La Castello (Pd) sui quesiti posti dalla Corte dei Conti in merito al Piano di riequilibrio finanziario del Comune di Modica

Riceviamo e pubblichiamo.

“Il sindaco e la maggioranza sono tornati per la seconda o terza volta sul distinguo tra commissariamento del Comune e commissariamento ad acta. Lo fanno ad arte, perché hanno bisogno di sostenere che il mondo intero li boicotta. Li boicotta l’assessore regionale; li boicotta un innominabile personaggio dell’opposizione; e li boicotta, in particolare, il Partito democratico. A breve potrebbe boicottarli la stessa Corte dei conti, la cui imparzialità è nota e costituisce un intangibile obbligo istituzionale. Sul tema mi limito a ribadire quanto detto e per mia fortuna riportato dai media. Basta una frase:

«Oggi, con decreto assessoriale n. 192 del 3 agosto, l’Assessore regionale agli enti locali ha disposto la nomina del dottor Angelo Sajeva, funzionario dello stesso Assessorato, a commissario ad acta per l’approvazione del rendiconto di gestione 2014.»
Su essa sfido il Sindaco, la giunta, la maggioranza e chiunque altro a contestarne (dopo averla analizzata) il significato.
Tendente a minimizzare, invece, è la posizione assunta dal Sindaco sul ripianamento dei debiti. E’ noto che in questi giorni (l’11 agosto 2015, prot. 6146) è pervenuta una letterina (di 38 pagine, oltre gli allegati), con cui la Corte dei Conti ha trasmesso al Comune di Modica l’ordinanza n. 244/2015/PRSP, riguardante il Piano di Riequilibrio Finanziario e la Relazione conclusiva dell’istruttoria condotta dalla Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali in applicazione dell’articolo 243 quater del Tuel.
L’obiettivo è quello di stabilire se è possibile riequilibrare i conti, sopratutto attraverso tagli di spesa inutile o dannosa, e di determinare, se sussistono, responsabilità personali per la cattiva amministrazione che da più parti s’intravvede. Il Sindaco è chiamato a rispondere ad alcuni quesiti della Corte dei Conti e dovrà farlo entro il 31 di questo mese (agosto). Ai giornali ha prodotto un elenco di essi ai limiti della farsa (costo dei servizi a domanda individuale, spese per il personale, spese di gestione delle partecipate e dismissione immobili), ma l’assessore al bilancio Giannone lo ha già ampliato in una successiva comunicazione. In realtà fanno impensierire non solo i quesiti posti all’Amministrazione, ma sopratutto quelli diretti al Collegio dei revisori.
Prendiamo a caso la revisione straordinaria dei residui attivi e passivi. Sin ora il Collegio dei revisori si atteneva, così almeno pare, alla attestazione del responsabile dell’ufficio; oggi, invece, deve esprimersi sulla correttezza del loro mantenimento in bilancio. E ciascun residuo dev’essere descritto analiticamente (data di nascita o anni di formazione, causa della nascita, eventuali azioni interruttive della prescrizione, ragioni del suo mantenimento e quant’altro di necessità) al fine di definire la correttezza del suo mantenimento in bilancio. Mi chiedo, per altro, se alla luce di queste richieste dovremo aspettarci ulteriori modifiche sul consuntivo 2014.
Lo stesso vale per la valutazione della massa passiva che il Comune dichiara di volere ripianare. A quanto ammonta esattamente? La Corte dei conti afferma che è obbligo giuridico dell’organo di revisione chiarirlo.
A pagina 15 le spalle dei revisori ricevono un obbligo che può dirsi quasi omnicomprensivo, nel senso che contiene tutto. Testualmente la Corte dice:
«L’organo di revisione dovrà (…) verificare le previsioni del Piano (di rientro, n.d.r.) riscontrandolo con i documenti contabili e segnalare (…) ogni scostamento tra le previsioni del Piano di riequilibrio con riferimento agli anni 2013 e 2014 e le corrispondenti risultanze dei documenti contabili ufficialmente approvati (rendiconto 2013 e rendiconto 2014 o, in mancanza, preconsuntivo 2014)» (pag. 15, ultimo cpv. del paragrafo 2).

Non è il caso di dettagliare ulteriormente, basti sapere, a titolo puramente indicativo, che i quesiti riguardano:
– le ragioni della mancata costituzione del fondo di svalutazione crediti e la previsione del medesimo per gli esercizi futuri (pagg. 20-21);
-la necessità di una ricognizione rigorosa dei debiti fuori bilancio maturati nei settori comunali e la loro certificazione ad opera dei responsabili. Occorre chiarire se sono stati compresi nei documenti contabili dei precedenti esercizi (pag. 23) e relazionare in merito ad eventuali contenziosi in itinere (pag. 24);
– l’indicazione dei debiti fuori bilancio, se ve ne sono, che l’Amministrazione avrebbe dovuto liquidare e non ha liquidato (pag. 23);
– la produzione, per i debiti certi, liquidi ed esigibili non pagati col consenso del creditore, la dichiarazione di accordo di quest’ultimo (pag. 23);
– l’indicazione dei debiti certi liquidi ed esigibili non ancora pagati con le somme del d.l. 35/2013 (pag. 24) e di quelli pagati con l’indicazione del criterio utilizzato per la scelta dell’ordine con cui sono stati pagati (pag. 36);
– i fondi a destinazione vincolata, su cui è richiesta una dettagliata relazione (pag. 24);
– le situazioni debitorie insistenti tra Comune e partecipate, su cui sono richieste dettagliate relazioni che spieghino, anche, le ragioni per cui sono insorte (pag. 24, n. 10; pag. 34 n. 8);
– le misure assunte dall’Amministrazione per il riequilibrio finanziario (pagg. 24, 25 e 26), e gli interventi posti in essere nel biennio 2013-2014. Anche su queste è richiesta una dettagliata relazione;
– l’incremento delle previsioni di entrate tributarie ed extra tributarie che, nel 2014, registrano un aumento rispetto al 2013 del 14,4 e del 40,4 per cento e del 117 e 36 per cento rispetto al 2012 (pag. 28, lett. a). Si chiede un’attenta relazione, in cui si indichi anche lo stato della riscossione con particolare riferimento agli anni 2013 e 2014 (pag. 28, lett. d);
– la spesa del personale con particolare riferimento, da un lato, al risparmio scaturito dal prepensionamento di 79 unità (pag. 33, n. 5) e dall’altro all’aumento del monte orario degli ex contrattisti (pag. 33, n. 4, pag. 34 n. 6);
– i tempi medi di pagamento previsti all’articolo 47 del d.l. 66/2014 non rinvenuti sul sito istituzionale dell’Ente (pag. 35 n. 10)
– la situazione di cassa al 31.12.2014, e il frequente ricorso alle anticipazioni di tesoreria (pag. 36);
– le entrate a destinazione specifica da ricostituire (pag. 36).

Innanzi ad una lettera di 38 pagine, tutta di questo tenore, è giusto, come dice il Sindaco, non creare allarmismi; ma obiettivamente non c’è da stare tranquilli. Tuttavia, se lui è tranquillo… tanto meglio. Da parte mia posso solo rinnovargli i miei più sinceri auguri. Sentiti nell’interesse della città”.

di Redazione25 Ago 2015 12:08
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