Stasera, ore 18,30, presentazione di “Le donne di Peter” al Cineteatro S. Caterina di Rosolini.
Serata culturale al Cineteatro S. Caterina di Rosolini (via Sipione), per la presentazione di “Le donne di Peter”, il nuovo libro di Ignazia Iemmolo Portelli: coordinata da Corrado Calvo, con gli interventi di Domenico Pisana e dell’autrice, letture di Santina Borgese e Salvatore Raimondo e le musiche del duo “Modis (Fabiola Caruso e Lino Gatto). L’attenta, appassionata ricerca filologica di storie, tradizioni, modi di essere e vivere ad evidente, forte, voluto (?) “rischio oblio” (oppure, peggio, a rischio distorsione e svilimento del ricordo a semplice bozzetto) portata avanti nel corso degli anni da Ignazia Iemmolo Portelli, è sfociata in lavori ormai, a ragione, considerati dagli addetti ai lavori veri classici ed autorevoli fonti di consultazione. Ma la sentita, affettuosa partecipazione verso quei tanti “una volta era così”, le ha anche evitato la non di rado fredda acribia dello studioso (e la conseguente limitazione nel potenziale di richiamo), consentendole la continua crescita del “parco” dei lettori, legati all’autrice da un filo sempre più spesso e caldo ad ogni nuova opera. Con “Le donne di Peter” Ignazia affronta un viaggio in un territorio nuovo quanto diverso, che inizia col guado del fiume dell’invenzione pura, border line dello sterminato reame del racconto-romanzo. Non viaggia da sola, perché la accompagnano le attese e la curiosità dei lettori, e non viaggia “leggera”, perché si porta appresso il bagaglio dei sentimenti e (perché no?) delle scelte di vita fatte: però dalla frontiera in avanti affida (non scarica!) lettori e bagagli a Peter, gli consegna una busta, le chiavi delle tante valigie, lo saluta e gli dà appuntamento all’arrivo. Ovviamente Ignazia, che ha già studiato con cura per anni il percorso, ha ben chiaro in mente l’itinerario migliore e, soprattutto, non ha dubbi sulla meta da raggiungere: però in lei il senso innato del rispetto è più forte perfino della fantasia. Di conseguenza la busta contiene soltanto dei suggerimenti, non imposizioni. Sarà quindi Peter a decidere la rotta da seguire, le persone con cui condividere parte della strada (oppure tutta), le esperienze da affrontare o da evitare, i sogni e le disillusioni, il male da fare, il dolore da superare: esattamente come accade per ognuno di noi. Per questo sentiamo il suo viaggio, nonostante l’apparente improbabilità rispetto al comune vissuto quotidiano, così “possibile”, per questo ci sembra così “normale” volerci far trovare insieme con l’autrice ad accoglierlo al traguardo dell’ultima pagina. Racconto lungo o romanzo breve che sia (ma non ha alcuna importanza) “Le donne di Peter” si propone al lettore con una scrittura delicata e sensibile, ben equilibrata nel miscelare storie, atmosfere, inventiva e realtà in un raffinato cocktail che ha nel piacere di leggere l’unico, gradevolissimo, “effetto collaterale”.