Ma che belle parole!

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L’amico, stimato, Gigi Bellassai, essendosi accorto  ora(?) del completo sfacelo dello scalo aeroportuale della sua città ha deciso di scendere in campo. Non con azioni eclatanti, tipo sciopero della fame o sit in e occupazione della sala consiliare, ma con un semplice  comunicato stampa che però è pieno di belle parole. Gigi, non se ne abbia a male,  è stato, nel tempo, pur all’opposizione,  complice dell’amministrazione in tutti quei momenti, nei quali si stava decidendo le sorti dell’aeroporto visto che  non abbiamo mai sentito la sua voce, e quelle dei suoi amici di partito, gridare quando si stava aprendo il baratro catanese. Come ad esempio quando andò via la Ryanair con motivazioni da tutti conosciute ma mai indicando un colpevole. Ora l’idea lanciata da lui  è quella della solita cabina di regia. Ne abbiamo contati a bizzeffe di questi tavoli ai quali vogliono partecipare tutti per dimostrare la propria importanza   ma che alla fine si riducono a delle passarelle inutili. Però in ogni comunicato si dimenticano di citare il proprietario  dell’aeroporto, in questo caso il gestore dello scalo, che ne è l’unico responsabile, civile e penale ma anche del suo futuro economico.
Cioè la Sac di Catania.  Faccio un esempio  se c’è una società con i conti in rosso, che continua a perdere soldi e  ha i bilanci in negativo,  chi deve intervenire? I vicini di casa, il sindaco della città, le associazioni di categoria?  Prima di tutto il gestore, l’amministratore che da anni ha causato questo sfacelo economico deve rendere conto del suo operato.  Ad oggi quali sono i fondi investiti dalla Sac su Comiso?  Pochi spiccioli dati ad Aeroitalia, che oggi saluta e va via partner indesiderato . Non può essere giustificante il lamentare la mancanza di fondi.  La società se non hai i soldi? Si indebita, se li fa prestare e progetta con un attento piano industriale il rilancio.  Oppure dichiara forfait. Lascia ad altri.  Catania non solo non ha mai speso i soldi per lo sviluppo di Comiso ma pensa solo ai suoi investimenti forte di  12 milioni di passeggeri che continuano a trovarsi in una bolgia causata dal superaffollamento e dai servizi inadeguati. Bellissima invece la sala Vip, per pochi eletti.  Bellassai dimentica la Sac ed invoca gli interventi pubblici. Giustamente! Ma  il gestore che ci mette?  Come si dice : Panza e Presenza.
Ma ecco il comunicato.
Vederlo oggi svuotato di rotte, prospettive e visione è il segno di un declino annunciato, al quale si è risposto con inaccettabile inerzia istituzionale. Non ci sono dubbi che si tratta di una crisi di sistema che parte
da lontano. La desertificazione del traffico aereo da Comiso non è il frutto del caso, ma il risultato di una gestione miope e di una drammatica assenza di pianificazione da parte della Regione Siciliana e del Governo nazionale. In questi anni, mentre altre aree del Paese consolidavano reti aeroportuali, accordi con vettori e strategie promozionali integrate, Comiso è stato lasciato al margine, senza incentivi, senza coordinamento, senza una mission chiara. La politica di abbandono di Ryanair prima e di Aeroitalia adesso è figlia di questo vuoto”. Quali saranno le conseguenze sul
territorio? “La perdita di connessioni aeree – sottolinea Bellassai – significa isolamento per cittadini, lavoratori e imprese. Significa rinunciare a migliaia di
presenze turistiche, a flussi economici, a investimenti. Significa dire ai nostri giovani che la mobilità è un privilegio riservato ad altri territori. E significa anche mettere a rischio gli oltre 100 lavoratori, diretti e indiretti, che gravitano attorno allo scalo. È in gioco la competitività dell’intero Sud Est: non possiamo permetterci il lusso del silenzio”. Bellassai propone un cambio di passo immediato, con misure precise. Quali?
“L’attivazione immediata di una cabina di regia interistituzionale con Comune, Regione, Governo, Sac, imprese e stakeholder locali – spiega – per gestire
l’emergenza e pianificare la ripartenza; fare in modo che il piano regionale degli aeroporti riconosca a Comiso un ruolo strategico nel sistema Sicilia, assegnandogli rotte garantite e risorse per attrarre vettori. Servono, poi, incentivi mirati per nuove compagnie aeree e per sostenere le rotte di interesse pubblico (Roma, Milano, Germania, Francia) con fondi regionali ed europei. E, ancora, investimenti sull’intermodalità: migliorare i collegamenti stradali e ferroviari con lo scalo per aumentarne l’accessibilità. Infine, la promozione territoriale unificata per rilanciare il brand del Sud Est siciliano nel mercato turistico europeo. Comiso può e deve tornare a essere volano di sviluppo per un territorio che ha tutto: bellezze naturali, cultura,
imprese dinamiche e una posizione strategica nel Mediterraneo. Ma servono idee, coraggio e azioni concrete. Il Partito Democratico è pronto a farsi carico di questa  battaglia, in ogni sede, per restituire al nostro territorio la dignità e le opportunità che merita”.

 

di Direttore10 Mag 2025 12:05
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