Prepararsi, o meglio adattarsi.
A febbraio il tornado chiamato Medicane Helios ha colpito Ragusa e Siracusa, dove si sono registrati allagamenti, mareggiate e danni ingenti alle infrastrutture, con interi paesi rimasti isolati come nel caso di Comiso (RG) e Carlentini (SR)., a maggio un’alluvione mai vista ha causato in Romagna circa 10 miliardi di euro di danni, a luglio l’ondata di calore in Sicilia, con temperature oltre i 40 gradi per 11 giorni consecutivi a Enna e Caltanissetta, ne ha fatto il luglio più caldo in Sicilia da sempre ed infine a novembre un altra alluvione in Toscana ha causato oltre un miliardo di euro di danni. Tutto in un anno e tutti indici del cambiamento climatico in atto, che in futuro senza interventi radicali, si accentueranno secondo le previsioni dell’IPPC dell’ONU. Questo cambiamento coinvolgerà anche Ragusa. Appare chiaro che bisogna prepararsi, o meglio adattarsi. Lo strumento principale su cui agire, essendo le città isole di calore, è il PRG. Per questo Legambiente a inizio anno ha proposto al comune di Ragusa di inserire nel progetto di PRG il concetto di consumo di suolo netto zero e l’utilizzo dei servizi ecosistemici e delle infrastrutture verdi per l’adattamento ai cambiamenti climatici. Invito accolto. Essendo principi e tecniche mai utilizzate in Sicilia è stato deciso di organizzare un momento di approfondimento con chi le sta già sperimentando come il comune di Forlì, per acquisire esperienze altrui e cercare di evitare errori .