Io la penso così : Nella globalizzazione occorre innovarsi.

Quanto è accaduto l’altra  sera in Consiglio Comunale a Ragusa è la logica conclusione di un percorso iniziato  da almeno un paio di anni e che ha portato la città a diventare, se è possibile, più abulica del solito. E’  vero i Ragusani sono così…. ma se poi ci si mette la politica a rallentare tutti i processi di sviluppo ecco che il detto”u picca m’avasta” con quel che segue, sembra calzare proprio a pennello.  Ora siccome il tempo stringe sarebbe il caso di organizzare qualcosa di veramente in gamba. Non sappiamo chi sarà candidato a sindaco per la prossima volta e non sappiamo neanche se l’uscente Piccitto vorrà riproporsi ma è chiaro che dobbiamo cercare l’uomo giusto per il posto giusto. Questo lo faranno, se ci riescono, i partiti ma noi vorremmo lanciare una specie di appello  non per cercare il primo cittadino, che sappiamo non è cosa facile, ma per creare una squadra di teste pensanti, non ufficiale purtroppo, da coinvolgere in azioni progettuali. Ci sono svariati settore della vita cittadina che hanno bisogno di un restyling culturale ed emozionale ed il rischio che si corre sempre di più è che si continui a dare tutto per assodato, per ineluttabile. Allora ci servono idee ad esempio  per gestire la parte culturale della città, non solo quella spettacolare. Non abbiamo ancora uno spazio vero da dedicare al teatro mentre il sindaco Piccitto vuole contrabbandare quello della Quasimodo per impianto comunale di prestigio.
Manca un controllo vero del territorio  e occorre prestare più attenzione all’urbanistica ma quella spicciola che può essere fonte di interventi per migliorare la vivibilità. Abbiamo bisogno di una politica turistica vera e non taroccata dagli accordi che si fanno in altra sede dove, alla fine, svendiamo le nostre risorse per una manciata di pasta anche se è alla catanese. Non c’è intermodalità in quel pochissimo che abbiamo di trasporto pubblico. Se arrivi da Catania alla stazione dei pullman in via Zama alle 8 di sera la maggior parte delle volte non trovi la coincidenza per Ibla visto che il bus urbano ha fretta di “arricugnirsi” a casa. Non sappiamo come sono state usate  le royalties che sono tante e dovevano servire le lo sviluppo. E così via. Non basterebbero una decina di pagine per raccontare dove ci siamo persi in questi ultimi anni anche a causa di una crisi economica mondiale ma alla quale non abbiamo saputo neanche porre un piccolo argine.  Oggi di fronte alla più completa globalizzazione occorre innovarsi per diventare competitori  ma alla base della innovazione c’è la creatività che ne è la materia prima. La città deve giocare il ruolo di fertilizzatrice della creatività, e non lo dico io, e nel futuro chi avrà più idee  riuscirà a crescere. LA mia paura è che in questo “film” noi non ci saremo proprio perchè ci siamo già messi di lato aspettando l’oblio.  Da domani quindi, dobbiamo cercare la collaborazione di tutti, i suggerimenti,  la innovazione portata da quelli che magari hanno lavorato fuori, per rifare Ragusa. Scrivete e ne parliamo.

di Direttore02 Dic 2017 13:12
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