Costi, benefici e controlli

Costi, benefici e controlli

C'è una proposta che vorrebbe far pagare di tasca propria le spese del ricovero ospedaliero per Covid a tutti quelli che non sono vaccinati. Si tratta, al momento, solo di una proposta che mira a convincere quel 25% di Italiani che serve la collaborazione di tutti per vincere. La suddetta proposta non è poi tanto campata in aria visto che questa pandemia sta costando quanto una guerra e non riusciamo, assolutamente, a battere il nemico. Se poi tra di noi c'è qualcuno che fa il doppio gioco e sta con l'avversario è più che giusto individuare "il traditore" e fargli pagare almeno le spese. Mi fanno ridere, poi, quelli che dicono di aver paura o di non sapere cosa gli inoculano. Operando anche nel turismo ho visto tanti viaggiatori improvvisati che avendo scelto mete inconsuete, come alcune nazioni africane o asiatiche, hanno affrontato la vaccinazione anti colera, tifo o malaria o altro senza battere ciglio. Quella dunque va bene. Poi di fronte a un miliardo di persone vaccinate nel mondo  c'è ancora qualcuno che si rifiuta perchè ha paura. Allora torniamo alla proposta fatta da alcuni medici. Si tratterebbe di un deterrente e quindi un invito a vaccinarsi  per diminuire i costi altissimi che la comunità affronta in caso di ricoverati per Covid. Per inciso un medico di Palermo oggi ha dichiarato che non curerà persone non vaccinate. Non è deontologico perchè il medico ha questa "mission" ma quando si è difronte ad autolesionisti bisognerebbe avere il coraggio, con l'appoggio della legge, di  prendere decisioni così drastiche.  Intanto continuano in provincia  servizi per la verifica del rispetto delle misure di contrasto al COVID-19 e quella del “Green Pass” in vigore dal 6 agosto e alla luce delle nuove ordinanze regionali che coinvolgono i comuni di Vittoria e Comiso e le relative frazioni, dichiarati “Zona Arancione dal 28.agosto.u.s..

Nell’ultimo weekend i controlli straordinari, disposti con ordinanza del Questore di
Ragusa, in aggiunta a quelli giornalmente garantiti dalle pattuglie delle varie Forze di
Polizia, hanno interessato, specie nelle ore tardo pomeridiane e serali e fino alle prime
ore di oggi, il capoluogo e i comuni di Vittoria, Modica e Comiso, e le zone rivierasche:
particolare attenzione è stata prestata ai lungomari e alle piazze principali delle zone
balneari di Marina di Ragusa, Marina di Modica e Scoglitti, ove si è concentrata la
maggior parte dei cittadini della provincia e dei turisti. Sono stati controllati i pubblici
esercizi, al fine di assicurare il rispetto delle misure ed allo scopo di prevenire situazioni
pregiudizievoli per la salute pubblica.
A Comiso, sebbene già dichiarata zona arancione a seguito dell’ordinanza contingibile e
urgente del Presidente della Regione, n. 86 del 26.8.2021, un’attività di ristorazione
risultava aperta con gli avventori che consumavano la cena regolarmente seduti al
tavolo, pertanto oltre alle sanzioni previste sia per l’esercente del locale che per gli
avventori, l’attività è stata chiusa con provvedimento dell’Autorità di P.S. per giorni
cinque.


Parcheggio ai Canalotti. E ora?

Parcheggio ai Canalotti. E ora?

Si complica la vicenda del parcheggio ai Canalotti perchè i proprietari dell'area incriminata hanno fatto ricorso al Tar di Catania che ha sospeso con decreto cautelare urgente gli atti . Il Comune di Ragusa infatti  dopo avere autorizzato la realizzazione a Punta Braccetto della struttura  ha prima effettuato una valutazione di incidenza ambientale (VINCA) clamorosamente errata e poi ha annullato illegittimamente il titolo edilizio. In un precedente articolo noi di Reteiblea avevamo espresso delle perplessità su questa storia soprattutto prendendo in considerazione la foto inviata da Legambiente che mostra la incongruità della protesta. Ci troviamo infatti di fronte ad una zona degradata  in modo irrimediabile  dagli abusi edilizi del passato e ora si vorrebbe impedire di dare un minimo di regolamentazione, almeno al posteggio selvaggio,  all'area interessata.  Secondo l'avv. Stornello, legale della ditta che aveva ottenuto la concessione, la decisione del Tar conforta la bontà delle ragioni dei ricorrenti e limita in qualche modo i gravissimi danni che già essi hanno patito dagli atti illegittimi del Comune e dei quali l’Amministrazione è responsabile”. E' inoltre  opportuno chiarire la situazione che il parcheggio è stato regolarmente autorizzato sia dal Comune di Ragusa che dalla Soprintendenza. L' area oggetto dell’intervento non solo è stata destinata a parcheggio sia nel PRG vigente che in quello futuro proprio dal Comune di Ragusa che l’ha pure utilizzata come tale per oltre dieci anni,  Da dire anche che non ci sono vincoli ambientali, in quanto l'area è esterna e distante dal Sito di Interesse Comunitario, ed insiste in una zona talmente edificata ed urbanizzata che, ancora, il Comune di Ragusa ha realizzato lì una strada asfaltata. Chi afferma invece  che si tratti di un intervento abusivo se ne assume ogni conseguente responsabilità.
Secondo noi il Comune ha sbagliato ancora una volta a fare questo gioco peccando di ingenuità . Nel tempo, e con sindaci diversi, abbiamo visto rilasciare autorizzazioni e poi annullarle con danni evidenti. Basti ricordare la Sud Invest e più recentemente la Tecknè con la quale c'è un contenzioso. Riprendendo il nostro articolo precedente sull'argomento è davvero strano che Legambiente, in questa occasione, si sia schierata dalla parte di chi, nel passato, ha dimenticato ogni regola trasformando quello splendido sito in una borgata tipica di regioni del nord africa dove non esistono gli strumenti edilizi.


Territorio risponde al Sindaco: sui rifiuti non ci incanti!

Territorio risponde al Sindaco: sui rifiuti non ci incanti!

La segreteria di Territorio non ha perso tempo per analizzare alcuni passaggi della lettera aperta di Cassì ai Ragusani e rispondendo e criticando a muso duro. Leggendo appunto le considerazioni del Movimento dobbiamo dire che molte sono condivisibili soprattutto quando si parla di rifiuti abbandonati e di scerbatura. Ecco la nota .

“Egregio sig. Sindaco, la storiella, lunga e apparentemente articolata che ci ha raccontato, a proposito dei
rifiuti, non incanta nessuno, purtroppo sono questioni irrisolte da tre anni, e ancora non prospetta soluzioni
efficaci ma solo iniziative per tentare di migliorare la situazione.”
“Avrebbe dovuto mettere in moto opportune modifiche dell’affidamento dell’appalto, già da tempo, e
battere i pugni dal suo amico Musumeci per risolvere la questione della raccolta fuori dalla cinta urbana.
Il sindaco del capoluogo avrebbe dovuto individuare, per primo, un sito dove smaltire l’indifferenziato, per
evitare l’aggravio dei costi, le sue responsabilità sono enormi in quanto anche presidente della SRR,
ricordiamo che i comuni sono commissariati dalla regione per non essere riusciti ad individuare un sito.
Le responsabilità politiche sono enormi, sarebbe meglio che il primo cittadino si facesse da parte per
permettere ad altri di fare quello che non ha fatto fino ad ora.
Nel frattempo, i cittadini fanno la differenziata e la TARI aumenta per l’assenza di un impianto in provincia e
purtroppo continuerà ad aumentare, per assurdo più andremo a differenziare la TARI, invece di diminuire,
andrà ad aumentare.”
“A difesa del Sindaco si può solo dire di aver ereditato un sistema di raccolta dei rifiuti dalle mille falle: a
poco serve fare riferimento ad altre parti della Sicilia, dove si riscontra anche il dilagare di abbandono
indiscriminato di rifiuti, soprattutto lungo le arterie extraurbane, in una città dove il livelli differenziata
sono estremamente ragguardevoli, sarebbe obbligato risolvere le problematiche di contorno per non
vanificare l’impegno dei cittadini.”
Aggiungono ancora da Territorio: “Dopo tre anni non ci può dire solo che non c’è stato il “miglioramento
progressivo e costante che ci si attendeva”, il sindaco ammette responsabilità politiche ma ammettere che
“la città, in particolare durante l’estate, è risultata meno pulita, il programma di sfalcio dell’erba infestante
è andato a rilento” coinvolge responsabilità di gestione.
Assodato questo, non si deve cercare di capire come invertire la tendenza, occorre applicare correttivi
immediati.
L’abbandono dei rifiuti negli angoli e ai margini delle strade ha assunto dimensioni patologiche con la
scomparsa dei cassonetti stradali, eliminazione che, alla prova dei fatti, è stata estremamente negativa.
Ma non meno indecorosa è la questione dei contenitori della differenziata sul suolo pubblico che
ingenerano fenomeni abnormi di accumulo di spazzatura, obiettivamente difficili da controllare.
Mettiamo, per un attimo, da parte le utenze non registrate, che pure esistono e devono essere perseguite,
serve migliorare il servizio con opportuni correttivi, perché la gente non è disposta a tenere in casa, anche
avendo gli spazi adeguati, il rifiuto, tantomeno quello particolare costituito da pannolini o ingombranti,
appena può, se ne ha le possibilità, si libera comunque della vecchia cucina, del frigorifero, del divano, dei
sacchi che non può tenere in casa.
La realtà è questa e se non si riesce a perseguire i comportamenti illegali, serve trovare la medicina,
medicina che non traspare dalla lettera del sindaco.
A poco serve definire l’identikit del conferitore seriale lungo le strade e nelle campagne, non siamo in un
serial poliziesco, lo stesso sindaco ci indica profili diversi che rappresentano l’impossibilità di una rapida
identificazione. Il cittadino che non vuol pagare la Tari, e dunque non possiede i mastelli, il turista per un giorno, che torna a casa dopo una gita al mare e non sa che farne del sacchetto dei rifiuti, il lavoratore, spesso
extracomunitario, il proprietario della casa di vacanza che ad ogni cambio cliente trova un numero
imprecisato di sacchi neri da smaltire dato che o non è registrato o non ha spiegato ai clienti come
funziona, il proprietario di doppia abitazione, quella di città (regolarmente registrata) e quella di mare o di
campagna, per la quale la registrazione appare superflua, il professionista che non ha voluto aprire una
posizione Tari per il suo studio; il condomino che, incurante delle regole, conferisce il proprio rifiuto nel
bidone condominiale tutti i giorni, intasandolo, e non solo la sera prima del giorno di ritiro in base alla
tipologia del rifiuto.
Occorre scovare i furbi, ma non basterà. Paradossale l’ammissione che la campagna di informazione, che
dovrebbe essere a carico della ditta che si occupa del servizio di igiene urbana, latita, cosa è stato fatto per
far rispettare il capitolato?
C’è l’ennesima buona intenzione, di coinvolgere la ditta in un lavoro straordinario, con mezzi aggiuntivi, con
lo scopo di raccogliere tutto ciò che viene abbandonato, sia in città sia nelle vie di collegamento sia nelle
campagne.
Ancora la buona intenzione di ripulire la città con passaggi continui, anche giornalieri, nei luoghi dove il
fenomeno degli abbandoni si manifesta, il tutto con costi extra che potrebbero essere compensati
dall’emersione degli irregolari.
Il sindaco parla di una riduzione della TARI, negli ultimi due anni, del 12%, ma i cittadini non ne hanno
contezza.
E ancora, dopo tre anni non ci può venire a parlare dei dubbi su chi deve eliminare, in città, la vegetazione
infestante, sulle interpretazioni del capitolato per lo sfalcio dei cigli stradali e dei marciapiedi, il servizio del
verde pubblico non eccelle per le manutenzioni delle varie aree, il servizio non è puntuale ma non ci
sembra debba occuparsi anche dello sfalcio e della eliminazione dei rifiuti; comunque qualcuno lo deve pur
fare e su questo l’amministrazione è stata, da tempo, del tutto assente.
E anche qui l’ennesima promessa, l’ennesima buona intenzione, per vederne gli effetti dalla prossima
primavera.
Non si possono più ascoltare storie di contenzioso con i proprietari delle arterie extraurbane, pensi intanto
a mettere a posto le cose sul territorio comunale e solleciti adeguati interventi di controllo perché vedendo
quello che raccoglie il Libero Consorzio dei Comuni sulle arterie provinciali, il fenomeno va giocoforza
arginato con adeguati provvedimenti e misure.
È auspicabile, come dice il sindaco, che l’ufficio di igiene urbana del Comune, la direzione dell’esecuzione
del contratto e la ditta che svolge il servizio, siano effettivamente in contatto costante con lo scopo da tutti
condiviso di ridurre i disagi e di migliorare il decoro della città nel suo complesso.
Non possiamo leggere, dopo tre anni dall’insediamento di “problemi di interpretazione degli atti di gara” e
di “fiduciosa aspettativa di un sensibile miglioramento della situazione”, sono segnali che siamo in alto
mare e non si intravede un porto sicuro.


Conclusa a Marina la Festa regionale del PD.

Conclusa a Marina la Festa regionale del PD.

che, come dicevamo è stata promossa dalla direzione regionale con il contributo fattivo e l'organizzazione  del partito ibleo.  Una particolare attenzione è stata dedicata alla questione  incendi. Giuseppe Antoci ex presidente del parco dei Nebrodi ha fatto riferimento agli errori del Governo regionale passando poi al problema delle famiglie mafiose che gestiscono lucrosi affari nelle campagne.

Notevole la partecipazione del pubblico anche se non si poteva pensare ad una presenza massiccia, in ogni momento, in tre location differenti, ma gli argomenti trattati da esponenti politici come gli ex ministri Boccia, Demichelis, Provenzano e personalità del calibro di Leoluca Orlando, Giuseppe Lupo, Cracolici, Dipasquale,  il segretario Barbagallo ed altri hanno favorito l'affluenza del pubblico.


Profughi afgani a Comiso? Come e perchè?

Profughi afgani a Comiso? Come e perchè?

Il futuro dell'aeroporto di Comiso sembra sempre più incerto a causa dello scioglimento, prevedibile, della grande camera di commercio del Sud Est, del fallimento dell'Alitalia che aveva vinto il bando per la continuità territoriale e per la crisi del turismo dovuta al Covid. E in questa situazione molto delicata abbiamo registrato una nota del sindaco Schembari che, forse contrariamente a quanto vorrebbero quelli del suo stesso partito, ha lanciato l'idea di replicare l'operazione dei cossovari. Chi non ricorda quando il sindaco Digiacomo si vantava di aver ospitato nelle case dell'ex base almeno 4000 profughi del Kossovo? Ma oggi i tempi sono cambiati e a meno che la Schembari non abbia un progetto segreto, forse come quello del sindaco di allora che calò la carta ospitalità per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'aeroporto ancora da costruire, l'offerta di aprire l'ex base ai profughi afgani ha creato molte perplessità. Non solo tra la gente, in questo difficilissimo periodo sanitario, ma soprattutto tra le opposizioni politiche nel suo comune. Ecco la nota del PD comisano.
Siamo d’accordo. Per motivi che ci pare perfino superfluo precisare........ (omissis)
Tuttavia alcune domande sorgono semplici e spontanee, e avremmo piacere che il sindaco, contrariamente a quanto ultimamente si è abituato a fare, rispondesse. Non tanto o non soltanto a noi, ma alle centinaia di cittadini che in queste ore ci chiedono, domandano vogliono capire, e della cui comprensibile preoccupazione ci facciamo portavoce.
1) Dice il sindaco che “le strutture (che potrebbero accogliere i profughi afghani), fatti salvi minimi ritocchi, sono abitabili, vivibili e accoglienti”. A parte il fatto che non siamo affatto sicuri che ci vogliano “minimi ritocchi” per rendere vivibili e accoglienti queste abitazioni, si potrebbero per favore quantificare le risorse economiche necessarie (euro più, euro meno) per questi interventi? Si tratta di risorse comunali? Regionali? Nazionali? Europee?
2) Si ha un’idea di quanti siano, in definitiva, i profughi che siamo in grado di accogliere in piena sicurezza (in termini di ordine pubblico e sanitaria) e senza gravi stravolgimenti sociali per la nostra comunità? Per quanto tempo pensa che queste persone debbano restare a Comiso? Ci può dare un orizzonte temporale (settimana più, settimana meno)?
3) La Regione si è detta d’accordo (è questa sembra già una bella novità, considerate le precedenti dichiarazioni del governo Musumeci in merito all’accoglienza nell’Isola). Notizie dal governo nazionale?
4) Prefettura, questura e Asp ragusane hanno assicurato quel personale supplementare necessario intanto allo svolgimento delle operazioni, come dicevamo prima, in piena sicurezza, e poi al controllo una volta completato l’insediamento?
5) Si è pensato a creare un network, una rete che coinvolga anche realtà private, per soddisfare gli svariati bisogni, primari e secondari, di queste persone una volta in loco? Anche per questo, sono state previste delle risorse economiche? Se sì, quante, quali?
I tempi per pianificare tutto questo, ammesso che sia davvero possibile (le notizie internazionali che ci pervengono sono sconfortanti), sembrano stretti, insufficienti. E forse è per questo che il sindaco senza consultarsi con nessuno, con il Consiglio comunale per esempio - sulla tenuta della cui maggioranza, per questa vicenda, nutriamo seri dubbi - ha deciso di partire in quarta.
Poiché non crediamo affatto che queste dichiarazioni siano state rese con superficialità, per colmare in qualche modo il vuoto amministrativo che contraddistingue questo sindaco e questa amministrazione, giusto per avere un trafiletto sui giornali, quasi a dire “io ci sono, noi ci siamo!”, non abbiamo dubbi che nelle prossime ore arriveranno, precise e circostanziate, le risposte ai quesiti che, interpretando un diffuso sentimento popolare, abbiamo posto.


Confcommercio: Lo strumento migliore è il Green Pass

Confcommercio: Lo strumento migliore è il Green Pass

“Il ritorno alla stagione delle misure restrittive sulle imprese deve essere scongiurato in ogni modo e lo strumento migliore per raggiungere il risultato è il Green pass. Perché ciò si realizzi occorre collegare l’utilizzo progressivo
del Green pass all’evoluzione del quadro epidemiologico prevedendo che il cambio di
colore delle regioni si accompagni proprio ad un uso più estensivo del certificato”.
E’ quanto evidenziano in una nota inviata al governatore siciliano, Nello Musumeci,
all’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano, e ai prefetti siciliani, il
presidente regionale Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti, e il presidente
regionale Fipe Sicilia, Dario Pistorio. La regione, da lunedì, sarà in zona gialla. “In
questo modo – spiegano Manenti e Pistorio – si raggiungono tre risultati: si incentiva la
campagna di vaccinazione; non si penalizza la stragrande maggioranza dei siciliani che
hanno scelto responsabilmente di vaccinarsi; non si ferma neppure una sola impresa”.
Secondo i due vertici delle associazioni di categoria, serve un cambio di passo per fare
in modo che la massiccia campagna vaccinale non solo prosegua speditamente


Ecco la zona gialla!!

Ecco la zona gialla!!

Si è tenuta stamani in Prefettura una riunione del Comitato Provinciale per
l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduta dal Prefetto Giuseppe Ranieri, alla
presenza delle Forze di Polizia, del Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria
Provinciale e dei Sindaci dei Comuni interessati dalle recenti ordinanze regionali
che hanno istituito la zona gialla per i Comuni di Acate, Chiaramonte Gulfi, e
Ispica e arancione per Comiso e Vittoria.
Al riguardo il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale ha fatto
presente che, oltre alle varie attività di sensibilizzazione promosse per una estesa
campagna di vaccinazione, ha anche previsto in tutti i Comuni una presenza
capillare di presidi vaccinali così da incentivare quanti impossibilitati a muoversi o
comunque dubbiosi su tale scelta.
Nella circostanza lo stesso Direttore Generale ha reso nota la recente
iniziativa - già avviata d’intesa con i competenti organi regionali nei giorni scorsi in
tutti i Comuni - di coinvolgere i medici di famiglia fornendo loro le liste dei
pazienti con l’indicazione di quelli che non hanno ancora effettuato alcuna
profilassi e di coloro che hanno ricevuto la prima o seconda dose di vaccino; e ciò
nell’intento - confidando nel rapporto di fiducia tra medico e paziente - di indurre,
quanti ancora indecisi o perplessi, a superare eventuali forme di remore.
I Sindaci, dal canto loro, hanno assicurato la massima disponibilità per la
promozione di apposite campagne di sensibilizzazione nei rispettivi ambiti
territoriali, da organizzare in sinergia con i servizi sanitari anche per il necessario
supporto nella individuazione degli spazi ritenuti più rispondenti alla esigenza di
raggiungere un numero sempre più consistente di persone da vaccinare, con
particolare riguardo alla fascia giovanile, rivelatasi quella più esposta e, come tale,
maggiormente incisiva sul piano della diffusione epidemiologica del virus.

Le Forze di Polizia, avvalendosi anche della collaborazione delle Polizie
locali, hanno assicurato il massimo impegno nella predisposizione di mirati servizi
di controllo sulla osservanza delle prescrizioni connesse alle vigenti ordinanze
regionali.
In particolare per i Comuni di Vittoria e Comiso, ricadenti nella fascia
arancione, i controlli saranno finalizzati alla verifica del rispetto delle misure
inerenti le fasce orarie previste per l’ingresso e l’uscita dai rispettivi confini
territoriali, spostamenti possibili solo se in possesso di greenpass o di
autocertificazione attestante l’esigenza dello spostamento, nonchè delle limitazioni
relative agli esercizi commerciali - quali bar e ristoranti - che nello specifico
possono espletare soltanto servizio, fino ad una certa ora, di asporto e consegna e
domicilio.
Il Prefetto in chiusura ha sottolineato la necessità di tenere alta l’attenzione
nell’interesse sanitario collettivo, fornendo sin d’ora la più ampia disponibilità ad
ulteriori incontri per verificare l’efficacia delle azioni concordate, così da poter
garantire ogni utile supporto alla campagna vaccinale in corso.


Buona la prima.

Buona la prima.

Come nel programma televisivo la prima giornata della Festa del PD è andata davvero bene. Nonostante le preoccupazioni, legittime, dovute alle condizioni climatiche, la manifestazione si è dimostrata interessante con alcuni momenti di alto livello politico grazie alle personalità presenti. Si replica oggi pomeriggio sempre a partire dalle 18.00  con appuntamento alla Rotonda, alla Terrazza del porto e alla delegazione comunale di via Brin. Tornando alla serata di ieri trascorsa piacevolmente anche grazie ad una brezza marina che ha mitigato il caldo pomeridiano  sono stati apprezzati i vari interventi che si sonno succeduti durante le tavole rotonde previste.

L'ex ministro Boccia  ha toccato molti temi d'attualità, anche internazionale, mentre Paola Demichelis si è soffermata molto sui fondi che la Sicilia dovrebbe avere a disposizione nei prossimi anni. Un accenno anche alla Ragusa Catania sulla quale l'ex ministro ha puntato l'attenzione in una intervista rilasciata a Teleiblea. Ci sono i fondi ha detto ma occorre sempre vigilare perchè c'è sempre il rischio di trovare nuovi intoppi burocratici nei corridoi dei ministeri.


Appelli alla vaccinazione!!!

Appelli alla vaccinazione!!!

La Sicilia rischia la zona gialla a partire dalla prossima settimana. In provincia di Ragusa ben cinque Comuni, di cui tre nel versante ipparino, su dodici sono già, di fatto, in zona gialla e rischiano di precipitare in zona rossa, con tutte le restrizioni che ciò comporta e le gravissime ripercussioni dal punto di vista economico. Atteggiamenti privati non consoni alla serietà del momento, rifiuto a vaccinarsi fra irrazionale scetticismo, ostinata diffidenza o, addirittura regressione verso strampalate teorie “no vax” antiscientifiche, antistoriche, spesso pompate da false notizie e bufale di ogni genere, fanno sì che oggi ci troviamo quasi al punto di partenza: nuove restrizioni per poi scaricare la colpa sui rappresentanti delle Istituzioni, sul Presidente della Regione o sui Sindaci.  L'on Assenza fa appello al buon senso di tutti , sia mantenendo atteggiamenti di prudenza e responsabilità nella quotidianità ma soprattutto  vaccinandoci  tutti, superando diffidenze, paure, irrazionalità, affidandoci esclusivamente ai consiglio del medici e a diffidare dalle informazioni false e fuorvianti che circolano sui media, sui social, attraverso il passaparola.
Interviene nel dibattito anche il presidente provinciale di Confindustria.  “E’ di tutta evidenza - sottolinea Manenti, seguendo le linee della confederazione a livello nazionale – il collegamento tra contrasto della pandemia, sviluppi della campagna di vaccinazione e progressiva normalizzazione e ripartenza delle attività economiche”. E un passaggio che va affrontato sottolineando il dovere civile della vaccinazione come concreta scelta di responsabilità”.  Anche a proposito dei dibattiti che montano nell’area iblea su chi è favorevole o meno alla vaccinazione – dice la segretaria  Carasi – si sappia che la Cisl chiede a Governo e Parlamento di assumere fino in fondo le proprie responsabilità e di approvare urgentemente una legge che introduca l’obbligo vaccinale per tutti. La sosterremo convintamente, come abbiamo più volte affermato in queste settimane. Non possono esserci dubbi. E’ necessario costruire insieme, scongiurando divisioni e conflitti dentro e fuori i luoghi di lavoro e avanzando verso obiettivi strategici condivisi”.


Inizia alle 18 a Marina di Ragusa la Festa del PD

Inizia alle 18 a Marina di Ragusa la Festa del PD

inizia oggi pomeriggio a a Marina di Ragusa la Festa dell’Unità Regionale del Partito Democratico della Sicilia. Sono tre le “postazioni” individuate per tavoli, confronti, dibattiti, interviste: la Terrazza sul porto, la “Rotonda sul mare” e la delegazione comunale. Tra gli argomenti di interesse nazionale e regionale si parlerà  di PNRR, Infrastrutture, politiche europee e diritto al lavoro. Attenzione anche ai  Beni culturali, dalla democrazia paritaria e diritti umani con riferimento anche alla situazione afgana e infine di rientro a scuola in sicurezza.  Dibattiti anche sull’emergenza incendi e su quella che riguarda il sistema rifiuti, sulla crisi finanziaria che riguarda i comuni siciliani e sui disastri della Sanità siciliana partendo dai dati che riguardano l’emergenza pandemica.   “Abbiamo voluto organizzare la festa regionale – dice il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo – per riassaporare il piacere di vederci e discutere in presenza. E’ stato un anno molto complicato, le emergenze sono diverse e riguardano diversi ambiti. Poco è cambiato nella sanità, nulla o quasi è stato fatto per erogare aiuti ai settori più colpiti dalla crisi dovuta alla pandemia. Di questo gran parte della responsabilità è da attribuire a Musumeci e al suo governo. Noi vogliamo vederci, discutere, parlare e confrontarci in vista di appuntamenti elettorali importanti”. A fare un po' da padrone di casa l'on Nello  Dipasquale che guida l'ampia delegazione  del Pd composta  composta dal capogruppo Giuseppe Lupo ma  ci saranno anche diversi esponenti e parlamentari nazionali. Hanno infatti assicurato la presenza, Francesco Boccia, Paola De Micheli, Nicola Oddati, Alberto Losacco, Caterina Chinnici, Piero De Luca, Santi Cappellani e Carmelo Miceli.  Presente  tra gli altri, il vice segretario nazionale del PD, Giuseppe Provenzano. L'apertura di oggi alle 18 alla Rotonda è affidata a Lino Giaquinta e Peppe calabrese, le conclusioni, venerdi alle 21 toccheranno al segretario del PD Sicilia, Anthony Barbagallo. In osservanza alle disposizioni anti covid la partecipazione è consentita ad un numero limitato di persone, comunque in possesso di green pass e mascherina.