Piani di protezione civile, in regola solo le amministrazioni ragusane

Solo il 65% dei comuni ha presentato il piano di protezione civile. Di questi strumenti fondamentali per affrontare le calamità naturali, solo una parte risponde ai requisiti previsti dalle norma e dalle necessità del dipartimento. Ragusa è l’unica provincia dove tutte le amministrazioni hanno stilato i programmi di intervento. E’ il dato emerso nel corso di una conferenza stampa, tenutasi nei giorni scorsi presso la sede regionale della Protezione civile a Palermo.
“I comuni devono fare la loro parte – ha detto Calogero Foti, capo della protezione civile regionale – I piani sono fondamentali per sapere cosa fare in caso di calamità naturale, per organizzare gli interventi e soprattutto per informare la popolazione sulle procedure da seguire”. E’ previsto un piano di riordino delle 600 associazioni che operano nel territorio, dove svolgono servizio circa tremila volontari. Una rete che costa alle casse della Regione circa 600 mila euro, oltre ad alcuni interventi finanziati dall’Unione europea. “Pensiamo a riorganizzare le associazioni e metterle in rete – aggiunge Foti – I mezzi dati in comodato d’uso sono della Protezione civile e non della singola associazione. Occorre costituire due grosse basi, una a Palermo e una a Catania, che abbiano una valenza regionale”.

di Redazione01 Feb 2014 13:02
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