Rifiuti. La Commissione europea apre una procedura d’infrazione contro la Sicilia

Anche la Sicilia tra le regioni nel mirino della Commissione europea per i rifiuti. La Commissione Ue ha aperto una procedura d’infrazione contro l’Italia per la mancata revisione dei piani di gestione dei rifiuti, prevista ogni sei anni dalla direttiva 2008/98. E ovviamente la Sicilia non poteva mancare da questa infelice compagnia.

“Il mancato aggiornamento dei piani di gestione dei rifiuti – afferma la deputata palermitana alla Camera Claudia Mannino – è un fenomeno strutturale che riguarda il sistema paese Italia e che certifica l’assoluta improvvisazione dell’affrontare una delle questioni più delicate dal punto di vista ambientale, sanitario ed economico. I piani regionali risultano obsoleti, non vengono aggiornati e soprattutto nella maggior parte dei casi restano inattuati, come dimostrato dalle continue procedure di infrazione europea e dalla condanne della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Finalmente la Commissione Europea interviene a seguito delle nostre segnalazioni continue sulla questione dei piani regionali rifiuti, lo strumento fondamentale per la gestione dell’intero sistema di prevenzione, riduzione, raccolta, riutilizzo, trattamento e smaltimento. Da febbraio in poi abbiamo avviato una interlocuzione con la Commissione Europea su questa tematica con riferimento alla Sicilia, attraverso denunce a mia firma ed interrogazioni parlamentari da parte dell’eurodeputato Ignazio Corrao. Il caso siciliano è ancor più grave perché una procedura europea è già stata aperta con riferimento alla mancanza di V.A.S (valutazione ambientale strategica) sul piano regionale rifiuti, che ad oggi risulta scaduto. A giugno, durante un incontro bilaterale, l’Assessore Contrafatto e l’Ing. Armenio si erano impegnati a presentare l’aggiornamento del piano entro fine ottobre. Nel frattempo le previsioni del piano stralcio, come purtroppo avevamo previsto, non sembrano in linea con la realtà dei fatti. Si continua a fare promesse irrealizzabili piuttosto che strutturare programmi seri, concreti e realistici”.

“La verità – conclude Claudia Mannino – è una sola: gli amministratori regionali e nazionali sul tema rifiuti si sono dimostrati assolutamente incapaci e dei perfetti burocrati insinuati tra le maglie degli articoli di legge. Che vadano a casa e lascino il posto a chi ha le mani libere”.

di Redazione23 Ott 2015 19:10
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