Crocetta: il Commissario va abolito. Interviene il ministro D’Alia

Crocetta come Lombardo. L’attuale presidente della Regione Siciliana, dopo che il Commissario di Stato ha bocciato 33 dei 50 articoli della finanziaria, rispolvera un vecchio cavallo di battaglia del suo predecessore, il Commissario di Stato va abolito. Crocetta non si spiega come prima del suo operato fosse tutto legittimo e costituzionale ed ora, invece, tutto è illegittimo. “In Sicilia è in atto – dichiara il presidente Crocetta – un attentato all’ordine sociale da parte dello Stato”. “Risparmiare 2 milardi e mezzo in due anni è un atto anticostituzionale – continua il presidente – mentre erano perfettamente costituzionali le super consulenze o gli altissimi stipendi dei dirigenti pubblici, perché il Commissario non è mai intervenuto? Si è assunto personale nelle partecipate – continua Crocetta – si sono allargate le maglie del precariato assumendo nuovi lavoratori. Si consentiva, in passato, una tabella H che da 50, 60 milioni, tabella adesso è azzerata”, ecco perché il Commissario va abolito.

A rispondergli, tra gli altri, è l’onorevole di Forza Italia, Marco Falcone, secondo il quale ci sono gli estremi per una sua rimozione. “Con questo grave comportamento – dichiara Falcone – Crocetta ha anche dimostrato di ignorare che le gravi e persistenti violazioni di legge, come l’infrazione dell’ art. 31 (in materia di ordine pubblico) dello Statuto siciliano può dare origine, ai sensi del V comma dell’art. 8 dello stesso, alla procedura di rimozione dalla carica di Governatore. Dopo aver fatto una Finanziaria pasticciata e inconcludente – conclude l’onorevole – bocciata anticipatamente e unanimamente da tutte le parti sociali e le categorie datoriali, il Governatore Crocetta, nel tentativo di occultare la sua incompetenza, nel suo intervento d’Aula e nelle dichiarazioni rilasciate ai giornalisti, ha perpetrato un tentativo maldestro di sobillare la popolazione contro chi ha il dovere, in ragione di un ruolo istituzionale, di verificare la legittimità costituzionale dell’attività legislativa del Parlamento siciliano”.

Nel frattempo a placare gli animi interviene anche il ministro della Pubblica Amministrazione, Giampiero D’alia, “il Commissario è un organo di garanzia. Bisogna esaminare con serenità e senza polemiche le decisioni assunte dal Commissario dello Stato. Siamo disponibili – ha aggiunto D’Alia – a convocare un tavolo tecnico anche a Roma con Crocetta e il ministero dell’Economia, per vedere come intervenire su alcuni settori che hanno una loro complessità dal punto di vista sociale e su cui è necessario che ci siano le risorse per sostenere alcune attività regionali”.

di Redazione26 Gen 2014 11:01
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