Fuori dal Comune. L’OPA sul Cdx ragusano

< class="t-entry-title title-giornale-before h3">>

Per la nostra emittente, e la rete on line collegata, i commenti politici sono il pane quotidiano. Non abbiamo infatti la necessità impellente di fare click e like perché il commento, le valutazioni, le ipotesi devono essere vagliate e digerite e poi, dopo un po’ di tempo, ci basta pensare che avevamo “insertato”.
Abbiamo davanti cinque anni, qualcuno dice quattro, per svolgere il nostro ruolo e ci piace dare appuntamenti precisi per spiegare le nostre idee.
Stiamo valutando la possibilità di dare vita ad una rubrica scritta, e in video, dal titolo “Fuori dal Comune” facendo così capire quale è l’argomento principale. Non ci interessano le delibere, i bilanci o le mozioni, l’idea è quella di anticipare le mosse di coloro che siedono a palazzo dell’Aquila tra i banchi dei consiglieri o dove stanno sindaco ed assessori.   

Ecco la prima pensata.

L’OPA sul Cdx ragusano 
di Leandro Papa

Le schede elettorali ancora non han fatto in tempo a raffreddarsi che già qualcuno pensa al futuro, non a stretto giro, cioè per le possibili provinciali o per le europee del maggio 2024, ma per le regionali 2027.
Sono le voci che circolano fuori dal Comune e riguardano le intenzioni del rieletto Peppe Cassì: la tentazione è quella di mettere le mani su Fratelli d’Italia e, così facendo, lanciare un’OPA sull’intero centrodestra ibleo.
“Ma com’è possibile?”, potrebbe dire qualcuno: Cassì si è presentato con uno schieramento fortemente connotato a sinistra – Giorgio Massari, Giovanni Iacono e Mario D’Asta ne sono testimoni! – come potrebbe mai guardare oggi alla conquista del centro destra ragusano?
Beh, vero è che il sostegno o di “Partecipiamo” e “Ragusa Prossima” danno alla nuova coalizione Cassì quel “sapore di sinistra” che in molti hanno segnalato in campagna elettorale, ma altrettanto vero è che si è distinto chiaramente anche l’aroma del cioccolato, quello modicano dell’ex sindaco, neo parlamentate regionale Ignazio Abbate, che (sì!) ha trascorsi di sinistra – nel PCI e nei DS – ma oggi siede all’ARS come uno dei più devoti fautori della DC di Cuffaro e padre nobile della lista Ragusa Terra Madre di Giovanni Gurrieri.
Questa è la fotografia della situazione, almeno fino a una settimana fa, ma c’è stata una novità a smuovere le acque. È accaduto, infatti, che Alessandro Sittinieri ha lasciato il suo ruolo da coordinatore cittadino di FdI, anticipando di qualche ora il redde rationem al quale lo avrebbe chiamato il sen. Salvo Sallemi in seguito allo scarso risultato dei meloniani nel capoluogo ibleo, azzerando la dirigenza in città.
Ecco quale potrebbe essere la palla da prendere al balzo  per Cassì: fatto fuori il coordinatore Sittinieri, viene meno il principale ostacolo all’alleanza Cassì-FdI (d’altronde Sallemi in pieno inverno non faceva altro che definire il capitano “la nostra prima scelta”). Insomma, Fratelli d’Italia a Ragusa potrebbe essere una prateria nella quale insediarsi, trasferire tutti dentro e conquistare posizioni, in attesa delle regionali 2027. Nel frattempo colonizzare il resto del centrodestra, imploso nelle amministrative con risultati peggiori di quello di FdI .
Serve davvero poco, si fa per dire, basterebbe un assessorato… ma quale?
Dicono che l’operazione sarebbe già pronta.
Tra qualche mese Cassì potrebbe dare il ben servito alla lista di De Luca (d’altronde il primo cittadino non ci sembrava entusiasta di aver imbarcato “sCateno” nella propria squadra) e chiamare dentro Fratelli d’Italia. Questo spiegherebbe anche come mai il designato Buscemi avrebbe rinunciato all’assessorato. Che senso avrebbe accettare di dimettersi da consigliere per restare con un pugno di mosche tra pochi mesi?
E i “compagni” come la prenderebbero? Poco importa, perché per ognuno che se ne va ci potrebbe essere sempre qualcuno che torna…

di Redazione16 Giu 2023 14:06
Pubblicità