Passalacqua: missione compiuta, si va alla bella

Missione compiuta (leggi rimonta completata) per la Passalacqua, che si aggiudica “bene” anche la seconda sfida di fila al PalaMinardi (lasciando un sacco di rimpianti per quello che avrebbe potuto benissimo essere) e si guadagna sul campo, con onore a merito assoluti, la seconda bella al PalaTaliercio in due stagioni. A differenza che in gara tre, questa volta è stato il tempino iniziale a condizionare (in negativo) Venezia, messa sotto da un velenoso meno 19, che ha pesato come un macigno sul resto della sua gara. Anche perché il larghissimo vantaggio delle aquile era stato “condito” da una prova entusiasmante, come singole e corale, che aveva dato subito alle ospiti la netta sensazione di “cose messe molto male”. Com’era tanto prevedibile quanto logico ( Venezia è stata in testa dal primo al penultimo secondo della regular season) dal secondo quarto le lagunari hanno avviato l’operazione risalita, recuperando sette punto al riposo lungo e ben otto nel quarto successivo, scendendo fino al temibilissimo meno due: ma a quel punto hanno trovato il muro e sono state costrette a fermarsi. Anzi, peggio (per loro, è ovvio) hanno dovuto ritornare sui loro passi: le aquile si erano ripresa la gara, prima “fermando l’avanzata”, poi tenendo la posizione e infine piazzando un break di nove devastante e senza appello. Al punto che non c’è stato neppure bisogno di soffrire, perché il finale è stato tutto in discesa fino all’apoteosi del dopo sirena. Guidata come sempre alla perfezione dalla panchina, recuperata in pieno Hamby, di nuovo ai suoi altissimi livelli, mortifera Nicole Romeo nel momento più delicato, in doppia cifra capitan Consolini, attenta Harmon, in palla e saracinesche difensive tutte le altre, come si sperava la Passalacqua versione “in casa” ha rimesso le cose a posto, ribadendo di essere alla pari delle orogranata. E di poter sperare (per logica, non per sentimento) di ripetere l’impresa dello scorso anno; cioè passare a Venezia nella bella e prepararsi alla quarta finale scudetto in sei stagioni. Al solito contro Schio, che ha sudato sette (e più magliette) ma alla fine è riuscito a sbarazzarsi di una Fila S. Martino molto superiore alle attese. Abbiamo finito,  non resta che darci appuntamento a sabato, ore 18: comunque vada (la scaramanzia..) la rimonta è stata fantastica. Forza aquile… (foto Laura Moltisanti)

TABELLINO

Passalacqua Ragusa 66 – Umana Reyer Venezia 57

RAGUSA: Romeo 10, Consolini 12, Cinili, Formica 2, Harmon 9, Gianolla ne, Rimi ne, Stroscio ne, Soli 4, Bongiorno ne, Hamby 26, Kuster 3. Allenatore Recupido

VENEZIA: Gorini 5, Kacerik, Crudo ne, De Pretto 2, Steinberga, Madera ne, Gulich 1, Sanders 18, Macchi 5, Bestagno 18, Carangelo 8. Allenatore Liberalotto

PARZIALI: 26/7 – 12/19- 10/18 – 18/13 —  — ARBITRI: Pierantozzi di Ascoli Piceno, Costa di Livorno e Marziali di Fermo.

di Lina Giarratana24 Apr 2019 23:04
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