Giarratana. Arrestato ...

Giarratana. Arrestato noto pregiudicato

I Ca­ra­bi­nie­ri di Giar­ra­ta­na, ieri lunedì 6 gen­naio hanno ar­res­ta­to un noto plu­ri­pre­giu­di­ca­to del luogo, Igna­zio An­to­nel­lo Cul­tre­ra, di 45 anni, per i reati di vio­len­za, mi­nac­cia, re­sis­ten­za, ol­tra­g­gio e le­sio­ni a un pu­bbli­co uf­fi­cia­le.

Cul­tre­ra, fra­tel­lo dei boss An­ge­lo (uc­ci­so nella "stra­ge di San Ba­si­lio") e Vin­cen­zo Mi­ra­bel­la espo­nen­ti di  spic­co della stid­da vit­to­ri­ese, balzò agli onori della cro­na­ca nel 2009 quan­do tentò, insie­me ad un suo com­pa­re, di es­tor­ce­re del de­na­ro a Gio­van­ni Mauro, oggi se­na­to­re. Nel 2011 fu ar­res­ta­to, in­ve­ce, per aver dato fuoco al maga­z­zi­no di un bar di Giar­ra­ta­na.

Tor­na­to li­be­ro nell'ot­to­bre scor­so il Cul­tre­ra aveva l'ob­bli­go di rin­ca­sa­re ogni sera alle 21. Un vin­co­lo, che a quan­to pare, non veniva mai ris­pet­ta­to e così ieri i Ca­ra­bi­nie­ri de­ci­do­no di con­trol­la­re re­can­do­si alle 21 e un quar­to a casa del Cul­tre­ra, che na­tu­ral­men­te non c'era.  Poco dopo ques­ti si reca in Ca­ser­ma scu­san­do­si per l'ac­ca­duto, i mi­li­ta­ri gli in­ti­ma­no di tor­na­re im­me­dia­ta­men­te in casa, la fac­cen­da pa­re­va es­ser­si con­clu­sa, se­n­on­ché una pat­tu­glia lo vede poco dopo da­van­ti un bar a bere. Il Cul­tre­ra vi­si­bil­me­te al­te­ra­to non ap­pe­na ri­ve­de i mi­li­ta­ri de­ci­de bene di in­giu­riar­li e mi­nac­ciar­li, da qui ne nasce una col­lut­ta­zio­ne, ben pr­esto i mi­li­ta­ri hanno la meg­lio sul Cul­tre­ra che viene ar­res­ta­to e con­dot­to in Ca­ser­ma, dove viene de­nucncia­to per ol­tra­g­gio, mi­nac­cia, re­sis­ten­za, vio­len­za e le­sio­ni a un pu­bbli­co uf­fi­cia­le. Ad­es­so verrà seg­na­la­to al pro­cu­ra­to­re della Re­pu­bbli­ca, Car­me­lo Pe­tra­lia, per esser pro­posto per l’ap­pli­ca­zio­ne della sor­veg­lian­za spe­cia­le.


Vittoria. Video denunci...

Vittoria. Video denuncia di una cittadina

Con­ti­nua­no le video de­nun­ce di Giu­s­ep­pe Ni­cas­tro, co­or­di­na­to­re del Mo­vi­men­to Ter­ri­to­rio di Vit­to­ria. Ques­ta volta è toc­ca­to al quar­tie­re Chiusa Inferno-​Talafuni, pre­ci­sa­men­te in via Senia tra la via Adua e via G. Sal­ve­mi­ni. La stra­da è in pes­si­me con­di­zio­ni, come si vede chia­ra­men­te dal video, una via priva di as­fal­to e di ma­nu­ten­zio­ne no­no­stan­te le varie seg­na­la­zio­ni per­ve­nu­te in Co­mu­ne.

Lo stato della rete stra­da­le è un prob­le­ma un po' in tutti i co­mu­ni della pro­vin­cia iblea. "Vit­to­ria - di­chia­ra Ni­cas­tro - è com­ple­ta­men­te tras­for­ma­ta in una gru­vie­ra e così una co­mu­ne cit­ta­di­na è cos­tret­ta a ri­pa­ra­re a modo suo un di­sa­gio che a lungo an­da­re po­treb­be cau­sa­re ul­te­rio­ri prob­le­mi. Ribad­is­co le con­di­zio­ni di molte stra­de della città sono tutte si­mi­li e ren­do­no la viabilità un in­cu­bo".


L'on. Ragusa presenta ...

L'on. Ragusa presenta un emendamento per i siti Unesco siciliani

L'ono­revo­le Ora­zio Ra­gu­sa ha pre­sen­ta­to un emen­d­amen­to in fi­nan­zia­ria per uti­li­z­za­re i fondi eu­ro­pei per il re­cu­pe­ro dei cen­tri sto­ri­ci tu­te­la­ti dall'Unes­co. Con­sa­pe­vo­le dell'im­por­tan­za e della va­len­za del pa­tri­mo­nio storico-​artistico e na­tu­ra­lis­ti­co della nos­tra pro­vin­cia l'ono­revo­le di­chia­ra: "la Re­gio­ne Si­ci­lia­na deve pre­ve­de­re la possibilità di ri­chie­de­re spe­ci­fi­che ri­sor­se fi­nan­zia­rie at­tra­ver­so i fondi dis­po­n­ibi­li con la pro­gram­ma­zio­ne eu­ro­pea. Il nos­tro pa­tri­mo­nio è una pre­zio­sis­si­ma ri­sor­sa che può di­ven­ta­re il vo­la­no" per la nos­tra eco­no­mia.

"Poter uti­li­z­za­re - con­ti­nua Ra­gu­sa - spe­ci­fi­ci stru­men­ti fi­nan­zia­ri eu­ro­pei, sa­reb­be di gran­dis­si­mo aiuto per at­tua­re im­por­tan­ti po­liti­che di in­ter­ven­to sul pa­tri­mo­nio cul­tu­ra­le immo­bi­lia­re. Tutto ques­to può as­su­me­re un ruolo cen­tra­le nelle stra­te­gie di svi­lup­po eco­no­mi­co sos­ten­ibi­le delle comunità lo­ca­li. È noto che un qua­lun­que bene cul­tu­ra­le, ma in par­ti­co­lar modo un cen­tro sto­ri­co, eroga una serie di fun­zio­ni i cui ef­fet­ti po­si­ti­vi sono tan­gi­bi­li e pre­sen­ti non solo a li­vel­lo mi­cro­ter­ri­to­ria­le, ma in molti casi a scala re­gio­na­le e ad­di­rit­tu­ra so­vrare­gio­na­le. Sono fi­du­cio­so - con­clu­de Ora­zio Ra­gu­sa - che ques­to emen­d­amen­to sarà ap­pro­va­to per­ché è di gran­de im­por­tan­za e per­ché co­in­vol­ge, oltre all'area iblea, ter­ri­to­ri dis­lo­ca­ti nell'in­te­ro ter­ri­to­rio re­gio­na­le come l'area ar­cheo­lo­gi­ca di Agri­gen­to, Enna, Pia­z­za Ar­me­ri­na con La Villa del Ca­sa­le, le Isole Eolie, ov­via­men­te tutte le città ba­r­oc­che della Val di Noto, Si­ra­cu­sa e le ne­cro­po­li ru­pes­tri di Pan­ta­li­ca e lo st­es­so Monte Etna is­c­rit­to nel 2013."

 


Controlli a tappeto sui ...

Controlli a tappeto sui versamenti dell'Ici 2008

Al via 7.447 av­vi­si di con­trol­lo del Co­mu­ne di Ra­gu­sa sull'Ici ver­sa­to nel 2008 sulle se­con­de case. Un con­trol­lo va­le­vo­le a re­cu­pe­ra­re le even­tua­li dif­fe­ren­ze negli im­por­ti ver­sa­ti dai con­tri­buen­ti ris­pet­to a quan­to do­vu­to al mo­men­to della di­chia­ra­zio­ne. Nei casi più gravi, si ri­fe­ris­co­no a man­ca­te di­chia­ra­zio­ni che si con­fi­gu­ra­no come eva­sio­ne dell’im­pos­ta.

Nei casi in cui siano ve­ri­fi­ca­ti dati er­ra­ti o im­pre­ci­sio­ni negli av­vi­si di pa­ga­men­to, l’Am­mi­nis­tra­zio­ne Co­mu­na­le verificherà even­tua­li responsabilità della società che ges­tis­ce software e bol­let­ta­zio­ne e sarà cura degli uf­fi­ci com­pe­ten­ti pren­de­re tutti i pro­v­ved­imen­ti del caso.
Il con­tri­buen­te che ri­ten­ga di aver ri­ce­vu­to un av­vi­so di ac­cer­ta­men­to con­te­nen­te dati er­ra­ti può ri­vol­ger­si per in­for­ma­zio­ni e chia­ri­men­ti all’Uf­fi­cio Tri­bu­ti in via M. Spa­do­la n. 56, può te­le­fo­na­re ai nu­me­ri 0932/676805-808-809-810 o in­via­re una e-​mail all’in­di­ri­z­zo ici@pec.co­mu­ne.ra­gu­sa.gov.it.


L'on. Digiacomo rassic...

L'on. Digiacomo rassicura sulla rimodulazione della rete ospedaliera

In me­ri­to alla dis­cus­sio­ne in atto all'Ars sulla ri­mo­du­la­zio­ne della rete ospe­da­lie­ra l'ono­revo­le Pippo Digia­co­mo, pre­si­den­te della com­mis­sio­ne Sanità dell’Ars, prova a tran­quil­li­z­za­re i ra­gu­s­a­ni, ma prin­ci­pal­me­te gli ab­itan­ti di Co­mi­so e di Sci­cli, i due co­mu­ni più co­in­vol­ti dall'even­tua­le ri­for­ma ospe­da­lie­ra.

“Mi rendo conto - di­chia­ra l'on. Digia­co­mo - che cit­ta­di­ni e am­mi­nis­tra­to­ri di molte realtà si­ci­lia­ne sono in ansia per i pos­si­bi­li ef­fet­ti del Piano di ri­mo­du­la­zio­ne della rete ospe­da­lie­ra, ma ad­es­so serve la gius­ta dose di serenità: il Piano dovrà pas­sa­re dalla com­mis­sio­ne Sanità dell’Ars, i rap­pre­sen­tan­ti di forze po­liti­che e ter­ri­to­ri lo esa­mi­ne­ran­no e tutti i com­po­nen­ti, a co­mincia­re dal sot­tosc­rit­to, la­vo­reran­no per ad­ot­ta­re ogni mo­di­fi­ca utile e ne­ces­sa­ria. L’as­ses­so­re Bor­sel­li­no – con­clu­de Digia­co­mo - ha già ma­ni­fes­ta­to ampia disponibilità ad ac­coglie­re even­tua­li os­ser­va­zio­ni ispi­ra­te al buon senso e all’ob­iet­ti­vo di miglio­ra­re e ren­de­re i più ef­fi­cien­ti i ser­vi­zi of­fer­ti ai cit­ta­di­ni”.

La ques­tio­ne è de­li­ca­ta. Si parla di ra­zio­na­li­z­za­zio­ne delle ri­sor­se della sanità re­gio­na­le af­fin­ché si possa miglio­ra­re ed eco­no­mi­ci­z­za­re il ser­vi­zio. Una ri­vo­lu­zio­ne per certi versi lun­ga­men­te at­te­sa, ma anche te­mu­ta. Si parla, in­fat­ti, di tag­lia­re o ri­con­ver­ti­re una serie di posti letto, se non ad­di­rit­tu­ra chiu­de­re o ac­cor­pa­re al­cu­ni no­so­co­mi. In sin­te­si in Si­ci­lia e quin­di anche nell'Asp di Ra­gu­sa c'è un sur­plus di posti letto or­di­na­ri, men­tre c'è un de­fi­cit per quan­to ri­guar­da i posti letto per la ria­bi­li­ta­zio­ne, la lun­god­e­gen­za e l'emer­gen­za ed ur­gen­za.

Il nu­me­ro dei posti letti non è na­tu­ral­men­te ar­bi­tra­rio, ma è sta­bi­li­to in base ad un ri­gi­do rap­por­to tra le Asp e il loro ba­ci­no d'uten­za. In Si­ci­lia la nor­ma­ti­va è ab­bas­tan­za chia­ra. Con il De­cre­to As­ses­so­ria­le n. 1868 del 2010 sono state ap­pro­va­te le linee di in­di­ri­z­zo re­gio­na­li per la de­ter­mi­na­zio­ne delle do­ta­zio­ni or­ga­ni­che delle azien­de si­ci­lia­ne. Ecco per­ché si parla di ri­mo­du­la­zio­ne come re­vi­sio­ne del nu­me­ro dei posti letto, ma anche come ad­egua­men­to alla nor­ma­ti­va na­zio­na­le e re­gio­na­le.


Ragusa. Riapre la pisci...

Ragusa. Riapre la piscina comunale

Fi­nal­men­te dopo 22 gior­ni Ra­gu­sa riavrà la sua pis­ci­na co­mu­na­le. E' l'Am­mi­nis­tra­zio­ne st­es­sa a ren­der­lo noto. Martedì 7 gen­naio, la pis­ci­na di con­tra­da Sel­va­g­gio, verrà nuo­va­men­te resa frui­bi­le.

"Il 31 di­cem­bre scor­so - di­chia­ra il vice sin­da­co ed as­ses­so­re allo sport Mas­si­mo Ian­nuc­ci - ab­bia­mo au­to­ri­z­za­to il di­ri­gen­te del Set­to­re VII ad af­fi­da­re, per il pe­rio­do gennaio-​giugno 2014, i ser­vi­zi com­ple­men­ta­ri per il fun­zio­na­men­to della pis­ci­na co­mu­na­le, tra cui rien­tra­no l'as­sis­ten­za ba­g­nan­ti e la pu­li­zia, pre­ve­den­do una spesa di € 39.000,00 oltre Iva. Ciò al fine di non crea­re ul­te­rio­ri dis­ser­vi­zi nei con­fron­ti dell'uten­za as­si­cu­ran­do così il nor­ma­le fun­zio­na­men­to della strut­tu­ra co­mu­na­le".

La strut­tu­ra in ques­tio­ne è ri­mas­ta chiusa dallo scor­so 12 di­cem­bre a causa della sca­den­za, av­ve­nu­ta nell'ot­to­bre scor­so, della con­ve­n­zio­ne sti­pu­la­ta dal Coni e dalla "Ra­gu­s­a­na Mul­tiser­vi­zi". Pare che il sin­da­co Pic­cit­to abbia stop­pa­to ques­to ac­cor­do, che du­ra­va dal 2009, a causa di al­cu­ne ind­agi­ni della Guar­dia di Fi­nan­za.

 

 


Il M5S stigmatizza le a...

Il M5S stigmatizza le accuse della Migliore

Ar­ri­va dura e pic­ca­ta la ris­pos­ta del grup­po con­si­lia­re del Mo­vi­men­to 5 stel­le alle ac­cu­se ri­vol­te, sol­tan­to ieri, da Sonia Miglio­re (Udc) sulla ques­tio­ne delle as­sun­zio­ni nel tri­en­nio 2013-2015, che noi ab­bia­mo ri­por­ta­to nell'ar­ti­co­lo Le 17 as­sun­zio­ni di Pa­la­z­zo dell'Aqui­la.

Più che ris­pon­de­re punto per punto il co­mu­ni­ca­to del Mo­vi­men­to si ri­sol­ve in un at­tac­co, forse gius­ti­fi­ca­to, alla Miglio­re, che viene tac­cia­ta "di non aver ben chia­ro che cosa sig­ni­fi­chi am­mi­nis­tra­re la cosa pu­bbli­ca" o an­co­ra "di non co­nos­ce­re le re­go­le che ser­vo­no a ge­s­ti­re un Ente come il Co­mu­ne". In­som­ma so­la­men­te una pra­ti­ca stru­men­ta­le, quel­la della Miglio­re, che par­reb­be igno­ra­re l'im­por­tan­za del ruolo svol­to dai di­ri­gen­ti. "Dimen­ti­ca (la Miglio­re, ndr.) che un Ente, se non ha per­so­na­le di­ri­gen­zia­le, non è in con­di­zio­ne di poter la­vo­ra­re e pro­gram­ma­re. Se non c’è chi dà ese­cu­zio­ne, nel ris­pet­to delle leggi e dei re­go­la­men­ti, all’attività politico-​amministrativa, si re­a­li­z­za solo la pa­ra­li­si con gravi ri­pe­r­cus­sio­ni sulla collettività".

Fatta ec­ce­zio­ne per l'af­fer­ma­zio­ne che ques­te as­sun­zio­ni non sfo­reran­no il patto di stabilità, come san­ci­to dal Col­le­gio dei re­vi­so­ri della Corte dei Conti, e che la spesa di tali di­ri­gen­ti, una volta as­sun­ti, pe­se­ran­no sulle casse co­mu­na­li per circa 54 mila euro l’anno e non 100 mila, il co­mu­ni­ca­to si esau­ris­ce in una se­que­la di giu­di­zi sull'ope­ra­to del con­siglie­re, Miglio­re, che sten­ta ad ac­cor­ger­si come "una op­po­si­zio­ne di ques­to tipo alla fine si ri­tor­ce su chi la mette in atto".

Sa­reb­be stato in­ter­es­san­te, in­ve­ce, sa­pe­re cosa il grup­po con­si­lia­re del Mo­vi­men­to pensa del me­to­do ad­ot­ta­to dalla giun­ta per se­le­zio­na­re i su­d­det­ti di­ri­gen­ti o sull'in­ten­zio­ne di tras­fe­ri­re due di­pen­den­ti della ditta Busso al set­to­re della Pro­te­zio­ne ci­vi­le ossia da una ditta pri­va­ta ad un ente pu­bbli­co, ma su ques­to tris­te­men­te il co­mu­ni­ca­to non fa men­zio­ne.


Reati contro il patrimo...

Reati contro il patrimonio. I Carabinieri arrestano due ladri a Chiaramonte

Ieri mat­ti­na i Ca­ra­bi­nie­ri della Com­pag­nia di Vit­to­ria hanno ar­res­ta­to Gian­lu­ca Vi­ta­le, di 30 anni, e An­drea Gam­b­i­ni, di 33 anni, amb­ed­ue con pre­ce­den­ti pe­na­li.
I due sogget­ti erano stati fer­ma­ti e de­nun­cia­ti all'Autorità giu­di­zia­ria nella notte di San Sil­ves­tro. Vi­ta­le e Gam­b­i­ni, in­fat­ti, si erano in­tro­dot­ti in un'azien­da agri­co­la in con­tra­da Senia a Chia­ra­mon­te Gulfi, per ru­ba­re una cis­ter­na me­tal­li­ca del va­lo­re di 30 mila euro. A se­gui­to della per­qui­si­zio­ne il Vi­ta­le fu tro­va­to in pos­ses­so di un col­tel­lo a ser­rama­ni­co. La re­fur­ti­va è stata re­sti­tui­ta al pro­prie­ta­rio men­tre tutti gli ogget­ti uti­li­z­za­ti per in­tro­dur­si nel ca­pan­no­ne e per se­zio­na­re la su­d­det­ta cis­ter­na sono stati se­ques­tra­ti. I due, ori­gi­na­ri di co­mi­so, che ad­es­so do­vran­no ris­pon­de­re del reato di ten­ta­to furto ag­gra­va­to in con­cor­so, sono stati con­dot­ti pres­so la Casa cir­con­da­ria­le di Ra­gu­sa.
Ques­to arr­es­to ar­ri­va a breve di­stan­za dalle re­cen­ti in­ter­ro­ga­zio­ni par­la­men­ta­ri circa la re­cru­des­cen­za dei furti nelle azien­de agri­co­le iblee, ogget­to anche di or­di­ne del gior­no dei Comita­ti Pro­vin­cia­li per l’Or­di­ne e la Si­cu­re­z­za Pu­bbli­ca pre­sied­uti dal Pre­fet­to di Ra­gu­sa.


Cambio al vertice dell...

Cambio al vertice della Provincia. Carmela Floreno è il nuovo Commissario

Car­me­la Flo­re­no è il nuovo com­mis­sa­rio della Pro­vin­cia re­gio­na­le di Ra­gu­sa. La no­ti­zia è ormai uf­fi­cia­le. Già pre­fet­to a Si­ra­cu­sa, dal 2009 al 2011, e an­co­ra prima pre­fet­to ad Enna, dal 2003 al 2009, la Flo­re­no è un fun­zio­na­rio di lungo corso e di pri­mis­si­mo piano.
Ori­gi­na­ria di Ca­ta­nia, lau­rea­ta in giu­ris­pru­den­za, già as­sis­ten­te alla cat­te­dra di di­rit­to pri­va­to all’Università di Ca­ta­nia, av­vo­ca­to, nei ruoli del Mi­nis­te­ro dell’In­ter­no nel 1972 , Car­me­la Flo­re­no fu no­mi­na­ta pre­fet­to per la prima volta nel 2003 svol­gen­do il ruolo di com­mis­sa­rio stra­or­di­na­raio in al­cu­ni co­mu­ni della Ca­la­bria. Prima nell'86 e poi nel '94 la Flo­re­no svol­se le fun­zio­ni di vi­ca­rio del pre­fet­to prima a Si­ra­cu­sa e poi a Ca­ta­nia. Nel 2003 fu in­sig­ni­ta dell'ono­ri­fi­cen­za di Gran­de uf­fi­cia­le della Re­pu­bbli­ca. La no­mi­na a Com­mis­sa­rio della Pro­vin­cia Re­gio­na­le di Ra­gu­sa è per 45 gior­ni in base all'art. 145 del'Orel. Si tr­at­ta quin­di di una norma re­gio­na­le e non di una legge stra­or­di­na­ria come era ac­ca­duto con le no­mi­ne pre­ce­den­ti. Ora bisognerà ve­de­re se all'Ars sa­ran­no in grado di va­ra­re una legge che ri­guar­di le pro­vin­ce entro bre­vis­si­mo tempo. In caso con­tra­rio l'unica so­lu­zio­ne pos­si­bi­le è il voto a pri­ma­ve­ra in­ol­tra­ta maga­ri dopo le Eu­ropee. Di certo il Com­mis­sa­rio Flo­re­no non avrà come com­pi­to pre­ci­puo quel­lo di li­qui­da­re l'ente di Viale del fante. L'ar­ti­co­lo dell'Orel uti­li­z­za­to non ha ques­te finalità. Co­scien­ti delle sfide fu­tu­re ci con­gra­tu­lia­mo per la sua no­mi­na e  le au­gu­ria­mo un buon la­vo­ro.


Vittoria 1992. Padre e f...

Vittoria 1992. Padre e figlio furono i mandanti dell'omicidio Incardona. Il figlio è latitante

La Squa­dra mo­bi­le della Po­li­zia di Stato di Ra­gu­sa ha ar­res­ta­to il vit­to­ri­ese Giombat­ti­s­ta Aran­gio Mazza, di 85 anni, quale man­dan­te, insie­me al figlio Aran­gio Mazza Gio­van­ni,  per l'omi­ci­dio In­car­do­na av­ve­nu­to nel 1992, ad­es­so Mazza dovrà scon­ta­re una con­dan­na a 18 anni, il figlio è tutt'ora ri­cer­ca­to in quan­to la­ti­tan­te.

I fatti ri­s­al­go­no al lon­ta­no 1992 quan­do la Po­li­zia di Stato con di­ver­se vo­lan­ti, in­ter­ven­ne in via Parma a Vit­to­ria dove erano stati uditi al­cu­ni colpi d’arma da fuoco. Lì fu rin­ve­nu­to il corpo di Gio­van­ni In­car­do­na ormai ago­ni­z­zan­te. L’uomo morirà in am­bu­lan­za du­ran­te il tras­por­to in ospe­da­le. I so­s­pet­ti degli in­qui­ren­ti si con­cen­tra­ro­no sub­ito su Aran­gio Mazza, padre, non­ché suo­ce­ro di In­car­do­na. Da tempo tra i due non cor­re­va buon san­gue, anzi. Tra le cose im­per­do­na­bi­li al ge­ne­ro vi erano sia le per­cos­se nei con­fron­ti della figlia che quel­le nei con­fron­ti del ni­po­ti­no. Le ind­agi­ni ben pr­esto, però, si are­na­no per man­can­za di prove.

La svol­ta av­vie­ne solo nel 2005, gra­zie alle con­fes­sio­ni di due col­la­bo­ra­to­ri di gius­ti­zia,  uno dei quali si era au­to­ac­cu­sa­to dell’omi­ci­dio In­car­do­na. L’omi­ci­da confessò che, a se­gui­to di un de­bi­to con­tr­at­to con i Mazza per l'ac­quis­to di un auto del va­lo­re di 10 mi­lio­ni di lire, e visto che non rius­ci­va ad estin­guer­lo, i due (padre e figlio) gli pro­pos­e­ro di uc­ci­de­re In­car­do­na in camb­io dell'es­ti­n­zio­ne to­ta­le del de­bi­to, Luigi Fa­vit­ta accettò.

Così nel 2006 la Po­li­zia ar­res­ta i due Mazza, in quan­to man­dan­ti, e Luigi Fa­vit­ta, come ese­cu­to­re ma­te­ria­le dell'omi­ci­dio. Dopo il ri­cor­so in Cas­sa­zio­ne i due Mazza ven­go­no scar­ce­ra­ti. La Cas­sa­zio­ne ri­in­via il pro­ces­so alla Corte d'As­si­se d'Ap­pel­lo di Ca­ta­nia, che oggi ha de­cre­ta­to l'or­di­ne di car­ce­ra­zio­ne per i due man­dan­ti. io­van­ni Aran­gio Mazza ri­sul­ta la­ti­tan­te è ri­cer­ca­to e dovrà scon­ta­re altri 15 anni.