La colpa di Piccitto.

Non c’è dubbio la colpa è del sindaco uscente. E’ un commento forte ma non offensivo perchè la responsabilità che intendo addebitare a Piccitto non è un reato commesso nella funzione.
Mi riferisco piuttosto a quello che non ha fatto, ad una evidente carenza di rapporto con la città, alla mancanza di passione per la politica.
La colpa di Piccitto è quella di aver lasciato libera la fantasia dei politici locali, di ogni area ma anche di ogni spessore. Ogni giorno nasce un nuovo soggetto politico. La motivazione è la stessa: un programma che rilanci la città. Non importa chi siano i protagonisti di queste liste o movimenti futuri. L’importante oggi è esserci! Pronti a partecipare all’eventuale spartizione del dopo elezioni. Non voglio citare alcuno di questi gruppi più o meno schierati oppure creati ad hoc per poter avere un minimo di ruolo. Faremmo della pubblicità gratuita. Invece l’occasione è buona per ribadire che per vincere queste elezioni comunali a Ragusa occorre che gli schieramenti siano compatti. Sarebbe un enorme sbaglio, avallato proprio dalla nascita continua di gruppi, movimenti e liste, considerare il primo turno come una sorta di primarie irregolari ma sancite dal voto. Lo abbiamo visto: ai ragusani non piacciono i guazzabugli creati solo per per sistemare qualche persona che ha raccimolato un migliaio di voti. I Ragusani hanno diritto a riprendersi la politica credendo nuovamente nel voto. Diamogli stimoli reali e concreti. Non ci serve “l’ago della bilancia” per consegnare la città a qualcuno che per amministrare debba contare sulla buona volontà o sui ricatti di qualche consigliere” intelligente”. Le forze politiche vere sappiano creare momenti di “sintesi” e facciano il loro dovere. A patto naturalmente che ognuno sia cosciente e disponibile a fare passi indietro.
Solo per dovere di cronaca ricordiamo che dopo il movimento di Ciccio Barone, riesumatosi da solo dopo 5 anni di silenzio, ecco il gruppo di un’altro esponente dei tempi andati. Nasce Ragusa Creativa affidata ad un “creativo” come Filippo Angelica. Chi non lo ricorda?