Il pronto soccorso come un campo da guerra.
Dopo la visita dell’on Dipasquale e del segretario cittadino del PD Calabrese al Pronto Soccorso del Giovanni Paolo II la questione relativa all’esiguità dell’organico del reparto tanto importante non sembra assolutamente ne risolta e neanche affrontata. Secondo i consiglieri del PD Chiavola e Podimani si continuano a ricevere segnalazioni di utenti costretti a un’attesa lunghissima. E non si comprende perché la direzione strategica non riesca a individuare le opportune soluzioni. Si sta parlando di cura delle persone, di attenzione verso chi ha bisogni specifici legati alla salute. Non è possibile continuare in questo modo”. Si fa quindi appello a quanti hanno la possibilità di intervenire e di individuare una soluzione. “La questione è drammaticamente seria – continuano Calabrese, Chiavola e Podimani – non foss’altro perché incide su scelte che possono risultare in qualche modo legate al futuro di ogni paziente. Se non si interviene in maniera tempestiva, quando è il caso, si rischia molto. E gli operatori questo lo sanno. E lo sanno pure i vertici dell’Asp. Il pronto soccorso si è trasformato ormai da tempo in un campo da guerra. E questo non è ammissibile. Rivolgo, al contempo, il mio sincero ringraziamento a tutti i sanitari che si dannano per dare delle risposte efficaci. Ma è chiaro che, anche per loro, questo modo di fare è diventato estremamente pesante. Bene hanno fatto i vertici del Pd di casa nostra ad animare questo viaggio nella Sanità, denunciando tutto ciò che non va. Ora ci aspettiamo risposte serie e concrete”.