Passalacqua: prima al Palaminardi

Dopo la buona prova, confortata dalla tranquilla vittoria, con La Spezia nell’Opening Day a Lucca, la Passalacqua si presenta per la prima volta in assoluto nella nuova stagione, non avendo potuto disputare amichevoli precampionato sul parquet di casa, ai suoi tifosi affrontando (PalaMinardi, ore 18, arbitri Trifiletti di Messina, Azami e Del Monaco di Bologna) la neopromossa Techedge Broni. Una neopromossa ma, come ampiamente dimostrato dalla prima giornata attraverso il successo con Napoli costato la panchina a Richini (sostituito da Nino Molino, auguri), che si è rivelata molto temibile e sicuramente in grado di dare fastidio nel caso qualcuno facesse l’errore di prenderla sottogamba. Pericolo che senza dubbio le biancoverdi non corrono, perché il concetto di sottovalutazione dell’avversario non fa parte della dotazione mentale di coach Lambruschi, per il quale ogni squadra deve essere affrontata con assoluta concentrazione e determinazione massima dal primo secondo fino alla sirena, figuriamoci quando si tratta di un quintetto con l’entusiasmo della nuova arrivata, di buona carature e che ha fornito la prima (grossa) sorpresa del campionato appena cominciato. Nell’attesa dell’esordio in Europa, voluto dal presidente Gianstefano anche per provare la soddisfazione di rivedere il PalaMinardi pieno, dopo il sensibile calo di spettatori nella passata stagione, la prima volta delle aquile rinnovate per sette decimi rispetto alla scorsa “versione” e l’inedita sfida contro le pavesi rappresenta l’occasione ideale per ritrovare il gran pubblico sulle tribune. Che, non dimentichiamolo, costituisce un elemento fondamentale per il giusto supporto alla squadra, in un’annata che forse più ancora che in passato la vede partire con l’obiettivo dichiarato (innanzitutto dallo stesso presidente) di andare lontanissimo. La prestazione con La Spezia, a parte la dormita generale fino a metà della prima frazione, è stata più che soddisfacente ed ha messo in mostra, oltre allo spessore che era logico attendersi (perchè lo spessore Passalacqua non è certo una novità di questa stagione) grande carattere, una grinta feroce, ottimi schemi guidati da una splendida regista, una straordinaria condizione atletica, straniere formidabili che non fanno rimpiangere le americane e sette italiane sette tutte in grado di dire (benissimo) la loro e tutte alternate da coach Gianni Lambruschi. Cioè una Passalacqua che autorizza a sognare e che merita una cornice di pubblico all’altezza del sogno.