Troppe spese per i dati che il comune dovrebbe già avere.

Avevamo già lamentato la questione dei tempi lunghissimi di attesa per quei ragusani che vogliono mettersi a posto con i tributi. Inoltre in questi giorni sono arrivate delle lettere che impongono un termine perentorio per rendere le informazioni tecniche richieste dal comune. Su questo argomento interviene il movimento 5 stelle al comune di Ragusa che dice:

Diecimila ragusani dovranno rivolgersi ad un tecnico per fornire i dati catastali richiesti dal Comune attraverso altrettante raccomandate spedite in questi ultimi giorni. Una risposta che bisognerà dare nel giro di venti giorni dalla ricezione della missiva. “E’ il recente provvedimento assunto dall’amministrazione comunale di Ragusa – affermano i consiglieri delgruppo M5s Ragusa – di cui non si comprende la ratio. Capiamo che l’ente di palazzo dell’Aquila intenda effettuare delle verifiche su determinate posizioni. Ma, magari, tutto questo si sarebbe potuto attuare in un altro modo. Facendo sì che gli uffici, con calma, in un periodo spalmato lungo tutto l’anno, si rivolgessero al catasto ottenendo queste informazioni a costo zero. E invece, stiamo spendendo una somma pari a circa 54mila euro (ogni raccomandata costa intorno a 5,40 euro) e stiamo sobbarcando, a ridosso della fine dell’anno, l’ufficio Tributi, già alle prese con parecchie problematiche, di altro lavoro, a parte quello ordinario, che per le vicissitudini legate alla Tari risulta essere già eccessivo. Ma a chi giova tutto questo?”.

 

I consiglieri del M5s  hanno presentato una interrogazione, dopo che la questione era già stata sollevata in aula nell’ultima seduta del civico consesso, per ottenere una risposta formale dall’amministrazione comunale su una vicenda che, a detta dei pentastellati, merita la massima attenzione. “Anche perché – continuano – mentre da un lato spendiamo una cifra così esosa, dall’altra non si trovano le risorse economiche per rimborsare i costi dei pullman agli studenti che fanno la spola da Marina sino in città per un sacrosanto diritto, quello allo studio”.

“Dal momento che si tratta di utenti conosciuti – è scritto nell’interrogazione sottoscritta dall’intero gruppo consiliare – perché i dati non sono stati acquisiti tramite ufficio a costo zero? E poi ci piacerebbe sapere da quale capitolo di spesa sono stati attinti i circa 50mila euro occorrenti alla spedizione delle raccomandate. Ci piacerebbe comprendere, inoltre, perché questa istanza è stata avanzata a ridosso della fine dell’anno e con richiesta di risposta in tempi brevi (cioè venti giorni). E nel caso in cui l’utente non consegnasse il suddetto modello compilato nei tempi stabiliti, che cosa accadrebbe? E’ opportuno, inoltre, capire quale attendibilità sarà attribuita ai dati forniti e come avverrà, se avverrà, la verifica degli stessi dati. Dati che speriamo siano acquisiti rispettando le normative vigenti”.

 

di Redazione05 Dic 2018 12:12
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