Mostra archeologica ad Agrigento

Mostra archeologica ad Agrigento

al 18 dicembre 2024 e fino al 18 maggio 2025 il Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento ospiterà al museo "Pietro Griffo" una eccezionale collezione di antichi vasi greci del VI e V secolo a.C. che, dopo duecento anni, ritornano - sia pur temporaneamente - ad Agrigento da Monaco di Baviera. La mostra si intitola “Da Girgenti a Monaco. Da Monaco ad Agrigento. Il ritorno dei vasi del ciantro Panitteri”. Un progetto culturale tra Italia e Germania con cui, simbolicamente, la Regione Siciliana, tramite il Parco della Valle dei Templi, dà il via agli eventi che vedranno per dodici mesi la città di Pirandello al centro dell’attenzione internazionale come "Capitale italiana della cultura 2025"
In mostra saranno dieci straordinari vasi provenienti dalla cosiddetta Collezione Panitteri: una raccolta di ben 47 tra crateri e anfore di produzione attica, a figure nere o rosse, che ripropongono scene epiche e mitologiche e che nel 1824 furono venduti al principe Ludwig I di Baviera dal ciantro Panitteri, alto prelato della curia di Agrigento.
«Ci stiamo avvicinando al prestigioso appuntamento che vede Agrigento Capitale italiana della cultura 2025 con iniziative di grande rilievo, come questa, che pongono la nostra regione al centro dell'attenzione internazionale - dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani - Siamo particolarmente orgogliosi di accogliere il ritorno, seppur temporaneo, di questi preziosi reperti archeologici che mettono in luce la ricchezza della nostra storia. Continueremo ad impegnarci perché il 2025 sia l'annus mirabilis per la Città dei Templi e per tutta la Sicilia, affinché siano conosciute nel mondo per la loro cultura, il patrimonio artistico e la bellezza ineguagliabile».
Organizzata dal Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi con la collaborazione della Soprintendenza dei Beni culturali e ambientali di Agrigento, la mostra è sostenuta dall’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana e si inserisce tra gli eventi per la promozione e l’organizzazione delle iniziative collegate ad “Agrigento capitale italiana della cultura 2025.

Santa Lucia

Santa Lucia

Hanno preso il via i festeggiamenti in onore di Santa Lucia che, a Ragusa, si tengono
nella chiesa omonima che sorge lungo corso Mazzini.  Venerdì, nel giorno della festa, la chiesa rimarrà aperta
dalle 7,30 alle 21,30. Alle 8 è in programma la celebrazione eucaristica presieduta dal
parroco, don Burrafato. Alle 9 la santa messa presieduta dal canonico sacerdote
Salvatore Puglisi. Alle 10 quella presieduta da padre Gianni Iacono, ocd, alle 11 la
messa sarà presieduta da don Giuseppe Cascone. A mezzogiorno la celebrazione
eucaristica presieduta da don Luca Roccaro. Alle 17 si prosegue con la santa messa
presieduta da don Giovanni Filesi, alle 18 la celebrazione eucaristica di don Salvatore
Vaccaro mentre le ultime due messe della giornata saranno presiedute alle 19 dal
canonico sacerdote Giuseppe Cabibbo e alle 20,30 dal canonico sacerdote Giorgio
Occhipinti. Sempre venerdì 13 dicembre, inoltre, dalle 16,30 alle 21,30 la quinta
sagra della Cuccia sul sagrato della chiesa a cura del ristorante “La ciotola” di
Ragusa. L’accensione dei lumini è consentita davanti all’immagine di Santa Lucia
posta all’esterno della chiesa. L’illuminazione artistica è a cura della ditta Illuminarte
di Firullo Massimo da Ragusa.


Nasce il LoLaMi

Nasce il LoLaMi

Il movimento che per adesso non ha nome e non ha simbolo, è stato presentato ufficialmente dai tre protagonisti: Raffaele Lombardo, Roberto Lagalla e Gianfranco Miccichè mercoledi mattina a Palermo.  Il nuovo movimento, che per adesso possiamo chiamare soltanto LoLaMi dalle iniziali dei tre fondatori, ha aperto le proprie attività con una conferenza stampa all’Hotel Politeama a Palermo. Presente in sala anche l’ex leader del Movimento 5 Stelle ed ex viceministro ai Trasporti Giancarlo Cancelleri. Nessun riferimento ad un programma politico che evidentemente arriverà il prossimo febbraio insieme al nome e al simbolo. Per adesso solo annunci e dichiarazioni dei tre protagonisti principali: -il movimento parte oggi. La conferenza stampa odierna è considerata il punto di partenza ufficiale con il quale si dà avvio alla struttura organizzativa e si lancia una forte campagna di proselitismo;  Tra le priorità si fa riferimento soprattutto (oltre che alla struttura organizzata del Movimento per l’Autonomia) alle forze e ai movimenti civici dell’isola e in particolare ai sindaci senza riferimenti di partito; ( n.d.r sembra una citazione fatta su misura per il sindaco Cassì!)  ma il riferimento politico è alla coalizione del centrodestra all’interno del quale il nuovo movimento sembra intenzionato a rimanere. Il nuovo movimento dichiara di considerare Schifani il proprio (presente e futuro) Presidente della Regione. Si prova quindi così a sgombrare ogni illazione sulla nascita del movimento come soggetto antagonista all’attuale Presidente (chissà se Miccichè è d’accordo anche su questo?) il sindaco di Palermo, di conseguenza non intende candidarsi alla Presidenza della Regione, ma punta ad un secondo mandato da sindaco; -il movimento parteciperà alle prossime elezioni (ovviamente si dovrebbe parlare dI comunali, provinciali e regionali)  Per quanto riguarda nazionali ed europee il riferimento dovrebbe essere Forza italia alla quale l’MPA di Lombardo è federato).  Secondo alcuni osservatori  nascendo il nuovo movimento non prima di febbraio, era necessario annunciarne comunque l’avvio formale per sedersi con più forza ai prossimi tavoli delle trattative del centrodestra regionale. Motivazione comprensibile a differenza del programma che verrà presentato solo in una fase successiva.


50 anni di Teleiblea: un evento formativo aperto anche al pubblico

50 anni di Teleiblea: un evento formativo aperto anche al pubblico

Si terrà il prossimo 7 dicembre, dalle ore 9:00 alle 13:00, presso la Sala AVIS di Via Marsala a Ragusa, l’incontro dal titolo: “I 50 anni di Teleiblea, dalla rottura del monopolio RAI alla sfida dei nuovi media: come cambia la televisione, tra storia e principi deontologici”. L'appuntamento che è aperto al pubblico è  valida per l’acquisizione di 4 crediti formativi da parte dei giornalisti, è proposta dall’Argit -Associazione Giornalisti Radiotelevisivi e Telematici, per la formazione continua organizzata dall’l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia  e vedrà la partecipazione di figure di spicco del panorama giornalistico e accademico.  L’evento sarà aperto dai saluti istituzionali di Carlo Bartoli (presidente dell’Ordine dei Ordine dei Giornalisti), Patrizia Valenti, (commissario del Libero Consorzio dei Comuni di Ragusa), Peppe Cassì (Sindaco di Ragusa), Sonia Iacono, (segretaria provinciale di Assostampa Ragusa).  A seguire, introdurrà i lavori Roberto Ginex, presidente dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani (INPGI), con un intervento dedicato a “La nuova INPGI, tra freelance e Co.Co.Co anche nelle TV private”, un importante intervento su una questione diventata ormai centrale nell’esercizio della professione giornalistica.  Dopo l’introduzione di Roberto Ginex, seguiranno alcune relazioni per rievocare,, sia a livello storico che deontologico il lavoro nel campo della comunicazione portato avanti da ben 50 anni da Teleiblea. Durante la mattinata Antonio Recca, fondatore di Teleiblea, farà un intervento su “La storia di Teleiblea: modello della crescita del giornalismo libero e democratico”. Seguirà il prof. Salvo Adorno, docente di Storia Contemporanea all’Università di Catania, con “Radio e TV libere, specchio dei vulcanici anni ’70”. L’aspetto sociologico del fenomeno sarà affrontato da Francesco Pira, professore di Sociologia della Comunicazione presso l’Università di Messina, che affronterà il tema: “Quando la TV: la rivoluzione di un media che ha cambiato la società”. La parte del seminario dedicata alla professione sarà aperta da  Katia Scapellato, Consigliera dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, che relazionerà su “L’esperienza delle giornaliste nelle radio e TV siciliane”. Infine gli ultimi tre interventi si concentreranno sul ruolo delle TV libere a partire dai loro protagonisti. Sarà Concetto Mannisi, vicesegretario regionale di Assostampa Sicilia, che illustrerà “I giornalisti delle TV libere, tra diritti conquistati e battaglie perdute”. Poi sarà Ignazio Panzica, Consigliere regionale di Assostampa, a chiarire “Il valore politico e professionale delle TV libere”. A chiudere le relazioni sarà proprio Mario Papa, attuale Direttore di Teleiblea, con “Quale futuro per le TV siciliane”. I lavori saranno conclusi da Domenico Affinito, Segretario vicario della FNSI e responsabile del Dipartimento Emittenza Locale. A coordinare e moderare l’incontro sarà Giuseppe Cascio, Presidente di AGIRT. Questo appuntamento rappresenta non solo l’occasione per celebrare i 50 anni di Teleiblea, ma anche un momento di confronto sulla trasformazione dei media, sul ruolo del giornalismo locale e sulle sfide poste dai nuovi mezzi di comunicazione.


Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla…

Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla…

Diceva Bufalino: “Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla… ci vuole una certa
qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte
inutili, le persiane sigillate su uno sguardo nero che spia”. Uno scenario già di per sé
incantevole quest’anno reso ancora più magico dalle straordinarie luminarie natalizie
che stanno contribuendo sin da questi giorni ad attirare l’attenzione di chi si trova
catapultato in una sorta di mondo fatato. Il Ccn Antica Ibla è partner del Comune di
Ragusa che ha impreziosito la città antica con una serie di mirabolanti suggestioni:
basta fare un giro in piazza Duomo o immergersi nell’atmosfera ovattata del Giardino
ibleo o, ancora, percorrere le viuzze rese suggestive dai palazzi barocchi per rendersi
conto che il Natale 2024 assume una dimensione speciale, come forse mai prima
d’ora era accaduto in precedenza. Luci, mercatini, Christmas village con Babbo
Natale e i suoi elfi, musica, esperienze per grandi e piccini, concerti, spettacoli e la
via dei presepi. Non manca proprio niente. “Quest’anno Ibla – sottolinea il presidente
del Ccn Antica Ibla, Daniele La Rosa – ha indossato il vestito buono, quello della
festa. Devo ringraziare tutti i soci che si sono mossi con un unico intento e,
dialogando con il Comune, siamo riusciti a pianificare delle iniziative molto
interessanti, inserite in un calendario che va dal 7 dicembre al 6 gennaio e che sarà
illustrato lunedì mattina a palazzo dell’Aquila con il sindaco che ringraziamo per
avere ascoltato i nostri consigli. In effetti i primi riscontri che stiamo registrando sono
interessanti e invitiamo tutti a venirci a trovare, a trascorrere queste serate di fine
novembre e di dicembre assieme a noi. Ne vedremo davvero delle belle e sono sicuro
che chi scoprirà dal vivo le decorazioni che sono state installate non potrà che
rimanere estasiato. Stare a Ibla in questo periodo diventa un’emozione per sempre”.


Il pane a pasta dura degli Iblei

Il pane a pasta dura degli Iblei

Prosegue il percorso per il riconoscimento della denominazione di origine protetta per
il pane a pasta dura degli Iblei. L’assessore Giorgio Massari che segue direttamente il
percorso ha promosso tre atti deliberativi fondamentali adottati dalla giunta: l’atto
d’indirizzo per il perseguimento del marchio Dop per il pane a pasta dura, la
determina per la creazione del comitato organizzatore indicando come coordinatore il
dott. Riccardo Roccella e del comitato tecnico scientifico coordinato dal dott.
Giuseppe Cicero e, infine, la definizione di un protocollo d’intesa tra il Comune di
Ragusa nel ruolo di comune capofila con tutti i comuni della provincia di Ragusa per
condividere il progetto che non può essere solo comunale, ma deve coinvolgere tutti i
territori nei quali si registrano le stesse caratteristiche di grani, farina, lieviti, modalità
di impasto e produzione.
Questo percorso ha trovato un momento di avvio, lunedì 18 novembre, al Centro
Direzionale della zona artigianale presso l'Assessorato allo Sviluppo Economico, con
l’insediamento del Gruppo di lavoro tecnico-scientifico per la certificazione DOP.
Quanto auspicato nel convegno promosso dai club service della città di Ragusa sulla
certificazione DOP del Pane a Pasta Dura, tenutosi presso l’Auditorium della Camera
di Commercio di Ragusa il 31 maggio scorso, ha trovato una prima significativa
risposta.
Il comitato tecnico scientifico, coordinato dal dott. Giuseppe Cicero è un gruppo di
lavoro multidisciplinare, costituito da professionisti del settore, ricercatori, docenti
universitari, scelti in quanto esperti nelle discipline attinenti la materia. Nello
specifico a comporlo sono: Giuseppe Cicero (Agronomo, Coordinatore del Gruppo di
lavoro tecnico-scientifico); Sebastiano Blangiforti (Stazione Sperimentale di
Granicoltura per La Sicilia); Paolo Guarnaccia (docente del Dipartimento di
Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania; Slow Food Italia,
Condotta di Ragusa); Orazio Sortino (docente in quiescenza del Dipartimento di

Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania); Umberto
Anastasi (docente del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente -
sezione Agronomia e coltivazioni erbacee dell’Università di Catania); Alfio Spina
(Dirigente di ricerca, Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l';Analisi
dell'Economia Agraria “CREA” - Centro di Ricerca Cerealicoltura e Colture
Industriali, Laboratorio di Acireale); Giuseppe Russo (Biologo - PhD Alimentazione
e nutrizione umana, Dirigente di Ricerca, Consorzio di Ricerca “Gian Pietro
Ballatore” di Palermo).
I suddetti componenti, alla presenza dell’assessore Giorgio Massari, si sono incontrati
per dare inizio alle procedure che individueranno le azioni da porre in essere, i vari
elementi di ricerca su cui si baserà e si caratterizzerà il disciplinare, la classificazione
e le caratteristiche di questo prodotto di eccellenza che identifica una tradizione
storica del territorio dell’area iblea. Da tutti è stata ribadita la convinzione che il pane
a pasta dura degli iblei si offre come un pane con caratteristiche uniche ed originali
che può non solo rinnovare l’interesse dei consumatori locali per questo prodotto, ma
potrà affermarsi come un pane interessante per mercati molto più ampi.


Codice della strada: Una stangata per pochi, se .....

Codice della strada: Una stangata per pochi, se .....

 L’inasprimento delle sanzioni previsto dal nuovo Codice della strada rischia di trasformarsi in una stangata per pochi, se non sarà accompagnato da un reale incremento dei controlli lungo le strade. Lo afferma il Francesco Tanasi Segretario Nazionale Codacons, commentando le novità su cui il Senato ha dato ieri il via libera definitivo.

“Il giro di vite contro l’uso dei cellulari alla guida, la guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti, e i provvedimenti in tema di monopattini rappresentano nell’insieme misure positive ma che rischiano di non produrre gli effetti sperati sul fronte della sicurezza stradale – spiega Tanasi – Questo perché qualsiasi nuova regola o inasprimento delle sanzioni verso i trasgressori resta lettera morta se sulle strade i controlli scarseggiano: basti pensare che secondo gli ultimi dati Istat nel primo semestre del 2024, rispetto allo stesso periodo del 2023, si registra in Italia un aumento del +0,9% del numero di incidenti stradali con lesioni a persone e dei feriti (+0,5%), mentre le vittime sulle strade salgono addirittura del +4%, con punte del +7,9% proprio sulle strade urbane, quelle che necessiterebbero di maggiore vigilanza”.

Sugli automobilisti italiani, oltre alle nuove sanzioni previste dalla riforma del Codice, incombe anche l’aggiornamento biennale degli importi delle multe, con la proroga decisa dal governo nel 2020 che scadrà a fine 2024 – ricorda il Codacons.

In caso di aggiornamento delle sanzioni basato solo sugli ultimi due anni, così come previsto dall’art. 195 del Codice della strada, l’incremento medio delle multe che scatterà dall’1 gennaio 2025 si attesterà attorno al +6%, con effetti compresi tra +3 euro e +51 euro a multa se si considerano solo le violazioni più frequenti - calcola il Codacons – Del tutto improbabile che il governo opti per un aggiornamento quadriennale delle sanzioni (2020-2024) poiché lo stesso equivarrebbe ad un maxi-rincaro degli importi del +17,6%.

Ma il Codacons solleva anche altre due questioni: nel caso in cui la stretta imposta dal nuovo Codice della strada entrasse in vigore entro l’anno, gli importi delle nuove sanzioni subirebbero aumenti già dal prossimo gennaio come effetto del possibile aggiornamento biennale delle multe? E perché il governo, se da un lato introduce una stretta in tema di sicurezza stradale, dall’altro dimentica di varare l’Osservatorio sulle multe stradali (in capo al Mit) introdotto dal decreto legge P.a. bis del 2023 e che sarebbe dovuto entrare in funzione entro novembre 2023, con il compito di realizzare una relazione annuale “contenente in particolare i dati relativi agli incidenti stradali e alla regolarità e trasparenza nell’utilizzo dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie e nell’uso dei dispositivi elettronici di controllo della velocità”?


Tg del 18 settembre

Tg del 18 settembre

Nell'Indice: La guerra in medio oriente, Oltre 600 milioni per la sanità siciliana. Il piano territoriale regionale. Intervista. La politica a Palazzo dei Normanni. Sostiene Pe..ppe Lizzio. Il castello, l'acqua ed il turismo come sempre in ritardo. Vienn Cammarota a piedi da Venezia Pechino. Interviste per la Passalacqua.


Forum per la difesa e la promozione della sanità pubblica

Forum per la difesa e la promozione della sanità pubblica

Si è costituito nella sede della CGIL di Ragusa il Forum per la difesa e la promozione della sanità pubblica nel
territorio ibleo. Il Forum è il frutto di un'assemblea territoriale di associazioni e movimenti che riunendosi
ha discusso delle criticità sempre crescenti del sistema sanitario pubblico ormai quasi al collasso per le
lunghe liste d''attesa che cittadine e cittadini devono attendere per visite specialistiche ed esami diagnosti
compresi quelli urgenti.
“Da anni assistiamo, dichiara Peppe Scifo, segretario nazionale della CGIL di Ragusa, alla riduzione della
capacità del sistema sanitario pubblico di dare risposte adeguate alle esigenze di salute della cittadinanza
nel nostro territorio.
Il Forum nasce per creare un fronte comune e unitario tra le diverse realtà che nell'ultimo periodo hanno
promosso iniziative a difesa della Sanità pubblica con l'obiettivo di mettere in campo un percorso di attività
e iniziative per una vertenza sociale sui alcune questioni fondamentali che riguardano il diritto
costituzionale alla salute; il rapporto tra sistema sanitario pubblico e privato, è affrontare in particolar
modo il nodo delle convenzioni sulle quali si riversano ingenti risorse economiche che contribuiscono in
maniera determinante ad indebolire le strutture pubbliche a vantaggio del profitto dei privati. Altro punto
importante di questa vertenza riguarda il tema delle attività di libera professione svolta all'interno delle
strutture pubbliche dove spesso si determina un conflitto tra il diritto dell'utenza alle prestazioni pubbliche
e l';interesse di chi esegue a pagamento le visite e i servizi di cura.
Per questo abbiamo pensato di mettere in piedi incidendo la prima manifestazione che si terrà il prossimo
23 marzo a Ragusa, per dire no a questo processo generale di arretramento sul piano dei diritti
fondamentali ed universali sanciti dalla Costituzione Italiana.”
Sono state inoltre messe in risalto alcune criticità relative all'accoglienza dentro gli ospedali e le strutture
sanitarie pubbliche dove l'utenza spesso non trova un’ adeguata e dignitosa accoglienza, per mancanza di
posti a sedere e spazi idonei.
Si è discusso inoltre della carenza sempre più crescente dei medici di base in questa provincia, dove alcuni
pensionamenti, come è già avvenuto a Scicli da mesi, qualche migliaio di persone non hanno un medico di
famiglia, nonostante la fine carriera è un fatto per niente imprevedibile e l'Asp non ha provveduto in tempo
a prevenire questo disagio.
Tutte le criticità e le carenze di questo sistema sanitario pubblico sono il frutto di scelte politiche che da
anni si susseguono più o meno nella stessa direzione del definanziamento della sanità pubblica.
In ultimo le scelte di questo governo confermano questo indirizzo a partire dall';emanazione dell'ultima
legge finanziaria, e infatti i risultati sono ormai evidenti sulla pelle di milioni di cittadine e cittadini.
“La spesa delle famiglie per visite mediche ed esami presso le strutture private, commenta ancora Peppe
Scifo, è aumentata a dismisura negli ultimi anni, ed è indicativo che nel nostro territorio aumentano gli  investimenti privati per strutture sanitarie che eseguono prestazioni a pagamento e in convezione. Per questo motivo va organizzata una battaglia che guardi al breve e medio periodo per mettere in discussione scelte e pratiche di governo della sanità pubblica locale, che ormai sembrano consolidate e irremovibili come il finanziare di strutture private in convenzione anziché investire le risorse per rafforzare il sistema pubblico con assunzioni di personale e acquisto di strumentazione.”
L’assemblea ha infine affrontato il problema della sanità pubblica in relazione al progetto di Autonomia
Differenziata che in prospettiva non può che determinare un ulteriore peggioramento della condizione
della sanità soprattutto nel sud.
“Per questo va ancora di più contrastato l'iter di attuazione di questo progetto, dichiara Peppe Scifo, già
approvato in Parlamento, perché segnerà definitivamente il divario tra nord e sud senza possibilità di
accorciare in nessun modo questo divario storico. Con l'Autonomia Differenziata il sud e la Sicilia
rimarranno indietro perchè avranno sempre meno risorse economiche da parte dello Stato centrale per far
fronte attraverso la spesa pubblica alle necessità di una popolazione sempre più esposta all'impoverimento
crescente con il conseguente aumento delle diseguaglianze. E questo vale per la sanità ma anche per
l'istruzione, il welfare pubblico e le infrastrutture materiali e immateriali.”


Controlli sul grano estero al porto di Pozzallo

Controlli sul grano estero al porto di Pozzallo

Nuovi controlli del Corpo forestale della Regione Siciliana sul grano destinato alla commercializzazione e al consumo in Sicilia. Gli agenti del Nucleo operativo regionale agroalimentare Sicilia (Noras), in tre diversi interventi congiunti con il Servizio fitosanitario dell'assessorato regionale dell'Agricoltura, nel mese di febbraio hanno prelevato campioni dai carichi di grano giunti a bordo di navi attraccate nel porto di Pozzallo, nel Ragusano, per sottoporli ad analisi di laboratorio. I controlli sono stati disposti dagli assessorati regionali dell'Agricoltura e del Territorio e ambiente.
Il primo e il 23 febbraio scorsi sono stati effettuati dei prelievi da un carico di tremila tonnellate di grano tenero croato; ieri, 26 febbraio, altri prelievi hanno riguardato campioni di un carico di 27 mila tonnellate di grano duro e di tremila tonnellate di grano tenero originari dello stato canadese del Quebec. Stamattina tutti i campioni prelevati sono stati consegnati all'Istituto zooprofilattico sperimentale di Palermo per essere esaminati. Entro una settimana si conosceranno gli esiti delle analisi multiresiduali per verificare l'eventuale presenza di glifosato, pesticidi, erbicidi, metalli pesanti e tossine in quantitativi superiori ai limiti di legge.
«Voglio ringraziare gli uomini del Corpo forestale che hanno prelevato campioni di grano proveniente dall’estero. La Regione - dice l'assessore regionale all'Agricoltura, Luca Sammartino - c’è e vigila con attenzione sulla qualità di questo grano per tutelare i nostri produttori dalla concorrenza sleale e la salute dei consumatori messa a repentaglio da prodotti di scarsa qualità».

«Si tratta di una questione delicata che ha risvolti sanitari oltre che economici. Per questo - sottolinea l'assessore regionale al Territorio e ambiente, Elena Pagana - il mio assessorato, di concerto con l'assessorato dell'Agricoltura, ha predisposto questi controlli che abbiamo intenzione di ripetere con regolarità. Ringrazio il personale del Noras del Corpo forestale per l'attento lavoro svolto. Useremo tutti mezzi che abbiamo a disposizione per difendere la nostra agricoltura dalla concorrenza sleale e per proteggere i siciliani da prodotti che potrebbero essere insalubri perché coltivati in Paesi dove ci sono scarsi controlli fitosanitari. Il governo della Regione manterrà una vigilanza costante affinché la Sicilia non subisca una colonizzazione selvaggia in materia di cibo che danneggia la nostra salute e la nostra economia».

Lo scorso anno sono stati otto i controlli effettuati dal Noras sui carichi di grano estero giunti in Sicilia. Le analisi dei campioni svolte da laboratori accreditati dall'Ispettorato centrale tutela della qualità e repressione frodi (Icqrf) del ministero dell'Agricoltura hanno verificato la loro conformità ai valori di legge.