Il valore dei borghi siciliani
Il 2021 sarà l’anno dei borghi silenziosi, degli artigiani dimenticati, dei mestieri ritrovati, dei sapori che sanno di casa; ma anche di tradizioni, di esperienze immersive, di un vivere lento che non vuole dire pigro, piuttosto a misura d’uomo e di natura. La Sicilia è già avanti: è nata infatti una nuova associazione di piccoli comuni che vogliono intraprendere azioni di rigenerazione, di ripopolamento, di sviluppo sostenibile. E ha preso corpo una prima esperienza pilota, a fine estate, che fa tesoro dell’esperienza accumulata dal festival che da quindici edizioni apre e mette in rete il patrimonio culturale siciliano e non solo.
Due fine settimana, dunque, 28 e 29 agosto e 4 e 5 settembre, con Borghi dei Tesori fest quando una sessantina di borghi apriranno i “gioielli di famiglia” a turisti e visitatori. Oggi la presentazione allo Spasimo di Palermo con i 59 sindaci e amministratori che hanno aderito al festival.
Una preview del Festival sarà il prossimo 16 e 17 luglio (venerdì e sabato) quando i visitatori potranno scoprire il fortino di Mazzallakkar, a Sambuca di Sicilia (Ag): ricomparso come per magia dalle acque del lago Arancio, era andato sommerso con la costruzione della diga e la realizzazione del lago Arancio. Ora c’è un progetto di valorizzazione che coinvolge l’azienda Planeta.
“La Sicilia continua ad essere, anche per i siciliani, un Continente da scoprire. Il nuovo progetto della Fondazione Le Vie dei Tesori è lungimirante – dice il governatore – non solo perché contribuirà a svelare i tanti tesori nascosti che i borghi siciliani custodiscono. Ma anche perché accompagnerà questi centri, e i loro abitanti, sulla strada di uno sviluppo sostenibile che abbia come base la valorizzazione delle loro risorse”.
“I borghi sono il cuore della nostra storia e della nostra tradizione, rappresentano il luogo dell’identità per eccellenza in tutta l’Italia. È da qui – sottolinea l’assessore ai beni culturali- che dobbiamo ripartire se vogliamo costruire un futuro che rivitalizzi i territori della Sicilia, creando le migliori condizioni per rilanciare le economie locali. Il fascino di luoghi unici, di borghi medievali ancora poco conosciuti, è ciò che ha spinto alcuni paesi siciliani ad aggiudicarsi negli ultimi anni importanti riconoscimenti”.
Il Festival raccoglie 59 borghi in otto province: il plotone più numeroso è nel Palermitano con 26 borghi; sono 7 i piccoli comuni dell’Agrigentino, 4 nel Nisseno, 2 ciascuno nelle province di Enna, Ragusa e Siracusa; 3 nel Catanese e 13 nel Messinese. Al momento non sappiamo quali siano i due borghi della provincia di Ragusa ma è certo che oltre 500 giovani dei territori saranno formati all’accoglienza e alla narrazione dei luoghi da visitare.
Ai Borghi dei Tesori è legato a doppio filo un altro nuovo progetto della Fondazione che si chiama “Ho scelto il Sud”. Il progetto punta a costruire un network tra tutte queste energie, un network di straordinari ambasciatori di un Sud produttivo, creativo, non assistito, a volte eroico, con un grandissimo potenziale di innovazione