La risposta dell’Aepo alle accuse del Laboratorio politico culturale 2.0 sul volontariato

Invitiamo i membri del laboratorio politico-culturale 2.0 ad iscriversi in massa alla nostra associazione. Così avranno modo di chiarire meglio la natura della nostra attività di volontariato, evitando in futuro confusione ed incomprensione“. Così il presidente dell’associazione Aeop/aeza, a proposito delle dichiarazioni rilasciate ieri dai membri del laboratorio politico 2.0. “Lo dico senza alcuna polemica – prosegue – Infatti, pur essendo sorpreso ed amareggiato per aver visto l’associazione che rappresento chiamata in causa con dichiarazioni molto pesanti, senza averne capito peraltro il motivo, mi preme sottolineare la nostra assoluta serenità perchè sappiamo bene cosa significhi il volontariato ed i principi che lo accompagnano. Un aspetto troppo importante, serio e “puro” per scendere nella sterile arena del botta e risposta che non ci appartiene affatto. D’altra parte, rimanendo assolutamente disponibili e pronti a fornire qualsiasi chiarimento ulteriore in tutte le sedi opportune, rispetto a quelli peraltro già rilasciati, come è normale, nel corso della nostra attività, a testimonianza della trasparenza che contraddistingue il nostro impegno, mi corre l’obbligo di precisare alcuni aspetti in merito ai rilievi sollevati. Innanzitutto rispetto alla “presunta” assenza di “pezze d’appoggio” per giustificare i rimborsi: la documentazione in nostro possesso, necessaria allo svolgimento della nostra attività, è già stata fornita prima, durante e dopo lo svolgimento della stessa. Un’ovvietà che vale la pena di sottolineare, altrimenti si rischia di ingenerare il dubbio che il mondo del volontariato non abbia regole precise, e non è così. Infatti le modalità di rimborso forfettario per l’attività svolta, sono stabilite da appositi documenti che regolano i rapporti tra enti ed associazioni, compresa la nostra. Quindi, e ripeto senza alcuna polemica, non capiamo proprio quale sia il motivo del rilievo. Ma siamo pronti, lo ribadisco, a chiarire la nostra posizione senza alcun problema, qualora ci verrà richiesto.
Anche sulle presunte irregolarità relative agli elenchi dei soci della nostra associazione sarebbe opportuno capire a cosa ci si riferisca, perchè a noi non risulta nulla di tutto questo. Rispetto alla presunta non iscrizione all’albo regionale delle associazioni, al netto dell’ulteriore confusione che emerge da tale rilievo (non potremmo svolgere la nostra attività), preciso che la nostra associazione è regolarmente iscritta come realtà attiva a livello regionale, attraverso cui opera a livello locale. Non siamo l’unica associazione che opera in questo senso, altrettanto ovviamente. Sul fatto che qualcuno dei volontari non abbia ricevuto il corrispettivo dovuto, a noi non risulta affatto e vorremmo sapere da dove deriva questa informazione. A meno che non si ci riferisca ad alcuni dei nostri membri, che corrispondono ai vertici dell’associazione peraltro, i quali in maniera autonoma e personale hanno deciso di destinare il corrispettivo per l’attività di volontariato svolta, per l’acquisto di mezzi e materiale a servizio dell’associazione stessa. Si tratta di scelte personali che ovviamente rappresentano un esempio positivo, e non certo negativo, nell’ottica del vero spirito del volontariato. E proprio su quest’ultimo aspetto, infine, è bene fare ulteriore chiarezza, almeno per quanto riguarda la nostra attività ed i suoi membri. La nostra città, che da sempre brilla per la generosità e l’entusiasmo dei suoi cittadini su questo fronte, tanto da rappresentare, in diversi settori, un modello ed un esempio a livello nazionale e regionale, ha sempre capito, come coloro che svolgono un’attività di volontariato, la differenza tra impegno civico ed opportunità lavorativa. Su questo punto, che coinvolge lo spirito stesso del volontariato, e parlo anche a nome dei membri della nostra associazione, mi sembra molto difficile che si possano confondere i livelli”.

di Redazione29 Ago 2015 12:08
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