Sciogliere il Comune di Vittoria sarebbe un grande errore.

Il presidente del Consiglio comunale, Andrea Nicosia, interviene sulle ultime vicende cittadine rilevando il clima pesante che si respira in città.

“Nei giorni scorsi si è consumato un passaggio obbligato – dichiara Nicosia -. I soggetti destinatari lo scorso settembre di un’informazione di garanzia e, in alcuni casi, di provvedienti applicativi misure cautelari – poi annullate dai competenti organi giurisdizionali – hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini. Un atto dovuto, notificato e che nulla aggiunge a quanto già era di nostra conoscenza.  Tra i soggetti coinvolti in questa vicenda risulta esservi il Sindaco della Città, che siamo assolutamente sicuri riuscirà a dimostrare in sede processuale la propria estraneità ai fatti che gli vengono contestati e l’assoluta legittimità del suo operato di uomo e di amministratore. Ciò posto, non posso non intervenire in merito alle tante dichiarazioni che stanno riguardando le Istituzioni cittadine; e non posso consentire a nessuno – e gli sproloqui strumentali in questo senso non si sono fatti attendere – di delegittimare le Istituzioni legittimamente elette in questa città. Lo scorso settembre, infatti, il Prefetto di Ragusa ha disposto la nomina della Commissione prefettizia il cui compito è stato quello di verificare se – nel periodo intercorrente tra il 2006 e il 2017 – il Comune di Vittoria sia stato o meno permeabile a interessi, influenze o pressioni private o finanche legate alla consorteria mafiosa. La commissione ha operato per sei mesi nelle stanze del Palazzo Municipale ricevendo il massimo sostegno e la massima collaborazione degli uffici e dell’intera amministrazione comunale, poiché è nostro primario interesse chiarire e dissipare ogni possibile rischio o dubbio. Il lavoro della Commissione si è concluso e ad esso è seguito – secondo i tempi dettati dalla procedura di cui all’art. 143 TUEL – la relazione trasmessa al Ministero degli Interni che dovrà pronunciarsi rispetto alla ipotesi di scioglimento del Comune e dei suoi Organi istituzionali. Adesso è il tempo del silenzio e non quello di inquinare il dibattito cittadino con la rabbia e il livore. L’amministrazione e questo Consiglio comunale continueranno a lavorare intensamente avendo come unico scopo il bene della città. Attendiamo l’esito del procedimento amministrativo con la serenità di chi ha agito nel rispetto della Costituzione e delle leggi. Presiedo un Consiglio comunale che ha sempre agito nel rispetto delle leggi, della Città e nel suo esclusivo interesse. Delegittimare le Istituzioni della città ed il Consiglio comunale in ragione di un atto dovuto che nulla aggiunge alla situazione protrattasi fino ad oggi è un’operazione squallida sul piano umano oltre che politico, poiché esprime il senso e la considerazione che si ha dei più elementari fondamenti dello Stato di Diritto. Oggi alcuni personaggi sentenziano, condannano e contestano i risultati elettorali che hanno dato alla città l’attuale compagine di governo e di Consiglio comunale asserendo l’illegittimità di quel risultato. A detti personaggi rammento che il nostro è uno Stato di diritto e che l’art. 27 della Costituzione esprime il sacro e inviolabile principio della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Approfittare, strumentalmente, di una vicenda processuale – il cui esito non è ancora acclarato poiché è in sede processuale che dovranno provarsi le responsabilità di ciascuno dei soggetti coinvolti – per delegittimare le Istituzioni cittadine appare, ripeto, un’operazione di squallida propaganda. Stessa cosa dicasi con riferimento al procedimento amministrativo relativo all’ipotesi di scioglimento. Nelle prossime settimane conosceremo l’esito dell’indagine condotta dalla commissione e in quella sede saranno acclarate eventuali responsabilità amministrative nei confronti di singoli soggetti. Fino a quel momento sarebbe saggio e opportuno essere cauti e soprattutto mantenere il rispetto delle Istituzioni cittadine che – fino a che non vi sarà un provvedimento che dica il contrario – sono e restano fermamente legittimate ad esercitare il proprio ruolo e le proprie funzioni. Per alcuni sarebbe sufficiente riportare alla mente la triste vicende che coinvolse la nostra città, quando il 12 gennaio 1993 (sindacatura Curciullo) su richiesta del Viminale, il prefetto di Ragusa dispose un accesso al Comune di Vittoria con l’intenzione di procedere allo scioglimento degli organi del Comune. Gli accertamenti riguardarono i mercati dei fiori e ortofrutticolo, gli appalti, la drammatica gestione dell’abusivismo edilizio ed il servizio della nettezza urbana. Il Ministro, nonostante il suddetto accesso, non sciolse gli organi istituzionali della città. Basterebbe ripercorrere la più recente triste vicenda che ha riguardato il Comune di Scicli per comprendere che sarebbe opportuno un pizzico di cautela. Ovviamente chi agisce con l’intenzione di speculare e strumentalizzare ogni vicenda non potrà mai essere serio interlocutore della città. Ora è il tempo di stringerci attorno alla Città che, dal commissariamento delle sue Istituzioni, subirebbe un colpo gravissimo in termini di immagine, di ricadute economiche e amministrative. Vittoria è la nostra città. Una città certamente difficile e i cui interessi della criminalità sono presenti poiché la criminalità si insedia laddove vi è un importante flusso di denaro. Le Istituzioni hanno il dovere di difendere la città da ogni tentativo di infiltrazione. Siamo assolutamente certi della estraneità del Sindaco Moscato alle accuse a lui rivolte e siamo altrettanto certi che la sua posizione sarà chiarita innanzi agli organi competenti. Quanto al procedimento relativo al possibile scioglimento che seguirà il suo iter occorre chiarire che questo rimane legato a responsabilità che hanno radici antiche. E l’eventuale scioglimento arriverebbe in ragione di fatti relativi a compagini amministrative diverse dalla attuale”.

di Redazione20 Giu 2018 13:06
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