Ne avevamo davvero bisogno.

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Dobbiamo dire che nel nostro ospedale, il Giovanni Paolo II, da tempo mancano diverse figure di medici e  primari delle varie unità complesse e questo crea una grande incertezza nel cittadino che vede una così grande struttura, bella all’apparenza ma che non riesce ad assolvere alle sue funzioni. Non sappiamo se tutto dipenda dalla endemica mancanza di strategia medica a livello regionale oppure la nostra Asp non ha saputo muoversi tra i corridoi palermitani per ottenere quello che in altre realtà è norma.  Si dice che certe figure politiche sanno bene a chi rivolgersi e arricchiscono il proprio territorio. Può anche essere vero ma non possiamo permettere che ci sia sanità di prima classe e poi quella di seconda fino alla terza classe dove si viaggia davvero male. Lo dimostra anche il fatto che ottimi primari che si sono succeduti nelle varie unità hanno preferito trasferirsi altrove. Oggi apprendiamo con piacere che il  professor Fabrizio Luca,  dal 16 giugno è il nuovo direttore dell’Unità complessa di Chirurgia generale all’ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa da tempo scoperta.
A quanto dice il suo curriculum si tratta di uno dei pionieri della chirurgia robotica a livello mondiale, che ha già maturato una profonda esperienza allo IEO, l’Istituto Europeo di Oncologia fondato da Umberto Veronesi, dove è stato, direttore dell’Unità di Chirurgia Addominale Integrata. Dopo essersi laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Milano, nel 1990, Luca ha completato la propria formazione in chirurgia oncologica presso numerosi istituti europei e statunitensi: da Barcellona a Dublino, passando per Philadelphia e Los Angeles.
Nel 2016 arriva alla Loma Linda University dove si impegna nell’attività di chirurgia robotica applicata a tutte le specialità. Il professor Luca, nei mesi scorsi, si è aggiudicato la selezione pubblica finalizzata all’attribuzione dell’incarico di direzione di struttura complessa della Chirurgia generale di Ragusa. Ricopre, inoltre, l’incarico di professore presso l’Università Kore di Enna.  Riportiamo una sua dichiarazione: “Vorrei dare il mio contribuito all’innovazione tecnologica della chirurgia del mio Paese e in particolare della Sicilia. Ho trovato massima apertura da parte della Direzione strategica dell’ASP e della Direzione sanitaria di presidio, oltre a un ambiente dinamico, con una gran voglia di fare, che non perde di vista l’obiettivo primario: dare al paziente le cure migliori”.
“Da un punto di vista umano – continua il professor Luca – c’è un substrato eccezionale. Da un punto di vista organizzativo, dobbiamo saper cogliere tutte le opportunità. La chirurgia è una realtà complessa che ha bisogno di molteplici supporti: tutto deve incastrarsi alla perfezione perché funzioni. Ma è irrazionale pensare che un uomo, da solo, possa farcela. Alla base di tutto c’è il lavoro di squadra: come nel rugby, che è stato il mio sport”.
Un altro degli obiettivi è ridurre ai pazienti il disagio di viaggiare per curarsi: “Per la stragrande maggioranza delle esigenze sanitarie – conclude il professor Luca – non ha senso ci si sposti, perché a Ragusa esiste un trattamento almeno dello stesso livello e, inoltre, non si va incontro ai rischi che possono sorgere nella gestione di un paziente a centinaia di chilometri di distanza. I trattamenti moderni, penso soprattutto alle cure oncologiche, necessitano dell’intervento integrato di più specialisti. In poche settimane, a Ragusa, ho notato che esistono gruppi di specialisti capaci di lavorare in team per assicurare ai pazienti il miglior percorso di cura, e questo mi rende particolarmente fiducioso. I risultati, comunque, si valutano a posteriori. Rivediamoci tra qualche mese per vedere quali obiettivi siamo riusciti a raggiungere”.  Una dichiarazione apprezzabile perchè mostra autorevolezza ma nello stesso tempo umiltà. Serve il lavoro di squadra come nel rugby, che è anche lo sport di chi vi scrive, naturalemente parliamo di 50 anni fa, ma lo spirito è sempre lo stesso. Staremo a vedere certi che il prof Luca ci metterà l’impegno dei professionisti ma anche rugbysti.

di Direttore15 Lug 2023 19:07
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