Sforzi praticamente inutili

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Ennesima protesta di allevatori e produttori del settore lattiero-caseario ibleo  in relazione alle gravi criticità economico-finanziarie che il settore attraversa da tempo. Soprattutto si fa riferimento al prezzo del latte troppo basso per permettere la normale attività con un legittimo ritorno economico . Le difficoltà, acuitesi particolarmente con la congiuntura economica in atto, derivano dall’aumento dei costi di produzione (mangimi, gasolio, servizi, ecc.) non compensato da un aumento del prezzo di vendita, situazione che, dopo aver ridotto nel tempo i margini di guadagno, ha oramai azzerato i profitti costringendo alcune aziende perfino alla chiusura. Sembra che non ci siano soluzioni di nessun genere e si cercano aiuti alle istituzioni locali. C’è stato un incontro in Prefettura  e gli allevatori erano accompagnati dai Sindaci ed Assessori dei Comuni di Ragusa, Comiso, Santa Croce Camerina, Modica e Chiaramonte Gulfi. Tutti sanno che esisterebbe  un  meccanismo di indicizzazione del prezzo del latte “alla stalla” a  tutela degli operatori della filiera più vulnerabili a causa di pratiche sleali di commercio sottolineando come siano a rischio le produzioni di qualità, destinate a soccombere senza un’adeguata valorizzazione.  Il Sindaco di Ragusa ha ricordato come la questione assuma valenza cruciale per tutta  la provincia, considerato che il 60% del latte prodotto in Sicilia proviene da allevamenti iblei, settore lattiero-caseario che rappresenta una delle eccellenze produttive del territorio. Alla fine l’incontro è risultato assolutamente interlocutorio perché non ha sortito altro effetto che una generica assicurazione  di ogni possibile sostegno alla valorizzazione del settore in raccordo con le iniziative che saranno intraprese nell’ambito dei diversi livelli istituzionali di competenza territoriale.

di Direttore29 Dic 2021 00:12
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