Il sonno della Regione genera mostri.

el-sueno-de-la-razon-produce-monstruosNel titolo una banale storpiatura delle parole di Goya, più o meno abusata, per descrivere dove la Sicilia sta arrivando. Anzi dove è arrivata.
L’opera di Goya, “Il sonno della ragione genera mostri”, ha un senso, un sentimento profondo e quella che segue una delle possibili interpretazioni: anche lì dove si opera di pura fantasia – nel reame del sogno – senza una componente di ragionevolezza, di riflessione, se privati della logica, nonostante sia possibile fare grandi cose, è assai probabile che vengano messi al mondo esseri abominevoli.
Oppure, a proposito di abomini e sogno, si potrebbe disturbare il sonno del Golem di Praga, quello della leggenda ebraica. La gigantesca creatura plasmata dall’argilla, forte ed ubbidiente, che alla fine si rivolta contro chi l’ha generata.
L’opera dell’artista spagnolo e il “mostro” della tradizione praghese si prestano entrambe e contemporaneamente come metafore dell’attività di Governo del presidente Crocetta. Si pensa in grande, ma non si sa programmare (per esempio quel che accade per le Province) oppure si lavora per avere gli strumenti di programmazione, ma come per il Golem questo stesso lavoro diventa un’arma che ti si ritorce contro.
Guardate cos’è successo alla legge Finanziaria regionale. Bocciati 33 articoli su 50. Presidente Crocetta, faccia un respiro, tossisca e dica “Trentatré”. Anche senza esser medici ci si rende conto che dopo questa batosta non deve stare benissimo il nostro governatore… Però, in un posto normale si incassa la sconfitta, si ammettono gli errori e pace. Toh, mi viene in mente anche che in un posto normale, bocciata la legge Finanziaria per 33 sospetti di illegittimità costituzionale su 50, come prima cosa, l’assessore al Bilancio si dovrebbe dimettere, almeno per dare un segnale. E invece niente: l’ex sindaco di Gela se la prende con il Commissario dello Stato, colui che garantisce che le leggi approvate in Sicilia siano rispettose della Costituzione e coerenti con le spese. Un organismo il cui compito è quello di sollevare dei problemi e rimandarli alla Consulta perché si verifichi sulla fondatezza degli stessi. E mentre da una parte Crocetta chiede l’intervento di Palazzo Chigi, dall’altra muove accuse su un ipotetico attentato all’autonomia regionale, sospettando un qualche complotto ai suoi danni. Dica “trentatré”, presidente, e faccia un bel respiro.
Il problema è che nell’euforia di voler fare cose grandiose, che possano passare alla storia, ci si ubriaca di idee, sognando, fantasticando, ma senza riflettere ed alla fine arriva sempre la realtà a far da sveglia. Anche se la cosa difficile da accettare per chi ha certi sogni di gloria è che, in verità, si sta proprio dormendo.
Per adesso la “botta” sulla finanziaria ha provocato come reazione solo una conferenza stampa per annunciare un nuovo nemico, il Commissario dello Stato, e rivolgergli accuse sulla qualità dei precedenti governi a difesa del proprio operato.
Sarebbe un bel gesto, invece, una dichiarazione che suoni più o meno come “Se abbiamo sbagliato, rimedieremo”. Si tratterebbe già di un passo in avanti.

di Leandro Papa24 Gen 2014 18:01
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