Ma chi lo vuole questo parco?

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In questi ultimi giorni abbiamo visto arrivare da più parti proteste su come questo Parco degli Iblei continua impunemente nel suo iter nonostante  l’intero territorio che ne vorrebbe impedire la nascita. In pratica solo qualche esponente politico, di aree già  note per il loro impegno pseudo ecologista, continua a chiederne l’istituzione ma registriamo interventi di imprenditori, sindaci, deputati regionali, assessori  che continuano a criticare sia la delimitazione del parco, considerata troppo grande, sia la serie di vincoli che si verrebbero a creare. E oggi più che mai di fronte alle difficoltà che devono essere affrontate dal mondo agricolo in piena crisi non è possibile pensare a nuove regole ed imposizioni che andrebbero ad incidere sull’economia dell’intera aerea.  Ed è questo il pensiero di espresso dal Distretto Produttivo lattiero caseario degli Iblei in comunicato pervenuto in redazione:  Mentre il mondo agricolo e zootecnico attraversa un periodo di grave crisi per il cui superamento non si intravedono prospettive incoraggianti, ci sono coloro che, anziché preoccuparsi  ed occuparsi di quanti, nelle campagne, stentano a sopravvivere e sono costretti ad affrontare, giorno dopo giorno,  continue, crescenti ed indescrivibili difficoltà senza precedenti, tirano fuori , ancora una volta, l’argomento del parco degli iblei. Un progetto, quello del parco, che, se realizzato come qualcuno purtroppo ipotizza, finirebbe per affossare l’economia iblea e quel che resta dell’agricoltura e della zootecnia nel comprensorio individuato. Sulla questione purtroppo si vuole insistere senza tenere conto che il territorio ibleo, fatta eccezione per qualche zona limitata, non ha le caratteristiche per potersi parlare di un parco. La delimitazione di cui si parla è frutto di una penalizzante approssimazione e non tiene conto delle reali caratteristiche ambientali e delle vocazioni produttive oltre che del fatto che il territorio è quasi  interamente antropizzato e con insediamenti ed allevamenti  che non possono essere ignorati. L’ipotizzata realizzazione del parco andrebbe ad ingessare vastissime aree produttive con gravi riflessi per l’economia, per l’agricoltura e per la zootecnia. Se è vero che, come qualcuno asserisce, sul territorio destinato ad essere delimitato esistono altri vincoli, è altrettanto vero che ciò non può e non deve autorizzare chicchessia ad introdurre altre penalizzazioni tenuto conto che per ogni eventuale movimento o modifica occorre il rilascio di autorizzazioni da parte di istituzioni e di autorità dei quali, ad oggi, si conosce niente, se ne sconoscono l’esistenza, la collocazione, la sede e le funzioni attribuite. Ci si augura che possa prevalere il buonsenso e ci si trovi insieme per difendere gli interessi “veri” della provincia iblea meritevole di ben’altra attenzione.

di Direttore13 Mar 2024 23:03
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