare gli onori di casa sono stati il presidente di Arteinsieme, Marcello Nativo e la responsabile degli eventi culturali, Marialuisa Occhione, insieme alla sindaca Maria Rita Schembari. Ha presentato il critico d’arte Salvatore Parlagreco.
Un ponte ideale lega oggi, attraverso una serie di iniziative culturali, la Grecia della regione attica e la Magna Grecia delle regioni italiane, soprattutto Calabria e Sicilia, dove i greci si insediarono a partire dall’VIII secolo avanti Cristo, dando vita ad una prosperosa e ricca civiltà ellenistica.
Cuore del Forum internazionale è anche la mostra di artisti greci e italiani, ospitata nelle sale di Palazzo Fidone, sede di Arteinsieme. Hanno esposto 18 artisti greci e 42 italiani. Proprio Palazzo Fidone ha ospitato la seconda parte della giornata, con l’inaugurazione della mostra italo-greca e la performance teatrale degli attori Gianni Battaglia e Paris Katsivelos che hanno proposto la drammatizzazione di alcuni brani classici greci.
“Magna Grecia nel tempo” prosegue con un fitto calendario di eventi: il 29 giugno la visita alla antica città greca di Kamarina, uno degli insediamenti più antichi e significativi, guidata dall’ex direttore del Museo di Camarina, Giovanni Distefano, oggi ispettore del Parco, nonché docente all’università della Calabria e all’università di Tor Vergata a Roma.
Si prosegue con la terza giornata in programma a Gela, il 30 giugno. Il programma prevede la visita guidata alle Mura Timoleontee, condotta dalla professoressa Lella Oresti, presidente dell’Archeoclub di Gela e il convegno “Magna Grecia nel tempo”, in programma alle 17,30 presso la Sala “Falcone e Borsellino” del Liceo Eschilo di Gela, con la presenza del sindaco Lucio Greco, dell’ex sovrintendente di Ragusa, Catania, Caltanissetta e Siracusa, Rosalba Panvini e di altri esponenti della cultura locale.
Altro momento clou il primo luglio, alle 19, a Palazzo Fidone, con la conversazione di Giovanni Distefano su “I Greci in Sicilia”. Il 2 luglio è in programma al mattino la visita alla Valle dei Templi di Agrigento e nel pomeriggio l’incontro con le istituzioni cittadine presso la Sala Dioscuri del Museo archeologico. Il 3 luglio, la delegazione italo - greca visiterà il Parco Archeologico di Siracusa e il Museo Paolo Orsi e nel pomeriggio è in programma l’incontro con le istituzioni presso l’Auditorium del Museo Paolo Orsi. Le visite sono guidate da Enzo Piazzese, presidente dell’Archeoclub di Ragusa.
Magna Grecia nel tempo toccherà, nelle prossime settimane anche Palazzolo Acreide, dove sarà trasferita la mostra internazionale di palazzo Fidone.
Venerdì 7 luglio inizia l...
Venerdì 7 luglio inizia la nuova consiliatura
Il nuovo Consiglio Comunale di Ragusa è convocato presso l’Aula Consiliare del Palazzo di Città, per giorno 7 Luglio 2023 alle ore 10:00, Questo l'elenco ufficiale dei neoconsiglieri
1. Digrandi Simone
2. Bennardo Federico
3. Calabrese Antonio Giuseppe
4. Chiavola Mario
5. Iurato Giovanni
6. Caruso Rossana
7. Laporta Angelo
8. Ilardo Fabrizio
9. Gurrieri Giovanni
10. Occhipinti Giovanna
11. La Licata Oriana
12. Pasta Catia
13. Mezzasalma Carla
14. MauroRosario
15. Criscione Giovanna Maria Grazia
16. Schininà Sergio
17. Antoci Marco
18. Podimani Giuseppe
19. Sortino Trono Giovanni
20. Firrincieli Sergio
21. Zagami Sebastiano
22. Buscemi Saverio
23. Galifi Marco
24. Bitetti Rocco
Questo è l'ordine del giorno :
1. Giuramento dei Consiglieri
2. Esame delle condizioni degli eletti – elegibilità, candidabilità - Convalida ed eventuale surroga
3. Esame delle cause di incompatibilità
4. Giuramento del Sindaco
5. Elezioni del Presidente del Consiglio Comunale
6. Elezioni del Vice Presidente del Consiglio Comunale
La difficile vita degli a...
La difficile vita degli anestesisti
Ci segnalano da più parti un problema che sta diventando molto grave in ambito sanitario in particolare a Ragusa e e nel reparto urologia. Sappiamo che da poco è anche andato via il primario e quindi la lista di attesa per delle operazioni di un certo livello è ormai lunghissima. Si dice che si cercano questi specialisti da tutte le parti ma sappiamo anche che ad esempio a Catania da dotazione organza e al completo. Forse si potrebbe togliere qualcosa a Cristo, 3 o 4 anestesisti, per vestire il Giovanni Paolo II. Si dice si dice ma non si fa mai niente ed il cittadino o aspetta con gravi rischi oppure va da qualche parte a pagamento e non è giusto.- Il problema è emerso con l'emergenza sanitaria, ma che in realtà ci portiamo dietro da diversi anni. Quali sono le cause? E le possibili soluzioni? Per fare un esempio fino allo scorso anno i posti a disposizione per la formazione specialistica erano 900 l'anno. Soltanto con l'emergenza Covid sono stati aumentati a 1.600, ma negli anni precedenti i numeri erano inferiori, anche 600-700 l'anno. A questo va aggiunto anche il problema dei tempi per la specializzazione: quelli che iniziano nel 2020 saranno pronti soltanto tra cinque anni, quindi nel 2025. Elementi di un fenomeno che dimostrano una programmazione poco intelligente avvenuta nel corso del tempo dalle istituzioni e da chi gestisce il Sistema Sanitario Nazionale''. Ma il numero ridotto di posti non è l'unico motivo per cui in Italia mancano gli anestesisti: ''Il secondo problema che rende questa professione poco attraente riguarda la qualità della vita e il ritorno economico. La vita di una persona che fa questo mestiere risente molto dell'impegno che, rispetto ad altri, è molto più pesante, soprattutto perché una gran parte del lavoro viene fatto in reperibilità: questo vuol dire che una volta finito il mio turno posso essere chiamato in qualsiasi momento, anche nel cuore della notte. E quando arriva una chiamata, nella maggior parte dei casi si tratta di un'emergenza. Invece, dal punti di vista economico, dovendo lavorare in ospedali, sia pubblici che privati, sono poche le possibilità raggiungere elevati introiti, in quanto l'alternativa è minore'. Proprio a causa della poca attrattiva dovuta alla qualità della vita e allo stipendio esiste un turn-over molto alto: nella maggior parte dei casi chi raggiunge i requisiti minimi per il pensionamento decide di andare in pensione. Uno ''svuotamento'' incrementato dal fatto che nel nostro settore, il 60% dei lavoratori sono donne che, come previsto dalla legge, vanno in pensione prima degli uomini. Diciamo che, alla luce di questo, chi doveva fare delle previsioni ha sbagliato i conti per almeno 10 anni''. Ma, come è inutile piangere sul latte versato, anche in questo caso più che pensare alle cause, è importante pensare alle soluzioni . In primo luogo ben venga l'aumento dei posti disponibili a 1.600 l'anno. Una misura che speriamo diventi strutturale, così come il secondo aspetto che apprezziamo, relativo al meccanismo di reclutare, seppur con compiti di minore complessità, gli specializzandi degli ultimi due anni, a patto che venga garantita la loro formazione e che vengano inseriti in un contesto lavorativo adeguato alla loro preparazione e al loro processo di autonomizzazione''. ''Un'altra soluzione aggiuntiva è il ricorso alle cosiddette prestazioni aggiuntive che potrebbero permettere agli specialisti di ottenere nuove ore di lavoro retribuite ma ''slegate'' dallo straordinario, che consentano soprattutto di smaltire le lunghe liste di attesa che si sono accumulate dell'inizio della pandemia. Un ritardo che va recuperato in qualche modo e con le stesse forze che avevamo prima della pandemia''.
Articolo estratto dal quotidiano on line To day
Meditate gente... medi...
Meditate gente... meditate
I record dell’aeroporto internazionale Perugia spingono il turismo e il mercato delle seconde case in Umbria. Oltre a inglesi, francesi, tedeschi e olandesi, sempre più prepotentemente si affacciano Stati Uniti e ora anche Canada. A rilevarlo è Francesco Marco Maiotti membro del comitato per il listino della Borsa immobiliare dell’Umbria, organo della Camera di commercio. "Gli acquirenti cercano prevalentemente casolari in campagna con piscina, oppure alloggi nei piccoli centri storici di pregio. Circa il 24% è disposto a investire nella fascia di prezzo da 100 a 250mila euro, il 22,7% fino a 500 mila, il 13,8% da 500 mila a un milione e il 6,7% per importi oltre il milione di euro" aggiunge. In una nota della Camera di commercio si evidenzia che il turismo culturale fa compiere un ulteriore balzo in avanti all’Umbria, con lo "storico" sorpasso ad aprile 2023, in termini di percentuale di crescita, sulla Toscana grazie a un + 21%, piazzandosi subito dietro al Lazio che ha messo a segno +24%. "L’Umbria - afferma Maiotti - sembra avere imboccato una volta per tutte la strada giusta per uscire dall’atavico isolamento al quale è stata per anni destinata per mancanza di collegamenti e infrastrutture: sono questi i risultati che emergono chiaramente dall’analisi degli ultimi dati relativi allo scalo aeroportuale internazionale dell’Umbria San Francesco".
VITTORIA. SERVIZI STR...
VITTORIA. SERVIZI STRAORDINARI DI CONTROLLO DEL TERRITORIO.
Nel corso dell’intera settimana appena trascorsa è stato implementato il servizio di
prevenzione e controllo del territorio nel comune di Vittoria, con l’impiego di numerose
pattuglie della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, con
l’ausilio di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine della Polizia di Stato, Unità
Cinofile della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza e con il supporto di operatori
della Polizia Scientifica e dell’Ufficio Immigrazione. L’impegno messo in campo dimostra l’attenzione verso la cittadina vittoriese e si inserisce nell’ambito degli interventi stabiliti in Prefettura dal Comitato Provinciale
per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica dove sono state approfondite diverse tematiche
riguardanti alcune criticità, in particolare nei luoghi di maggiore aggregazione e nei
pressi delle scuole.
Il dispositivo interforze, impiegato con apposita ordinanza del Questore della
provincia di Ragusa ha avuto come obiettivo l’innalzamento dei livelli della sicurezza
anche “percepita” in quelle aree sensibili maggiormente colpite dal verificarsi di episodi
delittuosi riconducibili a fenomeni di criminalità diffusa.
I controlli di Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza hanno interessato piazza
del Popolo, piazza sei Martiri della Libertà, piazza Henriquez, piazza Gramsci, piazza
Manin (intesa Senia), Largo Cavour, Quartiere Trinità, San Biagio e la frazione di
Scoglitti. Nelle ore serali e notturne sono stati maggiormente attenzionati i luoghi
notoriamente frequentati da giovani e fruitori degli esercizi commerciali anche per
prevenire e reprimere l’abuso di alcol e l’uso di stupefacenti che spesso sono causa di
risse e incidenti stradali.
Questi i soldi andrebbe...
Questi i soldi andrebbero a finire a SAC?
Apprendiamo che dalla riunione di ieri sull’aeroporto di Comiso, che si è svolta presso il Libero consorzio di Ragusa, sia stata individuata come soluzione, quella di una interlocuzione con Schifani: al presidente della Regione, difatti, verrà chiesto di mettere mano al portafoglio per finanziare Comiso così come fatto in questi anni con Trapani.
“A parte il sacrosanto diritto di ricevere finanziamenti, almeno in egual parte rispetto ad altre aree della Sicilia, non capiamo, tuttavia, a chi esattamente dovrebbero andare a finire questi soldi. Se è vero che l’aeroporto di Birgi è quasi interamente di proprietà della Regione, così non è per l’aeroporto di Comiso. Quindi, questi nuovi soldi chiesti a Schifani andrebbero a finire a SAC? Cioè proprio a chi sembra non avere per nulla a cuore le sorti del nostro territorio ibleo?”
Se lo chiede la deputata regionale del Movimento 5 Stelle di Ragusa, Stefania Campo, all’indomani della riunione che si è svolta presso l’ex Provincia regionale, la seconda nel giro di due settimane, e che questa volta ha visto anche la partecipazione delle associazioni di categoria.
“Apprezziamo sinceramente la buona volontà del commissario Piazza – prosegue la parlamentare, Stefania Campo – ma ritengo necessario ribadire che c’è stato un errore iniziale, e imperdonabile, commesso dal nostro territorio. Quando, a suo tempo, la sindaca di Comiso, Maria Rita Schembari, chiese agli altri undici sindaci della nostra provincia di entrare a far parte dell’assetto societario, fu sbagliato da parte di quest’ultimi non accettare. Se i nostri Comuni, in particolar modo quello di Ragusa, fossero diventati comproprietari delle quote già del Comune di Comiso, oggi avremmo una fortissima voce in capitolo sul futuro della più importante infrastruttura del Sud-est siciliano, e probabilmente non avremmo nemmeno ceduto l’aeroporto alla SAC. Oggi, tutti sappiamo che l’unica soluzione efficace per la salvaguardia degli interessi della nostra provincia è quella della revoca della concessione dell’aeroporto di Comiso alla SAC. Non ci sono alternative: ricordiamoci, tra l’altro, che la stessa non ha mai risposto a nessuna delle nostre domande. Soprattutto, in merito ai bandi, alla scelta delle compagnie e al perché Ryanair abbia deciso di abbandonare proprio il nostro aeroporto di Comiso: domande che l’intero territorio si pone”.
Il telegiornale di Teleib...
Il telegiornale di Teleiblea del 1° giugno 2023
Nell'Indice: Il maltempo. L'aeroporto in una nota dell'on Campo. Cerimonia per l'insediamento del sindaco Cassì. Intervista in studio al sindaco. Il problema della sicurezza nelle città ed il fenomeno migratorio. Convegno al Feliciano Rossitto. Intervista all'on Chessari. I giovani in politica. Intervista a Gaetano Mauro neo consigliere comunale. La mostra di Giuseppe Leone per i Cenacolari.
Prime luci e qualche o...
Prime luci e qualche ombra sui cantieri della RG CT
Il comitato ha partecipato alla conferenza di apertura dei lavori della Ragusa-Catania organizzata da Anas, a Catania il 22 maggio scorso, con la partecipazione del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. L’occasione è stata utile per ribadire ancora una volta la strategicità della costruenda strada Ragusa-Catania che, con il rilancio della fattibilità del ponte sullo Stretto di Messina, viene considerata uno degli anelli fondamentali del sistema intermodale regionale siciliano. La presentazione della infrastruttura che unirà due importanti capoluoghi di provincia è stata utile per incontrare tanti soggetti e personalità nuovi e storici che in questi anni abbiamo contattato, sollecitato e collaborato per arrivare al traguardo dell’inizio dei lavori: sindaci, parlamentari, rappresentanti istituzionali e delle forze dell’ordine, dirigenti e funzionari pubblici/privati che nelle loro competenze hanno svolto un ruolo costruttivo e decisivo nelle fasi dell’iter progettuale. Il ministro Salvini ha affermato che ingenti investimenti infrastrutturali sono in corso e ve ne saranno di nuovi per dare attuazione al corridoio Ten-T Berlino-Malta. Infatti, tutta la Sicilia, e non solo i principali snodi di Palermo, Catania e Messina, potrà così contare su una mobilità adeguata alle esigenze imposte dalla strategia europea delle dorsali stradali che vede la Sicilia come porta europea sul Mediterraneo. E la Ragusa-Catania sarà vitale per abbattere l’inefficienza logistica siciliana, in particolare del Sud-Est, e contribuire al superamento di quel triste primato che vede l’isola come una delle regioni più destrutturate dell’Ue e, anche per questo, fra le più povere. L’incontro, poi, è stata un’occasione colta dal comitato per avere direttamente contatti con alcune imprese, proprietà e manager a cui sono stati affidati i lavori, nonché con i dirigenti Anas che si occuperanno, secondo le competenze della stazione appaltante, delle verifiche e dei controlli sullo stato di avanzamento dei cantieri. Da metà marzo con l’affidamento generale è iniziata la scommessa di rispettare il cronoprogramma fino all’ultimazione e, sia pure nella complessità, senza gravi intoppi. Saranno mesi difficili per la viabilità che verrà comunque garantita così come previsto nel progetto esecutivo e come garantito da parte di Anas; in tal senso il comitato si è già attivato per supportare l’effettiva consegna e fruibilità dei cantieri e dei servizi connessi. Preme però osservare che si devono al più presto rimuovere le “interferenze” degli enti gestori di reti destinate al pubblico servizio ancora presenti nelle aree di cantiere. Tutti i soggetti pubblici titolari di questo tipo di infrastrutture devono rispettare il programma di risoluzione delle interferenze nei tempi previsti dal progetto definitivo perché il mancato rispetto degli obblighi imposti dal Codice degli Appalti oltre a comportare responsabilità patrimoniali per l’ente gestore inadempiente sarebbe causa di ritardato avvio o anomalo andamento dei lavori con gravissime ripercussioni sui tempi previsti dal cronoprogramma. Continuiamo, quindi, nell’opera capillare di informazione e monitoraggio affinché si pervenga entro al massimo il prossimo mese, dopo le attività in itinere, alla piena operatività dei lavori nei vari cantieri