Illegittimo il reddito di cittadinanza per 47 persone

Gli uomini della Guardia di Finanza che operano sul territorio ibleo hanno , da tempo, avviato mirate attività per verificare la sussistenza dei requisiti legittimanti la fruizione del “reddito di cittadinanza” in capo ai soggetti beneficiari, scoprendo ben 47 casi di irregolare o indebita percezione.
Il bilancio dell’attività svolta vede 46 illegittimi beneficiari denunciati all’Autorità
Giudiziaria e segnalati all’I.N.P.S. ai fini della decadenza dalla percezione del contributo
pubblico. In un caso, invece, è scattata la segnalazione amministrativa al predetto
Ente previdenziale, ai fini della revoca del beneficio.
Il riconoscimento della misura di welfare in esame, come noto, spetta in presenza di
una serie di requisiti e condizioni in gran parte autocertificate dallo stesso richiedente,
volte ad attestare sia la propria condizione di difficoltà economico-reddituale, sia quella
degli eventuali componenti il nucleo familiare di appartenenza, i quali beneficiano
direttamente del sussidio.
Complessivamente, quindi, sono state passate al vaglio degli operanti le
posizioni di 154 soggetti, tutti familiari delle persone che avevano presentato la
domanda per accedere al beneficio, rilevando l’indebita percezione di somme per
un ammontare di oltre 461.000 euro.
Nel corso dei controlli sono state accertate diverse tipologie di condotte fraudolente,
circostanza che ha reso più articolata l’attività di riscontro da parte delle Fiamme Gialle.
I risultati ottenuti sono stati il frutto di un’attenta analisi di contesto tesa a monitorare
costantemente le posizioni degli individui già noti alle forze dell’ordine in quanto
implicati a vario titolo nell’ambito di indagini di polizia giudiziaria, ma anche di quelle dei
soggetti identificati nel corso delle numerose attività ispettive a contrasto
dell’evasione fiscale e del lavoro nero avviate nei confronti delle imprese commerciali
ovvero nel controllo economico del territorio finalizzato alla repressione dei traffici illeciti e dell’abusivismo commerciale o, ancora, nel corso dei servizi sul territorio a
tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, volti alla verifica dell’osservanza delle
vigenti misure di contenimento dell’epidemia da COVID-19.
Tra i soggetti per i quali è stata proposta la revoca del beneficio, 12 di essi sono
risultati abituali giocatori sulle varie piattaforme di gioco on-line, arrivando a
scommettere addirittura centinaia di migliaia di euro, utilizzando fonti di reddito
evidentemente occultate al Fisco. Tra questi, particolarmente emblematica risulta la
posizione di un soggetto di Ragusa, individuato dai militari della Compagnia del
Capoluogo, percettore di reddito di cittadinanza tra aprile 2019 e novembre 2020
per circa 22 mila euro, che è risultato aver realizzato nello stesso periodo vincite al
gioco per circa 400 mila euro.
Analogamente, a Pozzallo, i finanzieri della locale Tenenza hanno individuato quale
indebito percettore del reddito di cittadinanza un nucleo familiare, in cui tutti i
componenti risultavano giocatori abituali su piattaforme digitali, arrivando addirittura a
vincere sui propri conti di gioco più di 140.000 euro, circostanza omessa nelle
comunicazioni all’I.N.P.S..
Tra i casi venuti alla luce, non ci sono solo accaniti scommettitori, infatti 11 indebiti
percettori del reddito di cittadinanza della Provincia sono stati segnalati dai militari in
quanto avevano “dimenticato” di comunicare all’I.N.P.S. il possesso di beni
immobili di valore nettamente superiore al limite massimo previsto dalla normativa
vigente per accedere al beneficio, mentre altri 4 soggetti sono stati denunciati in
quanto avevano omesso di autocertificare l’acquisto di autoveicoli e motoveicoli
di cilindrata superiore ai limiti consentiti.
In un caso, la Compagnia di Ragusa, nell’ambito di controlli eseguiti per il contrasto al
lavoro irregolare ha colto intenti al lavoro due fratelli, lavoratori in nero presso un
cantiere edile, entrambi percettori di misure assistenziali: uno dei due è risultato
beneficiario, infatti, del reddito di cittadinanza, mentre l’altro addirittura
beneficiario del reddito di emergenza, misura di sostegno economico introdotta
appositamente per sostenere quei nuclei familiari maggiormente in difficoltà a causa
dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Non sono mancati i casi di soggetti coinvolti in varie attività illecite. Già ad inizio
2020 era stata data notizia dell’arresto di un pusher trovato in possesso di 45 grammi di
cocaina e di più di 1.000 euro in contanti e della denuncia a piede libero di un suo
fiancheggiatore, entrambi risultati appartenenti a nuclei familiari indebitamente
percettori del reddito di cittadinanza.
Emblematici, inoltre, i 9 casi, scoperti dai finanzieri della Compagnia di Vittoria e
della Tenenza di Modica, in cui i beneficiari sono riusciti ad ottenere il sussidio
indicando nella “domanda” la presenza all’interno dei propri nuclei familiari di soggetti conviventi, che in realtà non potevano essere considerati tali in quanto, per vari motivi, custoditi in carcere in stato detentivo. I risultati ottenuti nello specifico settore testimoniano la costante attenzione riposta da
tutte le articolazioni del Corpo proiettate sul territorio e dell’approccio
multidisciplinare delle attività operative svolte nei molteplici settori di servizio che
costituiscono la mission istituzionale della Guardia di Finanza.
Tale impegno mira a garantire che tutte le misure di sostegno, tra le quali si inserisce
anche il reddito di cittadinanza, siano concesse a chi effettivamente ne ha bisogno e
diritto, in particolare in questo periodo in cui la crisi sanitaria ed economica causata
dall’emergenza epidemiologica da Covid-19 ha reso particolarmente arduo il
sostentamento di molte famiglie italiane.

di Direttore13 Gen 2021 23:01
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