Ex fornace Penna, Orazio Ragusa: “dopo il sequestro del sito, l’unico modo per tutelarlo è che il Comune lo acquisisca nel proprio patrimonio”
Continua a tenere banco il caso dell’Ex Fornace Penna, un residuato di archeologia industriale da molti considerato bene da tutelare; fra questi, anche l’onorevole Orazio Ragusa, il quale vede nell’acquisizione da parte del comune di Scicli l’unica strategia possibile per salvare il sito.
Il recente sequestro del sito ha spinto il deputato regionale alla seguente dichiarazione: “ora che l’ex fornace Penna è stata posta sotto sequestro, non si deve correre il rischio già prima esistente. Cioè che nessuno si occupi del recupero del sito di archeologia industriale che sorge sulla scogliera del Pisciotto. Piuttosto, il provvedimento della magistratura deve spingere il Comune di Scicli ad attivare tutte le procedure necessarie per cercare di acquisirlo al proprio patrimonio, intercettando i fondi del Patto per la Sicilia, ora che siamo in prossimità della pubblicazione dei relativi bandi, per ottenere le risorse necessarie alla salvaguardia”.
Continua il deputato Ars: “se prima, e in più di una occasione ci si rivolgeva sempre alla proprietà per chiedere la messa in sicurezza, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti, a maggior ragione adesso che il sito è sotto sequestro sembra improbabile che si possa agire nella maniera più efficace per garantirne la tutela. Proprio per evitare che la situazione, per quanto concerne il degrado, possa ulteriormente peggiorare, è opportuno che si configuri un percorso che, con l’attenzione dei tecnici e del Comune, su input della commissione straordinaria, individui quali le tappe ideali per cercare di eliminare le anomalie esistenti e, soprattutto, per trovare le risorse economiche che garantiscano il recupero necessario alla Fornace. E questo potrà accadere soltanto se l’ex fornace sarà acquisita al patrimonio comunale. Ripetiamo da trent’anni le stesse cose. Ma non ci sono dubbi sul fatto che con la nuova programmazione comunitaria, e soprattutto con le risorse del Patto per la Sicilia, si potrebbero aprire numerose opportunità. Sarà fondamentale intervenire adesso, fare in modo che si trovi la soluzione ideale a un disagio che tutti conosciamo. E questo può accadere soltanto se si pianificherà con la dovuta attenzione un progetto che potrà anche ottenere, dipende dalla bontà dell’elaborato, fondi consistenti. È questa, secondo me, l’unica strada per tutelare la fornace da un destino che, altrimenti, sembra irrimediabilmente segnato. È necessario capire se ed in che modo si può intervenire nel contesto di tale ambito, arrivando a tracciare una strada che potrebbe sembrare tutta in salita ma che, a lungo termine, è destinata a riservare soddisfazioni notevoli”.