Aerolinee vs Comune di Comiso

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La diatriba tra il Comune di Comiso e le Aerolinee Siciliane è finita, a pagina intera, sul quotidiano economico Milano Finanze. Vi ricordiamo che la compagnia, ad azionariato popolare, aveva richiesto di poter utilizzare un’area all’interno della ex base militare americana ma da parte del comune non è arrivata la risposta attesa. A questo punto il presidente dell’Aerolinee ha inviato una lettera all’amministrazione contenente pesantissime accuse..   Vediamo come finisce.

 

 

Sig.ra Sindaca,
Abbiamo ricevuto la sua nota. Abbiamo atteso più di qualche giorno per capire se avesse voluto
rispondere nel concreto alla nostra richiesta, poi abbiamo dovuto prendere atto che, a fronte di una
lettera di sei pagine, ancora una volta, non risulta ancora nessun impegno di concessione, né un
motivato rifiuto. Abbiamo atteso anche un’autorevole mediazione della Regione Siciliana, nella
persona dell’assessore Marco Falcone, che non si è verificata, nonostante l’interessamento diretto
dell’on. Stefania Campo.
Le rammentiamo che i pubblici ufficiali, anche se temporanei, perché eletti, hanno il dovere di
buona amministrazione dei beni pubblici, senza arrecare danno né procurare mancati introiti,
ovvero impedire lo sviluppo economico del territorio. La nostra richiesta consiste nel mettere a
disposizione un’area che è utile per la nascita di un polo manutentivo aeronautico su un terreno
prioritariamente destinato a finalità aeronautiche.
Dalla sua lunga missiva notiamo che ella conferma quanto da noi dichiarato, nella sostanza. In
particolare notiamo che:
1) Soaco SpA non ha alcuna competenza, né alcun rapporto di consulenza, né titolo sulle aree
ex Usaf, come la società dichiara e ella conferma;
2) La competenza esclusiva sulle aree ex Usaf è del Comune di Comiso, come ella stessa
conferma;
3) Non esiste al momento alcun utilizzo delle aree ex Usaf, né esiste alcun programma concreto
di utilizzo;
4) Le aree ex Usaf non fanno parte del sedime aeroportuale;
5) Lei fa menzione di una destinazione o interessenza dal 2003 su queste aree dell’attuale
società di gestione dell’aeroporto, anno in cui detta area era ancora sotto la piena
disponibilità degli Stati Uniti d’America;
6) Non abbiamo alcuna evidenza di un redigendo piano di sviluppo aeroportuale in atti ufficiali
o privati;
7) Le aree ex Usaf sono state cedute al Comune, per valorizzarle a fini aeronautici da due anni.
La nostra richiesta data oltre un anno.
Aggiungiamo solo un aspetto. Nel nostro ultimo incontro, le signorie vostre ci hanno illustrato
un’area completamente libera e disponibile per la realizzazione dell’hangar, tra gli shelter. Abbiamo
di conseguenza provveduto ad indicare dove, anche in quella zona disagiata, sarebbe stato per noi
possibile realizzare il manufatto, salvo ulteriori verifiche. Anche a questa nostra indicazione non è
stato dato riscontro.
Consapevoli che il nostro approccio aziendale si basa esclusivamente sul diritto dei siciliani di sapere
che i beni pubblici siano bene amministrati e non abbandonati, come in atto risulta, le confermiamo
che la sottoscritta società è composta di piccoli azionisti siciliani, semplici cittadini, anche
disoccupati, in alcuni casi, così come professionisti e imprenditori, che hanno il solo desiderio di
vedere la propria terra crescere, in un clima sano e collaborativo.
Riteniamo che avere la disponibilità di un’area abbandonata, per costruire un hangar per la
manutenzione aerea, corrisponda all’interesse di tutti. La signoria vostra ha chiesto e ottenuto un
progetto costruttivo che già ha, a meno che chieda un progetto esecutivo, impossibile da fare, in
assenza di un’area concessa. Se fa riferimento ad altro tipo di progettazione, notiamo che a nessuno
mai è stato chiesto un progetto, tanto meno di fattibilità, che correttamente non pertiene al
sindacato amministrativo del Comune, atteso che la fattibilità e l’esecuzione dell’hangar di
manutenzione aerea dipendono da norme nazionali e internazionali che devono tutte essere
rispettate e sono sotto il sindacato di autorità di regolazione nazionali e internazionali.
Per essere precisi, la richiesta di qualsivoglia progettazione, in assenza di un atto concessorio è
irragionevole, perché condizione impossibile da realizzare e nessuno può essere tenuto a rispettare
condizioni impossibili.
Se non dovessimo essere simpatici, ce ne scusiamo. Ci auguriamo altresì che la simpatia non rientri
tra i requisiti necessari per ottenere una concessione che rappresenta un’immediata occasione di
valorizzazione e utilizzo di un’area abbandonata e sulla quale esistono problemi seri di gestione e
vigilanza.
Non vediamo alcuna ragione ostativa per avviare una concreta, reale e leale collaborazione che può
nascere dal primo atto: la concessione dell’area per i fini richiesti. Il mancato utilizzo provoca danni
evidenti al pubblico, ai cittadini casmenei, alla nostra società e riteniamo di poter addebitare la colpa
dell’eventuale danno all’Amministrazione che lei dirige e a lei in persona, qualora tali pratiche
dilatorie dovessero proseguire.
Ci permettiamo di sottolineare che tra gli interessi in gioco, in un periodo di grave crisi economica,
ci sono la costruzione di un polo aeronautico mediterraneo, l’interesse della cittadinanza di Comiso
e di Ragusa per gli aspetti occupazionali, gli interessi economici degli azionisti siciliani, confermato
dall’interessamento a questo progetto anche del presidente dell’Associazione degli Industriali di
Ragusa.
Speriamo che questo poco proficuo scambio di missive possa cessare per entrare nella fase
operativa dell’unico progetto concreto per lo sviluppo dell’aeroporto di Comiso, vale a dire la
realizzazione dell’opera che questa società ha proposto. Teniamo a precisare infatti che, nonostante
il comportamento non trasparente e illogico evidenziato dalle vostre risposte, abbiamo mantenuto
un atteggiamento di massima disponibilità che ha sicuramente dimostrato alla signoria vostra il
nostro perdurante tentativo di individuare soluzioni utili per la sua Amministrazione, per il territorio
e per la nostra azienda. Tale nostra attitudine collaborativa permane tuttora.
A noi interessa lo sviluppo della Sicilia, di Comiso e una leale, amichevole e fattiva collaborazione
che potrà partire in qualsiasi momento, appena ella e la sua amministrazione avvieranno l’iter
concessorio, considerato che nulla osta a che questo accada.
La diffidiamo quindi a dare corso in maniera trasparente alla nostra richiesta. In difetto, entro sette
giorni dalla presente, ci vedremo costretti ad adire l’Autorità Amministrativa e Giudiziaria, a tutela
degli interessi degli azionisti dell’impresa, del territorio e dell’interesse pubblico in generale.
Chiederemo altresì alle autorità competenti il perseguimento eventuale di comportamenti
discriminatori, omissivi e illegittimi

di Direttore25 Mar 2021 23:03
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