Chiusa casa a luci rosse
La Polizia di Stato, con le donne e gli uomini della Squadra Mobile Sezione Criminalità Diffusa, dei Poliziotti di Quartiere e della Squadra Volanti, ha chiuso una casa a “luci rosse” in via Solferino a Ragusa, dove era stata segnalata la presenza di un edificio su quattro piani, tutti adibiti ad attività di prostituzione.
Negli ultimi giorni i Poliziotti di Quartiere avevano appreso da alcuni residenti del centro storico che da circa un mese vi era un gran via vai di uomini in uno stabile di Via Solferino. L’informazione veniva subito verificata dalla Sezione Criminalità Diffusa della Squadra Mobile, unità di recente costituzione che si occupa di ogni tipologia di reato e che sviluppa le attività investigative con una forza d’intervento rapido e risolutivo.
Ufficiali ed Agenti di Polizia in questi giorni effettuavano un’attività di osservazione dell’intero immobile e delle vie limitrofe con l’uso di telecamere infrarossi, verificando inoltre al catasto chi fossero i proprietari.
Dalle indagini si appurava che la notizia era fondata, difatti numerosissimi sono stati i clienti fermati all’esterno della casa dopo aver consumato rapporti sessuali. Gli stessi clienti, sistematicamente accompagnati negli uffici della Squadra Mobile, riferivano che all’interno vi erano transessuali e donne che si prostituivano ed i prezzi variavano da 50 a 150 euro a seconda delle richieste.
Ieri sera, intorno alle 20.00, gli agenti in borghese si appostavano nei pressi del portoncino d’ingresso dello stabile che, come tutti quelli della zona, si sviluppa in altezza ed appena il primo cliente è uscito, veniva dato avvito al blitz. In pochi istanti 4 Volanti e 6 unità della Squadra Mobile facevano ingresso identificando tutti i presenti, al fine di verificare se vi fossero condizioni di sfruttamento e/o favoreggiamento della prostituzione reato punito gravemente dalla legge italiana.
Dal controllo emergeva che 4 dei 5 mini appartamenti di 20 metri quadri erano occupati da transessuali e prostitute che ammettevano di vendere il proprio corpo per denaro, ma di non essere sfruttate da nessuno, anche se pagavano per l’affitto del piccolo locale da 900 a 1.400 euro al mese.
Seppur senza alcuna costrizione, nei loro occhi gli investigatori leggevano una sofferenza enorme, difatti negli uffici della Sezione Investigativa della Polizia di Stato, riferivano importanti dettagli che verranno sviluppati in accurate indagini per accertare le responsabilità di coloro che si arricchiscono da queste attività di mercificazione del corpo umano.
All’interno dei miniappartamenti in scarse condizioni igieniche vi erano computer portatili per aggiornare gli annunci su siti specializzati e fissare appuntamenti con i clienti.
3 o 4 i telefoni cellulari per ciascuno dei presenti che suonavano di continuo per un appuntamento dopo cena, con richieste anche via sms di questo tipo: “ho poco tempo perché devo inventare una scusa a casa, se mi puoi ricevere subito vengo se no, lasciamo stare” oppure “ho voglia di provare qualcosa di nuovo, mi dicono tu sia il nuovo trans di Ragusa che sta facendo impazzire i miei amici, se ti accontenti di 30 euro passo a trovarti”.
Tra i presenti veniva identificato un transessuale brasiliano regolare con le norme sul permesso di soggiorno, trovato in possesso di 3.000 euro, una donna di Milano in possesso di 1.200 euro ed una donna del Paraguay clandestina in Italia proveniente dalla Spagna, anch’essa in possesso di 2.000 euro.
Le donne ed il trans ammettevano di fare questa attività da anni e di voler lasciare subito la Città di Ragusa in quanto ormai non avrebbero più potuto “lavorare” in quella casa, difatti facevano le valige e venivano in Questura per gli accertamenti di rito. Al termine dell’attività di Polizia Giudiziaria, venivano tutti allontanati dalla città di Ragusa e la donna del Paraguay veniva espulsa con provvedimento del Prefetto eseguito per ordine del Questore.
Quasi 500 i preservativi rivenuti, così come sostanze oleose afrodisiache ed unguenti vari, oltre ad oggetti per “giochi erotici”.
Il cliente fermato all’uscita asseriva di essere qui per motivi di lavoro ed era fortemente preoccupato in quanto padre di famiglia. Rincuorato del fatto che a casa nessuno avrebbe comunicato dei suoi gusti sessuali (aveva appena consumato un rapporto sessuale con il trans), terminata la verbalizzazione delle sue dichiarazioni si allontanava verso Comiso città di residenza.
Il proprietario di casa, fuori città al momento del controllo, verrà convocato presso gli uffici della Squadra Mobile per le sanzioni a suo carico, avendo esso dato ospitalità ad un clandestino e per non aver comunicato al Questore, Autorità di Pubblica Sicurezza la presenza di extracomunitari come affittuari. Inoltre se le risultanze investigative lo permetteranno, l’immobile potrà essere sequestrato ai fini della confisca così come previsto per legge.
L’obiettivo della Sezione Criminalità Diffusa è quello di porre fine ad ogni condizione di illegalità nella Provincia di Ragusa, dallo spaccio di droga a giovani assuntori, passando dalla prostituzione, per finire ai reati contro il patrimonio come furti, scippi e truffe. Per raggiungere questi obiettivi la Polizia di Stato invita a segnalare ogni problematica afferente il territorio Ibleo mettendo gli investigatori nelle condizioni di procedere in via preventiva o repressiva.
Diversi i curiosi che hanno assistito all’operazione di Polizia, finalizzata alla prevenzione dei reati in genere, ma con particolare riguardo, così come da direttive del Questore di Ragusa Dr. Giuseppe Gammino, alla prostituzione presso immobili del centro storico di Ragusa.