Cartabellotta a consuntivo dell’attività. Sul CUI: “Non abbiamo soldi”.
Breve conferenza stampa questa mattina nella sala giunta della Provincia Regionale di Ragusa, durante la quale il Commissario straordinario del Libero Consorzio dei Comuni (ente che ancora deve nascere per davvero) ha fatto un bilancio dell’attività svolta dal suo insediamento ad oggi.
Tanta ordinaria amministrazione, ovviamente, ma anche attività politica: Expo 2015 a Milano, fondi ex Insicem e la rifunzionalizzazione della tratta ferroviaria conosciuta come “tratta di Ciccio Pecora”.
Cartabellotta, il cui incarico scadrà l’8 aprile, si è detto assai soddisfatto della qualità e vitalità dell’imprenditoria ragusana che ha risposto favorevolmente al suo lavoro su Expo 2015 per il quale, lo ricordiamo, Cartabellotta è responsabile del cluster Biomediterraneo. “Gli imprenditori iblei – ha detto – hanno avviato una buona sinergia e si sono aggregati positivamente intorno al progetto: le eccellenze di questa terra, dunque, saranno presenti a Milano a partire dalla seconda settimana di giugno e daranno bella mostra di sé potendo approfittare, inoltre, di tutte le opportunità offerte dalla straordinaria occasione”. Va detto che la presenza delle aziende ragusane a Milano sarà in parte finanziata proprio dai fondi ex Insicem, 360mila euro per nove progetti di internazionalizzazione. E sempre la manifestazione meneghina sarà lo scenario durante il quale sarà presentato il progetto che riguarda l’uso turistico-ricreativo della l’ex ferrovia secondaria Ragusa-Siracusa-Vizzini, nel tratto che va da Chiaramonte a Monterosso fino a Pantalica, quella da tutti conosciuta come la ferrovia di Ciccio Pecora.
Discorso a parte, invece, per quanto riguarda il Consorzio Universitario Ibleo. Qui Cartabellotta ha pianto miseria: “Ai fondi della ex Provincia – ha detto il commissario – mancano circa 6milioni e 700mila euro, non sappiamo effettivamente quanti soldi la Regione deciderà o potrà trasferire e sicuramente non siamo nelle condizioni di stilare il Bilancio di previsione il cui termine di scadenza, comunque, è stato prorogato. Per questo motivo la volontà politica che avevo avviato con l’atto di indirizzo non si è tramutato in attività amministrativa”.
“E’ anche vero, però – ha concluso Cartabellotta – che alle richieste che avevamo chiesto al Cui di soddisfare (nuova governance, nuovo piano di gestione, spending review e ingresso di nuovi soci) non sono state date risposte”.