Perchè a Comiso no?
Come tutti sanno è andata deserta la gara d’appalto per l’incentivazione delle rotte da e per l’aeroporto di Comiso. Alla scadenza dei termini fissati per lo scorso 3 luglio, infatti, nessuna delle compagnie aeree ha fatto pervenire alcuna offerta.
Lunedì è in programma una riunione tecnica tra dirigenti e amministratori di Provincia e Soaco per cominciare a studiare la soluzione utile per risolvere la questione ma intanto parte il balletto delle responsabilità. Ma di chi è la colpa per questa mancata partecipazione al bando da parte dei network aerei? Proprio la Provincia ha emesso un comunicato nel quale precisa che tutte le indicazioni utili per il bando sono scaturite dai suggerimenti della Soaco che ha stabilito anche le modalità e tempi per l’elaborazione del bando di gara per l’incentivazione delle rotte cercando di non incorrere nelle infrazioni dell’Unione Europea.
Dobbiamo anche ricordare che la Soaco da mesi va dicendo che sono in corso numerose interlocuzioni con compagnie che hanno più volte mostrato interesse per le tratte messe a bando ma come si vede le cos enon sono andate come si sperava.
Il bando prevedeva la messa a bando di tre rotte italiane, Torino, Bologna e una città da definire tra Verona e Venezia, e tre europee per destinazioni da stabilire in Francia, Spagna e in Germania per un impegno finanziario di 1,6 milioni di euro, a valere sui fondi ex Insicem. Troppo poco se si considera che il contratto sarebbe durato quattro anni, due con il beneficio degli incentivi e due senza.
La verità è che oggi non esiste una compagnia che possa impegnarsi per quattro anni su una qualunque destinazione.
Per chi ha esperienza in questo settore sa , ad esempio, che Torino non riesce ad affermarsi come destinazione soprattutto se continua ad esserci la concorrenza di Catania dove, tra l’altro, le compagnie non riescono ad assicurare un collegamento continuato. Il mercato è inoltre troppo instabile e quasi tutti i vettori sono in grandi difficoltà a cominciare dalla Alitalia e via dicendo .
C’è poi il problema che Comiso, nonostante tutto, non è appetibile per le compagnie perchè non riesce a generare traffico essendo lontano da grossi centri e non avendo alcuna intermodalità e cioè collegamenti frequenti con treni o autobus da altre città siciliane.
Infine un piccolo accenno alla competizione che esiste con Fontanarossa e che in qualche modo scoraggia le compagnie aeree.
Ce ne siamo accorti qualche mese fa quando l’Air Malta, una grossa realtà che opera sull’aeroporto catanese, dopo una visita ufficiale a Comiso, aveva avanzato l’ipotesi di effettuare qualche volo sullo scalo casmeneo collegando ad esempio Monaco ma poi non se ne fece nulla.
Come spiegazione fu detto che in Germania non gradivano lo spostamento della destinazione da Catania a Comiso cioè da un aeroporto internazionale ad una piccola realtà locale.
Ma qualcuno afferma che, forse, proprio la direzione della Sac non gradiva di perdere quei passeggeri dalla Baviera e ha fatto qualche pressione.
Per Enzo Taverniti AD della società di gestione dell’aeroporto comisano, la gara bandita dalla ex Provincia è stata pubblicata troppo presto rispetto ai tempi programmatici delle aziende. In sostanza, dice Taverniti, le compagnie non hanno potuto impegnarsi per il 2016 prima di verificare l’andamento delle rotte già esistenti e la disponibilità dei mezzi, controllo che avviene a fine luglio. E’ una conferma della contraddizione del bando. Infatti se i conti si fanno ogni anno guardando i risultati di ogni rotta chi è disposto a rischiare per 4 anni? E’ anche probabile che si stia sbagliando nel modo di affrontare il problema. Quello che bisogna fare subito è spingere Comiso ed il territorio con attente azioni di promozione in modo che siano le stesse compagnie a desiderare di venire da noi. Incentivare le compagnie non è il sistema giusto e questo episodio lo dimostra.