[VIDEO] NOR Giovanni Paolo II, Digiacomo: “Asp iblea condotta allegramente verso il disastro”.

Nasce una sottocommissione ristretta che si occuperà del caso NOR Giovanni Paolo II.

E’ stata molto accesa la seduta della Commissione Sanità dell’Assemblea Regionale Siciliana, riunitasi presso l’aula consiliare del Comune di Ragusa, per discutere della mancata apertura del NOR di Ragusa “Giovanni Paolo II”.

Alla presenza dei sindaci delle principali città della provincia, di parte della deputazione locale, delle forze sindacali del territorio e, naturalmente, dei vertici dell’Asp iblea, si è affrontata la questione sottolineando il grave momento di difficoltà nel quale si trova la sanità provinciale, considerata da sempre al top degli standard siciliani e oggi nel caos.

Durante le circa tre ore di dibattito, tutti gli intervenuti hanno puntato il dito contro il direttore generale dell’Asp 7, dr. Maurizio Aricò.

Il presidente della Commissione, l’on. Giuseppe Digiacomo, ha annunciato la nascita di un’apposita sottocommisione ristretta, composta dai parlamentari Arancio, Cappello e Fontana, che si occuperà di ascoltare in forma riservata i medici e i tecnici per arrivare a una veloce soluzione.

Duro l’intervento conclusivo dell’on. Digiacomo.

“Il leitmotiv di tutto il ragionamento di questa sera – ha detto il presidente Digiacomo – è il mancato coinvolgimento. Signor commissario Aricò, mi rivolgo a lei che non è più direttore generale dell’Asp 7, il suo mandato è scaduto il 30 giugno, lei adesso è commissario con poteri ordinari, andrà tra qualche settimana a Palermo – ruolo per il quale le faccio i migliori auguri – stia attento perché se lei mette qualche firma per qualcosa che non è ordinario c’è il rischio di accumulare ipotesi di reato su ipotesi di reato.

Il motivo per il quale io le suggerivo di farsi da parte, non è una questione personale, ma perché nei fatti lei è delegittimato, non è attendibili. Io istituisco questa sottocommissione per parlare direttamente con i primari: da una parte mi affranca che da qui a lunedì il sistema sanitario raggiungerà livelli di sicurezza per il paziente, ma abbiamo bisogno di approfondire in questo modo perché non ci fidiamo più, dr. Aricò. E’ calato, su di lei, un velo di inattendibilità che è la cosa più grave che possa accadere.

Non ci fidiamo e il Parlamento Regionale adesso, in sede riservata, vuole parlare con tutti i primari, con tutti i dirigenti tecnici e quant’altro. Perché lo spavento che si è prodotto è quello manifestato nelle affermazioni sia del dr. Drago (che deve assicurare la salute e su questo ha preso impegni) e dalla dr.ssa Amata che invece si è guardata bene dall’assumere impegni. E quali impegni avrebbe dovuto dare? Di essere stati condotti allegramente verso il disastro.

[…]L’intelligente comunità iblea non avrebbe mai puntato il dito né contro la direzione generale né contro la politica se si fosse ammesso, da subito, che erano necessari anche quattro mesi per arrivare all’apertura del NOR Giovanni Paolo II.

[…] Non doveva andare così e non doveva finire così, nella maniera più assoluta. Allora, visto che non l’ha fatto nessuno, chiedo io scusa alla provincia di Ragusa per quello che è accaduto. Ci impegniamo da subito ad avere conferma che i reparti funzionino tutti. On. Arancio, lei è un medico apprezzato da tutti e le chiedo di fare uno sforzo. Ho avuto il garbo di non mettere me stesso nella sottocommissione perché a proposito di questa vicenda l’on. Arancio è più equilibrato del sottoscritto.

[…] Le risposte stasera non le avremo – ha concluso il parlamentare regionale – ma le otterremo nell’immediato futuro perché le redini della situazione adesso le prendiamo anche noi, perché ne abbiamo titolo, ce ne dà facoltà lo Statuto Siciliano ed è un dovere risarcitorio nei confronti dalla comunità iblea. Metteremo a punto una risoluzione dove saranno contenuti tutti gli argomenti emersi oggi, torneremo, anche a Ragusa, alla fine dei lavori della sottocommissione per ascoltarne le conclusioni”.

di Leandro Papa13 Lug 2017 12:07
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