Amministrative, il sen. Gianni Battaglia alle forze di centrosinistra: “Vi imploro, fermatevi”.
Amministrative, il sen. Gianni Battaglia alle forze di centrosinistra: “Vi imploro, fermatevi”.
Lunga conferenza stampa al secondo circolo del Partito Democratico di Ragusa, durante la quale si è tornati a discutere di primarie e del futuro della città in vista delle amministrative di giugno.
Un'analisi amara delle gravi condizioni di emergenza sociale, nelle quali si trovano a vivere moltissimi cittadini, è stata lo spunto da cui partire per affrontare i temi locali e sottolineare il dato che, probabilmente, stava più a cuore a chi teneva l'incontro con gli organi di informazione.
“Avevamo ragione noi, queste primarie non si faranno” è sostanzialmente il miglior riassunto che si possa fare di grande parte della conferenza stampa. Sono state ribadite le ragioni per le quali non è possibile, secondo l'ex. senatore Gianni Battaglia, pensare ad un'alleanza con il Movimento Territorio dell'ex sindaco Dipasquale - “Rappresentano la continuità, il passato” - e per sottolineare alcuni errori formali nella predisposizione del regolamento – era consentito un solo candidato del Pd, per esempio – o nella carta degli intenti da far sottoscrivere ai partecipanti.
Poi, il leader del secondo circolo si è soffermato sulla necessità di “buttare in aria il tavolo”. E l'invito è lo stesso della volta scorsa: chiedere che tutte quelle forze individuabili nel centrosinistra, che siano politiche o civiche, di sedersi a discutere di un programma concreto e, solo successivamente, trovare un modo per individuare il possibile candidato sindaco da sostenere tutti insieme. “Vi imploro – ha detto Battaglia (a sinistra nella foto) – fermatevi! Continuando in questo modo otterrete solo di consegnare la città al vecchio, rappresentato da Cosentini, o obbligherete Ragusa ad un salto nel buio con una possibile vittoria del Movimento 5 Stelle”.
Al secondo circolo dei democratici propongono anche una soluzione per individuare il miglior candidato possibile. Poiché il tempo per affrontare delle primarie vere, che non siano poi oggetto di polemica e che non generino fratture, non c'è più, consigliano di commissionare un sondaggio rivolgersi ad un'azienda specializzata per chiedere ad un campione di cittadini iblei quale tra gli aspiranti sindaco è il più gradito.
L'appello è rivolto all'intero Pd, all'associazione Partecipiamo (che aggrega Sel e IdV) ed anche al Movimento Città.
“Quelli al momento in campo, sia il segretario delPd Calabrese, che l'ing. Giovanni Iacono, che l'avvocato Platania, sono tutti ottimi candidati – ha dichiarato l'ex senatore – ma non è possibile che ognuno di loro persegua l'intento di discutere di un'eventuale coalizione a patto che siano solo gli altri a fare un passo indietro. Siamo convinti che la città sta attraversando una fase di grave declino e che l'argomento di cui discutere adesso non sia il nome da scegliere per individuare il nuovo primo cittadino, ma il programma. Trovare il sistema di mettere mano in modo concreto alle questioni per le quali Ragusa soffre. Rimanendo fermi sulle tre distinte candidature attuali, senza dialogo, e proponendo ognuno per conto suo delle primarie che alla fine non faranno altro che sostenere certi personalismi, si otterranno tre diversi “flop” che, di certo, non aiuteranno la nostra città”.
Primarie: comitato promotore rinvia scadenza a sabato. Per Territorio c'è tempo, ma è scontro di nervi.
Primarie: comitato promotore rinvia scadenza a sabato. Per Territorio c'è tempo, ma è scontro di nervi.
Sembra essere un gioco di nervi quello in corso nell'area di centrosinistra a Ragusa. Se fino a questa mattina, infatti, dalla segreteria del Pd facevano sapere che alla scadenza di venerdì sera non si sarebbe derogato in nessun modo – impedendo, di fatto, al movimento Territorio di affrontare con serenità la riunione per decidere se partecipare alle primarie – nell'incontro a tre di questo pomeriggio, invece, si è deciso altro.
Il comitato organizzatore delle primarie di centrosinistra ( presenti Nanny Frasca e il segretario Calabrese per il Pd, Ettore Di Paola e il coordinatore cittadino Sonia Migliore per l'Udc e Salvatore Giaquinta per il Megafono) si è riunito per redarre la carta degli intenti ed il regolamento per le primarie, documenti entrambi elaborati sulle linee guida decise nelle scorse riunioni.
Erano assenti, dunque, i rappresentanti del movimento Territorio ai quali è stato deciso di concedere tempo per, eventualmente dovessero decidere di aderire alle primarie, proporre degli emendamenti. Sempre per la stessa ragione è stato deciso di rinviare alle 12 di sabato 6 aprile il termine per la presentazione delle candidature.
Gioco di nervi, dicevamo all'inizio. Sì, perché è sembrato che Territorio, rispetto alle primarie, stia cercando un modo “pulito” per uscirne fuori. Rinviare di giorno in giorno la decisione e non partecipare neanche alla stesura della carta degli intenti e del regolamento ci è parso un semplice escamotage per dire qualcosa del tipo: “Non abbiamo fatto in tempo”. Ed infatti, pur di evitare che a Palermo, lì dove le primarie erano state prima stoppate ed imposte poi per metter pace, scoppiasse un putiferio, magari facendo ricadere la colpa sul comitato organizzatore che sarebbe stato considerato, in quel caso, troppo rigido o frettoloso, si è lasciata una porta socchiusa.
La decisione ultima, dunque, spetta a Territorio che venerdì alle 19 terrà l'incontro per scegliere il proprio futuro.
Partecipare alle primarie del centrosinistra vorrà dire rinnegare tutto quello che si è detto nell'ultimo anno, cioè che il concetto di sinistra e destra non esistono più o che Territorio è solo un movimento locale che ha deciso di sposare il progetto del governatore Crocetta. Non partecipare alle primarie, invece, creerà certamente uno strappo nei rapporti con il presidente della Regione. L'on. Dipasquale si trova adesso con la classica patata bollente tra le mani.
Primarie sì, primarie no. Territorio rinvia ancora. Ma la scadenza è domani.
Primarie sì, primarie no. Territorio rinvia ancora. Ma la scadenza è domani.
Rinviata a venerdì sera, alle ore 19, la riunione degli esponenti del movimento Territorio che dovranno decidere se partecipare o meno alle primarie del centrosinistra per l'individuazione di un unico candidato sindaco per Pd, Udc e Movimento Megafono.
Intanto, questi tre soggetti politici si incontreranno oggi pomeriggio, presso la sede del Pd di Ragusa, per completare la redazione della carta degli intenti ed il programma da far sottoscrivere ai candidati alle primarie.
Problema: per quanto ne sappiamo o, meglio, stando a quel che dice il segretario cittadino del Pd, il termine ultimo per presentare la propria candidatura alle primarie è fissato per venerdì alle 19 (al più tardi). Quindi, ci chiediamo, il movimento ha un'effettiva necessità di incontrarsi per decidere oppure la decisione è già presa e l'incontro sarà solo l'adempimento una semplice formalità? Inoltre, per quanto possiamo comprendere che il leader del movimento, l'on. Nello Dipasquale, si trovi impegnato a Palermo in complesse questioni che sono oggetto di discussione all'Assemblea Regionale (il che giustificherebbe il rinvio dell'incontro), abbiamo il sospetto che si possa trattare di una exit strategy “educata” per mettere la parola fine alla questione primarie e liberare dall'imbarazzo il Giovanni Cosentini che da oltre un mese è in piena campagna elettorale.
Un'eventuale, quanto poco probabile, proroga alla scadenza, invece, potrebbe essere risolutiva per farci comprendere, in anticipo, come andranno le cose.
Tuttavia, dalla sede del Partito Democratico, al momento, fanno intendere che la partita non potrà che chiudersi domani alle 19. In una o nell'altra sede di partito.
Spaccatura definitiva nell'Udc della città di Ragusa
Spaccatura definitiva nell'Udc della città di Ragusa
La “separazione consensuale” in atto per l'Udc ibleo si fa più concreta. Dopo il documento trasmesso nelle scorse settimane e firmato da un nutrito gruppo di personalità del partito – anche di spicco, come l'ex presidente della Provincia di Ragusa, on. Antoci – nel quale si comunicavano numerose autosospensioni, si è svolta stamane, presso la Sala Commissioni del Comune, una conferenza stampa tenuta da due dei tre consiglieri comunali dell'Unione di Centro: Filippo Angelica e Gianluca Morando.
L'occasione è servita a comunicare alla stampa la decisione di proseguire nella fuoriuscita dal partito di provenienza per confluire in un nuovo movimento che, da subito, sarà impegnato nella competizione elettorale del 10 Giugno.
Si tratta del “Movimento Civico Ibleo”, il cui promotore è proprio l'on. Franco Antoci, che raccoglie gli autosospesi di cui sopra e l'associazione politico-culturale Pensare Ibleo dell'ex Fli Enzo Pelligra.
“Non abbiamo condiviso – spiega Angelica – l'impostazione che i vertici locali del Partito hanno dato alla gestione dello stesso, soprattutto nelle fasi a ridosso dei tavoli politici per discutere di amministrative ed alleati. Abbiamo lamentato l'eccessivo verticismo e l'accentramento di decisioni che hanno reso l'Udc ibleo meno democratico di quanto auspicassimo e per tale ragione ci sembra naturale procedere per questa strada, presentando una lista che concorrerà alle elezioni, ponendo al centro del proprio programma il tema della 'famiglia', come abbiamo cercato di sottolineare anche nella scelta grafica per il logo del Movimento”.
Lavoreranno, hanno spiegato, per stilare un programma da sottoporre ai possibili alleati anche se non escludono di poter decidere di presentare un loro candidato a sindaco.
La lista Megafono appoggia Bersani per rafforzare Crocetta
La lista Megafono appoggia Bersani per rafforzare Crocetta
Ci lascia ancora un po' straniti vedere l'ex pidiellino Nello Dipasquale circondato da esponenti del Partito Democratico ed ascoltarlo sostenere il presidente della Regione Crocetta che, a sua volta, appoggia Bersani. Soprattutto ricordando quali e quanti scontri nei confronti del Pd hanno caratterizzato l'attività amministrativa dell'on. Dipasquale mentre era sindaco della città di Ragusa. Eppure, son passate le elezioni regionali, Dipasquale è stato eletto al Parlamento siciliano nella lista Crocetta e, dopo aver poco coerentemente abbandonato lo schieramento di centrodestra, lo ritroviamo lì, accanto al sen. Lumia (capolista del Megafono), questa volta coerentemente a parlare delle politiche e del sostegno a Bersani.
Anche se non è del tutto così, ce l'ha spiegato proprio il presidente della Commissione parlamentare Antimafia. Infatti, secondo Lumia, è vero sì che la lista del Megafono che fa capo a Crocetta è di supporto al Pd e a Bersani, però servirà di più a dare forza, a Roma, al governatore siciliano. Ma è lo stesso motivo per il quale i maggiori detrattori del progetto di Crocetta provengono proprio dal Pd. Che senso ha, chiedono, una lista per il Senato che contiene esponenti del partito se non ad indebolire il partito stesso? In parte ha risposto Lumia, ma vogliamo rispondere anche noi: perché altrimenti alcuni esponenti siciliani di quel partito sarebbero rimasti fuori dai giochi romani e quindi è, sì, purtroppo, solo una questione di poltrone. Ma, diamine!, da che mondo è mondo la politica è anche questa.
Lievemente differente la posizione di Dipasquale che oggi si ritrova a Palermo a sostenere Crocetta e quindi, per una semplice questione di congruenza e contingenza, non può che essergli alleato in una competizione elettorale che, in altri tempi, con ogni probabilità, lo avrebbe visto protagonista nello schieramento opposto. Ha l'alibi del “territorio” (non per nulla è il nome del movimento che ha fondato l'anno scorso) che gli consente di posizionarsi equidistante dai tradizionali concetti di destra e sinistra seguendo l'ago di una bussola chiamata “opportunità”. La strategia è quella di potersi ritrovare, come sempre gli è successo, nel posto giusto al momento giusto e sfruttarne, dunque, ogni possibile vantaggio. Non per sé, per il Territorio, è ovvio.
Centro storico di Ragusa, qualche lamentela, bassa la "sicurezza percepita".
Centro storico di Ragusa, qualche lamentela, bassa la "sicurezza percepita".
Si è svolto in sala giunta, al Comune di Ragusa, un incontro tra il Commissario Margherita Rizza, il Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Di Noia, e alcuni degli operatori economici che esercitano nel centro storico di Ragusa superiore. Al centro del colloquio alcune questioni che sono state sottoposte all'attenzione del Commissario e che riguardano la pubblica sicurezza e l'aspetto “sanitario” del vivere in quel quartiere.
A parte la richiesta di intervento rivolta al Commissario per risolvere alcune faccende di facile soluzione (maggiore impegno da parte della ditta incaricata per mantenere pulite le strade o migliorare l'orientamento delle lampade che illuminano via Roma) le maggiori lamentele hanno riguardato la maleducazione dei nostri concittadini che, nonostante siano amanti degli animali, non si curano di rimuovere gli escrementi dei loro piccoli amici dalle strade e l'assenza di un adeguato sistema di videosorveglianza che possa funzionare da deterrente e quindi limitare gli episodi di microcriminalità che si sono registrati al centro della città.
Mentre per quanto riguarda i cittadini, i cani e gli escrementi di questi ultimi, il Commissario ha rassicurato che esorterà il Comandante dei Vigili urbani ad effettuare i controlli necessari ed intervenire con le multe, come previsto da apposita ordinanza sindacale emessa dal primo cittadino, per quel che attiene, invece, la videosorveglianza si è deciso che, per ora, sarà incrementata la presenza dei vigili. Considerando che quella parte della città è ormai pedonale, dunque, la dr.ssa Rizza chiederà che la polizia municipale possa esercitare un ruolo simile a quello del poliziotto di quartiere.
Tuttavia, il dato che, secondo noi, emerge in modo preoccupante è la disparità tra la sicurezza percepita e le statistiche che riguardano eventi criminali. In tutta onestà, in effetti, la città di Ragusa continua ad essere positivamente molto al di sotto delle media rispetto al resto della Sicilia. Eppure i cittadini, residenti e non, si non si sentono “al sicuro”.
A nostro avviso si tratta solo di una esagerazione, dovuta magari, in confronto agli scorsi anni, alla maggiore presenza di cittadini extracomunitari che vivono nel centro storico.
A tal proposito, è stato uno degli esercenti presenti all'incontro a dire quella che secondo noi è una grande verità: “L'80% dei miei clienti è fatto da cittadini extracomunitari e solo una piccolissima parte di questi mi hanno dato preoccupazioni. Per la stragrande maggioranza si tratta di persone educate e rispettose. Certo, ci sarà pure qualche mela marcia, ma quello anche tra gli italiani. Non è che si è tutti santi”.
Antoci: "Via dall'Udc, non c'è più il clima giusto"
Antoci: "Via dall'Udc, non c'è più il clima giusto"
L'on. Franco Antoci si è autosospeso dall'Udc. Ed insieme a lui altri 28 membri del partito.
Scrive l'ex presidente della Provincia:
«L’accelerazione impressa dal Governo Regionale alle scadenze elettorali per province e comuni, porta ad una poco opportuna sovrapposizione della campagna elettorale in corso con l’attività preparatoria delle elezioni amministrative e i partiti politici devono quindi iniziare subito un percorso di contatti ed accordi in vista delle imminenti scadenze.
A tal proposito, da parte del Segretario Provinciale dr. Lavima, ci è stata data comunicazione dell’azzeramento dei coordinamenti cittadini e della conseguente avocazione alla Segreteria Provinciale di ogni iniziativa politica riguardante il Comune di Ragusa e gli altri Enti che vanno al rinnovo amministrativo; a ciò si unisce l’indicazione e/o mancata smentita di candidature a sindaco, nate e sviluppatesi sulla stampa e all’esterno del partito, senza che il partito stesso, nei tempi e nelle forme dovute, sia mai stato coinvolto.
Si è arrivati così, nel partito, ad una ulteriore tappa di un percorso che ha visto sempre più l’accentramento, nella figura del Segretario Provinciale, di ogni possibile iniziativa politica e che ha visto, viceversa, l’organizzazione periferica diventare sempre più irrilevante e demotivata.
Tutto ciò non ci consente di condividere ulteriormente i percorsi politici che l’UDC provinciale sta seguendo e ci spinge, per la nostra e l’altrui serenità, ad autosospenderci dal partito, pur continuando a credere nei suoi valori ideali.
La nostra è una decisione sicuramente sofferta, ma è frutto di ponderata valutazione sul modus operandi del partito che, ripetiamo, non ci sentiamo più di condividere.
Ci auguriamo comunque che in futuro possano maturare le condizioni, attualmente inesistenti, per riprendere un comune cammino».
Di seguito l'elenco di chi ha firmato il documento oltre allo stesso Antoci:
Giovanni Gulino, Francesco Pioggia, Filippo Angelica, Salvatore Gurrieri, Andrea Roccaro, Salvatore Brinch, Salvatore La Terra, Salvatore Rosa, Giuseppe Cappello, Giancarlo Leggio, Giuseppe Russo, Rinaldo Cappello, Gianni Licitra, Pino Savà, Vincenzo Cosentini, Settimo Lo Presti, Francesco Schembari, Emanuele Criscione, Dorotea Modica, Gaetano Terranova, Giuseppe Dimartino, Gianluca Morando, Nello Tiralongo, Franco Fiamingo, Giuseppe Occhipinti, Gina Vaccaro, Giuseppe Giampiccolo, Angelo Piccitto.
Firmato l'accordo, l'Università iblea ha un futuro!
Firmato l'accordo, l'Università iblea ha un futuro!
E' stato firmato, questa mattina a Catania, l'accordo transattivo tra il Consorzio Universitario, la Provincia regionale ed il Comune di Ragusa con l'università etnea, stabilendo nei fatti il mantenimento della struttura didattica speciale di Lingue nel capoluogo ibleo.
Ad apporre le firme sul documento il direttore generale dell’Ateneo Lucio Maggio, il Commissario straordinario della Provincia Giovanni Scarso, il suo omologo al Comune di Ragusa Margherita Rizza e il presidente del Consorzio Vincenzo Di Raimondo.
Si tratta della rimodulazione dell'accordo sottoscritto nel giugno 2010 che riguardava il piano di rientro delle somme relative ai corsi di laurea tenuti nella sede di Ragusa sino all’anno accademico 2009/10.
Il nuovo schema distribuisce in 15 anni i crediti vantati dall’Università nei confronti degli enti locali, in considerazione delle difficoltà economiche ad adempiere ai propri obblighi alle scadenze stabilite dal precedente contratto, la cui durata – a causa della mancata attivazione del quarto polo universitario statale siciliano – era stata prorogata fino a tutto l’anno accademico 2014/15.
In base al nuovo accordo transattivo l’Università di Catania si impegna ad attivare, nell'anno accademico 2013/2014, il primo anno del corso di laurea in "Mediazione linguistica e interculturale" e a mantenere, nella sede di Ragusa, i corsi di studio, già attivi, per tutta la durata dell’accordo (2027) senza ulteriori oneri a carico della Provincia, del Comune e del Consorzio.
Gli enti ragusani, a loro volta, sono obbligati a non attivare a Ragusa corsi di studio e attività didattico-scientifiche con altri Atenei.
«È un accordo che da tempo auspicavamo venisse sottoscritto – ha affermato il prorettore dell’Università di Catania Maria Luisa Carnazza – per stabilizzare, dopo quella di Siracusa, anche la sede iblea con la struttura didattica di Lingue, fondamentale per dare vita alla rete universitaria della Sicilia orientale, garantendo così la continuità nello sviluppo culturale e professionale dei giovani e delle famiglie di questa provincia».
«La firma del nuovo accordo transattivo – ha commentato il commissario della Provincia Giovanni Scarso – consente di ottenere in un sol colpo tre risultati: il miglioramento della transazione del 2010 che era troppo onerosa per gli enti e il consorzio, il mantenimento della struttura didattica speciale di Lingue sino al 2027, nonché un riverbero socio-economico per tutto il territorio. Come avevo più volte sottolineato questo accordo era uno dei punti qualificanti della mia azione amministrativa».
«La firma di oggi – ha aggiunto il commissario del comune di Ragusa, Margherita Rizza – ci riempie di soddisfazione perché consente di assicurare la presenza universitaria per i prossimi anni a Ragusa. L’accordo è stato possibile grazie a tutti coloro che, rappresentanti delle istituzioni e funzionari, hanno lavorato per ridefinire i punti critici dell’accordo. Un ringraziamento particolare al Consiglio Comunale che facendosi interprete dell’istanza del territorio ha approvato l’accordo e un grazie al prefetto di Ragusa per la sua mediazione».
«Questo atto – ha concluso Di Raimondo – consente di chiudere questa lunga vicenda, vengono assunti impegni compatibili con le previsioni di stanziamento di bilancio di tutti gli enti coinvolti, consentendo la permanenza dell’università in provincia di Ragusa».
Si tornerà alle urne per le Provinciali, ma c'è ancora tempo per la riforma

Si tornerà alle urne per le Provinciali, ma c'è ancora tempo per la riforma
Il Presidente della Regione ha deciso che nel mese di Aprile (il 21 e il 22) si svolgeranno le amministrative, comunali e provinciali. Trattandosi di una decisione obbligata per quel che riguarda i Comuni, ci lascia stranamente perplessi la decisione che attiene gli Enti Provincia.
“Stranamente perplessi”, in verità, è di per sé un'espressione quantomeno anomala. Tuttavia non siamo del tutto in grado di comunicare il sentimento che proviamo.
Infatti, s'era fatto un gran parlare dell'intenzione di mettere mano alla riforma di questo tipo di governo, abbastanza da essere, da una parte, rassegnati all'idea di dover dire “addio” alla Provincia di Ragusa, ma, dall'altra, ci eravamo convinti che, nell'ottica della riorganizzazione e razionalizzazione della spesa pubblica, non sarebbe stato difficile trovare un metodo che coniugasse “risparmio” e “identità territoriale”.
Volendo stilare una classifica dei pro e dei contro a conseguenza di questa nuova, inaspettata, decisione e cominciando con i punti a favore, non possiamo che parlare di un aspetto banale, sì, eppure di una certa rilevanza: la anticipata cessazione del periodo di commissariamento alla Provincia di Ragusa – previsto inizialmente fino ad ottobre – ristabilendo con le elezioni la legittima aspettativa democratica dei cittadini che hanno vissuto la scelta del precedente Governatore come un'imposizione immotivata e prepotente. Alla luce delle notizie attuali, con senno di poi quindi, dobbiamo concordare con questa posizione, anche perché, noi per primi, avevamo creduto che la riforma non si sarebbe fatta. L'esperienza, da osservatori delle dinamiche interne a quest'isola, ci aveva fatto vedere bene.
Sempre tra i vantaggi, va inserito a pieno titolo il mantenimento delle caratteristiche identitarie in ogni area di Sicilia. Beneficio non di poco conto se decidiamo di tenere per vero il principio secondo il quale la città di Ragusa e gli altri 11 Comuni della Provincia sono quel che sono proprio grazie al fatto che le piccole dimensioni del nostro territorio e la coesione tra chi lo abita hanno consentito, negli anni (più di 80), di rendere la provincia iblea tra le più floride e produttive del Sud Italia.
Ancora, sempre tra i punti a favore, la possibilità che il nuovo governo provinciale, democraticamente eletto, potrà aggredire con miglior forza e con una strategia politica non imposta dall'alto le numerose questioni infrastrutturali che ci assillano: aeroporto di Comiso; autostrada Ragusa-Catania; completamento della Catania-Siracusa-Gela, solo per citarne alcune.
Unico punto dolente, invece, quello della spesa pubblica. Decidendo di mantenere le Province senza riforma, di fatto, sappiamo già che resteranno in piedi tutti quei carrozzoni statali/regionali dei quali, ormai, non si capisce più l'utilità pratica, ma solo quella politica, conveniente per cedere poltrone e posti di sottogoverno, da usare nelle trattative tra i partiti. La solita vecchia, fastidiosissima, abitudine della quale, francamente, faremmo volentieri a meno. E questo solo svantaggio pesa, almeno quanto i vantaggi elencati.
Istituto Autonomo per le Case Popolari, Consorzi di Bonifica, Aree di Sviluppo Industriale – a proposito, che fine a fatto il nuovo ente regionale? - Ispettorati di ogni natura o, ancora, tutti quegli enti i cui consigli di amministrazione sono composti in larga parte da nomine politiche, sono il vero morbo che affligge la nostra regione.
C'è, però, ancora tempo per individuare una cura. A norma di legge non sarà possibile affrontare l'ipotesi di una riforma a partire dai 45 giorni prima indetti per le elezioni. Il che vuol dire che da qui al 6 Marzo – se abbiamo fatto bene il conto – l'Assemblea Regionale Siciliana, se qualche deputato di buon cuore volesse occuparsene, potrebbe trattare la faccenda e magari fare in modo che le competenze degli enti succitati passassero alle province che hanno, nelle loro piante organiche, tutte le professionalità necessarie anche per quei temi.
Ecco, se nel brevissimo periodo qualcuno decidesse di mettere mano alla riforma, magari proprio nel modo che abbiamo descritto, passeremmo con facilità a definirci da “stranamente perplessi” a “pienamente soddisfatti”.