Riapre ai visitatori il Bagno Arabo

Per venerdì 28 agosto alle ore 18 è previsto un appuntamento fuori dal comune che segna anche una vera e propria svolta per il nostro Parco Archeologico alla luce del nuovo regolamento regionale di fine luglio che ci assegna piena autonomia e operatività. Nelle scorse settimane è venuto anche l’assessore regionale Samonà che si è letteralmente innamorato dei nostri siti archeologici, come Kamarina, Cava d’Ispica e appunto anche il Bagno di Mezzagnone e ha fortemente voluto questa iniziativa proprio in questo sito archeologico, per iniziarne la sua valorizzazione”.
Il Bagno Arabo di Mezzagnone viene dunque restituito pienamente alla collettività dopo la fase di restauro che nel 2007, tramite fondi Por, è stato diretto proprio da Buzzone. “Un recupero con un intervento di sistemazione, scavi e valorizzazione del sito archeologico – spiega il direttore del parco – Abbiamo svolto prima il restauro conservativo con la collegata eliminazione delle parti nere che hanno così liberato il monumento dai micro organismi che ne avevano compromesso alcune aree. Si è poi proceduto alla listatura dei conci con malta a base di calce idraulica e contemporaneamente è stato utilizzato del consolidante per la calotta sferica che era priva di intonaco e dunque più a rischio. Infine è
stato applicato in fase finale dell’idrorepellente. Ma è l’aspetto storico ad affascinare. Si è pensato per anni che fosse una chiesetta ma gli studi hanno appurato che è stato utilizzato come bagno arabo”.
L’archeologo Giovanni Di Stefano anticipa alcune delle notizie storiche che faranno parte della visita guidata in programma dalle ore 18: “Questo edificio antico di località Mezzagnone, alla periferia di Santa Croce Camerina, è un vero gioiello architettonico del VI secolo d.C, con riutilizzi fino al X – XI secolo. Il monumento conservato integralmente fino ad oggi, era famoso e conosciuto già nel ‘500 da Tommaso Fazello e poi nel ‘700 dal pittore francese Jean Houel che lo ritrae in una guache (un guazzo)
e in una acquaforte, oggi conservate al Museo del Louvre a Parigi e all’Ermitage. I recenti scavi e i restauri hanno confermato che l’edificio è stato costruito e utilizzato nel VI secolo d. C.  come una tomba monumentale, un mausoleo, e poi come un hammam, un bagno, in età araba”.

di Direttore28 Ago 2020 00:08
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