Teknè: il sindaco fa chiarezza

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“La variante al piano regolatore generale proposta dalla Amministrazione comunale
nel marzo 2018, funzionale alla realizzazione del parco agricolo urbano – afferma il
sindaco Cassì – è stata respinta dalla Regione con la motivazione che le ampie
dimensioni dell’area interessata avrebbero dovuto suggerire di inserire la nuova
previsione urbanistica nel piano regolatore e non essere solo oggetto di variante
puntuale.
In realtà, nello schema di massima del PRG approvato dal C.C, atto propedeutico
alla elaborazione del PRG, le previsioni della variante urbanistica erano stata
integralmente recepite, a testimonianza della volontà di questa Amministrazione di
difendere la scelta operata da quella precedente.
Il comune di Ragusa ha impugnato dinanzi al TAR il provvedimento regionale di
rigetto della variante e l&#39;udienza di merito è fissata a gennaio prossimo: siamo quindi
vicini ad una decisione che definisca la questione.
La Teknè, in vigenza del PRG approvato nel 2007 ha presentato solo da pochi mesi
un programma edilizio, dopo una inerzia di oltre 10 anni nei quali si è astenuta da
qualsiasi attività.
Tenuto conto della variante al piano e della sua bocciatura regionale (che come detto
è attualmente sub-judice), Teknè ha formulato una proposta transattiva che prevede
una diversa estensione del programma edilizio rispetto alle previsioni del PRG, ma
comunque difforme rispetto alle previsioni di cui alla variante deliberata nel 2018.
In questa situazione, accettare la proposta di Teknè avrebbe significato sconfessare la
strategia difensiva attuata dall’Ente, e sarebbe stato incompatibile con la iniziativa
legale intrapresa. Teknè ha atteso molti anni prima di presentare un programma costruttivo. Avrebbe potuto attendere ancora pochi mesi, in previsione di una schiarita della intera
vicenda, almeno sul piano burocratico e giudiziario. In questo contesto – conclude il primo cittadino – è evidente che le scelte dell’Ente
non possono essere condizionate dalla poco accorta prospettazione di richieste
milionarie per supposti danni, ma sono orientate da valutazioni complessive che
tengono conto non solo delle poco avvedute scelte urbanistiche del passato, ma
anche di una nuova visione dell&#39;utilizzo del territorio e dalla esigenza di preservarne
per quanto possibile le particolari qualità paesaggistiche da ulteriore
cementificazione”.

di Redazione01 Ott 2021 18:10
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