Lavoratori della formazione a Palazzo San Domenico. Il Sindaco” Ne parlerò con Crocetta”
La vertenza dei lavoratori della formazione professionale sul tavolo del sindaco, Ignazio Abbate, che ha incontrato, a Palazzo San Domenico, una delegazione di operatori.
Nel documento, che è stato consegnato al primo cittadino, si elencano le articolate rivendicazioni dei lavoratori ed in particolare: l’immediato stanziamento, da parte della Regione, dei fondi necessari a pagare la cassa integrazione in deroga agli operatori considerato che il Ministero del Lavoro ha chiarito che lo stato non coprirà la CIGD ai lavoratori della formazione in quanto dipendenti di enti senza fini di lucro, ma potrà essere finanziata dalla Regione nel rispetto di quanto previsto dall’ultima direttiva del dipartimento lavoro del 7 novembre 2014; azioni, che stimolino il governo regionale alla soluzione della vertenza della formazione professionale e delle politiche per il lavoro in Sicilia; l’attivazione dei processi di accompagnamento alla fuoriuscita del personale della formazione professionale, l’immediata contrattualizzazione di tutti i lavoratori in posizione utile nei bandi PROMETEO e GARANZIA GIOVANI; l’individuazione di risorse aggiuntive, anche attraverso la rimodulazione del POR 2007-2013, che permetta di mantenere in servizio tutti gli operatori della filiera dei servizi almeno fino al 31/12/2015; l’apertura delle trattative per la riforma della formazione professionale e dei servizi per il lavoro allo scopo di mantenere i livelli occupazionali, con contratto a tempo indeterminato, di tutti gli operatori del settore e garantire i servizi formativi e del lavoro in Sicilia, in cui si tiene conto delle esigenze espresse dai vari territori.
Il sindaco ha assicurato che nei prossimi giorni esporrà le problematiche al presidente della regione Sicilia, Crocetta, e al Direttore generale del dipartimento regionale del lavoro.
“E’ una situazione difficile e molto delicata quella dei lavoratori della formazione professionale, commenta il sindaco Abbate, in quanto oltre a colpire le loro famiglie si ripercuote negativamente sull’intera collettività del comprensorio che non ha la possibilità di usufruire delle azioni di Politiche Attive del Lavoro e di tutto quanto programmato dall’Unione Europea a favore dell’occupazione”.