Francesco Lucifora scelto come curatore ospite dall’Accademia Fotografica Tedesca
Importante riconoscimento per Francesco Lucifora, fondatore e direttore del “C.o.C.A. / archivio biblioteca arti contemporanee” di Modica e presidente dell’Associazione Laboratorio Autonomo Potenziale che, sempre a Modica, gestisce il complesso monumentale di Santa Maria del Gesù.
Lucifora è stato scelto come “Gastkurator” – curatore ospite – dalla Deutsche Fotografische Akademie (DFA), l’accademia fotografica tedesca, fondata oltre un secolo fa e che opera in stretta collaborazione con il Forum Internationale Photographie e ZEPHYR – Raum für Fotografie, i due dipartimenti fotografici esistenti al Reiss-Engelhorn-Museen nella città di Mannheim e all’interno del quale DFA ha la propria sede.
La DFA si occupa principalmente di fotografia artistica promuovendola con l’organizzazione di convegni, esposizioni e curando pubblicazioni per sostenere diversi artisti anche emergenti.
Il direttore Boris Eldagsen, con l’artista Valentina Murabito, hanno scelto Francesco Lucifora per un programma curatoriale di selezione di opere di loro soci nell’ambito di una pratica di scambio di informazioni e confronto su vari temi. Si tratta di un’iniziativa che la DFA svolge regolarmente per promuovere l’attività dei fotografi contemporanei e rendere il loro lavoro fruibile in un modo sempre nuovo. Il curatore ospite, oltre a selezionare gli scatti, produce una valutazione che serve all’autore per aggiungere giudizi al proprio lavoro e, grazie a questi, offrirsi nel modo migliore a possibile ai committenti.
Le opere selezionate da Lucifora sono dieci e sono visibili sul sito Internet dell’Accademia all’indirizzo https://dfa.photography/curator/francesco-lucifora insieme alla dichiarazione curatoriale che accompagna gli scatti e che si allega di seguito:
“Nella maggior parte dei libri di storia e di educazione civica che ho studiato al liceo, ricordo tre frasi che spesso ho incontrato come se fossero un mantra, un dogma o una speranza: i bambini sono il futuro; la famiglia è la base di tutto; è importante rispettare tutte le creature del mondo. Per molto tempo molti di noi hanno creduto che l’infanzia, l’adolescenza, la famiglia e la natura fossero un paesaggio comune in tutti i luoghi e per tutti i popoli. Non è così. Volevo indagare un paesaggio antropologico che comprendesse le vite, i destini e gli sguardi di individui molto giovani, l’idea e la forma della famiglia e la condizione di alcune creature nell’universo. Ognuna di queste foto va in una direzione diversa e si allontana da quelle tre frasi che hanno fatto parte della conoscenza e dell’educazione di migliaia e migliaia di persone, me compreso. I rapporti personali sono stati cancellati o quasi cancellati dai media, l’idea di famiglia si è evoluta combattendo pregiudizi e anacronismi. In alcuni casi la leggerezza dell’adolescenza è sopravvissuta alla guerra nonostante l’idea di sopraffare l’altro sia già presente in alcuni bambini. Il rispetto per alcune creature del mondo ha messo in luce nuove sensibilità. L’ultimo criterio che mi ha guidato è che i fenomeni presenti in questa selezione indicano il passaggio dalla realtà a un’estetica della diversità. Quel che resta lontano ha la possibilità di essere esteticamente rilevante, esotico e tragico. Questo costituisce una conoscenza condivisa”.