Il sindacato unitario fa un’analisi del 2020

I sindacati CGIL, CISL e UIL hanno fatto un esame della situazione economica della provincia in attesa del  piano finanziario straordinario approvato lo scorso luglio dal Consiglio Europeo che prevede risorse per 750 miliardi di euro, destinati agli Stati per la ripartenza denominato Next Generation EU.
I presupposti sembrano tutti disposti in modo da avviare finalmente un processo di fuoriuscita dalle crisi; quella attuale e quella strutturale che colpisce in modo particolare l’Italia e soprattutto il Mezzogiorno con l’ulteriore debolezza e fragilità di sistema.
La Sicilia da sempre in grande difficoltà, non solo rispetto al nord, ma anche nel confronto con le altre
Regioni del sud, sta vivendo con particolare drammaticità le ricadute di questa crisi.
In primis la sanità, che abbiamo visto essere in ritardo rispetto alle previsioni dell'arrivo della seconda ondata. Le risorse stanziate dal Governo in estate, durante il “periodo di tregua” non sono servite per organizzare i posti letto e i reparti ospedalieri. Abbiamo affrontato l’acuirsi della crisi con enormi difficoltà e spesso improvvisazioni.
Basta pensare al caso Ragusa, quando nel bel mezzo della seconda ondata la Direzione dell’Asp decide di
abbandonare il progetto del Covid Hospital di Ibla per allestire i reparti presso il Giovanni Paolo II.
Sicuramente una scelta più funzionale, ma assunta in ritardo dopo avere investito energie e risorse su
un’altra struttura. È vero il PNRR Next Generation Italia prevede l’impiego di risorse per rafforzare la sanità pubblica. Non è immaginabile che ciò possa essere risolutivo soprattutto se non si comincia da ora a dare segnali chiari di inversione di tendenza attraverso una nuova centralità del sistema pubblico. Sul piano economico la Sicilia ancora una volta perde terreno. Con il perdurare della crisi epidemiologica il
già fragile tessuto economico registra ulteriori perdite che prospettano una ripresa più difficile se non
attraverso importanti interventi di finanza pubblica. I dati sull’ occupazione in Sicilia del terzo trimestre 2020 registrano la drammatica situazione; meno 8 mila occupati. I posti di lavoro si sono persi in Agricoltura, nel settore alberghiero , nella ristorazione e nei servizi. Il Tasso occupazione è al 41,5% con la disoccupazione al 19% e quella femminile ancora più grave al 22,7%. Gli inattivi sono 1.556.000 di cui il 65% donne, 466 mila sono i Neet tra i quali oltre il 35% nella fascia 15 34 anni. Ciò significa che quasi il 40% della popolazione siciliana è fuori dal circuito produttivo.
Anche la provincia di Ragusa sta accusando il colpo della crisi che investe in modo particolare i settori della ristorazione con ricadute dirette sul segmento delle produzioni agroalimentari, soprattutto per i prodotti di qualità destinati all’esportazione. Il blocco della mobilità turistica ha determinato la riduzione dell’operatività dell’Aeroporto di Comiso “Pio La Torre” che ha dovuto fermare l’avvio del nuovo piano industriale con le nuove rotte e i fondi per la continuità territoriale. In tal senso auspichiamo che vengano confermate le risorse previste disegno di legge n. 893, che integra le variazioni di bilancio, prevede risorse o per i comuni che nei mesi precedenti sono stati dichiarati zona rossa e interventi per aeroporto di Comiso e Autoporto di Vittoria come richiesto anche CGIL CISL UIL Sicilia.
Le prospettive per la fuoriuscita dalla crisi del Paese devono per forza avere come obiettivo cardine la
riduzione del divario tra nord e sud. Servono interventi strutturali affinché il mezzogiorno del Paese possa superare le storiche criticità sul piano delle infrastrutture materiali e immateriali per riuscire a valorizzare le enormi potenzialità ancora oggi inespresse.
Siamo la seconda regione per produzioni agroalimentari contribuendo al paniere del Made in Italy con le
eccellenze dei nostri territori che ancora oggi soffrono l’assenza di dotazioni infrastrutturali al pari delle
altre regioni europee oggi principali competitori nel mercato globale.
Ci sono in cantiere diversi progetti strategici a livello nazionale che interessano la Sicilia e il nostro
territorio. A luglio il Governo ha emanato, il piano di investimenti «Italia veloce» per il rilancio
dell’economia messo a punto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che prevede la realizzazione di 130 opere.
Interventi sono previsti su porti, direttrici ferroviarie, aeroporti, strade e autostrade. Sette progetti
interessano la Sicilia tra questi la realizzazione della superstrada Ragusa – Catania.
GGIL, CISL e UIL, da sempre in prima linea per la realizzazione di questa importantissima opera, saranno sempre attenti affinché questo percorso possa procedere entro i tempi previsti.
I presupposti sembrano tutti disposti in modo da avviare finalmente un processo di fuoriuscita dalle crisi; quella attuale e quella strutturale che colpisce in modo particolare la Sicilia. Il nostro sistema economico locale, da sempre in vivace, necessita di una riqualificazione in grado di interessare la dimensione delle politiche pubbliche e quella economica attraverso investimenti strategici in grado da innescare una nuova stagione di sviluppo sostenibile includendo sempre di più donne e giovani nei circuiti produttivi.
L’impegno del Sindacato unitario CGIL CISL UIL deve guardare a questa prospettiva ed essere soggetto di proposta a tutti livelli nella discussione sui prossimi progetti da realizzare attraverso i piani di Ripresa e Resilienza. Abbiamo dimostrato, soprattutto in questa crisi, di essere un soggetto indispensabile per la
coesione sociale nel Paese. Una coesione messa a dura prova dai morsi dell’epidemia, per le migliaia di vittime che quotidianamente registriamo e per le ripercussioni sul piano economico che hanno visto centinaia di migliaia di persone precipitare in una condizione di povertà improvvisa. Siamo stati sempre a fianco della popolazione con il nostro sistema servizi, i Patronati e i CAF per dare assistenza ai diversi bisogni delle famiglie. Ancora oggi con le lavoratrici, i lavoratori e le imprese stiamo affrontando il dramma della chiusura delle attività e del calo produttivo al fine di salvaguardare occupazione e impresa, nell’ottica di una futura ripartenza con l’impegno che possa avvenire nel più breve tempo possibile e con una innovata idea di cambiamento che guarda al futuro.
I prossimi mesi a partire da le prime settimane del 2021 il sindacato unitario CGIL CISL UIL in provincia di Ragusa deve muovere i primi passi per una discussione che coinvolga le istituzioni territoriali in un confronto sul modello di sviluppo da immaginare e realizzare nel nostro territorio.
Una discussione che mette assieme intelligenze competenze e soprattutto volontà per una ripartenza  che deve passare attraverso la realizzazione di importanti Infrastrutture, la riorganizzazione del comparto agricolo e delle  attività ad esso connesse quali ricerca e azioni di filiera, e la progettazione di un sistema turistico basato sulla valorizzazione dei nostri beni ambientali monumentali e culturali  dentro una visione univoca del  territorio

di Direttore29 Dic 2020 23:12
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