Chiavola (Megafono) scrive alla Corte dei Conti. Il bilancio di previsione è illegittimo

Il consigliere comunale di Megafono, Mario Chiavola, anche in rappresentanza del direttivo comunale di Territorio Ragusa, ha scritto una missiva al collegio dei revisori dei conti del Comune di Ragusa e alla Procura della Corte dei Conti per denunciare la presunta illegittimità del bilancio di previsione 2014 approvato dalla Giunta municipale lo scorso 2 luglio. A seguito di un esame approfondito del rendiconto di gestione 2013 e del bilancio di previsione 2014, Chiavola ha ritenuto utile formulare alcune osservazioni che segnalano la gravità di un operato che risulta essere politicamente spregiudicato e che non tiene in conto delle segnalazioni che come opposizione abbiamo più volte avanzato a tutela della cosa pubblica e della collettività. C’è il rischio che si sia operato “contra legem”, violando un parametro di finanza pubblica operante già da tempo negli enti locali ovvero l’art. 1 comma 557 della legge 296/2006.

Alla Procura della Corte dei Conti
Regione Sicilia
Via Cordova, 76
90141 Palermo

Il sottoscritto Chiavola Mario, consigliere comunale presso il Comune di Ragusa, dopo un attento esame del rendiconto di gestione 2013 e del bilancio di previsione 2014, ritiene necessario formulare le seguenti osservazioni che si affidano alle vostre rispettive competenze.
Corre l’obbligo di segnalare che il bilancio di previsione approvato dalla Giunta Municipale con delibera n. 302 del 2 luglio 2014 sembrerebbe contenere palesi illegittimità.
Duole ricordare che già diversi mesi orsono si era segnalata la gravità dell’operato dell’Amministrazione, ma purtroppo anziché operare i dovuti correttivi l’Amministrazione ha continuato ad operare contra legem e così oggi porta all’approvazione un documento viziato dalla violazione di un parametro di finanza pubblica operante già da tempo negli enti locali ovvero : l’art. 1 comma 557 della legge 296/2006.
Eppure non si tratta di una norma recente, ma già consolidata in finanza pubblica , su cui più volte è intervenuta anche la Corte dei Conti (Corte dei Conti Veneto con deliberazione n. 513/2012, sezione di controllo Lombardia nn. 881/Par del 16.9.2010 e 882/PAR/2010 del 21.9.2010) ribadendo che la riduzione della spesa di personale rappresenta uno specifico obiettivo di finanza pubblica al cui rispetto devono concorrere tutti gli enti sia sottoposti al patto di stabilità che esclusi, trattandosi di un obiettivo “vincolato” dalla cui violazione discende, a titolo di sanzione, il divieto di assunzione.
La norma che detto obiettivo pone è, come evidenzia la Corte dei Conti, norma di carattere imperativo e non derogabile. Anche di recente la legge di stabilità nazionale n. 147/2013 e la legge finanziaria regionale per la Regione Sicilia n.5/2014 ha ribadito il permanere del tetto di spesa del personale anche nei percorsi di stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili proprio perché trattasi di norma inderogabile ai sensi degli artt. 117 e 119 della Costituzione, in quanto trattasi di norme di coordinamento della finanza pubblica.
Eppure a nulla sono valse le nostre indicazioni per porre in essere i correttivi in tempo utile, prima che giungano sanzioni e divieti che possano pregiudicare il corretto funzionamento dell’Ente oltre che determinare responsabilità patrimoniali da parte dei responsabili.
Leggiamo il bilancio deliberato dalla Giunta Municipale e troviamo una spesa di personale (Intervento 01 della spesa corrente ) pari ad € 21.968.692,85 contro il dato di consuntivo 2013 già approvato dal Consiglio pari ad € 21.232.211,80: siamo fuori non di un migliaio di euro ma di ben € 736.481,00. E purtroppo i segnali c’erano tutti, il fabbisogno del personale deliberato dalla Giunta con delibera n. 519 del 19 dicembre 2013, seppure completo di tutti i pareri tecnici e contabili, nonché dell’organo di revisione, appariva palesemente illegittimo per le medesime motivazioni.
Ma noncuranti di tutto ciò si è andato avanti stipulando a marzo contratti con i 2 dirigenti ex art. 110 TUEL senza il bilancio approvato caricando ben € 240.000,00 per l’anno 2014 e 720.000,00 per il triennio 2014/2017 in palese violazione delle norme vigenti in materia e senza avere il necessario e propedeutico strumento finanziario approvato.
Ed oggi il risultato finale di tale modo di operare è che lo strumento finanziario deliberato rappresenta la sintesi di quel pressapochismo che da subito ha contraddistinto l’operato dell’Amministrazione.
Non vogliamo mettere a rischio di default un Ente che incassa 16 milioni di royalties ma di fatto con il bilancio 2014 si violano irrimediabilmente le principali norme di finanza pubblica con gravi conseguenze.
Tanto si doveva nella propria funzione.
Si allega alla presente copia stralcio del rendiconto 2013 e del previsionale 2014.

di Redazione16 Lug 2014 12:07
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