Violenza sessuale su minori: la madre sapeva e taceva

abusi-sui-minoriI carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia CC di Ragusa e quelli della Stazione di Ragusa Principale hanno questa mattina arrestato un ragusano cinquantunenne e applicato alla sua convivente il divieto d’avvicinamento ai luoghi frequentati dalle vittime. Verso la metà del mese di gennaio scorso s’erano presentati presso la Stazione Carabinieri Ragusa Principale una donna con le nipoti di dodici e quattordici anni, raggiunte poco dopo dal padre delle stesse. L’uomo e la sorella hanno riferito ai militari che le bimbe erano state vittime di violenza sessuale da parte del convivente della madre. Immediatamente gli ufficiali di polizia giudiziaria della stazione di Ragusa Principale hanno informato il Pubblico Ministero, dott.ssa Claudia Maone, che nell’ambito della Procura della Repubblica Iblea è specializzata nei crimini contro i minori e le “fasce deboli” in genere. La dott.ssa Maone, intervenuta direttamente e personalmente in caserma ha voluto parlare subito con le bimbe per aver chiarezza della situazione. I carabinieri della Stazione e del Nucleo Operativo della Compagnia hanno quindi ascoltato altre persone a conoscenza dei fatti e riferito il tutto al pubblico ministero. Dalla notevole quantità di accertamenti svolti, è emerso che tale R.S., un cinquantunenne ragusano dipendente comunale, avrebbe in più occasioni negli ultimi due/tre anni abusato delle figlie minori della propria convivente, M.T., casalinga trentacinquenne. Quest’ultima, pur a conoscenza dei fatti non avrebbe fatto nulla per impedirli e proteggere le proprie bimbe in qualche maniera. E così, avuto un chiaro quadro informativo e ritenendo la presenza di gravi indizi di colpevolezza, il pubblico ministero ha ipotizzato a carico dei due il reato di violenza sessuale su minori pluriaggravata e continuata in concorso, e richiesto al giudice per le indagini preliminari di emettere per la madre il divieto di avvicinamento alle bimbe e per il convivente la custodia in carcere. Il G.I.P., dott. Claudio Maggioni, condividendo appieno le osservazioni del P.M. ha emesso l’ordinanza che i carabinieri prontamente hanno eseguito questa mattina. L’indagato principale è stato accompagnato al carcere di via Giuseppe di Vittorio, ove avrà modo di meditare sulla propria posizione in vista dell’interrogatorio previsto per i prossimi giorni. Alla madre delle vittime è stato intimato di non avvicinarsi in alcun modo a meno di duecento metri dalla scuola e dalla casa dove esse vivono e di non contattarle mai in alcun modo. Le due giovani ovviamente sono stata poste sotto la tutela dell’altro genitore, nella speranza che ritornare in un ambiente sereno e affettuoso possa pian piano permettere loro di superare il grave trauma subito.

di Redazione04 Apr 2013 10:04
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