Finanziaria regionale: approvata finalmente
Dipasquale tra quelli che si è mosso di più all’Ars, in questa fase, ha detto: “Musumeci è stato il grande assente. Per fortuna la legislatura volge al termine” E’ stata dunque approvata ieri notte la Finanziaria regionale, l’ultima di questo disastroso Governo, caratterizzata (come al solito) dall’assenza del presidente Musumeci che ha scelto di disertare i lavori d’aula, se non per qualche minuto. D’altra parte c’era da aspettarselo: se già nel 2020, in piena pandemia, durante la discussione su quella che ebbi modo di definire “finanziaria di guerra”, volle scappare dall’aula “offeso” dalla richiesta di “voto segreto” su un punto da parte di un parlamentare, a maggior ragione per questa finanziaria deve aver provato l’impulso di scappare. Per la prima volta nella storia della Regione Siciliana, lo strumento finanziario più importante dell’isola è arrivato in parlamento dopo quattro mesi di esercizio provvisorio, a ridosso del termine ultimo per l’approvazione, esautorando i parlamentari del loro ruolo di controllo e analisi del testo nelle apposite commissioni. Per la prima volta nella storia della Sicilia, la legge finanziaria regionale è stata approvata dopo il 10 maggio, costringendo i deputati a quasi due settimane di dibattiti in aula discutendo a Sala d’Ercole emendamento per emendamento, di corsa, svilendo l’azione principe del Parlamento che è chiamato a legiferare. Ovviamente, in un clima così caotico, l’azione che i gruppi di opposizione hanno potuto portare avanti è stata penalizzata più del solito. Sono molto dispiaciuto perché buona parte del lavoro e dell’attenzione dedicata ai territori e ai settori produttivi non ha portato tutti i risultati sperati. Penso, per esempio, agli emendamenti presentati da me a sostegno del settore agricolo e dei Consorzi di Bonifica, per citarne giusto un paio. Abbiamo dovuto lottare perfino per la conferma di alcune norme che pensavamo fosse ovvio che sarebbero state rifinanziate. È il caso delle riserve necessarie a rifinanziare la legge speciale per Ragusa Ibla e quella per Ortigia dimenticate dal Governo che, invece, aveva preferito Agrigento. Con grande determinazione non solo siamo riusciti a confermare le riserve, ma abbiamo ottenuto un incremento di mezzo milione di euro per ognuno dei due importanti centri storici. Sono passati, poi: un emendamento grazie al quale vengono stanziati 500mila euro per il completamento dei lavori a Palazzo Iacono, sede del municipio di Vittoria; un emendamento finalizzato all’istituzione dell’Osservatorio sui Cambiamenti Climatici. Quest’ultimo un intervento a costo zero, di grande importanza e tale attualità che sarebbe stato assurdo se il Parlamento non l’avesse accolto.
Sono rimasti fuori da questa finanziaria tanti interventi: si sarebbe potuto fare di più per il Corfilac di Ragusa, per i lavoratori dell’ARAS, per i Consorzi di Bonifica… Per esempio, avevo chiesto un contributo straordinario proprio per i Consorzi di Bonifica per metterli in condizione di risolvere qualche problema, soprattutto nei confronti dei lavoratori, ma non è stato possibili. Era l’ultima occasione per il Governo Musumeci per occuparsi dei Consorzi, ma rimarrà a memoria di tutti che in questi cinque anni non si è voluto affrontare il problema con serietà. Intanto, l’ultima volta che è stato stanziato un contributo straordinario per questi Enti è stata nella precedente legislatura, durante il tanto criticato Governo Crocetta. Fortunatamente ci avviamo al termine di questa legislatura durante la quale è mancato il confronto con la maggioranza inconsistente e con il Governo. Hanno perfino battibeccato tra loro, regalando spesso ai siciliani degli spettacoli indecenti.
A tutto il popolo siciliano, quindi, rivolgo un appello: non date a Musumeci la possibilità di fare il bis come presidente della Regione. Abbiamo già visto di cosa è capace. Anzi, quanto è stato incapace!”. Questo il commento dell’on. Nello Dipasquale, parlamentare regionale del Partito Democratico e segretario alla Presidenza dell’ARS, in merito all’approvazione della Finanziaria regionale ieri notte al parlamento siciliano.