Autotrasportatori: così non va

< class="t-entry-title title-giornale-before h3">>

C’è stato stamattina alla ex Provincia un incontro tra operatori del settore autotrasporti e l’assessore regionale Falcone accompagnato dall’On Ragusa della Lega. Il tema è particolarmente sentito perchè oggi il trasporto su ruota è pesantemente colpito dai rialzi che si verificano in ogni  sua componente. Il lungo intervento d’apertura di Giuseppe Richichi presidente regionale della categoria  ha puntato soprattutto sul tema dell’impennata dei prezzi del carburante e delle tariffe del traghettamento, insostenibili per l’intero sistema della logistica della nostra Isola, già penalizzata per ragioni strutturali rispetto al resto d’Italia. Il dibattito che è seguito si è concluso con l’intervento di Falcone che ha confermato come il governo regionale sia vicino alle ragioni di imprenditori e lavoratori e intende assumere il ruolo di interlocutore dell’esecutivo nazionale affinché si trovino soluzioni.  Riportiamo quindi la nota inviata dall’On Dipasquale:  Valuto molto deludente l’incontro odierno tra l’assessore Marco Falcone e i rappresentanti del settore dell’autotrasporto in Sicilia perché si è evinto solamente che il Governo regionale è incapace di esercitare qualsiasi peso nei confronti del Governo centrale al quale sono stata attribuite tutte le colpe. Così non può andare, serve un Governo regionale capace di farsi rispettare da Roma”.  Dall’incontro – riporta Dipasquale – ho registrato l’incapacità della Regione di svolgere un ruolo attivo rispetto alle rivendicazioni degli autotrasportatori, una Regione che non è riuscita a perorare le istanze rivolte al Governo nazionale e che il presidente Musumeci avrebbe potuto mettere sul tavolo in sede di Conferenza Stato-Regioni. Ho la chiara sensazione che il Governo regionale abbia solo l’interesse di scaricare le responsabilità sul Governo centrale, pur consapevole che se lo Stato è sordo una buona parte della colpa deriva dal fatto che Musumeci non riesce a farsi rispettare. Emerge, inoltre, la totale assenza di politiche regionali rivolte a questo comparto e in grado di dare risposte concrete, come se la Regione non possa fare null’altro che chiede aiuto a Roma. Ci sono cose che vanno risolte dal Governo nazionale, e qui è fondamentale esercitare il proprio ruolo in Conferenza Stato-Regioni, ma ce ne sono altre che possono essere fatte in Sicilia – conclude – cominciando proprio dallo stanziamento di risorse adeguate per abbattere i costi e non elemosine”.

di Direttore19 Nov 2021 14:11
Pubblicità