Trasporto urbano anno zero!

Trasporto urbano anno zero!

Calabrese gira il coltello nella piaga. Noi in questa città non abbiamo neanche idea di cosa è il sevizio pubblico urbano. Sarà colpa dell'Ast o dell'amministrazione o anche degli abitanti iblei che il pullman lo considerano poco edificante. La foto fa riferimento ad una classifica sull'ecositema urbano e quindi l'uso dei mezzi pubblici nelle 104 province. Buoni penultimi ! Era 2019 ma da allora non è cambiato molto. E oggi appunto il consigliere Calabrese dichiara.

“Il Partito Democratico della città di Ragusa ha ricevuto in questi giorni diverse lamentele da parte dei cittadini che hanno segnalato inefficienze del servizio di trasporto pubblico urbano. All’amministrazione Cassì chiediamo di conoscere il contenuto del Piano di trasporto pubblico che il Comune di Ragusa paga al gestore”. Lo dichiara Peppe Calabrese, consigliere comunale e segretario cittadino del Partito Democratico, che oggi è intervenuto durante la seduta del civico consesso per denunciare la problematica.
“C’è stato un tempo in cui per l’area urbana di Ragusa giravano diversi autobus - ha detto Calabrese - ma da anni ormai non è più così: risulta che è in servizio un solo autobus che circola per tutta la città cercando di coprire le fermate una volta ogni paio d’ore e due mezzi che fanno la spola tra Ragusa e Ibla. Poi, proprio in questi giorni in cui è iniziato il nuovo anno scolastico, risulta che diversi studenti non sono riusciti a raggiungere il proprio istituto in orario a causa dei disservizi. Ho già fatto richiesta di accesso agli atti per comprendere quanto costa il servizio alle casse del Comune, quanti mezzi dovrebbero essere in servizio e come è possibile che l’amministrazione non sia ancora intervenuta per impedire che questi problemi si verifichino”.
“La nostra città non merita tutto questo - ha concluso sull’argomento Calabrese - ed assurdo che debbano essere i consiglieri comunali a segnalare problemi di questo tipo sperando che l’amministrazione, al suo secondo mandato, intervenga”


Tg del 13 settembre 2023

Tg del 13 settembre 2023

Nell'Indice: Il dramma dei migranti e la tragedia in Libia. La nuova DC a congresso intervista Totò Cuffaro. Il disegno di legge sui consiglieri supplenti. Intervista Fabrizio Ilardo. L'attività del ConsIglio. Intervista a Catia Pasta assessore all'istruzione. Calabrese e il trasporto urbano. La CNA e i cavatelli. Ibla contest. Calici di Cabrera


Prevenzione primo impegno!

Prevenzione primo impegno!

Dopo quello che è accaduto in Libia registriamo una dichiarazione del geologo Antonello Fiore, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale secondo il quale : La prevenzione va fatta anche con la pianificazione adeguata agli scenari climatici attuali – ha dichiarato  e dobbiamo avere anche il coraggio di trasferire le aree urbanizzate e le infrastrutture che non possono essere messe in sicurezza. Il dramma che ha vissuto la Libia orientale, migliaia di morti e dispersi, è stato aggravato dal crollo di due dighe. Le grandi infrastrutture, costruite decenni fa, sono fortemente soggette al rischio climatico e per questo vanno adeguati gli scenari di rischio e implementato. Il disastro idrogeologico che ha colpito la zona di Derna in Libia è l’ennesima dimostrazione della vulnerabilità dell’area mediterranea nei confronti degli eventi meteorologici estremi.
Insomma il tema è molto interessante ma noi restiamo insensibili a parte il lamentarsi dopi gli eventi. In pratica dovremmo fare dei controlli accurati a tutte le strutture che hanno una certa età e capire dove e come  intervenire. La prevenzione con la manutenzione sono sicurezza per tutti noi ma anche investimenti e lavoro. I prossimi bilanci cittadini dovrebbero avere anche questo obiettivo e metterei da parte le metropolitane che non servono e forse anche un po' di piste ciclabili utilizzate ben poco ( guardate la pista che va da Marina a Plaia Grande.: uno sforzo inutile e poco utilizzato se non in alcune ore del giorno in estate ed abbiamo ridotto le carreggiate creando anche pericolosi svincoli) e passare a fare analisi precise per contrastare incendi, alluvioni e forse anche terremoti. Ma nessuno sta a sentire. Per vostra informazione riporto  le dichiarazioni di esperti a livello nazionale:
In un contesto generalizzato di cambiamento climatico e di consumo di suolo non regolato, le catastrofi di questo tipo sono purtroppo inevitabili. È necessario fare prevenzione in tempo di “pace” mettendo in campo le migliori tecnologie per il monitoraggio del territorio e la sicurezza delle infrastrutture critiche”. Lo ha dichiarato il Prof. Nicola Casagli, Presidente Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS. L’evento che ha colpito la Cirenaica presenta caratteristiche pluviometriche eccezionali.“Il catastrofico evento alluvionale che ha distrutto alcune aree della Cirenaica presenta caratteristiche pluviometriche davvero eccezionali, essendo caduti in alcune aree comprese tra Derna ed Al Beyda – oltre 430 mm di pioggia in circa 24 ore. Se si considera che la precipitazione media annuale relativa al CLINo 1981-2010 assomma a circa 360 mm sulla costa e 550 mm sull’altopiano, si deduce che le precipitazioni hanno assunto carattere di assoluta eccezionalità. A provocare tali eventi estremi  - ha affermato Massimiliano Fazzini, Coordinatore del Team sul Rischio Climatico della Società Italiana di Geologia Ambientale - è stato un ciclone mediterraneo che, dopo avere interessato i Balcani meridionali si è diretto verso il Mediterraneo meridionale, dove ha attinto ulteriore energia dal mare ancora molto caldo – circa 27.5°C in superficie – e si è trasformato in tempesta subtropicale e, con oggi probabilità, in prossimità delle coste libiche e seppur brevemente, in Medicane, assumendo una classica connotazione termodinamica a “cuore caldo, con venti che sulla costa di Bengasi avrebbero sfiorato i 100 nodi. La tendenza ad un aumento della frequenza di tali conformazioni di pressione che per molti aspetti assomigliano ai cicloni tropicali sembrerebbe evidentemente dipendere dal deciso riscaldamento del “Mare Nostrum”, nel quale la SST è aumentata di circa 0,7°C negli ultimi 50 anni. Dunque è altresì lecito addebitare una maggiore probabilità di accadimento di tali ciclo genesi alla crisi climatica in atto anche se la statistica ancora non ce  lo permette. La conseguenza è un aumento esponenziale del rischio climatico s.l. ed in particolare di quello idrologico ed idrogeologico oltre che di storm surge; condizioni particolarmente rischiose in periodi di stagionalità turistica. Occorre affrontare un processo di adattamento piu rapido ed efficace possibile; sia di tipo “soft, sia di tipo hard con interventi di mitigazione del rischio anche imponenti, nel pieno rispetto di un ambiente tanto incantevole quanto fragile”. “Quello che è accaduto sulle coste meridionali del Mar Mediterraneo, è accaduto lo scorso anno nelle Marche e a Ischia; la scorsa primavera ancora in Emilia Romagna e negli anni precedenti in Piemonte, Liguria, Sardegna, Sicilia, Puglia. Ogni evento successivo che colpisce un territorio circoscritto e diverso, fa dimenticare il dramma della popolazione e i danni al sistema produttivo causati dal dissesto geo-idrologico precedente. Con gli eventi climatici estremi che generano sempre più frequenti devastanti alluvioni e frane abbiamo la possibilità e il dovere di potenziare la previsione per contenere gli effetti con la realizzare le opere di prevenzione e il monitoraggio per individuare le priorità di intervento.


Caso difficile in comune: risolto!!!

Caso difficile in comune: risolto!!!

C'erano tante cose da fare e  la commissione si impegna in alcune novità che sembrano fatte a posta per certe  situazioni difficili nei comuni dove gli assessori non si sentono di lasciare il posto in consiglio. Sarà mancanza di fiducia ma l'eletto in consiglio sa quanto è stato difficile ottenere tale risultato e non si fa scrupolo a restare attaccato alla poltrona. Ma ci pensano subito all'Ars risolvendo casi spinosi come a Ragusa. La notizia arriva da due componenti in quota Fratelli d’Italia, Giusi Savarino e Marco Intravaia, sottolineando le novità più significative introdotte nel disegno di legge approvato e che ora è atteso dall’esame della commissione Bilancio e, successivamente, dell’Aula. Abbiamo fortemente voluto e ottenuto l’istituzione della figura del consigliere comunale supplente – sottolinea Savarino -. Quando un consigliere sarà nominato assessore, infatti, non manterrà più il doppio incarico ma sarà sospeso dalla carica. Gli subentrerà in consiglio comunale, appunto come supplente, il primo dei non eletti e per tutta la durata del suo incarico in Giunta”. Intravaia sottolinea: “Mi ritengo da sempre molto vicino agli amministratori locali, per esserlo stato in passato e continuando ad esserlo anche ora. Sono orgoglioso di avere dato il mio contributo migliorativo su aspetti concreti come i permessi e le licenze che consentono agli amministratori locali di lavorare meglio e garantire una maggiore presenza sul territorio, la composizione del collegio dei revisori, recependo la normativa nazionale, e tanti altri aspetti che miglioreranno la vita degli enti locali”


Chi è causa del suo mal.....

Chi è causa del suo mal.....

Un famoso ed antico proverbio recita proprio così concludendo che il colpevole deve piangere se stesso. E noi, cittadini italiani tutti, dobbiamo recitare il mea culpa perchè abbiamo permesso alla Ryanair di conquistare l'intero mercato aereo  e dettare legge sui comportamenti dei vari enti preposti. La Ryanair è un colosso mondiale ma non può permettersi di calpestare le regole dell'educazione e della correttezza verso i propri clienti. Purtroppo quando distribuiva lo zuccherino dei voli a pochi spiccioli  tutti noi eravamo deliziati da tale eccezionale novità. Il sottoscritto ha gridato ai 4 venti che non si poteva pensare che per andare da Catania a Parigi potessero bastare 9 euro. Avevo già previsto come sarebbe andata a finire preannunciando il fallimento di tutte le compagnie di bandiera stritolate dal rullo dei 9 euro. A poco a poco ci si è accorti a che tipo di organizzazione  ci siamo consegnati. Ora Lo Stato cerca di mettere un freno dettando qualche regola per garantire tutti e non solo quelli che hanno tempo da perdere e smanettano sul web. La Ryanair ribatte e addirittura offende tutti tacciandoci di incompetenza.   Alla sfacciataggine della Ryanair risponde Federconsumatori

Le parole pronunciate in conferenza stampa dal CEO di Ryanair, Michael O’Leary, e dal
Country Manager per l'Italia, Mauro Bolla, sono gravissime e confermano quanto
Federconsumatori nazionale e Federconsumatori Sicilia afferma da tempo: c'è qualcosa
che non va nell''algoritmo di prenotazione delle compagnie aeree.
E non stiamo parlando delle presunte discriminazioni tra chi ha una marca di smartphone
e chi ne ha un'altra, ma del funzionamento di base dell'algoritmo stesso, che sembra
uscito da un libro di economia di inizio 1800.
O’Leary, infatti, lo ha detto chiaramente: 'Non abbiamo altro algoritmo che questo: se il
volo si riempie, diminuisci i posti economici, se il volo non si riempie, aumenta i posti
economici
Un principio chiaro e limpido, che applica le regole classiche dell'economia e in particolare
il rapporto tra offerta e domanda nella generazione dei prezzi, senza però calarle nella
realtà dei fatti.
Una realtà che, nel caso della Sicilia, non prevede alcuna concorrenza.
Mentre per andare tra Roma e Milano un consumatore può decidere  tra aereo (scegliendo
tra diverse compagnie), treno e automobile via autostrada, riuscendo comunque a
viaggiare a prezzi ragionevoli in giornata (A/R con aereo e treno, almeno solo andata con
l'auto), per fare lo stesso viaggio da Trapani a Orio al Serio quel consumatore ha solo
l';opzione aereo, e solo con Ryanair.
E'' facile fare i liberisti, quando hai tutto il mercato: in alcune zone d'Italia quello di Ryanair
è un vero e proprio monopolio.
Ma se proprio vogliamo fare gli economisti classici e ultraliberisti, allora O’Leary ci spieghi
quali extra-costi ci sono in Sicilia, solo e soltanto durante le feste comandate, per
giustificare una crescita del prezzo di un volo da 30 euro a 300 euro. Quando va bene.
Ci spieghi, l'ultraliberista O’Leary, se è normale che chi ha ottenuto il diritto di esercitare la
propria attività economica di vettore aereo per una determinata tratta, in base ad una
precisa normativa nazionale ed europea di assegnazione, possa poi minacciare di
abbandonare tale tratta quando non ha più modo di spremere i viaggiatori di quella tratta
fino all'ultima goccia di sangue.
Ci spieghi, poi, come è possibile che una tratta diventi antieconomica se il vettore non può
aumentare il prezzo oltre il 200% della tariffa media di quel volo.
Delle due una: o Ryanair viaggia in perdita per gran parte dell'anno, rifacendosi poi nei
periodi di picco di domanda, oppure guadagna tutto l';anno e straguadagna durante i picchi.
Vorremmo capire, chiudendo il libro di economia di 120 anni fa e aprendo gli occhi, in
quale mondo crede di vivere Michael O’Leary e se crede davvero che i siciliani siano tutti
così ';idioti' da non vedere che la sua azienda li ricatta alla luce del sole ad ogni Pasqua,
Natale e Ferragosto.
Ma vogliamo anche ribadire la proposta che Federconsumatori, sia a livello regionale che
nazionale, ha fatto da tempo e che va ben oltre quanto previsto dal DL Asset: si faccia una
programmazione ad alto livello che risolva il problema alla radice, aumentando l'offerta di
voli mesi prima dei picchi di domanda, e non quando gli aerei sono già saturi per la gioia
degli algoritmi di Ryanair e delle altre compagnie aeree.
I pendolari, gli studenti universitari e gli altri siciliani che tornano a casa per le ferie non
sono l'eccezione, ma la regola. Così come in uno Stato democratico del 2023, e non del
1800, dovrebbe essere la regola che 5 milioni di cittadini abbiano accesso ad una mobilità
dal prezzo ragionevole.


Sopralluogo nelle carceri siciliane

Sopralluogo nelle carceri siciliane

Da tutte le carceri in Italia arriva un accorato appello del personale della polizia penitenziaria che svolge un ruolo delicato e sensibile ma che si trova a fronteggiare situazioni complesse, amplificate dall’esiguità del contingente.  Tra l'altro i numeri li conoscono tutti

Il senatore Salvo Sallemi di Fratelli d’Italia, componente delle commissioni Giustizia e Antimafia, a seguito dello stato di agitazione delle sigle sindacali della polizia penitenziaria dello scorso agosto ha chiesto un confronto nel carcere di Ragusa per ascoltare le richieste del Corpo e per confrontarsi con gli esponenti sindacali. Un incontro, avvenuto nel pomeriggio dell'undici settembre, che il senatore giudica proficuo e che arriva a distanza di qualche mese dalla visita effettuata con il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro proprio nella struttura iblea. “Ho voluto personalmente un confronto con il Corpo, con le sigle sindacali, con il Direttore e il Comandante per trovare insieme soluzioni condivise. La prima emergenza è quella dell’organico: a fronte di 91 unità previste ve ne sono in servizio 69 e ciò espone il personale a turni stressanti e massacranti. Ho preso l’impegno di riferire e trovare soluzioni – prosegue Sallemi – con il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Sotto il profilo dell’edilizia carceraria e del numero di agenti abbiamo trovato una situazione molto complessa ma abbiamo già lavorato con l’indizione di concorsi appositi e un piano per contrastare il sovraffollamento. Sulla situazione iblea sarà mia cura essere pungolo per il territorio, per la struttura e per tutto il Corpo al fine di garantire il personale”.


Soluzione obbligata ma pericolosa

Soluzione obbligata ma pericolosa

E' il primo passo verso una sanità totalmente privata? Sappiamo che oggi, questa dell'affidare ad esterni alcuni servizi medici importanti è una soluzione temporanea ma c'è il rischio che diventi una abitudine. Poi a poco a poco si arriverà al ticket anche per il Pronto Soccorso! Il commissario Russo giustifica la decisione presa  in ragione della cronica carenza di medici anestesisti e al fine di ridurre le liste d’attesa attraverso il recupero dell’attività chirurgica arretrata. E così l'’ASP di Ragusa, con deliberazione n.2050 del 7/09/2023, ha aggiudicato in via definitiva alla società G.A.P. STP arl un servizio per somministrazione, legata all’effettivo fabbisogno, di supporto delle attività medico specialistiche di Anestesia e Rianimazione, da svolgere presso i presidi ospedalieri aziendali, per la durata complessiva di 12 mesi, fino al 31 luglio 2024.
L’iniziativa, resa possibile dal Decreto Legge 34/2023 e preventivamente condivisa con l’Assessorato Regionale alla Salute, si è resa necessaria a seguito delle note difficoltà di reclutamento di medici anestesisti e nonostante le numerose procedure di selezione regolarmente indette da questa Azienda.
“Il recupero delle liste d’attesa - afferma il Commissario straordinario dell’ASP, Fabrizio Russo - passa inevitabilmente da un incremento dell’attività chirurgica operatoria, che richiede uno sforzo commisurato sia in termini di risorse umane che professionali. Purtroppo, come accade in molte realtà sanitarie, anche l’ASP di Ragusa deve far fronte a una carenza non banale di medici. Per questa ragione ci siamo mossi nelle direzioni auspicate dal Governo nazionale e dall’Assessorato regionale alla Salute, prevedendo anche un servizio di supporto “esternalizzato” all’attività di Anestesia e Rianimazione. Questo supporto, unitamente ai convenzionamenti già attivati, fornirà un valido contributo all’Azienda, ai nostri professionisti e ai pazienti, di cui intendiamo salvaguardare quotidianamente il bisogno di salute”

Addio alle province?

Addio alle province?

Bye bye Province. Non se ne parla prima del 2025. La resurrezione del vecchio ente, battaglia cara alla Lega, finisce nel freezer del Parlamento. E la mossa è destinata ad acuire le tensioni tra FdI e il Carroccio. Martedì a Palazzo Madama si è riunita la Commissione Affari costituzionali, che ha rimandato la discussione a data da destinarsi. Purtroppo la politica ad alti livelli non riesce a comprendere le esigenze locali. Le province, certamente a causa di qualche sciagurato esempio, vengono descritte come scialacquatori e stipendifici. In vece non è così soprattutto nelle realtà lontane dal centro. Con la mia esperienza di 40 anni e passa di giornalismo attivo posso dirvi che da quando non ci sono più le province, la nostra area ha perso consapevolezza, compattezza e fiducia. Non ci crederanno i filosofi che gridano all'economia e poi non si preoccupano di quanto fanno spendere al proprio ente per andare al ristorante o in albergo. Non so come si comporteranno a Palermo dove già avevano incardinato la discussione nelle varie commissioni ma di sicuro questa è una sconfitta per le piccole realtà come le nostre. E' però vero che quando ci sono elezioni e posti da assegnare la politica iblea si dimena all'inverosimile cercando alleanze più che improbabili. L'ultima me l'ha detta una delle solite " ucche infierno" del giro che però troppo spesso c'inserta. Dicono appunto le malelingue che ultimamente sia stato Peppe Cassì a chiedere un incontro con Matteo... non Salvini come potrebbe essere abbastanza comprensibile ma con l'altro Matteo cioè Renzi. A fare da  portavoce sembra sia stata Davide Faraone. Se fosse vero, ma ripeto sono i soliti maligni a dirlo, si potrebbero aprire scenari diversi ma non so dirvi quali. Ma tutto si potrebbe disciogliere proprio dopo il no delle province a livello nazionale. Dobbiamo aspettare.


Camionisti ( circa 400.000)cercasi.

Camionisti ( circa 400.000)cercasi.

Non per andare in trattoria come nel format televisivo dello chef Rubio ma proprio per fare questo mestiere. A quanto pare infatti il  sistema del trasporto su gomme è a rischio.  A lanciare l’allarme è il presidente dell’Ami, Marco Piccitto, che negli ultimi mesi ha vissuto in maniera diretta l’esperienza lavorativa nell’importante settore strategico.  “In Italia- dichiara Piccitto- mancano dai 350 ai 400 mila autisti. Una vera e propria emergenza se si considera che è alla base di tutti i settori, sanità compresa. Tutto nel nostro Paese viaggia su gomma: dai prodotti della nostra terra ai farmaci, dall’arredamento all’abbigliamento. In tempo di Covid siamo stati considerati degli eroi, al pari del personale sanitario o di altre categorie che non si sono fermate. Oggi però siamo stati dimenticati e il rischio è che l’intero comparto si blocchi o venga spinto a non rispettare le regole. Fra queste quelle che impongono turni di 9 ore di guida e 9 di pausa. È chiaro che si tratta di una legge che mira solo al benessere degli autisti e alla sicurezza stradale, ma soprattutto per gli autisti siciliani si tratta di una regola difficilissima, se non impossibile, da rispettare. Per prima cosa mancano gli autisti, quindi è molto difficile riuscire ad avere due persone per camion; poi partendo dal profondo Sud, come chi parte da Vittoria, non si riescono ugualmente a rispettare i tempi richiesti. Per raggiungere (ad esempio) Milano partendo da Vittoria, infatti, ci vogliono circa 23 ore. La maggior parte della merce parte verso l’1 o le 2 di notte e ci viene chiesto di raggiungere il mercato di Milano entro le 00:00 del giorno successivo. Capite bene che è impossibile. L’Italia ha una conformazione geografica molto particolare. Mentre negli altri paesi europei i camionisti impiegano 8/9 ore per attraversare uno stato, da noi questo è fantascienza. Soprattutto tenendo conto delle condizioni delle nostre strade e autostrade. In 9 ore arriviamo all’incirca a Sala Consilina (sotto Napoli)”.  Piccitto, a nome dell’Ami, avanza quindi alcune proposte per tamponare il problema: “innanzitutto incentivare alla scelta di questa professione, seppur difficile e molto stancante, aiutando i giovani a sostenere i costi per il conseguimento della patente idonea al suo svolgimento e poi aumentare gli stipendi anche seguendo l’esempio dell’Inghilterra dove, per superare il problema della mancanza di autisti, lo Stato ha messo a disposizione dei fondi da destinare proprio all’incremento degli stipendi che vengono così in parte pagati dalle aziende e in parte dallo Stato”. Per quanto riguarda il conseguimento della patente, l’Ami già in passato aveva lanciato una proposta che vedeva il coinvolgimento delle scuole guida dislocate sul territorio provinciale le quali si erano dette pronte a farsi carico della metà dei costi se i comuni si fossero impegnati a corrispondere il restante 50%. Un appello che però è rimasto inascoltato.  L’Ami poi lancia una seconda proposta, chiaramente molto provocatoria: “il governo nazionale- dichiara Piccitto- faccia una deroga per gli autisti che partono dal Sud: fino a Napoli non vengano conteggiate le ore di guida. Solo così la nostra categoria sarà trattata, in tutta Italia, in maniera equa”. “Ovviamente- precisa Piccitto- mi rendo conto che si tratta di una mozione irrealizzabile, ma è ovvio che qualcosa va fatto e chiediamo per questo che il Governo intervenga”.

“Le leggi- aggiunge Piccitto- debbono servire per prevenire gli incidenti stradali, non per mettere in ginocchio autisti e categoria. Lo stato deve intervenire e noi siamo pronti anche ad avanzare altre possibili soluzioni”.

“Come per altre battaglie già portate avanti dal nostro movimento- conclude Piccitto- ci rivolgiamo al senatore vittoriese di Fratelli d’Italia, Salvo Sallemi affinché faccia da tramite tra la categoria e il Governo Nazionale. Siamo certi che, anche questa volta, sarà pronto a sostenere le istanze provenienti dal territorio”.


Supportare i Centri antiviolenza

Supportare i Centri antiviolenza

Tre avvisi destinati ai centri e alle strutture che sostengono le donne vittime di violenza sono stati pubblicati dall'assessorato regionale alla Famiglia e alle politiche sociali. I contributi previsti dai bandi mirano a supportare i Centri antiviolenza per le spese di gestione, riconoscendo il ruolo svolto nella protezione delle donne che hanno subito violenza di genere e dei loro figli minori o con disabilità.

«Come ho detto fin dal giorno del mio insediamento farò tutto quanto è nelle possibilità del mio assessorato - dice l'assessore alla Famiglia e alle politiche sociali, Nuccia Albano - . Abbiamo appena pubblicato tre avvisi per supportare i Centri antiviolenza e le case rifugio nella gestione e per sostenere le donne vittime di violenza attraverso piani personalizzati. Dobbiamo fermare questa mattanza - continua - . Lo dobbiamo a Marisa, barbaramente uccisa ieri, alla sua piccola bimba, alla sua famiglia e a tutte quelle donne vittime di femminicidio. L'indignazione non basta, se a questa non seguono fatti concreti. Marisa si è battuta per dire no alla violenza sulle donne e dobbiamo farlo tutti, sempre, aiutando anche chi, vittima, per paura non riesce a denunciare. Ripeto, noi ci siamo e ci saremo, sempre».

Nel dettaglio, un bando riguarda la concessione di contributi ai Centri antiviolenza e alle strutture di accoglienza a indirizzo segreto per la realizzazione di piani personalizzati rivolti a donne vittime di violenza e per iniziative da realizzare negli istituti scolastici sui temi della violenza di genere e della parità dei diritti e delle opportunità; un secondo avviso concede finanziamenti per la gestione dei Centri Antiviolenza già esistenti sul territorio regionale; il terzo si rivolge alla gestione delle strutture di accoglienza a indirizzo segreto e alle strutture di ospitalità in emergenza esistenti, autorizzate/iscritte all'albo regionale.

«Accanto al sostegno che può dare l'Istituzione occorre analizzare l’aspetto delle pene - continua l'assessore Albano -. Non possiamo ritrovarci un uomo che ha maltrattato la propria compagna agli arresti domiciliari e dopo pochi mesi libero. Le pene devono essere certe e soprattutto i processi celeri. Tra denuncia e condanna non può essere perso tempo perché in quell’arco temporale il violento può tranquillamente continuare a perpetrare i comportamenti nei confronti della vittima. Deve vigere l’obbligo di allontanamento dell’indagato fuori dalla regione e l’applicazione, sempre, del braccialetto elettronico».