Ma chi è il responsabile di questa confusione?

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Il presidente dei commercialisti Ragusani interviene sulla questione super bonus dicendo “Lo stop alla possibilità di cessioni multiple – conclude Paolino – vanifica completamente gli effetti della misura, gli acquisti dei crediti si esauriscono e il sistema è destinato alla saturazione. Se l’obiettivo vuole essere quello di favorire la ripresa economica, così com’è, la misura segnerà definitivamente, come è stato
evidenziato da più parti, la crisi di molte imprese. Altro che ripartenza. Insomma, questo, sicuramente, è un grande autogol”
in pratica ci stiamo accorgendo che il rapporto Fisco–contribuente continua ad essere logorato e compromesso da un agire dell’Amministrazione finanziaria che evidentemente è necessario porre al centro di una profonda azione di cambiamento e rinnovamento. Lo afferma appunto Rosa Anna Paolino, ricollegando tale riflessione all’ultimo
esempio del genere, dato dall’adempimento relativo alle comunicazioni delle opzioni
di cessione o sconto in fattura per i bonus edilizi. “Per tale adempimento, a seguito
delle modifiche introdotte dalla legge di Bilancio 2022 e del decreto Sostegni Ter –
sottolineano da Anc Ragusa – l’aggiornamento del software ha reso possibile
l’apertura del canale telematico solamente a partire da ieri, sebbene all’Anc siano
giunte segnalazioni di un sistema rimasto bloccato almeno fino al tardo pomeriggio.
In virtù della scadenza stabilita dal legislatore, è legittimo domandarsi il motivo per il
quale questo adeguamento tecnico, sicuramente opportuno ma, con altrettanta
certezza, prevedibile da tempo, non sia stato garantito prima, e comunque, se
l’Agenzia, con una adeguata e preventiva valutazione, avesse rappresentato nelle
opportune sedi la portata dell’intervento tecnico sull’operatività stessa
dell’adempimento, probabilmente non si sarebbe arrivati ad avere disponibile il
sistema per le comunicazioni solamente a pochi giorni dal termine previsto. Già i
canali di cessione crediti di poste e banche sono bloccati. Ovviamente gli istituti
prima di riaprire le piattaforme per la cessione aspettano di ricevere dai propri analisti
l’okay e questo ovviamente porterà ad uno stop di liquidità per le imprese. Certo è
che apprendere lo spostamento della scadenza dal 7 al 16 febbraio per le
comunicazioni delle opzioni del periodo transitorio previsto dal Decreto Sostegni ter
da un comunicato stampa pubblicato giorno 3 febbraio dall’Agenzia delle Entrate e
sapere che tale proroga addirittura deve essere ancora oggetto di un provvedimento
del direttore, è a dir poco sconcertante. E lo è ancora di più se si considera che il
principio che sta alla base del nostro ordinamento giuridico è la gerarchia delle fonti,
e quando un dettato normativo è stravolto da norme successive provenienti da fonti di
rango inferiore inevitabilmente si viene a determinare una situazione destabilizzante
per il sistema e di incertezza per i cittadini”.
“In questo caso, però – aggiunge Paolino confermando le perplessità manifestate dal
presidente nazionale Marco Cuchel – siamo andati ben oltre, con una norma che
stabilisce un termine per un adempimento fiscale, alla quale però segue un
comunicato, che a sua volta preannuncia un provvedimento in materia, con il quale il
termine inizialmente posto viene modificato. Senza contare che sarebbe interessante
sapere su quali basi è stato ritenuto adeguato uno slittamento di soli 10 giorni, quando
invece sarebbe stata opportuna una proroga più ampia, anche in ragione del ritardo
con il quale è stata resa disponibile la procedura telematica, un ritardo che ha di fatto
bloccato l’utilizzo dell’agevolazione fiscale dei bonus, generando pesanti
conseguenze economiche per imprese e contribuenti”.
“Lo stop alla possibilità di cessioni multiple – conclude Paolino – vanifica
completamente gli effetti della misura, gli acquisti dei crediti si esauriscono e il
sistema è destinato alla saturazione. Se l’obiettivo vuole essere quello di favorire la
ripresa economica, così com’è, la misura segnerà definitivamente, come è stato
evidenziato da più parti, la crisi di molte imprese. Altro che ripartenza. Insomma,
questo, sicuramente, è un grande autogol”.

di Direttore05 Feb 2022 14:02
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