Piano Giovani. Livio Tumino (Lab. 2.0): “L’ennesimo spreco di un meridione incapace”
“Credevamo che dopo la magra figura della prima giornata, del primo click day, gli uffici regionali avessero apportato i dovuti accorgimenti alla procedura telematica del Piano Giovani Sicilia, abbiamo invece constatato che questo secondo appuntamento è andato peggio del precedente – afferma Livio Tumino, vice presidente del Laboratorio Politico culturale 2.0 – Il sito è stato irraggiungibile già dalle 09:35 e per oltre due ore, decine di migliaia di persone tra aziende e giovani hanno letteralmente buttato, sprecato, perso due o tre ore di tempo, ma per colpa di chi?”
“C’è chi parla di incompetenza dell’ingegnere che ha scelto l’ hosting, ritenendolo non adatto nemmeno ad un blog di amici, c’è chi fa dietrologia paventando chissà quali imbrogli, forse perché ormai abituati a vedere nelle istituzioni pubbliche, soprattutto quelle regionali e statali, sprechi, furti, raggiri e indebite sottrazioni, chissà. Noi preferiamo protendere verso la prima ipotesi – afferma Tumino – ma ciò non toglie che oggi è stata nuovamente ricoperta di ridicolo e di vergogna la nostra terra e la sua popolazione”.
“A parte questa incresciosa non funzionalità del sito per cui qualcuno dovrà risponderne, il fatto vero è che non riusciamo a creare sviluppo, lavoro, utilizzando in maniera moltiplicatrice le risorse. Tutto si ferma ad elemosine o clientele.
Il Piano Giovani agli addetti ai lavori è apparso inutile fin dalle prime battute, per la sua scarsa incisività verso il problema che intende risolvere vale a dire la disoccupazione giovanile. Si era richiesto da più parti di dirottare ogni sforzo economico verso una valida formazione professionale, ma soprattutto verso l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità, gli unici veri canali attuali di collocazione.
Qualche giorno fa anche un noto quotidiano nazionale, che aveva esaminato il bando e le offerte di tirocinio proposte, aveva ridicolizzato il tutto portando ad esempio il tirocinio per guardiano di pecore o per sacrestano e denunciando l’ennesimo spreco di un meridione incapace.
Noi non ci stiamo più.
Non ci stiamo più a subire il MUOS, l’immigrazione incontrollata, la rapina delle nostre risorse naturali, il deficit infrastrutturale, il vassallaggio culturale e sociale e come se non bastasse pure l’inefficienza progettuale e strutturale della nostra stessa Amministrazione.
Si attivino – conclude Tumino – i vari politici ad imprimere una reale svolta alla cosa pubblica, dato che quando il vaso è colmo basta una piccola goccia per farlo traboccare”.